19 Ago 2021
Buongiorno in Vigna

#autoctonovesuviano, i volti dietro ai social.

Ancora oggi mi sveglio e spero di poter mirare dalla finestra il Vesuvio con una sfogliatella in mano e dall’altra parte il mare. Sono tornata da pochi giorni da uno dei tour più belli mai vissuti.

Autoctono Campano chiama, noi rispondiamo. Per me è la terza esperienza in Campania, tra Press tour e wine-experience ormai mi sento di casa, sì perché l’ospitalità in questa terra è il punto forte e ad ogni viaggio ne ho sempre più la conferma.

Autoctono Campano è un team di esperti del vino che promuove il territorio e nello specifico porta alla scoperta di innumerevoli vitigni autoctoni della regione in modo originale e mai scontato, questa volta tocchiamo un suolo particolare e speciale, affascinante sotto ogni punto di vista, si parte per il Vesuvio e per le meravigliose vigne che scendono giù da pendici nere fino verso il mare. Paesaggi mozzafiato che descriverli a parole purtroppo non rende giustizia alla bellezza reale che gli occhi riescono a fruire. Un verde incontaminato che si fonde con il blu del mare, terra nera che quasi fuma come se fosse appena scesa dalle pendici del vulcano, una sorta di misticità tra il pericolo sempre in agguato e il romanticismo del tramonto che si scorge sulle cime dei Monti Lattari fino a Capri, terra di leggende e detti popolari, di cui troviamo segni ovunque ed è tutto tremendamente bello e potente, come le persone stesse che raccontano la propria terra.

La luce negli occhi dei produttori che narrano la propria storia è qualcosa di bellissimo, riescono a coinvolgerti nel racconto fino a farti sentire parte vivente dell’esperienza che andrai a fare in vigna e cantina.

Tre giorni scorrazzando tra Terzigno, Trecase, Boscotrecase e Pompei un sali e scendi tra le aziende Tenuta Le Lune del Vesuvio,  Casa SetaroSorrentino e Bosco de’ Medici immersa nell’affascinante Pompei. Tutte le cantine fanno parte del Consorzio tutela vini del Vesuvio Dop. Caprettone, Catalanesca e Piedirosso i vitigni principali che hanno fatto da protagonisti alle ricche degustazioni a cui ho avuto il piacere e la fortuna di partecipare, perché per me tutto questo è fonte di crescita e confronto con i miei colleghi.

Anche questa volta siamo stati tantissimi, winelovers, sommelier, blogger e giornalisti da ogni parte d’Italia, disposti a viaggiare tutto lo stivale per ritrovarsi insieme a studiare e scoprire nuove realtà o approfondirle nel caso di già conoscenza, perché parliamoci chiaro, visitare le cantine e conoscerne la storia è ciò dà identità e personalità a quello che poi troviamo nel calice, di cui poi tanto parliamo.

Il vino è magia, condivisione e passione, quello che accade intorno ad un tavolo di professionisti con il produttore, quando si degusta è un’esperienza mistica  ed empirica che si fa fatica a percepire.

Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno e la determinazione degli organizzatori Nello Gatti, Francesca Mafrici, Immacolata Mauro e Paolo Gurrera e Stefano Franzoni, hanno fatto in modo che tutto fosse impeccabile. I sorrisi infiniti di Nello, la dolcezza e premura di Francesca e Imma, i parcheggi di Paolo, gli inaspettati video di Stefano hanno fatto sì che tutto sia stato troppo speciale e irripetibile. Si torna a casa con la voglia di rivedere di nuovo tutti e con la valigia già pronta per partire e come dico io “rigorosamente vuota” serve spazio per portare a casa vino ed emozioni!

Un grazie sincero a tutti i miei compagni di viaggio, a Yuri Buono per avermi portato in posti incredibili a guardare scorci mozzafiato e a tutte le aziende che non ci hanno fatto tornare a casa a mani vuote, ma con i prodotti unici e tipici: Orto contro vento, Ristorante Nonna Nia, L’oro del Vesuvio, Arte e pasta.

Al prossimo #autoctonocampano ormai mi sento ambasciatrice di questa terra talmente bella, ricca di storia e di cultura e di persone dal cuore grande che ti fanno sentire letteralmente a casa!

A cura di Clara Maria Iachini