03 Lug 2021
Buongiorno in Vigna

IL GOAL DAL CUORE

Una caldissima domenica di giugno, è tutta la mattina che giro tra banchi dei produttori, all’Only Wine Festival a Città di Castello, mi fermo sotto un gazebo a respirare e incontro Luca, finalmente dopo tanto tempo ci conosciamo dal vivo.

È incredibile il mondo dei social, nel nostro settore si stringono amicizie virtuali che poi riesci ad approfondire dal vivo e nascono delle vere e proprie amicizie con alcuni e opportunità di scambi professionali con molti altri.

Luca l’avevo intravisto a Montefalco durante Anteprima Sagrantino, ma non avevo avuto modo di incrociarlo e stringergli la mano per congratularmi della sua vittoria.

Luca Matarazzo è un broker assicurativo da 20 anni, ma ha sempre avuto l’amore e passione per il vino, diventa sommelier A.I.S. (Associazione Italiana Sommelier) nel 2015, degustatore ufficiale nel 2017, Wset II livello superato con lode, una formazione da invidiare e lodare.

Scrive sul quotidiano online – direttore editoriale Maurizio Valeriani – con mansioni di reporter e critico enogastronomico, ha collaborato come freelance per WINE-TV.

Dal 2019 inizia a partecipare assiduamente a vari Concorsi per Sommelier, sia monotematici (Sagrantino, Negroamaro, Soave), regionali e nazionali. Nell’edizione 2019 del Miglior Sommelier Toscana si piazza al terzo posto attualmente ancora valido non essendoci stata l’edizione 2020.

Nello stesso anno si posiziona terzo al Gran Premio del Sagrantino ed a quello del Negramaro. Relatore e Degustatore A.I.S. per la Campania con superamento del corso propedeutico alle lezioni di terzo livello sull’abbinamento cibo vino. Attualmente fa parte nella Delegazione A.I.S. di Salerno guidata da Nevio Toti, dopo aver vissuto quattro anni stupendi nella Delegazione di Grosseto di Antonio Stelli.

I concorsi per lui sono stati una scommessa, ha cominciato a 40 anni, spinto da Cristiano Cini e Simona Bizzarri della scuola concorsi, lui lo vede come un percorso stimolante per studiare e approfondire dei territori diversi.

Il primo concorso è proprio il Gran Premio del Sagrantino nel 2019 arriva terzo, dove sul podio più alto si posizionano Simone lo Guercio e Valentino Tesi, che poi sono diventati i migliori sommelier d’Italia, spera davvero in buon auspicio e che gli porti fortuna.

Non aveva mai assaggiato prima il Sagrantino, ama i vini tannici, ne fu colpito immediatamente, per lui è quello che lo diverte e incuriosisce di più. Adora l’eleganza del pinot nero ma il sagrantino è quel calciatore un po’ rude che ti marca a uomo, ma se manca nella squadra è un problema, è potente, è nervoso, non facile da domare, preziosissimo, una varietà unica nel mondo, che solo in questo piccolo areale di Montefalco si produce, è irripetibile e inimitabile.

Per studiare un luogo, lo devi frequentare assiduamente, a Montefalco viene accolto dai produttori come uno di famiglia, com’è nota l’ospitalità di queste zone, come accolgono anche me, quando vado in visita in cantina.

Lui con grande umiltà e voglia di comunicare e raccontare il territorio, se ne innamora, lo fa suo, lo descrive come altri non hanno mai fatto e vince il Gran Premio Sagrantino 2021, afferma che “Il Sagrantino è un prodotto di nicchia, che vantiamo nel mondo come esclusività”.

Abbiamo in comune tante cose io e Luca, anche lo stesso Sagrantino del cuore, che per correttezza non cito, visto il mio amore spassionato ed incondizionato per il Trebbiano spoletino, gli chiedo cosa ne pensa e lui di getto mi risponde che negli anni prossimi futuri diventerà il più importate bianco d’Italia, come fai a non adorarlo? Siamo davvero sulla stessa lunghezza d’onda.

È stato un onore per me conoscerlo dal vivo, una persona molto disponibile, che trasuda passione, da cui sicuramente avrò tanto da imparare, approfitto per fargli tantissimi “Viva il lupo” per il prossimo concorso Albana di Romagna.

A cura di Clara Maria Iachini