Speciale Vinòforum

Approfondimenti, interviste e novità dell’edizione 2021 del Vinòforum

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20 Settembre, 2021

Vinoforum 2021, semplicemente normalità

Normalità e condivisione che di questi  tempi sono più di un lusso…perché ti sembra banale poter uscire di sera senza dover tornare entro le ore dieci, ti sembra banale poter vedere (anche se a distanza di sicurezza) il tuo miglior amico, ti sembra banale poter brindare con un buon calice di vino, pensando al futuro, ti sembra banale tornare a vivere le proprie passioni senza necessariamente avere uno schermo ed un collegamento internet? Questi ultimi due anni ci hanno insegnato di no, non c’è nulla di banale nelle nostre vite e non c’è nulla di scontato nei gesti che compiamo ogni giorno. Vinoforum 2021 è stato soprattutto questo…uno straordinario manifesto di normalità. 9 giorni, 216 ore, 2.000 mq di spazi all’aperto, 600 aziende partecipanti, 2.500 etichette, 35 temporary restaurant, 12,455 piatti consumati, 13.654 brindisi ecco i numeri della 18esima edizione del Vinoforum. Un viaggio nel gusto partendo dal vino con le bolle francesi delle più prestigiose Maison: Moët & Chandon, Veuve Clicquot, Krug, Dom Pérignon e Ruinart ai grandi vini italiani dal barbaresco di Gaja al Brunello di Montalcino di Biondi Santi…dallo Sforzato della Valtellina al Cerasuolo di Vittoria siciliano. Il gusto di casa, con una grossa presenza del vino della regione…dalla ROMA DOC al Consorzio del Cesanese del Piglio, dalle prestigiose cantine del Casale del Giglio alle novità interessanti come Cantine Massimi. Un gusto che non si ferma solo al vino ma spazia al cibo per la gioia di condividere le migliori espressioni culinarie di Roma (e non solo) attraverso i piatti e le nuove creazioni di 30 ristoranti che per nove giorni hanno trasferito i propri piatti all’interno della kermesse romana. Esclusive poi le “The Night Dinner”,  cene uniche a tu per tu con grandi Chef in abbinamento ai vini di Cantine italiane ed internazionali. Il gusto…che si lascia contaminare dalla creatività nell’area Mix & Spirits, una Lounge dedicata al mondo della miscelazione e degli spirits…protagoniste le più importanti aziende italiane e i bartender più bravi con un calendario di degustazioni e Masterclass tenute da importanti nomi del mondo degli Spirits a firma di Massimo D’Addezio. Un gusto che si chiude come ogni pasto importate che si rispetti, con un altro RE della nostra cultura culinaria, sua maestà “Il Caffè” che quest’anno per la prima volta ha trovato casa a Vinoforum per un area dedicata il Roma coffee Festival, un viaggio al centro della bevanda scura più famosa al mondo. Insomma davvero un grande viaggio nel gusto, con dei compagni di viaggio unici: gli occhi dei fotografi di FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) che ci ha aiutato con le immagini a raccontare queste serate divine o di-vino che dir si voglia. Attenzione lo speciale dedicato a Vinoforum non è finito nei prossimi giorni daremo spazio alle interviste realizzate dalla nostra redazione ad: addetti ai lavori, cantine ed ospiti. Ci vediamo presto, solo sei mesi e saremo di nuovo in prima fila per raccontarvi la 19 edizione del Vinoforum…STAY TUNED! Ho dei gusti semplicissimi; mi accontento sempre del meglio.
                                                                                                  Oscar Wilde  A cura della  Redazione
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18 Settembre, 2021

Champagne: uno stile, un'icona, un gioiello.

Prosegue con successo la 18esima Edizione del Vinoforum – lo spazio del gusto, il più grande evento enogastronomico della Capitale ambientato nel Parco “Tor di Quinto” circondato da un laghetto suggestivo. Come ogni anno, l’organizzazione dedica un’area esclusiva, la Vip Lounge, per accogliere ospiti del Gruppo Moet Hennessy Italia, stampa, TV e non solo,  e  degustare le più prestigiose Maison francesi come Moët & Chandon, Veuve Clicquot, Krug, Dom Pérignon e Ruinart. L’area si rinnova in questa edizione e mostra un design raffinato ed elegante ma informale allo stesso tempo; uno spazio dove poter bere il calice giusto con persone giuste di fronte ad un lago completamente illuminato dai vari colori. Sono presenti accessori complementari che fanno da cornice a questo meraviglioso scenario grazie alla partecipazione del  partner tecnico “Brevetti Waf Srl”, oggetti con un design esclusivo e personalizzato. L’architettura degli interni da un lato e lo stile inconfondibile di questo vino dall’altro a Vinoforum si alleano. Moet Hennessy è leader mondiale nel settore dei vini e alcolici di lusso e può vantare un portafoglio di marchi con eccellenze come questi Champagne: Dom Pérignon 2010, un millesimato fonte di emozioni continue, un tripudio di eleganza, armonia e complessità; un Vintage “Salvato dalle acque”. Curiosi? Due giorni prima della vendemmia, la pioggia ha creato qualche problema, generando soprattutto sul Pinot nero, la botrite. Le uve non erano ancora completamente mature. Dom Pérignon ha impiegato tutte le sue risorse per tracciare una mappa precisa che verificasse la maturità e lo stato di salute in ogni singolo appezzamento. Questo ha permesso alla Maison di salvare ottime parcelle e vincere questa sfida!! Krug, la storia di un visionario, Joseph Krug, che voleva offrire ai suoi clienti la massima espressione dello Champagne ed il piacere ricco e sudante delle sue bollicine. L’ultima, la 169esima Edition Brut creata da 198 vini base provenienti da annate diverse tra il 2012 e il 1996. Veuve Clicquot brut cuvée “San Pétersbourg” , uno Yellow Label dall’inconfondibile etichetta gialla, dedicata a Barbe Nicole Ponsardin, la celeberrima Madame Clicquot, che nel 1814 riuscì a superare il blocco continentale che immobilizzata l’Europa negli scambi commerciali facendo approdare il suo Champagne a San Pietroburgo. Che storie dietro le etichette!!!! Fascino e finezza sono i protagonisti di questa bottiglia, creata dall’assemblaggio di 60 diversi Cru dei quali il 40% proveniente da preziosi vini di riserva. Moët & Chandon millesimato 2012 “Impérial” , la Maison che ha introdotto lo Champagne nel mondo. Il 74esimo millesimato della sua storia che si distingue per la sua maturità, complessità ma anche per il suo carisma. Ruinart Rosé , la più antica Maison di Champagne fondata nel 1729, vanta un sito spettacolare  patrimonio dell’Unesco chiamato Les Crayères. Sono antiche cave di gesso di epoca gallo-romana, sotto la città di Reims fino a 38 metri di profondità, su tre livelli e otto chilometri di gallerie, dove vengono conservate le bottiglie. Un vino luminoso con una freschezza aromatica impressionante. Mi sono dilungata un po’….vero!! Ma, non so voi, io adoro sapere la storia che c’è dietro ogni etichetta 😊 Chiudo con questa citazione, che mi accompagna in tutte queste serate fino a domani…. perché sì sono la sommelier “fortunata” di queste Maison. “Lo Champagne aiuta la meraviglia”  di George Sand A cura di Cristina Santini
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17 Settembre, 2021

Vino, mixology e distillati

Non si può non tornare al Vinòforum e quindi è d’obbligo fare minimo un altro giro,  tra i vari e molteplici banchi di assaggio (sono presenti anche quelli relativi a caffè, olio, cibo e tanto altro). Immaginando di essere su uno di quei bellissimi treni panoramici, la prima fermata è a “Vini Buoni d’Italia” dove si inizia con le bollicine. Alta Langa DOCG Rosè Cuvée 36 mesi produttore Fratelli Gancia, millesimato (2015). Ricordiamo che Carlo Gancia introdusse per primo, nella metà dell’Ottocento, la produzione dello spumante metodo classico in Italia, dopo aver appreso le tecniche di lavorazione dello champagne in Francia. Il rosè (pinot Noir 80% e Chardonnay 20%), è avvolto in un abito rosa, in ricordo della cura con cui da sempre le bottiglie sono state protette, durante il trasporto, fin dalla fondazione dell’azienda. Colore rosa luminoso, perlage fine e persistente con note di fragoline di bosco, minerali e lievito, presenti anche al sorso fresco ed equilibrato. Molto elegante. Sempre qui, l’11 settembre, si è tenuto un laboratorio, “Sulla strada del vino e dei sapori: Alla scoperta del Friuli Venezia Giulia” con una degustazione guidata di tre vini bianchi autoctoni (Ribolla, Friulano e Malvasia) in abbinamento al prosciutto di San Daniele DOP, non eccessivamente stagionato. Alla fine, attarverso una votazione per alzata di mano, la proposta migliore è risultata Friuli Colli Orientali DOC Ribolla Gialla, 2019, produttore Castello di Buttrio. Un tripudio di note floreali sostenute da un’acidità molto piacevole e persistente, che ben si accompagnano alla prelibatezza culinaria tipica di questa splendida regione. Si riparte e la sosta successiva è al “Mix&Spirit Hospitality”, una lounge dedicata alla miscelazione e ai distillati, sotto la supervisione di Massimo D’Addezio, uno dei maggior professionisti italiani del settore. Qui si assaggia uno strepitoso Gin Tonic preparato, udite udite, proprio da lui. Inoltre stasera c’è anche la masterclass “Grapparevolution” tenuta da Leonardo Pinto, super esperto di Rum in Italia e in Europa, e stasera anche brand ambassador della Grappa. Meraviglia! Si risale a bordo e ci si ferma, per l’ultimo stop, al banco d’assaggio “Dioniso Rappresentanze”. Si inizia con il Friuli DOC Sauvignon “Aquileia”, 2020, Società Agricola Valpanera: colore giallo paglierino brillante con sentori vegetali e fruttati seguiti da un gusto fresco e sapido. Davvero un ottimo vino. Nello stesso stand sono presenti anche due belle sorprese e come non approfittarne? Ottimo il rum colombiano Dictador “12 Icon Reserve”. Ambrato, all’olfatto emergono miele, agrumi, caffè che si ritrovano anche dopo averlo degustato. Avvolgente, caldo e finale lungo. Infine una scoperta molto piacevole, il gin colombiano invecchiato in botti ex-rum, il Dictador “Treasure”. Note di mandarino, limone e vegetali si fondono perfettamente con un gusto rotondo e leggermente speziato. Dopo tanto splendore per gli occhi, il naso e il palato, purtroppo il viaggio è terminata e si scende. Alla prossima ! A cura della Biancamaria Caroli
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16 Settembre, 2021

Il "divino" di Roma

Alle porte di Roma, esattamente a sud dell’Agro Romano si trovano le vigne dell’azienda Capizucchi, proprio davanti al Santuario della Madonna del Divino Amore  in via Ardeatina. La vicinanza con il Santuario ha condizionato fortemente la storia di questa azienda emergente, a cominciare dalla scelta del logo, la stella posizionata sulla spalla della Madonna fatta con i tralci di vite. I vigneti si estendono per  25 Ha a corpo unico, che danno vita ad un’ampia varietà di vini dell’azienda, territorio pianeggiante generato dalle attività vulcaniche laziali, si allevano Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Malvasia, Merlot, Moscato Giallo, Syrah, Incrocio Manzoni, Verdicchio e Passerina. Le varietà impiantate, dal primo ettaro nel 2014 fino agli ultimi nel 2017, seguono due linee di produzione parallele. La prima mira alla valorizzazione delle specie autoctone, quindi alle denominazioni tradizionali come Roma DOC, la seconda punta al progresso e alla novità introducendo nel territorio laziale varietà tipicamente settentrionali e vocate allo spumante. Hanno la fortuna di avere microclima favorevole e Il terreno di origine vulcanica che donano ai vini sentori minerali e fruttati provenienti  da vitigni autoctoni ed internazionali e si fregia delle Doc Roma rosso e Roma bianco. L’azienda è davvero giovane, come il titolare Dario Diana, che è il genero del professore ed economista Renato Brunetta con cui divide la proprietà dell’azienda. Lo incontro al Vinòforum a Roma e mi concede l’intervista: “La nostra forza è tutto l’affetto con cui portiamo avanti l’azienda vogliamo puntare su Roma e portarla anche fuori all’estero, veniamo dal Divino Amore, siamo un’azienda romanissima, ci troviamo sull’Ardeatina, siamo originari di lì ed io faccio parte di quella zona da due , non abbiamo mai fatto questo tipo di mestiere, è davvero per me una sfida. Il vino con cui cresciamo anche noi, di anno in anno ci rendiamo conto di quali sono le potenzialità sia nostre in cantina con il nostro enologo, sia dei terreni su cui abbiamo puntato che comunque finora nonostante la storia sia breve ci ha dato dei o degli ottimi risultati. Il prossimo progetto ha come obiettivo quello di riuscire ad avere la cantina in azienda che per ora non abbiamo ancora. Produciamo delocalizzati quindi presso il nostro enologo, Lorenzo Costantini alcune varietà, a Genzano altre chi riesce a spumantizzare, in zona accogliendo le nostre bollicine, affiancato sempre da figure laziali, di una professionalità incredibile da cui ho imparato tantissimo, anche perché poi veniamo da un altro mondo. L’obiettivo primario adesso è arrivare ad avere impianto di produzione in loco e cominciare quindi ad avere anche un’impronta maggiore proprio sul prodotto ultimo finito. Il vino che ci rappresenta è Roma Doc blend di Montepulciano e Cabernet Sauvignon, una bottiglia che ci ha fatto conoscere sul mercato romano, anche se puntiamo in alto e vorremmo sicuramente proporlo al mercato estero.” A cura della Clara Maria Iachini 
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14 Settembre, 2021

Non solo vino...gli opposti che si attraggono.

Caffè e Vino sono due rivali da sempre, due protagonisti del nostro patrimonio gastronomico, culturale ed economico. Sono due opposti, che si attraggono e che giocano tra di loro in un percorso di seduzione fatto di: aromi fragranze, sentori di bocca, persistenza e gusto con l’obiettivo di ammaliare il pubblico. Sono tanti i punti in comune e per questo la lungimiranza dell’organizzazione del Vinòforum a cercato di unirli in un piacevole mix di esperienze. Quest’anno infatti per la prima volta la kermesse capitolina ospita il “Roma Coffee Festival” uno spazio interamente dedicato alla bevanda scura più famosa al mondo, la firma di quest’area è di Francesco Sanapo, uno dei più grandi conoscitori italiani ed internazionali del mondo del caffè.
Barista, Coffe lover, Imprenditore e pluripremiato come migliore degustatore italiano del caffè. “Il Roma Caffè Festival è una grande opportunità per diffondere sempre di più quello che amiamo: il caffè. spiega Francesco Sanapo coffee lover, imprenditore e pluripremiato miglior degustatore italiano di caffè – Ho deciso di firmare questa collaborazione preso dall’entusiasmo coinvolgente del gruppo di lavoro di Vinòforum” Sono tante le aziende coinvolte per ogni regione italiana, per garantire al visitatore un mix di esperienze e sensazioni tutte da scoprire, il tutto con la regia di Faema e della Mumac Accademy. Un palcoscenico su cui il prodotto caffè ha la massima visibilità attraverso corsi, laboratori e degustazioni come racconta Emiliano De Venuti, ceo di Vinòforum: “Il mondo del caffè sta cambiando e negli ultimi anni stiamo assistendo ad una forte evoluzione culturale rispetto a questa affascinante bevanda. Come sempre, il nostro lavoro è studiare e dare spazio a tutti quei trend che rappresentano l’eccellenza, per questo Vinòforum 2021 si è arricchita di uno spazio incentrato sulla cultura, sulla formazione e la divulgazione del mondo del caffè, in tutte le sue specificità. L’obiettivo è quello di far capire che il caffè è un universo di varietà e di aromi e un assaggio consapevole può regalare sensazioni straordinarie.” Consiglio per Winelover! Prima concludete “il giro” con le attività del Vino e poi lasciatevi trasportare nel fantastico mondo del Caffè, non fate al contrario! In realtà questo è un consiglio tecnico, il Caffè con la sua forza ed il suo brio renderebbe qualsiasi vino privo di sensazioni e di gusto. A cura della Redazione  
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13 Settembre, 2021

Top Tasting Piper-Heidsieck

Una Top Tasting di Champagne non è frequente e occasioni di questo tipo si colgono al volo, come quella dell’11 settembre al Vinòforum. La degustazione è stata presentata da Giovanni Lai, direttore commerciale Biondi-Santi International che distribuisce in Italia il brand. Con un linguaggio accattivante ha iniziato l’incontro raccontando la storia affascinante della maison. Fondata nel 1785, quando fu prodotta la prima cuvéè di prestige per la Regina Maria Antonietta, persegue da sempre l’obiettivo dell’altissima qualità dei suoi vini esaltando il territorio di provenienza dei vitigni. Una cuvéè di prestige, ricordiamolo, è un vino base ottenuto da una miscela perfetta di uve diverse provenienti da un cru, cioè un determinato territorio con caratteristiche particolarmente eccellenti. L’attuale Chef de Caves è Ėmilien Boutillat, subentrato al famoso Régis Camus e premiato di recente come Miglior Enologo Internazionale, che riesce a coniugare tradizione e innovazione. È importante sottolineare che la viticoltura sostenibile è applicata grazie all’abbassamento dei fitofarmaci e alla riduzione dei prodotti chimici utilizzati. Piper-Heidsieck è anche legata al mondo del cinema. Ad esempio nel 1933, fu il primo champagne che apparve in un film, “I Figli del Deserto” di Stanlio e Ollio. Inoltre è celebre la frase dell’attrice Marylin Monroe: <<Vado a letto solo con una goccia di Chanel n°5 e mi alzo con un bicchiere di Piper-Heidsieck>> ed è presente agli eventi per la consegna degli Oscar di Hollywood e al Festival di Cannes. Insomma, è una maison di grande fama e professionalità. Gli champagne degustati sono stati i seguenti: Essentiel Cuvéè Reservéè (extra brut con affinamento sui lieviti minimo di 36 mesi); Essentiel Blanc de Blancs (extra brut con affinamento sui lieviti minimo di 36 mesi); Vintage 2012 (brut con affinamento sui lieviti minimo di 5 anni); Rosè Sauvage (brut con affinamento sui lieviti minimo di 24 mesi); Rare Champagne 2008 (brut con affinamento sui lieviti di 12 anni). Tutti vini molto luminosi all’aspetto, eleganti al gusto e con un perlage molto fine e continuo. Sono prodotti che, per la loro lavorazione e per i terroir di provenienza, hanno una lunga durata nel tempo. L’Essentiel Cuvéè Reservéè (Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay) rappresenta l’essenza della maison con una grande struttura in cui emergono all’olfatto note salmastre e agrumate, seguite da un sorso fresco, sapido, equilibrato e con una lunga persistenza. L’Essentiel Blanc de Blancs è un prodotto recente ed è ottenuto dai migliori vigneti di Chardonnay della Champagne, ha note forti di pera, agrumi e frutta secca con una grande rotondità e cremosità in bocca. Il Vintage 2012 è uno splendido blend di Chardonnay e Pinot Noir coltivati soprattutto nelle Grand Cru e Premier Cru (zone dedite a vini estremamente pregiati) con sentori marcati di burro, erbe aromatiche e agrumi e un gusto vellutato e avvolgente che si prolunga lasciando sensazioni molto piacevoli. Il Rosè Sauvage (Pinot Noir di cui il 15% vinificato in rosso, Pinot Meunier e Chardonnay) ha un’unicità grazie al colore intenso, ai profumi di frutti di bosco, more e fragole, spezie e minerali e alla freschezza che emergono con incisività. Infine il Rare Champagne, cuvèè prestige, Chardonnay e Pinot Noir, imbottigliata solo 11 volte con un brand a parte rispetto al resto della linea, dotato di una forte complessità olfattiva (pera, mela gialla, mango, limone, ananas, frutta secca, iodio) e con un sorso di corpo, intenso e infinito. Top tasting veramente TOP, con un tocco di grande raffinatezza e gioia per vista, olfatto e gusto. A cura di Biancamaria Caroli
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12 Settembre, 2021

Due giorni diVini

Due giorni, quarantotto ore le prime dell’edizione 2021 del Vinòforum e si percepisce da subito che qualcosa è cambiato…finalmente si respira un aria di rinascita, di ripartenza, di voglia di tornare a condividere le emozioni che ruotano intorno ad un bicchiere di Vino. Vinòforum è tornato, dopo un altro anno pandemico da incubo e quest’anno per la sua “maggior età”  (edizione numero 18 ) vuole fare le cose in grande: 30 chef selezionati da Food&Wine La nuova area Top Tasting Roma Caffè Festival Mix&Spirit Oltre 2.500 etichette di Vino in degustazione Insomma le ore all’interno della manifestazioni trascorrono rapidamente e senza possibilità di annoiarsi. Ma facciamo un piccolo focus su questi primi due giorni. Esperienza “fuori concorso” la Top Tasting di Gaja della quale abbiamo già parlato ieri con Giuseppe Petronio, certamente sensazionale per tutti i Winelover presenti all’apertura della kermesse. Ma l’area Top Tasting anche nella seconda giornata non ha deluso con Piper-Heidsieck, la Maison di Champagne più premiata del secolo che dal 2018 è affidata ad uno degli enologi giovani più talentosi del mondo Emilien Boutillat. Nicola Tinto Prudente storico conduttore di Decanter su RadioDue e di  “Mica Pizza e Fichi” su La7, ha animato la prima giornata presentando il suo libro “Il Collo di Bottiglia”…ma di questo parleremo nei prossimi giorni con Clara Maria Iachini. Menzione d’obbligo per Mix&Spirits l’area griffata dal barman Massimo D’Addezio, dedicata al mondo della miscelazione per costruire una perfetta Carta dei Cocktail, un passaggio lo merita senza dubbio. Tra gli espositori si sono messi in luce certamente “I Vini Buoni d’Italia” da loro puoi entrare e passare dalla Valle d’Aosta alla Sicilia senza mai perdere di vista la qualità. Tappa obbligatoria allo stand della “DSR Italian Food” perché non si può rinunciare ai salumi di questo distributore DA PROVARE!  Nella giornata di ieri da registrare l’invasione social di “Roma Caput Vinum”  che tra reel e post hanno dato un tocco di brio ed interazione alla manifestazione…un evento organizzato da VersamiAncora, vi consigliamo di farci un salto per assaggiare Eraldo Dentici ed il suo Esimio. Insomma le prime 48 ore sono andate molto bene ed hanno perfettamente corrisposto le parole del CEO di Vinòforum, Emiliano De Venuti: Vino, grande cucina ed eccellenze sono gli asset su cui si muove la manifestazione” A cura della Redazione
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11 Settembre, 2021

Top tasting Gaja - Vinòforum

Ci sono degustazioni che lasciano un segno indelebile e rappresentano l’esperienza, il ricordo nel tempo: questo è il caso della top tasting Gaja di Vinòforum. Gaja è di fama mondiale, tre tenute, la prima e storica in Piemonte con 100 ettari di vigneti nel comune di Barbaresco, in gran parte cru e vecchie vigne di età fino ad 80 anni, ed in Toscana con 27 ettari a Montalcino (Pieve S. Restituta) e 120 ettari a Bolgheri (Ca’ Marcanda). L’azienda è oggetto del desiderio di molti, anzi, tutti i winelovers e, per scelta, non è presente sui social e non ha nessun tipo di strategia di comunicazione tramite i mezzi convenzionali, se non in occasioni di winetasting come questa. Altissimo il valore della famiglia, con tutti i componenti operativi e dedicati completamente all’azienda. A rappresentare l’azienda e condurre la degustazione c’è Rossana Gaja, figlia di Angelo e Lucia. Il percorso degustativo si è concentrato sulla produzione piemontese, il racconto, intenso, interessante e pieno di competenza, è partito dalla descrizione del territorio e dell’evoluzione dei suoli nel tempo con la descrizione delle diverse caratteristiche del territorio di Barbaresco e Barolo, con i differenti vini che ne derivano sulla base della compattezza e composizione dei terreni. A colpirmi molto è stato il focus sul cambiamento climatico, con le misure prese in considerazione dall’azienda per combattere gli effetti delle variazioni metereologiche tramite studio, consulenza scientifica ed universitaria, metodi naturali e biologici. Massima la tutela della vigna e della biodiversità con inerbimento, piantumazioni che crescono e vengono piegate lungo i filari per proteggere il terreno dal ruscellamento dell’acqua, coltivazione di favino e leguminose per il sovescio, ma anche orzo e senape, ad esempio, con l’obiettivo di aumentare la componente organica e favorire la depurazione naturale dei terreni. Apicoltura nel vigneto e produzione di miele per garantire la biodiversità, introduzione della tecnica della confusione sessuale per i parassiti come la tignola e insetti come le coccinelle per combattere in modo naturale parassiti e cocciniglia. Compostaggio e utilizzo di letame proveniente da sole vacche lattifere che non assumono antibiotici che, altrimenti, andrebbero nel terreno, con predigestione del letame ad opera di lombrichi selezionati. Insomma tanta attenzione, ricerca e cura. In degustazione: Gaja Barbaresco 2018; Gaja Costa Russi Barbaresco 2014; Gaja Sperrs Barolo 2013; Gaja Gaia & Rey 2016 Chardonnay Langhe DOP. Sono vini da aspettare nei calici, da far acclimatare e aprire, ma non deludono affatto, sono poesia e pura espressione del Nebbiolo con le sue affascinanti sfumature. Il Barbaresco 2018 è elegante, complesso ed equilibrato, si snoda tra fragolina di bosco selvatica, viola, radice di liquirizia verde, spezie e minerali, con freschezza minerale ed un tannino che invoca ancora del tempo per essere levigato, ma che resta comunque finemente legato. Costa Russi ’14 è elegante, strutturato, frutti di bosco, mora, con terziari ben definiti di tabacco e cuoio, grande volume in bocca con dimensione che parla di un vino godibile oggi ma che potrebbe essere bevuto tra parecchi anni, grazie all’ampia freschezza che porta con sé. Barolo Sperrs ’13 parla la lingua del grande vino, molto più opulento e grasso al naso rispetto ai Barbaresco, ha grande potenza nei profumi senza avere invadenza balsamica, visciola, goudron, liquirizia, grafite, sorso compatto e trama tannica fitta e già pronta, ma anche qui sembra di avere difronte un vino con potenziale di invecchiamento eccellente. Infine, con sorpresa che viene assolutamente giustificata dopo l’assaggio, lo Chardonnay, servito dopo la successione dei grandi rossi: tiene assolutamente il confronto essendo vinificato e affinato per 8 mesi in barriques. Uno Chardonnay che racconta il territorio, con grande naso che porta subito sulla complessità della nocciola, mandorla tostata, tartufo bianco, con sullo sfondo una nota dolce, fiori d’arancio e camomilla. Al sorso è di grande avvolgenza e cremosità, ricco, sapido e di lunghissima persistenza. Possiamo dire che la novità di questa edizione di Vinòforum, la top tasting, ha già regalato a noi appassionati di vino l’opportunità e l’esperienza memorabile che non potrà essere mai dimenticata. A cura di Giuseppe Petronio
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10 Settembre, 2021

Roma Caput Vinum

Non è per niente facile, anche se lo sembrerebbe, spendere due parole introduttive sulla città di Roma, tutto potrebbe risultare banale e scontato, dinanzi alla grandezza stessa della città eterna, quindi non lo farò, 11 e 12 settembre mi aspetta una fantastica Wine Experience in compagnia di tanti amici e colleghi. Michela Donati e Manuela Pascucci, amiche nella vita e sommelier per passione, sono le organizzatrici della prima Wine Experience della Capitale in concomitanza del più importante evento vinicolo del centro Italia: Vinòforum, la capitale chiama, ventidue influencer, wineblogger e giornalisti rispondono da tutta Italia. La passione e la l’amore per la propria terra spingono Michela e Manuela, rispettivamente sommelier qualificata e giornalista, a promuovere una zona poco conosciuta ed ingiustamente poco valorizzata, rispetto alle solite blasonate, famose in tutto il mondo, muovendo i primi passi con la pagina Instagram @uncalicepercinque, un progetto di cinque winelover laziali che periodicamente parlano dei vini della loro regione. Nasce successivamente il blog di Mimmiwinelover, dove vengono recensiti principalmente i vini laziali, sui social è un continuo tamtam di condivisioni, dirette con i produttori e nascono le “Lazio Blind” virtuali, degustazioni on line effettuate sotto pandemia, per poi arrivare al primo tanto atteso evento in presenza per promuovere e far conoscere la propria terra e i suoi deliziosi vini. Quale migliore location se non quella della capitale? Il Vinòforum ci ospiterà all’interno della manifestazione dove andremo a degustare le principali cantine laziali, fino a visite organizzate nell’Azienda Agricola Terre del Veio e Tenuta Santi Apostoli, passando per suggestivi ed immancabili scorci nella città cosmopolita per eccellenza ricca di storia e architettura, stratificata ovunque volgiamo il nostro sguardo, dall’impero romano ai nostri giorni. Tutto questo sarà possibile grazie all’impegno di Michela e Manuela, alla disponibilità delle cantine, ma soprattutto alla partecipazione di Vinòforum, Enoteca Vyta, Maisoinette farnese e Casa Campo de’ fiori, che ospiteranno gli invitati in questi due lunghi giorni di esperienze culturali/enoiche nella capitale, restate sintonizzati perché non mancherò di raccontarvi queste fantastiche esperienze che mi aspettano. Cantine partecipanti: Terre del Veio, Tenuta Santi Apostoli, De Sanctis, Tellenae – Manfredi Stramacci, Vini Raimondo, Eredi dei Papi, Fra i Monti, Cantina Morichelli, Artico, Matteo Ceracchi, Donato Giangirolami, Muscari Tomajoli, Pietra Pinta, Le Macchie, Parvus Ager A cura di Clara Maria Iachini
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