22 Set 2022
The Voice of Blogger

Italia vs Francia finisce uno a zero

Non sono impazzita ora ve ne spiego il motivo.

Ci troviamo nel comune di Sommacampagna vicino al paese di Custoza. Una zona ricca di testimonianze della coltura della vite che si deve probabilmente agli Etruschi e portata avanti poi da Veneti e Celti.

Quando i Romani arrivarono in questo territorio trovarono coltivazioni ben avviate e non fecero altro che portare avanti e incrementarne la produzione. Si resero conto che era una zona particolarmente vocata grazie a un clima mite dovuto alla posizione tra il Lago di Garda e le colline moreniche dai terreni argillosi e calcarei, alcuni sabbiosi.

Questo microclima favorevole, oggi lo sappiamo bene, regala ai vini prodotti, caratteristiche molto ricercate quali freschezza, leggera aromaticità, bevibilità e abbinabilità.

San Michelin

Torniamo al titolo: l’Azienda Gorgo, mette in produzione un vino Custoza che viene chiamato “Bianco di Custoza del Podere di San Michelin” anche come atto di devozione a San Michele la cui immagine è conservata appunto in una piccola Cappelletta vicino a un antico vigneto. Una precisazione: in dialetto veneto San Michele viene chiamato confidenzialmente Michelin.

Azienda Gorgo 1- Michelin 0

Scoppia una bomba a colpi di carte bollate, cause e ricorsi durati anni, perché il famoso omonimo colosso Francese rivendica l’assoluto diritto di utilizzo di questo nome, senza considerare che non ci sono minimamente problemi di concorrenza e di eventuale confusione di marchio.

Così Roberto Bricolo, titolare dell’azienda Gorgo, dopo ben 10 anni di battaglie legali, vince la causa e il Custoza può mantenere questo nome che ha conservato ancora oggi. Ammiro quest’uomo per aver “tenuto duro” e per aver combattuto per una causa in cui credeva. Mi auguro che stia ancora festeggiando di gusto per come si è conclusa la faccenda, ovviamente non a champagne!

La visita

La visita all’azienda se siete in zona è doverosa. Gli ambienti sono accoglienti e caldi e sembra di stare in un salotto di casa, merito anche di un recente intervento architettonico di ampliamento e ristrutturazione, dedicato sia alla cantina di vinificazione sia agli edifici riservati all’accoglienza degli ospiti.

La degustazione è stata condotta con simpatia e competenza da Susy che ci ha spiegato che l’Azienda è nata nel 1975 per volontà di Roberto e di sua moglie Alberta, che hanno deciso di rinunciare completamente alle attività delle rispettive famiglie per inseguire insieme il sogno di far nascere un’azienda vinicola, investendo così anima e corpo in questa avventura. Sono infatti loro tra i primi che negli anni ’80, precorrendo i tempi, parallelamente alla vigna curano anche l’aspetto di quello che oggi chiamiamo enoturismo: accolgono in cantina ospiti, dando loro modo di incontrare personalmente chi lavora attivamente in azienda e attraverso la visita e la degustazione, fanno conoscere la loro visione di viticoltori.

Ora Gorgo è guidata con determinazione e passione dalla figlia Roberta che, dopo aver completato gli studi classici a Verona e aver intrapreso una carriera da avvocato, decide che la cantina è il suo mondo.

Sostenibilità

Roberta non si è limitata solo a prendere in mano le redini dell’Azienda e a proseguire quanto creato dai suoi genitori, ma ha fatto un ulteriore passo avanti, convinta che il vigneto debba essere in equilibrio con l’ambiente che lo circonda. Ha infatti investito in nuove tecnologie convertendo a bio a partire dal 2014, tutti i vigneti dell’Azienda (53 ettari certificati) la cui prima annata risale al 2018.

17 le etichette prodotte e 3 le linee tutte biologiche (Classica – con cui si vuol mettere in risalto i vitigni autoctoni –  Superiore e Spumanti).

Ho particolarmente apprezzato l’attenzione alla sostenibilità (anche attraverso l’utilizzo di bottiglie leggere) e il fatto che il “core” sia tutto al femminile.

 

La degustazione

Con Susy abbiamo assaggiato le bottiglie che vedete nella foto e cioè:

  • CUSTOZA D.O.C. Perlato – Spumante Brut Garganega (Cortese, Trebbiano Toscano, Durello) linea classica
  • CUSTOZA D.O.C. Garganega (Bianca Ferranda, Trebbiano Toscano) linea classica
  • CUSTOZA SUPERIORE D.O.C Summa (Garganega, Bianca Ferranda, altri) un Custoza ottenuto con uve raccolte in surmaturazione linea Superiore

e non poteva ovviamente mancare il famoso:

  • CUSTOZA D.O.C. San Michelin (Garganega, Cortese, Trebbiano) linea Superiore
  • CHIARETTO DI BARDOLINO D.O.C. (Corvina, Rondinella, Molinara) linea classica
  • BARDOLINO D.O.C. (Corvina, Rondinella, Molinara) linea classica

Questa bella storia, era stata argomento di un mio post su Instagram con tanto di video della visita, mi sono accorta però che dal mio feed è misteriosamente scomparso, cancellato. Vediamo se questa volta qualcuno oscura l’articolo.

Claudia Riva di Sanseverino

@crivads

 

https://youtu.be/RakajXgmc-E