10 Lug 2022
The Voice of Blogger

Un viaggio in Grecia a Zante con la sua Verdea

Zante con la sua Verdea è proprio qui che vi porto!

Dico spesso che la Grecia è uno dei paesi enoici più affascinanti al mondo, non tanto per perorare la mia personale predilezione per questo popolo ma perché effettivamente è così. Non sto dicendo che la Grecia sia uno dei paesi in cui si producono tra i migliori vini al mondo ma se ci informassimo scopriremmo che furono proprio gli antichi Greci tra i popoli che più contribuirono alla diffusione della vitivinicoltura in tutto il bacino del Mediterraneo. Furono i Greci ad introdurre sistemi di coltivazione quali l’alberello, ancora oggi in uso in molte zone costiere dei vari paesi europei e furono sempre i Greci ad introdurre in Italia, Francia, Spagna moltissimi dei vitigni che ad oggi siamo abituati a nominare, basti pensare solo ad aglianico, fiano, greco, falanghina. I Greci amavano il vino a tal punto che i richiami letterari sono infinitamente floridi e tra le divinità del loro pantheon veneravano anche Dioniso, Dio del vino. Non fosse sufficiente aggiungiamo che la Grecia è anche uno di quei paesi che ancora oggi può vantare un patrimonio ampelografico originale e variegato. Dalla Macedonia al PeIoponneso, le isole Cicladi e il Dodecaneso fino ad arrivare a Creta, ogni regione conserva ancora i suoi vitigni autoctoni, antichi ed affascinanti. I Greci sono riusciti, nel corso della storia e delle varie dominazioni turche, a preservare questo preziosissimo patrimonio ampelografico per cui non hanno mai ceduto neppure all’internazionalizzazione di fine secolo e ad oggi troviamo qui una vastità di vitigni da scoprire quali assyrtiko, agiorghitiko, savatiano, roditis, xinomavro, moschofilero, malagousia, mandelari, kotsifali e tantissimi altri. Da ultimo come non sottolineare anche le caratteristiche fisiche del tutto peculiari del paese con i confini più a sud di tutta Europa, un paese dai forti contrasti in cui per quanto la maggior parte del territorio sia montuosa annoveriamo quasi 14.000 km di costa e le isole rappresentano quasi un quinto della superficie nazionale. E proprio sulle isole andiamo oggi ma non in quelle del Mare Egeo, no, non nelle celebri Santorini o Samos. Oggi parliamo delle Isole Ionie, che si trovano a poco più di 100 km a sud-est della Puglia, tra le coste dell’Albania ed il Peloponneso.  Qui a Zante, o Zacinto, dove a differenza della vicina Cefalonia non troviamo alcuna PDO bensì un’unica PGI che copre l’intero perimetro dell’isola ma soprattutto la famosa Verdea di Zante, una denominazione tradizionale o ex OKP (Oenoi Onomasias Kata Paradosi) ovvero vini prodotti con metodologie del tutto singolari (si pensi alla Retsina che viene aromatizzata con resina di pino d’Aleppo) in cui si tollerano diversità rispetto alle comuni regole europee per salvaguardare tradizioni millenarie. A livello legislativo le OKP sono state incorporate nel sistema delle PGI dunque ad oggi la Verde di Zante è tutelata all’interno della PGI Zakhyntos. Si tratta di un vino prodotto da blend di quattro vitigni autoctoni: skiadoupulos, goustolidi, robola, pavlos. Non c’è un vitigno chiamato verdea (non in Grecia, ne esiste uno con questo nome in Lombardia ma non c’è alcun collegamento tra i due), il nome “verdea” deriva dall’italiano e dal lungo periodo di dominazione veneziana in molte zone della attuale Grecia. “Verdea” per sottolineare il colore “verde” in quanto si effettua una vendemmia anticipata soprattutto sullo Skiadopoulos che raggiunge un importante grado di concentrazione zuccherina e per questo viene raccolto quando i grappoli sono ancora verdi e ricchi di acidità. Dicevamo che non esiste a Zante un vitigno autoctono chiamato “verdea”, ma ne esistono molti altri che in parte ho già nominato. Un documento risalente al 1601 ci testimonia come più di 400 anni fa a Zante fossero presenti  addirittura 34 vitigni autoctoni nella sola isola e la cosa più straordinaria è che confrontando questa lista con quelli attualmente presenti ci renderemmo conto come la maggior parte sono sopravvissuti! Io ho assaggiato la Verdea di Zante della cantina Grampsas https://ktimagrampsa.gr/ distribuita in Italia da Vinum_vini  se vi interessasse la potete trovare qui. La cantina Grampsas si trova a Lagopodi, nell’interno a sud dell’isola, dove in una campagna ricca di ulivi troviamo i vigneti coltivati ad alberello e coltivati con vitigni autoctoni locali sia a bacca bianca come goustolidi, skiadopoulos, moschatela, pavlos che a bacca nera come l’avgoustiatis. Il blend di skiadoupulos, goustolidi, robola, pavlos di Grampsas viene prodotto con un’estrazione prefermentativa in ambiente controllato e per quanto riguarda l’affinamento occorre dire che matura almeno 4 mesi in botti di rovere francese. Si caratterizza per un buon equilibrio che dona bevibilità, ottenuto con questa sapiente contrapposizione tra il naturale carattere alcolico e rotondo dello skiadopulos e la vendemmia anticipata che conferisce questa acidità a garanzia del bilanciamento. Il passaggio in legno non snatura il frutto e le caratteristiche primarie di vitigno e lavorazione ma inspessisce il corpo pur non rendendolo pesante ed ovviamente amplia il bouquet di sensazioni odorose ed aromatiche conferendo note vanigliate, spezie dolci e cenni di tostature. Si tratta di un vino che definirei un jolly in cucina. L’acidità non gli toglie la possibilità di essere abbinato con preparazioni caratterizzate da forte tendenza dolce o grassezza ma la sua rotondità e grado alcolico consentono anche che questa Verdea possa risultare efficace nello stemperare durezze nel piatto. La vedrei bene con un vasto range di preparazioni da cucina di mare a carni bianche anche se se proprio mi dovessi sbilanciare la proverei con un pasticcio o una pasta al forno, in Grecia ne fanno delle magnifiche, come il Pastitsio, che avrebbe anche il richiamo alla cannella. Certo, il massimo sarebbe poterlo degustare in loco, magari gustandosi un bel tramonto sul mare con la giusta compagnia, ma dal momento che Zante e la Grecia non sono a due passi, se non altro grazie alla giusta bottiglia di vino e ad un po’ di fantasia, possiamo goderci da casa una bella serata immaginando di essere ancora là.

A cura di Stefano Franzoni

“The Voice of Blogger” è una rubrica di Winetales Magazine coordinata da Stefano Franzoni