braita
26 Lug 2022
Itinerari diVini

Braida: una storia di passione e di famiglia.

Braida: una storia di passione e di famiglia.
Il Piemonte nel mondo, una terra che parla.

Carissimi,

Nell’appuntamento di oggi desidero farvi scoprire l’eccellenza di un vino forse troppo spesso non considerato per il potenziale che può offrire, il Barbera o La Barbera, come si dice con l’inflessione sabauda spesso presente nei territori di produzione.

Per farlo vi porto in una realtà unica, che tra i suoi prodotti eccellenti, ha anche una chicca speciale di cui vi dirò e che davvero mi ha conquistato.

Anzitutto vi dico che siamo all’azienda agricola Braida, di Giacomo Bologna, figlio di quel Giuseppe soprannominato appunto Braida per le somiglianze con un campione sportivo di pallone elastico.

La storia di Braida si lega a quella di Rocchetta Tanaro, piccolo centro del Monferrato astigiano. “Il mio paese non è una sorpresa, son dieci vigne, sei case, una chiesa”: sono parole dello chansonnier Paolo Frola, che è anche il medico condotto di Rocchetta. La canzone fu scritta con Gianni Mura, bevendo la Barbera di Rocchetta. Di quelle dieci vigne cantate da Frola, alcune sono Braida. Erano di nonno Giuseppe, poi sono passate a papà Giacomo, adesso le coltivano Giuseppe e Raffaella Bologna. L’azienda nasce dall’entusiasmo, la passione e il coraggio imprenditoriale di un rocchettese “Doc”, Giacomo Bologna.


Il cuore dell’attività è rappresentato appunto dai vigneti di Rocchetta Tanaro, terreni di medio impasto, con sabbia e argilla pressoché in egual misura; qui si trovano i pregiati cru Bricco dell’Uccellone, Bricco della Bigotta e Montebruna e le terre ricche di limo dove nasce il Grignolino d’Asti Limonte.
Altre vigne si trovano a Castelnuovo Calcea e a Costigliole d’Asti, sempre nel Monferrato, terreni sciolti e leggeri composti da sabbie calcaree nel primo caso, argilloso-calcarei con ottima esposizione collinare nel secondo. 
In Langa si coltiva il Moscato sui terreni a prevalenza sabbioso-calcarea di Mango. Dai terreni sciolti, ricchi di sabbia misti a marna calcarea di Trezzo Tinella nasce la produzione di vini bianchi fermi commercializzati con il marchio Tenuta Serra dei Fiori.

Braida è la risata travolgente di Raffaella e lo sguardo assorto di Giuseppe. Due fratelli che portano nei geni e nei gesti il patrimonio di una eccezionale famiglia del vino italiano. Un patrimonio che con il lavoro di tutti i giorni consolidano e ampliano, condividendone i frutti migliori con la bella squadra di collaboratori, con l’imprescindibile paese natale, Rocchetta Tanaro, e con tutte le persone che amano i loro vini.

Biodiversità e rigore produttivo, genio, fantasia e rispetto della tradizione.

Braida è la storia della Barbera, è il sogno di Giacomo Bologna che parte nel 1961 con la prima vendemmia della chicca che vi dicevo all’inizio: La Monella. Barbera del Monferrato vivace “La Monella” che Giacomo Bologna decise di imbottigliare e che vinse la medaglia d’oro nel 1969 al Concorso nazionale dei vini Douja d’Or di Asti è ancora oggi un vino iconico, diverso dai grandi Cru Braida, ma proprio per quella frizzantezza, mi sento di proporo in questa calda estate per le grigliate migliori.

Ovviamente Braida è anche grandissimi Cru e tra questi spicca il Bricco dell’Uccellone: la rivoluzione della Barbera. Dall’inizio del 1982 Giacomo iniziò a sperimentare la sua idea innovativa di accoppiamento Barbera – barrique: l’annata era eccezionale; quando il vino, il Bricco dell’Uccellone, uscì dalle barrique, arrivò in Italia l’enologo californiano André Tchelistcheff che lo approvò, decretandone il successo. Altri due vini Barbera nacquero in quegli anni nella cantina di Rocchetta Tanaro: nel 1985 il Bricco della Bigotta e, nel 1989, l’Ai Suma, ottenuto da una vendemmia tardiva delle uve (fine di ottobre.) Le tre riserve Braida vengono prodotte solo nelle annate migliori e sono davvero da assaggiare.

Da allora è un crescendo, cui si affianca per soddisfare diversi palati la produzione di bianchi, di moscati DOCG, di grappe e di rossi importanti in cui la Barbera si accompagna a Merlot e Cabernet.

Oggi visitare Braida è davvero vivere alla grande la storia della Barbera e di una passione frizzante e nuova nata dalla Monella e da essa evoluta.

Per farlo vi consiglio di visitare le proposte sempre aggiornate sul sito: https://www.braida.it/visita-braida/

Al prossimo martedì!

Cristina

Itinerari DiVini è una rubrica a cura di Cristina Mascanzoni Kaiser