Suggestioni di Vino

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Suggestioni di Vino è la rubrica che racconta le persone del vino. Della loro storia, dell’amore, della passione che inoculano nel vino. Perchè il vino è materia viva e le persone ne sono il nutrimento.

Le incursioni enoiche di Ivan Vellucci, ingegnere e manager per dovere, ma sopratutto Sommelier per passione e dedizione. Dirigente in una importante realtà del mondo automotive, Ivan racconta con passione e semplicità, territori e produttori d’eccezione.
WIA Ambassador, Ivan ci porta a conoscere realtà prima di tutto umane, dove il sorriso e l’ospitalità dei vignaioli sono lo specchio dei vini che producono. La rubrica Suggestioni di Vino, creata appositamente per lui, si arricchirà ogni settimana di suggestive esplorazioni e di scoperte enologiche, narrate con trasporto e partecipazione. Al lettore parrà di accompagnare Ivan in queste visite speciali e sarà stimolato a fare lo stesso: vivere il mondo del vino come un bambino, con lo stupore negli occhi e la magia nel bicchiere.
Seguiamolo in quest’avventura.

Roberto Castagnini One Man Band

Roberto Castagnini One Man Band

È proprio vero che il mondo del vino riesce a farti conoscere sempre persone speciali. Ognuna con la propria, unica, storia alle spalle e qualcosa, ancora tutta da scrivere, per il futuro. Le piccole aziende poi riservano sempre sorprese. Nei vini certo, maggiormente nelle persone. O nella persona. Perché in molti casi, di persone che fanno le cose, ce n’è una sola: One man band. Così che i vini non possono che essere la vera espressione della persona che ha accudito le vigne e modellato il prodotto.

Siamo a Carrara, alle pendici delle Alpi Apuane. Una terra di mezzo tra la Toscana e la Liguria anche se in Toscana ancora. Così che quando qualcuno ti parla non ti aspettare l’intercalare tipico toscano. Nella terra di mezzo si parla un vero mix. Forse quasi più ligure.

Azienda Agricola La Greggia e la Toscana che non ti aspetti

Azienda Agricola La Greggia e la Toscana che non ti aspetti

Essere azienda agricola in Toscana non è cosa semplice. Produrre vino, vino di qualità, è ancora più complicato. Non già perché non ci sia un terreno vocato o un clima ideale. È che occorre rispettare la tradizione, quella che porta ad usare il Sangiovese e poco altro. Quella che fa produrre vini che ne rappresentano l’anima e vogliono rappresentare solo quello. Quella tradizione che vuole che il vino si debba vendere anche sfuso e in grande quantità. Insomma, un mix di fattori che rendono la vita complicata, se non impossibile a chi vuole iniziare l’avventura enoica in queste zone. Senza tralasciare il doversi scontrare con i mostri sacri del vino italiano.

Vitivinicola Amar, il centro dell’isola

Vitivinicola Amar, il centro dell’isola

Siamo a Sorgono (NU), nel Mandrolisai, nel centro esatto della Sardegna. Un luogo collinare, difficile, pieno di contraddizioni e, al contempo, tradizione. Qui sembra che il tempo si sia fermato ai primi del 900. Ogni sasso, ogni zolla di terra, ha la sua storia che custodisce in sé come celasse segreti. I solchi scavati sui volti degli anziani sono gli stessi che trovi nei campi. Sono la storia di questi luoghi. Da loro, parte il futuro. Un futuro che non può che avere solide radici nel passato.

Cantina Andrian e la prospettiva del vino

Cantina Andrian e la prospettiva del vino

Cantina Andrian e la prospettiva del vino

Ricordate il film “L’attimo fuggente” quando il professor John Keating interpretato da Robin Williams sale sulla cattedra? Ecco, spiegava la prospettiva così:

“Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva.

La prospettiva insegna che a seconda da dove si guarda qualcosa, si ottengono visioni diverse. Prospettive diverse. Ecco, l’Alto Adige è proprio una regione in prospettiva. Già, perché in Italia la chiamiamo Alto Adige in quanto regione più a nord. In Austria invece Süd Tirol, perché la regione più a sud. Dell’Austria. Così che per noi è una regione votata ai vini bianchi, per gli austriaci ai vini rossi. Il gioco della prospettiva.

I Fenicotteri e l’aerale del futuro

I Fenicotteri e l’aerale del futuro

Nel 2009 l’allora ministro dell’economia Tommaso Padoa-Schioppa, definì “bamboccioni” una generazione di giovani pigri che non volevano fare nulla. Figuriamoci lavorare e staccarsi dalla propria famiglia. Oggi invece si parla di reddito di cittadinanza e di chi, pur potendolo, non vuole lavorare puntando al sussidio. Il concetto non cambia.
31 anni possono essere tanti o pochi. Ma è l’età giusta per essere definiti “bamboccione”. Ecco, ora prendete tutto quello che ha rappresentato il preambolo dell’articolo e pensate all’esatto opposto.

Cantina Gualtieri e l’uva Fogarina

Cantina Gualtieri e l’uva Fogarina

Ora non mi prendete per matto, ma per leggere questo articolo bisognerebbe avere in mente la canzone che parla dell’uva Fogarina. Perché? Semplicemente perché se si vuole capire l’Emilia Romagna, quella della cultura gastronomica legata ai prodotti della tradizione, quella dove si mangia e si balla al ritmo delle fisarmoniche; quella dove il vino deve essere genuino, sincero, brioso e che accompagna tutto il pasto, allora quella canzone fa proprio al caso nostro. Ma nono solo per quello.

Coos, raccontare la famiglia mettendoci la faccia

Coos, raccontare la famiglia mettendoci la faccia

Coos è una delle famiglie storiche del Ramandolo, vino storico dei Colli Orientali del Friuli. Una famiglia che da sei generazione produce vino in quel di Nimis (Udine). Dario è la quinta generazione. Alessandro la sesta. Padre e figlio dal 2018 sono ripartiti con la loro nuova azienda: AD Coos. Un acronimo che ha le iniziali dei nomi che rappresentano le ultime due generazioni.

Cantina De Vita, crescerò e solo per il mondo andrò

Cantina De Vita, crescerò e solo per il mondo andrò

Vi ricordate la pubblicità dei biscotti Plasmon? Si i biscotti Plasmon quelli che mangiavamo da bambini e che, per chi ha avuto fratelli o sorelle, rubavamo di nascosto (c’è pure chi ha continuato a mangiarli da adulto tanto che la stessa Plasmon ne ha prodotto una versione per adulti). Ecco, un gingle della pubblicità faceva
Crescerò, e solo per il mondo andrò
Mò che c’entrano i biscotti con il vino? Un momento no? C’entrano con la storia che sto per raccontare. Quella di una persona che sa di dover crescere ma ha già le idee chiare. Per il vino non per i biscotti.
“Per puro caso mio padre mi fa sapere che avevamo reimpiantato il vigneto della masseria di famiglia ed erano dunque pronte le uve per essere vendute. Alla fine mi sono chiesto: ma perché dobbiamo vendere le uve? Ferma tutto! Vorrei provare ad iniziare la strada da produttore”.

Agricola Le Querce e la determinazione della nuova generazione

Agricola Le Querce e la determinazione della nuova generazione

Partirono in due ed erano abbastanza. Un pianoforte, una chitarra e molta fantasia.
Più o meno così è stato per Federico e Valentina. Solo che al posto del pianoforte e della chitarra c’erano 40 ettari di terra. La fantasia si, tanta ma più ancora poté la determinazione. Federico 30 anni, Valentina 29

Mustilli, quando gli antenati ti guardano

Mustilli, quando gli antenati ti guardano

Passeggiando per le stanze delle antiche dimore, alle volte ci si imbatte nei ritratti di personaggi vissuti in epoche lontane. Pochi hanno la fortuna di avere sparsi per casa ritratti di antenati propri. In ogni caso, ci si sente scrutati, osservati. Financo giudicati. Spesso incutono timore perché ti guardano altezzosi dall’alto verso il basso. Ricordo bene questa sensazione quando andavo a casa dei miei nonni!