18 Gen 2022
Itinerari diVini

Il Barolo è un vino nobile come la storia di Michele Chiarlo

Su una collina astigiana sulla strada che da Nizza Monferrato porta a Canelli, si trova su una collina adagiato Calamandrana, un piccolo comune ricco di di vita e soprattutto di ottima vite.

E’ qui che si trova la cantina Michele Chiarlo e dove sono proposti al pubblico diversi dei migliori Baroli e Barbareschi esistenti al mondo.

La storia di Michele Chiarlo parte nel 1956 con lo scopo di vinificare l’essenza del Piemonte, con amore e desiderio di valorizzare uno dei territori più unici al mondo.

La proprietà si estende su 110 ettari di vigneti, promuovendo i migliori cru nel pieno rispetto di severi criteri ecologici, del terroir e delle loro espressioni

Per la cantina Chiarlo la vigna è qualcosa di vivo, un’esperienza che cercano anche di far vivere.

Tradizione e rigore. Leggerezza e passione. Cura del paesaggio, arte, comunità. Sostenibilità e sperimentazione. Con una pennellata pop e un tocco di spensieratezza. Questo è il riassunto dei principi e delle ambizioni di Michele Chiarlo e che gli permettono di realizzare prodotti sensazionali, come il Barolo Cerequio e Cannubi, tutti DOCG così come il Barbaresco Asili e Faset. Davvero dei vini unici e che rappresentano oggi quella nobiltà sabauda un po’ scostante persino per la loro superiorità, ma che avvicinandosi si apre in un insieme unico di emozioni e sensazioni che fermano il tempo.

Per chi è appassionato anche di Arte e soprattutto per offrire una esperienza multisensoriale completa dove degustare, vivere, respirare il vino. La Court è uno dei vigneti più rappresentativi di Michele Chiarlo: oltre 20 ettari divisi su due colline a Castelnuovo Calcea che ospitano l’Art Park La Court, il primo museo fra le vigne dove arte e filari, cielo e terra, uomo e paesaggio sono in costante dialogo fra loro.

Mi sento quindi davvero di suggerire di spendere una visita a Michele Chiarlo e degustare i suoi vini e gran Cru in uno straordinario palcoscenico: un’esperienza immersiva fra le colline che l’Unesco ha riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Le visite si possono svolgere sia presso le cantine di Calamandrana, sia presso la cantina che ospita l’ArtPark di Castelnuovo Calcea a circa 10 km di distanza, e sono proposti diversi tipi di degustazioni a seconda del tempo e del desiderata.

Vi aspetto!

A cura di Cristina Mascanzoni Kaiser