09 Ago 2022
Itinerari diVini

Leone De Castris: un’immagine moderna per continuare a raccontare la storia

Leone De Castris: un’immagine moderna per continuare a raccontare la storia

Five Roses: il primo vino rosato italiano ad essere commercializzato nel 1943

Carissimi, bentrovati!

Estate, mare cristallino, da sempre voglia di relax e di colori, colori forti di giorno che diventano più tenui sul far della sera, colori rosati.

Per questa ragione desidero oggi portarvi in Puglia, a scoprire il primo vino rosato italiano ad essere imbottigliato e commercializzato in Italia, correva l’anno 1943 ed usciva su un mercato sconvolto dal secondo conflitto mondiale un vino al novanta per cento Negroamaro e dieci per cento di Malvasia Nera.

Il produttore: Leone de Castris, il nome anglofono: Five Roses.

Nel nome l’eco di una contrada nel feudo di Salice Salentino, “Cinque Rose” appunto, ma anche quella tradizione legata al fatto che per molte generazioni ogni Leone de Castris ha avuto cinque figli. Fu sul finire dell’ultima guerra che il generale Charles Poletti, commissario per gli approvvigionamenti delle forza alleate, chiese una grossa fornitura di vino rosato. Italiano sì, ma dal nome rigorosamente americano. Così nacque il Five Roses.

Il Five Roses ti conquista al primo sguardo con il caratteristico rosa cerasuolo cristallino e ti rapisce con i sentori fruttati di ciliegia e fragolina di bosco. In bocca è fresco, morbido e piacevolmente persistente. Si consiglia di abbinarlo a risotti, bolliti e piatti a base di pesce e carni bianche. Ottimo con la frisa salentina.

Nel 1993 nasce la versione ‘Anniversario’ del Five Roses per festeggiare i 50 anni di vita del primo rosato. Rispetto al Five Roses tradizionale, il Five Roses Anniversario è diverso sia per gusto che per melange, con il suo ottanta per cento di negroamaro (a fronte del novanta che di solito lo contraddistingue) e venti per cento di malvasia (a fronte del dieci).

Nasce al contempo anche il “Cinque Rose di Negroamaro” Romanzo da Bere sulla storia del “Five Roses” di Leone de Castris. Il romanzo racconta la nascita della storica etichetta dell’azienda agricola Leone de Castris; una storia, avvincente, in cui un imprenditore, l’Avv. Piero, nonno dell’attuale proprietario, riesce a volgere a proprio vantaggio le innumerevoli e spaventose difficoltà di produrre vino di qualità, a cavallo di una delle pagine più sanguinose della storia d’Italia, l’Armistizio dell’ 8 settembre. Nella Puglia occupata della fine del ‘43, tra, bombardamenti, Generali onnipotenti e Borsa Nera, l’eroe della storia riesce a produrre un vino eccellente e innovativo per una nuova generazione di consumatori, ponendo le basi per l’espansione delle esportazioni in tempo di pace. La storia, che arriva fino ad oggi attraverso tre generazioni, si svolge come un Romanzo da Bere che tiene desta l’attenzione del lettore, raccontando di vigne e vini.

Per assaggiare tutto questo vi consiglio di recarvi in un altro posto iconico, inaugurato il 28 giugno 2014, si tratta del wine bar ‘Five Roses Club 1943’, situato di fronte all’azienda a Salice Salentino. Con il suo design semplice ed elegante, questo piccolo e accogliente locale nasce con l’intento di arricchire l’immagine dell’Azienda, proponendo un luogo che coniuga passato e presente dove estimatori, turisti e appassionati possono fermarsi a degustare i vini, accompagnandoli con prodotti di alta qualità esclusivamente provenienti dal territorio pugliese.

Il ‘concept’ nasce dalla voglia di raccontare il ‘rosato’ attraverso la gente che lo ama e lo apprezza, di creare un momento di incontro e di scambio di idee tra tutti i fans della famiglia ‘Five Roses’.

Il locale è normalmente aperto da metà Aprile a metà Ottobre, ma vi consiglio di verificare e prenotare contattando il 3498253132 o l’email: fiveroseswinebar@leonedecastris.com e potrete assaggiare l’enorme varietà della cantina Leone De Castris in un panorama unico e coinvolgente.

Per completezza, infatti, Leone De Castris coltiva in oltre 12 tenute vitigni autoctoni (negroamaro, primitivo, malvasia nera, verdeca, aleatico, malvasia bianca, bianco di Alessano, moscato, susumaniello e ottavianello) e non (chardonnay, sauvignon blanc, shiraz).

Il settore agricolo (di circa 5000 ettari nel ‘600) sino ai primi anni ’50 si estendeva ancora su più di 2000 ettari. Ora, sebbene le dimensioni siano sempre ragguardevoli, Leone de Castris rappresenta circa 300 ettari coltivati a vigneto e circa 50 ettari a seminativo, pascolo e uliveto nelle province di Lecce, Brindisi, Bari e Taranto.

Le Masserie Maiana, Donnacoletta, Messere Andrea e parte dei terreni facenti parte delle Contrade Ursi e Rena appartengono alla famiglia da secoli; altri fondi da tempo più recente.

Per visite ed apprezzare la varietà potete anche fare riferimento alla pagina ad hoc dedicata sul sito: https://www.leonedecastris.com/visite/

A martedì prossimo!

Cristina

Itinerari DiVini è una rubrica a cura di Cristina Mascanzoni Kaiser