15 Lug 2024
Le scoperte enoiche di Benny

lo champagne: la guida definitiva per saperlo bere

La storia e il territorio dello Champagne sono intimamente legati al suo successo e alla sua reputazione come uno dei vini più prestigiosi al mondo. La sua ricca storia, unita alla maestria dei suoi produttori e alle caratteristiche uniche del terroir, rendono lo Champagne un vero e proprio tesoro enologico da scoprire e apprezzare.

la lunga storia dello Champagne

Nel XVII secolo, la nascita dello Champagne come vino frizzante, attribuita all’abate benedettino Dom Pierre Pérignon, segna una rottura significativa nella storia del vino. Questo vino effervescente è associato per la prima volta a un preciso terroir e vengono utilizzate specifiche tecniche di vinificazione. Il successo dello Champagne si diffonde rapidamente, conquistando prima l’Inghilterra e poi la Francia aristocratica del Settecento. Tuttavia, i produttori di Champagne affrontano sfide tecniche, come la mancanza di conoscenza sulla seconda fermentazione e la fragilità delle bottiglie. Solo dopo decenni di sforzi e innovazioni, come l’uso di sughero e ferro per la tappatura e l’eliminazione dei depositi tramite il dégorgement, lo Champagne diventa il vino della gioia e della festa, simbolo della cultura e dello spirito francese. Nel XIX secolo, le grandi maison diffondono lo Champagne tra le élite aristocratiche di tutto il mondo, mentre nel XX secolo continua la sua ascesa, culminando con la creazione dell’AOC Champagne nel 1936. Oggi, lo Champagne è un universo complesso, popolato da grandi maison commerciali e piccoli produttori artigianali, che hanno contribuito a conferire al vino una nuova vita e prestigio.

territorio

La regione dello Champagne, con le sue specifiche caratteristiche, gode di un clima oceanico che favorisce una perfetta maturazione delle uve, con un’insolazione di 1.600 ore all’anno e una pluviometria relativamente modesta. Le sue diverse sotto-regioni offrono una varietà di terroir unici, ognuno con le proprie peculiarità.

Nella Montagne de Reims, le colline caratterizzate da terreni gessosi assicurano un ottimo drenaggio e una perfetta esposizione al sole. Qui, il vitigno predominante è il pinot nero, e gli Champagne della zona sono rinomati per la loro potenza e struttura. Le sottoregioni includono Montagne de Reims, Piccola Montagna, Massif de Saint Thierry e Monts de Berru.

Nella Vallée de la Marne, le colline sono caratterizzate da terreni argillosi e calcarei, ideali per il pinot meunier. Gli Champagne della Vallée de la Marne si distinguono per il loro bouquet fruttato e la morbidezza. Le sottoregioni comprendono Grand Vallèe de la Marne, Coteaux Sud d’Epernay, Vallèe de la Marne rive droite, Vallèe de la Marne rive gauche, Terroir de Condè e Vallèe de la Marne occidentale.

Nella Côte des Blancs, i terreni gessosi garantiscono elevate riserve d’acqua e trattengono bene il calore, perfetti per lo chardonnay. Gli Champagne della Côte des Blancs sono noti per i loro aromi delicati e la finezza. Le sottoregioni includono Côte des Blancs, Val du Petit Morin, Côte de Sezanne e Vitryat.

Infine, nella Côte de Bar, i terreni gessosi e marnosi sono ideali per il pinot nero, producendo Champagne di carattere e complessità aromatica. Le sottoregioni sono Barsuraubois e Barsequanais, che offrono una varietà di stili e caratteristiche uniche.

classificazione

Le classificazioni sono tre : Grand Cru (100%), Premier Cru (90-99%) e Cru (80-89%).
Le percentuali stanno a significare che le uve provenienti da un comune Grand Cru, la cui classificazione è 100%, saranno pagate esattamente il prezzo stabilito, mentre le uve provenienti da un comune classificato come 85%, saranno pagate per l’85% del prezzo stabilito. I comuni classificati Grand Cru sono 17, quelli Premier Cru 41, quelli Cru 255.
17 Grand Cru della Champagne sono:

  • nella Montagne de Reims Louvois, Bouzy, Ambonnay, Verzy, Verzenay, Maill, Beaumont-sur-Vesle, Sillery e Puisieulx;
  • nella Vallée de la Marne Aÿ e Tours-sur-Marne;
  • nella Côte de Blancs : Oiry, Chouilly, Cramant, Avize, Oger e Mesnil-sur-Oger.

Metodo di produzione
Uno degli elementi distintivi dello Champagne è il metodo di produzione, noto come “metodo champenoise” che prevede una seconda fermentazione in bottiglia per conferire al vino le sue bollicine effervescenti. È un processo complesso che richiede grande attenzione e precisione in ogni fase.
Le uve raccolte confluiscono in una pressa che viene riempita con 4.000 kg di uva e per legge si possono estrarre 2.050 litri (cuvée) che saranno vinificati, mentre la pressatura successiva produrrà ulteriori 500 litri (taille) meno pregiati e che normalmente vengono venduti. Il resto viene inviato alla distillazione.

Le vin clair e la prima fermentazione

La cuveé viene quindi sottoposta alla prima fermentazione alcolica, trasformando gli zuccheri in alcol grazie all’azione dei lieviti. Otteniano un vin clair che riposa fino a primavera in vasche di acciaio o botti di legno, svolgendo l’eventuale malolattica. Quindi viene assemblato con altri vini e messo in bottiglia con l’aggiunta del liqueur de tirage, una miscela di zuccheri, lieviti e sali minerali. In cantina, durante la prise de mousse, avviene la seconda fermentazione che produce CO2, creando le bollicine caratteristiche dello Champagne. Le bottiglie riposano in cantina per un periodo minimo di quindici mesi per i prodotti base e di trentasei mesi per i millesimati.

remuage e degorgement: il fascino

Dopo il periodo di riposo in cantina, le bottiglie vengono sottoposte al remuage, un processo per far depositare i sedimenti sul collo della bottiglia. Segue il dégorgement, a la volée o tramite una tecnica, sempre più diffusa, che prevede di porre il collo della bottiglia nell’azoto liquido che congela una piccola parte di vino. Ciò permette di aprire la bottiglia e di estrarre le impurità congelate sotto l’azione della pressione interna e senza perdita importante di liquido.. Segue l’aggiunta di rabbocchi o del liqueur d’expédition che definisce il dosaggio finale. L’habillage completa il processo, con la tappatura, l’inserimento della gabbietta e l’etichettatura, preparando gli Champagne per essere apprezzati e condivisi con il mondo.

CARATTERISTICHE DEL PRODUTTORE

Sulle etichette di Champagne si possono trovare le seguenti sigle che definiscono la natura del produttore:
NM négociant-manipulant: è il caso di una casa produttrice di Champagne che compra le uve e le assembla per elaborare e commercializzare il vino;
RM récoltant-manipulant: sono i vignaioli che elaborano e commercializzano le proprie uve; si tratta in generale di prodotti di alta qualità e di limitata produzione;
CM coopérative de manipulation: gruppi di produttori che associati in cooperativa raccolgono, vinificano e commercializzano;
RC récoltant-coopérateur: viticultori che conferiscono le loro uve a una cooperativa che ha l’incarico di eseguire la vinificazione; le bottiglie vengono quindi restituite ai singoli viticultori per la commercializzazione;
ND négociant-distributeur: un commerciante che acquista le bottiglie pronte per il consumo e le commercializza con il proprio marchio;
MA marque d’acheteur: prodotti creati appositamente per la grande distribuzione.

TIPOLOGIE

Il processo di produzione e le annate delle uve utilizzate possono identificare lo Champagne come:
Rosé, prodotti con due tecniche: assemblaggio di bianco base con vini rossi, o breve macerazione di uve rosse. Oggi queste tipologie sono molto richieste in quanto a un’immutata qualità e fragranza, uniscono una gradevole nota di colore;
Blanc de Blancs: sono prodotti unendo tra loro unicamente vini ottenuti da uve a bacca bianca chardonnay, anche se di differenti annate;
Blanc de Noirs: sono prodotti unendo tra loro unicamente vini ottenuti da uve a bacca nera pinot nero e pinot meunier, singolarmente o associati, non necessariamente della stessa annata;
Millesimé: vino ottenuto da una sola vendemmia;
BSA brut sans année: Champagne ottenuto con vini base di diverse annate.

Benedetta Costanzo
benedetta.costanzo@winetalesmagazine.com
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