16 Mar 2024
Le scoperte enoiche di Benny

Podere Inferno: eravamo quattro amici al bar!

Il Gusto dei Guidi a Poppi e l’incontro con Podere Inferno

La mia scoperta di Podere Inferno risale a fine estate scorsa, quando ho avuto il privilegio di partecipare come membro della Giuria a un evento di rilievo nel mondo vinicolo: Il Gusto dei Guidi a Poppi. Insieme a giornalisti, enologi ed esperti del settore, ho avuto l’opportunità di immergermi nell’universo dei sapori e delle tradizioni enologiche toscane. Svolto il lavoro in giuria e premiate le aziende vincitrici ho fatto un giro per assaggiare i vini delle varie aziende presenti alla manifestazione. Grande è stata la sorpresa di incontrare Valerio Giusti, collega sommelier e degustatore AIS che, insieme alla moglie, presentavano i vini di questa nuova realtà vinicola.

Rimasi incantata in particolare dalla freschezza e dalla passione che permeava questa nuova realtà mentre la degustazione è stata un’esperienza sensoriale avvolgente, che mi ha catturato attraverso profumi intriganti, sapori complessi e sfumature uniche, proprie di ogni varietà.
Questa esperienza mi ha convinta a condividere le mie impressioni su Podere Inferno, che considero una realtà promettente per molteplici motivi. I loro vini sono testimonianza dell’impegno costante dei loro produttori nel perseguire una vinificazione attenta e rigorosa.
Inoltre sono rimasta affascinata dalla profonda connessione tra il territorio, la tradizione e le profonde radici toscane dei protagonisti. Ma partiamo dall’inizio.

Eravamo Quattro Amici al Bar: Podere Inferno, una Passione Radicata nelle Balze del Valdarno”
Il marchio Podere Inferno trae il suo nome dal suggestivo toponimo della vallata situata a nord-est di Terranuova Bracciolini. Queste terre, un tempo fondali marini emergenti a causa delle placche tettoniche in movimento, rientrano fra i territori toscani più vocati. Una storia che si dipana attraverso la formazione di un antico lago le cui sponde accarezzavano le colline circostanti, una terra oggi ricca di fossili marini, tesoro prezioso per le radici delle viti.

Questa regione, nota come la porta meridionale delle “Balze del Valdarno“, immortalata anche nel capolavoro di Leonardo Da Vinci, la Gioconda, ha una storia sedimentata nel tempo. L’acqua ha attratto non solo fossili ma anche animali terrestri, spesso intrappolati nel fango. Da qui il nome “PODERE INFERNO”, a sottolineare la sfida di vivere in questa terra tanto difficile quanto affascinante.

In questo contesto quattro amici sono cresciuti con un senso di radicamento territoriale molto forte trascorrendo i giorni assolati della loro giovinezza alla ricerca di fossili. Questi terreni, già riconosciuti nel bando di Cosimo III dei Medici del 1716 come luoghi di eccellenza per la produzione vinicola, furono in passato di proprietà del Conte Bettino Ricasoli. Successivamente passarono nelle mani della famiglia dei Marchesi Canevaro, per essere infine acquisite da Trippi Renato nel 1942.

I quattro soci della Tenuta la Fratta sas, Giovanna Ghezzi, Rita Giusti, Marco Arnetoli e Valerio Giusti, tutti appassionati sommelier diplomati presso l’Associazione Italiana Sommelier, sono profondamente legati a Terranuova Bracciolini perché cresciuti in questo luogo trascorrendo, come già detto, il tempo della loro gioventù tra le dolci colline che sovrastano il centro abitato, in questi vigneti che rappresentano il Giardino di Terranuova.

La preoccupazione per il destino di quei terreni ormai da tempo trascurate, li ha spinti durante una cena a unire le forze e ad agire per ripristinare il loro antico splendore. L’unione delle loro passioni ha trasformato la fatica in un piacere, dando vita a Podere Inferno, un progetto che celebra le qualità enologiche della Toscana e che riflette l’essenza di un territorio ricco di storia e passione.

Così, nel 2021, si rilevano quasi  9 ettari di vigne, incolte da ben 3 anni. Una sfida ambiziosa li attendeva, poiché il compito di ripristinare, risanare, ripulire e riportare in produzione le vigne richiedeva un impegno straordinario. Nonostante le numerose fallanze, la terra custodiva un tesoro: “Viti Antiche” con oltre 50 anni di età. Un patrimonio genetico storico composto da vitigni autoctoni come Sangiovese, Trebbiano Toscano, Malvasia del Chianti, Colorino e Foglia Tonda, che sono stati poi vinificati durante la prima vendemmia del 2022, con l’aiuto dell’enologo David Rossi.

Gli ingredienti per esprimere una vera identità Toscana ci sono tutti! Questo patrimonio, unico e ricco di storia, è l’anima di Podere Inferno. Qui, la produzione di vino è incentrata sulla sincerità, sulla fragranza e sulla straordinaria bevibilità che solo le vigne di questa terra possono offrire.
La vendemmia del 2022 è stata un’annata molto difficile, caratterizzata da una siccità persistente. Le piogge di settembre hanno fornito un sollievo momentaneo, ma hanno reso complicata l’operazione di raccolta delle uve, completata solo il 10 ottobre. Nonostante le sfide, Podere Inferno ha dato vita a dei vini distintivi.

Il Chianti 2022 “CARONTE”, un tipico uvaggio del Chianti di Bettino Ricasoli, è stato vinificato in cemento. L’80% ha affinato in acciaio, mentre il restante 20% ha maturato in barrique nuove. Nonostante la giovinezza, questo vino si presenta con un naso intrigante dominato dal frutto, accompagnato da leggere note speziate e mentolate. Il sorso, succoso e dissetante, invoglia alla bevuta e personalmente considero un vero punto di forza il modesto grado alcolico, soltanto 12,5% vol. alcool.

 

 

 

 

L’IGT Toscana Bianco “RIDDA”, vinificato in acciaio con un blend del 50% Trebbiano Toscano e 50% Malvasia Lunga del Chianti, ha subito una macerazione di 36 ore e un ulteriore affinamento di 4 mesi in acciaio. Un bianco di carattere, che si esprime con profumi di mela golden, fiori di campo e piacevoli note ossidative, da servire a una temperatura compresa tra gli 8°C e i 10°C, con un modesto 12% vol. alcool.

 

 

 

 

Con la presentazione dell’IGT Toscana Rosso “GIASONE” nell’autunno del 2023, Podere Inferno ha dato un ulteriore tocco di magia alla sua collezione di vini unici. Questo rosso avvincente, con un blend equilibrato di 65% Sangiovese, 5% Malvasia Lunga del Chianti e 30% Merlot, rappresenta una fusione armoniosa di profumi che affascinano i sensi.
Il Merlot, con la sua morbidezza e suadenza, si fonde elegantemente con i caratteri più decisi del Sangiovese e la complessità aromatica della Malvasia. Il risultato è un vino che delizia il palato con un sorso fresco, rotondo e dissetante, riflettendo la cura e l’attenzione che Podere Inferno dedica a ogni dettaglio del processo di vinificazione.

Fra le tante soddisfazioni che testimoniano le potenzialità tutte in crescita di questa azienda c’é senz’altro la presenza nell’Annuario dei Migliori Vini Italiani 2024 di Luca Maroni. Che soddisfazione essere rientrati in questa prestigiosa pubblicazione e anche nella guida Veronelli 2024! È un’emozione profonda vedere che i tanti sacrifici compiuti in vigna e in cantina cominciano a dare i loro frutti, manifestandosi attraverso il riconoscimento di qualità da parte di queste importanti guide.

 

Una descrizione accattivante del loro bianco leggermente macerato Ridda regala emozioni che invogliano a fare sempre meglio, generano tanto orgoglio e motivazione per il futuro.
Inoltre da aprile 2023 sono entrati a far parte dell’Associazione Strada del Vino Terre di Arezzo, la più rappresentativa del territorio aretino che si pone l’obiettivo principale di promuovere il territorio e l’Enoturismo quale movimento inteso a valorizzare la produzione vitivinicola nell’ambito di un contesto culturale, ambientale, storico e sociale.

Concludendo, questa prima incursione virtuale a Podere Inferno genera un autentico entusiasmo pensando a una prossima visita in vigneto e in cantina. Continuerò dunque a raccontare la storia dell’evoluzione di questi giovani produttori, cogliendo sempre nuove  sfumature e dettagli. Stay tuned!

Benedetta Costanzo
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