28 Mar 2023
Le storie di Wine in Venice

Vi portiamo in miniera alla scoperta di Nove Lune

Vi portiamo in miniera alla scoperta di Nove Lune! Inizia con questo articolo un viaggio tra le venti cantine che hanno sfilato sul red carpet del vino italiano a Venezia, andato in scena lo scorso gennaio nella meravigliosa cornice della Grande Scuola della Misericordia per la prima edizione di Wine in Venice.

Un viaggio che inizia dalla miniera e la piena consapevolezza di un patrimonio inestimabile che è la biodiversità.

Un percorso attraverso la Miniera Costa Jels, un vero e proprio Ecomuseo grazie all’unione di tre concetti fondamentali il patrimonio, il territorio e la popolazione.

Siamo a Gorno in provincia di Bergamo, nella Miniera Costa Jels, lunga 230 Km che inizia la sua storia circa duemila anni fa, un vero e proprio viaggio dello zinco tra alpeggi e miniere. Camminando lungo i corridoi si riscopre la dura vita dei minatori che durante il giorno lavoravano alla ricerca di Zinco, Galena e Piombo e la sera rientrando nelle loro case si occupavano della vita pastorale.

Alessandro Sala, proprietario ed enologo della cantina Nove Lune ci accompagna in questo percorso per mostrarci la sua filosofia:

“Volevo arrivare a produrre vini di qualità senza inquinare me stesso, l’ambiente e il consumatore finale”

Le sue bottiglie sono in uno dei corridoi della miniera dove passano la loro stagione di affinamento. La miniera è un ottimo habitat sostenibile per l’affinamento del vino in bottiglia, temperature basse e pressocchè costanti senza alcuna necessità di refrigerare ulteriormente durante i periodi estivi, avendo quindi un’impatto di CO2 pari a zero, umidità del 95% circa che non impatta sulle bottiglie sigillate.

Rispettoso dell’ambiente circostante e di se stesso, Alessandro ha deciso di produrre tramite coltivazione biologica, una varietà di viti scelte che resistono naturalmente alle malattie (Piwi) producendo vini di qualità, eliminando quasi completamente l’uso di anticrittogamici e altre sostanze chimiche. Inoltre per mantenere una migliore qualità delle uve tutte le pratiche colturali vengono effettuate manualmente tenendo volontariamente le rese molto basse, praticando la tecnica dell’inerbimento per favorire la biodiversità e portando quindi l’intervento umano al minimo indispensabile come nel caso della potatura. Anche la cantina è stata progettata per avere un impatto quanto più basso possibile grazie ai materiali utilizzati.

Come dicevo in apertura, il 2023 è iniziato per la cantina Nove Lune con la premiazione alla Manifestazione Wine Venice come migliore cantina rappresentante della regione Lombardia per Etica, Sostenibilità e Innovazione portando in degustazione il Rukh un orange wine biologico.

Tantissimi i progetti che Alessandro ed al suo collaboratore Gabriele Valota hanno programmato, accenno solo ad uno di questi legato al metodo classico Costa Jels che affina per 60 mesi in miniera, ottenuto da vitigni resistenti e prodotto in edizione limitata, solo 1200 bottiglie che saranno pronte nel 2025.

Concludiamo il giro in miniera con la degustazione dei vini Nove Lune insieme ad Alessandro, Gabriele e la cucina di prodotti tipici locali presso la Trattoria Il Frassino le cui recensioni sono veramente di alto livello incontrando cordialità e accoglienza oltre che, buon cibo! Durante la degustazione siamo passati dal vino bianco “310” con affinamento in barrique, al metodo ancestrale “HEH”, continuando con il “Rukh”  l’orange wine biologico cui accennavo prima, per finire con il “Theia”, un passito che accompagna  bene la fine pasto.

E ancora, dopo il caffè, “l’Amaro Misma” che viene prodotto con infusione di 17 erbe aromatiche estratte e miscelate con il vino rosso della stessa cantina.

La descrizione di questi vini è puramente superficiale in quest’articolo perchè ciascuno di essi meriterebbe un approfondimento dettagliato per trasmetterne in pieno il potenziale, mi limito a farvi incuriosire per farveli scoprire con i vostri stessi sensi direttamente in cantina.

A cura di Elisa Pesco