11 Giu 2021
Salotto diVino

Carlo Alberto Pierato, F&B Manager presso Grand Hotel Villa Serbelloni

Io e Carlo ci conosciamo da tanto tempo. Era la nostra vita precedente a questa.

Io ero legata al mondo delle riviste: dopo aver scritto a lungo di architettura e design ero quasi per caso entrata nel settore del vino e del cibo.

Carlo era maitre in un bellissimo ristorante bergamasco, L’Anteprima, famosa per la sua proposta molecolare…

Le mie visite nei ristoranti per la Guida per cui scrivevo all’epoca erano in forma anonima, e il mio fidato compagno di tavola era già allora mio marito Massimo.

Il nostro tavolo era il migliore: direttamente in cucina, week to week con lo chef che preparava i piatti davanti a noi e in costante contatto con Carlo che passava dal nostro tavolo alla sala con disinvoltura e sempre con un morbido sorriso. Morbido, naturale, non affettato.

La cena è stata mitica, mi ricordo ancora le sorprese per gli occhi e le esplosioni di gusto in bocca, i profumi intensi e le consistenze stupefacenti…mi ricordo tutti i piatti che ho degustato.

Mi ricordo lo chef, poco espansivo ma pronto a soddisfare ogni nostra curiosità, mi ricordo Carlo che ci ha accompagnato amorevolmente in questo percorso di gusto con un’eleganza e una semplicità che posso dire di non aver mai più scovato in nessun altro luogo.

Carlo è IL maitre. La sua carriera parla da sola, ma l’eccezionalità è lui, la sua personalità, la sua persona, il SUO modo di interpretare il suo ruolo.

Abbiamo avuto poi modo di frequentarci e di conoscerci bene in questi anni, vedendoci poco ma con incontri sempre molto intensi, sia umanamente che professionalmente. Ci siamo confrontati a fondo sul significato e il senso vero di accoglienza, in un ristorante come in un Hotel, tanto che abbiamo abbozzato ad un progetto insieme che è poi rimasto in sospeso, come nel Limbo, in attesa che maturino i tempi per poterlo realizzare, speriamo insieme.

Nel frattempo la carriera di Carlo è proseguita ed è culminati diversi anni fa con il suo arrivo al Villa Serbelloni Hotel, uno storico gioiello sul Lago di Como.

Anche lì sono andata a trovarlo, e ricordo benissimo, dopo due giorni ospita in hotel, di aver chiacchierato con lui di ciò che proprio non andava (punto più critico era la colazione).

Ho visto crescere ancora di più, se possibile, la sua professionalità, ho scoperto alcuni dei suoi metodi di lavoro, e ciò che più mi stupisce di Carlo è la sua incredibile dedizione alla sua professione che interpreta mettendosi sempre in gioco, in dubbio, e con una tendenza al personale miglioramento.

Se dovessi trovare un termine solo per descrivere quest’uomo incredibile ed eccezionale professionista è COERENZA tra quello che è e quello che fa, un termine che da forza ad ogni azione e pensiero di chi ne fa il proprio credo. Il tempo passa e si cresce e si cambia, se se ne ha la forza e il coraggio.

A Carlo Pierato non manca né la forza né il coraggio. E così ha interpretato il suo ruolo di matite prima e di Food & Bevarage manager dopo mettendosi in gioco in prima persona, cercando una crescita personale e trasformandosi in un secondo momento in trascinatore del suo staff.

Da anni Carlo Pierato si interessa e si occupa di formazione, per diverse realtà, consapevole che il mondo della ristorazione e dell’ospitalità ha nel personale il primo ed essenziale punto di forza o di debolezza.

“Il mio lavoro è fatto più di persone che di materia, quindi vanno analizzate le persone e i loro comportamenti per migliorare il servizio. Siamo sicuri che basti che ci sia un sommelier per proporre e valorizzare al meglio un vino? Noi siamo l’anello di congiunzione tra prodotto-produttore-ospite. Siamo i facilitatori dell’esperienza del cliente. Il servizio deve recuperare più personalità che tecnica, il personale di sala deve essere preparato, versatile, deve sapersi adeguare alle diverse situazioni che si affrontano durante il servizio. I clienti seduti a tavola ogni sera in contemporanea sono tanti e sono tutti diversi, quindi noi dobbiamo modulare la nostra presenza al loro fianco e la nostra personalità. Questo senza snaturarci, ma facendo in modo che, con l’esercizio, ci si abitui a dare il massimo”.

Dare il massimo, vivere al massimo, lavorare al massimo, non della velocità, non della competitività, ma delle proprie capacità. E farlo così bene e con tale signorilità da diventare esempio per tutti quelli che si muovono attorno.

Questo è Carlo Alberto Pierato.