14 Giu 2021
Salotto diVino

SAMANTA TUTTA VOCE

Ho conosciuto Samanta quando vivevo e lavoravo a Milano, credo durante un qualche importante e bell’evento legato al mondo food che all’epoca frequentavo per raccontarlo su riviste e guide ristoranti.

Samanta è magnetica e ricca di contenuti, per cui mi ha subito attirato e chiacchierando, la sua voce armonica e calda ha accompagnato le nostre chiacchierate. Con questa meravigliosa voce Samata lavora da tempo, come speaker radiofonica e pubblicitaria, come poadcaster, ecc.

Ci siamo viste poche volte, ma l’intesa è stata così semplice che il risentirci anche molto raramente è sempre facile.

L’ho invitata a Salotto Divino perché Samanta si occupa di cultura enogastronomica con la C maiuscola: il suo format Massaie Moderne, che affascina già per l’uso del termine MASSAIA, tratta di quella che lei definisce Archeologia Culinaria.

Per me che ho fatto una tesi sull’architettura fascista, e quindi su quel contraddittorio momento della nostra italica storia di cui avevo necessità di capire le dinamiche sociali e culturali, il termine massaia fa risuonare campanelli nel cervello.

Non dimentichiamoci che la nostra buia recente storia in architettura e arte è coincisa con un momento di grandissima creatività e fermento, dando vita al razionalismo, cullando con amore e odio un legame con movimenti forti come il Futurismo.

La massaia è concepita si come il focolare della casa, ma la donna nel disegno fascista ha anche altri tanti ruoli… mi azzardo a dire che il multitasking femminile forse ha avuto qui per la prima volta nella storia una sua ufficializzazione anche teorica.

Torniamo a Samanta e a Massaie Moderne che definirei contenitore per lavoratori di ricerca culinaria: spesso nelle sue foto si vede Samanta con vecchie riviste e antichi ricettari, spulciare alla ricerca di piatti del passato e delle loro incredibili storie. La scelta del nome “Massaie Moderne”, si legge nella intro del suo sito, deriva dal titolo della rubrica di prima pagina presente fin dal primo numero del 1929 su La cucina italiana. “La rubrica della Massaia Moderna” era lo spazio curato dalla direttrice e fondatrice (nonché moglie dell’editore Umberto Notari) Delia Pavoni Notari fino al 1935, anno della sua morte, nel quale dispensava consigli e nozioni utili per l’economia domestica e il bon ton alle giovani spose e casalinghe.

Da qui l’ispirazione, ma le ricerche di Samanta vanno oltre e spaziano nella storia della creatività fatta ricetta. La sua passione è il futurismo, movimento artistico che ha voluto invadere con la sua creatività rivoluzionaria ogni ambito della vita, anche il quotidiano, anche la tavola. La sua vocazione fare cultura del bel paese attraverso la storia e l’evoluzione della nostra cucina e di come veniva comunicata.

Non solo un blog, non solo articoli per riviste come La Cucina Italiana: Samanta si fa promotrice della storia del gusto anche attraverso eventi in cui queste ricette, spesso assurde viste con il palato di oggi e in cui si utilizzano ingredienti difficili da reperire, vengono realizzate e degustate, non prima di essere storicamente raccontata e contestualizzate. 

E allora seguitela ovunque questa meravigliosa voce che narra le gesta della nostra cucina avvolgendoci in una stola di velluto ricamata di storie, profumi, sapori e, se vi capita, cogliete al volo l’occasione di partecipare ad uno degli eventi che organizza per dare concretezza nel piatto ad un passato che è, volenti o nolenti, ancora parte del nostro presente.

Francesca