24 Feb 2023
Suggestioni di Vino

Cantina Andrian e la prospettiva del vino

Cantina Andrian e la prospettiva del vino

Ricordate il film “L’attimo fuggente” quando il professor John Keating interpretato da Robin Williams sale sulla cattedra? Ecco, spiegava la prospettiva così:

Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva.

La prospettiva insegna che a seconda da dove si guarda qualcosa, si ottengono visioni diverse. Prospettive diverse. Ecco, l’Alto Adige è proprio una regione in prospettiva. Già, perché in Italia la chiamiamo Alto Adige in quanto regione più a nord. In Austria invece Süd Tirol, perché la regione più a sud. Dell’Austria. Così che per noi è una regione votata ai vini bianchi, per gli austriaci ai vini rossi. Il gioco della prospettiva.

Mettetela come vi pare ma, alla fine, questa regione è così particolare da rendersi idonea sia ai bianchi sia ai rossi. Anche se con un problemino mica da ridere: circa 5600 ettari vitati per 5000 produttori.

Il contadino qui può fare il suo vino ma non può vivere dal vino

Già, perché qui, in Alto Adige (Süd Tirol) non è che chi lavora la terra faccia solo quello. E visto che qui ci sono tutte persone dotate di grande intelligenza c’è voluto un attimo per capire che solo insieme si vince. Come? Semplicemente associandosi nelle così tanto bistrattate cantine sociali. Mica quelle che pensiamo noi dunque. Qui si parla di luoghi meravigliosi, strutture imponenti, persone competenti. Tutte vocate allo sviluppo.

Cantina (Kellerei) Andriano (Andrian) è la cantina cooperativa più storica dell’Alto Adige (Süd Tirol) fondata 25 aprile 1893 da 31 contadini nell’omonimo paesino di Andrian a pochi passi da Bolzano (Bozen) sulla riva sinistra dall’Adige (Etsch). Ne parlo con Alexandra Erlacher, che nella cantina cooperativa si occupa di Sales e Marketing.

La cosa che più mi colpisce di Alexandra è la sua dolcezza unita alla forza. Non solo parla della cantina e dei vini con competenza e ammirevole passione, ma usa una dolcezza che, alla fine, non può che fartene innamorare. Della cantina eh!

In Alto Adige il sistema delle cooperative funziona molto bene.  La cantina Andrian era molto conosciuta soprattutto per i vini rossi. Partecipava a tutte le fiere. In Austria dicevano che stavano al sud del Brennero

Tempi d’oro quelli. Anche se tempi nei quali la cantina era apprezzata più all’estero che in Italia. principalmente per i vini rossi.

Poi si sono accorti che era anche terra di vini bianchi

Anche in Alto Adige (Süd Tirol) le cose non è che vadano sempre per il verso giusto. Investimenti sbagliati. Decisioni sbagliate. Così che la prima cooperativa dell’Alto Adige (Süd Tirol) è entrata in difficoltà. Ma proprio perché siamo in Alto Adige (Süd Tirol) le persone non si piangono addosso e cercano la soluzione. Non dando la colpa alla cooperativa.

Ha avuto bisogno di un’altra cantina per lavorare

Per trovare una cantina con la quale lavorare non è che poi si sia dovuto andare tanto lontano. Il paese di Andrian è proprio difronte a quello di Terlano, giusto aldilà dell’Adige (Etsch) ovvero sulla sponda destra.

I due paesi si stanno guardando

A Terlano sorge l’omonima cantina. Sociale. Nel 2008 avviene la fusione tra le due con la decisione di salvaguardare le diverse identità: una unica azienda con due marchi separati. La cantina che ne scaturisce unisce i 60 soci di Andrian ai 143 di Terlano; gli 80 ettari di Andrian ai 190 di Terlano. Ma guai a unirli come identità. Certo, grandi sinergie. Come l’unico enologo Rudi Kofler e unico agronomo. Ma sempre e comunque due identità

Una azienda con due anime sotto un tetto

Alexandra è romantica. Conia questa definizione perché lei è innamorata della Andrian e dei suoi vini. La voglia di mantenere una identità, anzi due, è forte.

Per preservare il terroir diverso e perché ogni marchio uno stile diverso

Quanta è strana e meravigliosa la natura. Pochi metri di distanza. Un fiume, nemmeno tanto grande, a separare e i terreni diventano profondamente diversi.

Terlano con porfido quarzifero (origine vulcanico): pochi nutrienti ma molto minerale. Andrian con roccia calcarea. Ad Andrian il sole c’è la mattina fino a quando non sparisce dietro il monte Gant: 2000 metri di roccia calcarea, argilla e pietre di dolomia. A Terlano il sole rimane fino a sera riscaldando il terreno così che durante la notte il calore possa essere rilasciato.

Ad Andrian lo sviluppo delle piante è dietro di 10/15 giorni rispetto a Terlano

Per mantenere due identità però serve tanto lavoro e soprattutto tanto supporto.

Non tutti i contadini sono contadini. Lavorano in altri settori. Dai 2000 metri agli 11 ettari. I nostri contadini hanno bisogno di aiuto

Eccola la grandezza e il pragmatismo. La squadra vera. Supporto ai contadini per tutto ciò che concerne la vigna. Ma anche poi premio al merito. Perché il lavoro, quello buono, non solo va premiato ma anche retribuito. Così che c’è un voto ovvero un punteggio al lavoro svolto in vigna e c’è il voto all’uva. Utile per determinare un prezzo diverso per contadino. Voto alto, ovvero impegno e investimento, retribuzione dell’uva alta.

Con questo sistema riusciamo a portare qualità nella bottiglia

E che vini! Ci sono interpretazioni del territorio con il Lagrein e la Schiava, il Gewurztraminer e il Muller Turgau; internazionali (ma manco tanto per queste zone) Merlot, Pinot Noir, Sauvignon Blanc, Chardonnay e Pinot Blanc. Pinot Noir, Merlot, Lagrein, Sauvignon Blanc e Chardonnay anche in versione “selezione” per grandi affinamenti in legno.

Il comune di Andrian non potrebbe contenere le vigne di tutti i soci così che risultano sparse nel territorio. Non poprio a distanza breve. La vinificazione però, avviene insieme, a Terlano. Per entrambe le cantine. Sinergie. Intelligenza.

Per chi ama il vino sa che l’Alto Adige (Süd Tirol) è sì famosa (in Italia) per i vini bianchi ma anche per i rossi come il Pinot Noir che qui, ha raggiunto livelli altissimi. Allora sfido Alexandra chiedendole proprio del loro Pinot Noir e di come in Alto Adige (Süd Tirol) la zona di Mazzon sia diventata un punto di riferimento per questo vitigno.

Abbiamo una vigna singola vicino Mazzon, un ettaro di un socio storico dal quale produciamo (sole 4500 bottiglie) Anrar che nel 2022 ha vinto il concorso come miglior Pinot Noir d’Italia

Toh, Alexandra ha messo a segno un altro punto. Dovrebbe far riflettere questa cosa quando si pensa che le cantine sociali, le cooperative, non custodiscano in sé eccellenze. Chi ha una vigna a Mazzon avrebbe da che mettersi in proprio o venderla guadagnando cifre per garantirsi la pensione. Invece no. Conferisce le uve alla cantina sociale. Lealtà, attaccamento, qualità.

Tra le due cantine unite in cooperativa, non c’è competizione (io già me le immaginavo in una disfida a remi tipo Oxford e Cambridge sulle acque dell’Adige) semmai completamento. Come ad esempio sui Sauvignon Blanc.

Quello di Terlano è sempre esaurito ma quello di Andrian è un’altra stilistica che va complemento: più pronto per Andrian, più complesso per Terlano

Ho avuto modo di assaggiare e recensire sia il Gant 2019 di Andrian, fantastico Merlot 2019 sia il Vorberg Riserva 2020 di Terlano raffinato Pinot Bianco. Entrambi superlativi. Entrambi con una precisa identità. Come le due cantine. Le due recensioni sono cliccando qui: Gant e Vorberg.

La chiaccherata volge al termine e Alexandra mi stupisce ancora quando le chiedo come si senta a lavorare qui.

Posso dare un contributo alla crescita di questo marchio del quale io personalmente sono molto convinta. Ciò che mi piace di più è andare in giro ed incontrare le persone. Anche se io posso raccontare tante cose sul vino ma alla fine è il vino stesso che sa raccontare di più

La prospettiva di crescita. Che poi altro non è che vedere le cose in maniera diversa rispetto agli altri. Guardare lontano con la voglia di essere partecipi di ciò che si è intravisto.

È proprio vero che dietro ogni vino c’è una storia. Ma è altrettanto vero che dietro ogni vino ci sono tante persone speciali. Come Alexandra.

 

Ivan Vellucci

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