Siamo sulle sponde delle Alpi che si affacciano sull’Adda. Qui sorgono i vigneti. Relegati da tempo, lontano dal fiume. Perché i terreni prossimi alle rive dovevano servire per le coltivazioni di prima necessità così che gli unici luoghi possibili per il vino diventavano i terrazzamenti. Difficili, impervi ma allo stesso tempo generosi grazie all’esposizione, alla composizione dei terreni, ai salti di temperatura tra giorno e notte.
Enoturismo
Claudio Cipressi, il signore della Tintilia
Il Molise. Prima nemmeno c’era il Molise. C’erano gli Abruzzi, poi Abruzzo e Molise. Poi solo il Molise.
Quando a scuola studiavamo il Molise, quasi lo saltavamo. Si parlava della pastorizia, della transumanza. Nient’altro. Figuriamoci con il vino. Perché si fa pure il vino in Molise?
Chissà quante volte Claudio Cipressi da San Felice in Molise si sarà sentito fare questa domanda. E chissà quanti punti interrogativi avrà visto sulla faccia delle persone quando parlava della Tintilia. Tintilia? Alzi la mano chi, da non esperto di vino, sa che esiste un vitigno chiamato Tintilia.
Ma vai all’infernot
"Nuove Cantine italiane. Territori e Architetture": una mostra e un libro raccontano le ultime, sorprendenti, cattedrali del vino.
Stefan Goldman e la Riserva del papà
Pietralta sorge nel nulla. Letteralmente nel nulla tra San Gimignano e Volterra. Un luogo accogliente. Un agriturismo che accoglie i propri ospiti alla vecchia maniera. Con la schiettezza e la cordialità di una volta. Convivialità e gioia di riunirsi intorno ad un tavolo per mangiare cose genuine e bere i vini del territorio.
Cantina La Stradina: da zero a cento, in cinque
Cosa possono avere in comune un elettricista, un Dirigente postale di filiale, un dipendente della Lavazza, un Amministratore Delegato di una azienda di imballaggi di cartone e un Fisico ricercatore universitario?
Magari appartenere ad una banda? Può essere. Di certo, l’amicizia, quella con la A maiuscola. Una amicizia che parte da quando si è bambini e che in un comune con poco più di 7000 abitanti come è Gattinara, si può fare. Perché si cresce insieme anche se poi si prendono strade diverse. Per quanto le radici, quelle, non si dimenticano. Sono quelle che ti fanno rimanere con l’anima ed il cuore legato alla tua terra. L’amicizia chiede di più: va coltivata. Come la terra, come le piante. Coltivata, accudita, gestita.
Innovazione, etica, sostenibilità: arriva Wine in Venice
Innovazione, etica, sostenibilità: arriva Wine in Venice, il red carpet del vino, alla prima edizione a fine gennaio 2023 editoriale di dicembre di Francesca Pagnoncelli Folceri
Don Ottorino, il professore della vigna
Dalla cattedra dell’università alla vigna il passo non è così breve. Sì certo, quando uno è ingegnere è preciso, metodico, attento ai processi sembra sulla strada giusta ma poi, all’atto pratico, la vita del vignaiolo è un “pochino” diversa. Anche perché cinquantaquattro anni passati a Pisa a studiare prima e a insegnare ai giovani aspiranti ingegneri dopo, non sono pochi. Ti segnano. Ti forgiano.
Eppure Ottorino, l’ingegner Ottorino, torna nella sua Calabria quando la vita gli sbatte con forza e prepotenza la porta in faccia, per ricominciare tutto. Per dare un nuovo senso alla sua esistenza. Lo fa con quella forza che solo un uomo della sua determinazione e cultura può avere. Non dimenticando, mai, sia le sue origini sia la sua formazione: ingegnere e calabrese a divinis insomma.
Il Poggio degli Stenti: aldiquà il Montecucco, aldilà il Brunello.
Brunello? Sua Maestà il Brunello di Montalcino: ma perché c’è dell’altro?
Voglio vedere chi, una volta arrivato a Montalcino patria del sacro Brunello sceglie di proseguire verso Grosseto. Giammai!
Quando si è provato il Brunello o il meno impegnativo Rosso di Montalcino, li si sta. Eppure…. Eppure….
L’Etna all’improvviso
Può capitare nella vita che qualcosa, qualcosa del quale non sai, non percepisci il valore, si materializzi così, all’improvviso. Cosa farne davvero non lo sai. È sempre stata li, l’hai vista da quando eri piccolo. Ma mai avresti pensato che un giorno potesse diventare tua.
Chi è stato sull’Etna, sulla Montagna che domina la Sicilia, su quel Dio che è placido e dormiente ma quando si sveglia sa farsi sentire, ecco, chi vi è stato ed è salito fino in cima, sa quanto il terreno sia brullo. Difficile. Impervio. Le colate laviche sono ovunque. Il paesaggio che si osserva, respira, tocca con mano, è lunare.
La terra non esiste oltre una certa altitudine. C’è “petra lavica”. Nera come la pece. Dura come solo la pietra lavica sa essere.
Eppure qui, la vita c’è.
Giacomo Foti ha ereditato una vecchia vigna di famiglia.
Intervista a Gabriele Valota, la nuova guida di Assoenologi Giovani Nord Italia
Nel Salotto Divino di Winetalemagazine - virtuale- accogliamo Gabriele Valota, la nuova guida di Assoenologi Giovani Nord Italia.