10 Apr 2024
BlendNews

La Lombardia a Vinitaly 2024

Cosa ha a che fare l’intelligenza artificiale con il vino?
Molto e ancora molto si può fare. Immaginate infatti di avere dei sensori collegati alle piante e di poter controllare lo stato della maturazione delle uve, dello zucchero, della acidità, ecc. Andate avanti con l’immaginazione e pensate di avere anche dei droni in grado di controllare ogni singola particella. Spingetevi oltre e pensate alle rilevazioni satellitari in grado di capire le temperature o l’umidita al suolo. Ecco, un simile sistema di sorveglianza consentirebbe di agire in prevenzione individuando i giusti tempi per le lavorazioni consentendo l’utilizzo di tecniche ad impatto ambientale pressoché nullo.
Fantascienza? No!

È ciò che in Lombardia si usa ormai da qualche tempo nel campo agricolo e vitivinicolo. Grazie anche a queste tecnologie nell’ultimo decennio la superficie a vite da vino coltivata a biologico è più che quadruplicata, passando dai 941 ettari del 2012 ai 4.231 del 2022, pari al 18% della superficie vitata regionale. La vendemmia 2023 si è chiusa con una produzione pari a 154 milioni di bottiglie potenziali (+9,2% rispetto al 2022), l’89% delle quali a marchio di qualità. Questo è quanto emerge dai dati dell’Osservatorio sulla competitività delle Regioni del vino, elaborati da Unicredit-Nomisma Wine Monitor per la 56^ edizione di Vinitaly e presentati il 9 aprile nel corso della conferenza stampa in Regione Lombardia.

Il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana commenta

I vini di Lombardia sono i migliori testimoni del saper fare delle nostre aziende e puntano sempre di più su un’offerta orientata alla qualità, come confermato anche nell’ultima vendemmia, che vede l’89% della produzione riconducibile alle 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT lombarde, contro una media nazionale del 77%. Un’identità forte, che anche quest’anno farà del Padiglione Lombardia a Vinitaly una meta obbligata per gli appassionati e gli addetti ai lavori, che apprezzano un patrimonio vitivinicolo unico per varietà e tipicità, presente a Verona con la consapevolezza dei risultati raggiunti, ma anche con la voglia e le capacità di crescere ancora.

Produzione e produzione di qualità che ha ottenuto il giusto riconoscimento in termini di export. Lo scorso anno il valore dei vini lombardi sui mercati esteri è infatti cresciuto del 3,1% rispetto al 2022, raggiungendo un nuovo massimo storico, in controtendenza rispetto al calo dello 0,8% registrato dalla produzione nazionale (elaborazione del Centro studi di Unioncamere Lombardia su dati Istat).

L’Assessore Regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi dichiara

Anche quest’anno il mondo del vino lombardo arriva a Vinitaly forte di un successo sempre più riconosciuto in Italia e nel mondo, come dimostra il nuovo record dell’export e la crescita su mercati storici come quelli di Germania (+6%), Francia (+14%) e Spagna (+8,2%), così come in altri Paesi che sempre di più apprezzano le nostre etichette. È una tendenza positiva e non scontata in questo particolare periodo economico, che premia l’impegno dei produttori e la loro capacità di investire in ricerca, innovazione e sostenibilità lungo tutta la filiera. Un valore aggiunto che i mercati riconoscono sempre di più.

Le circa 3 mila aziende del comparto vitivinicolo lombardo, un quarto delle quali a guida femminile, sono espressione di un tessuto imprenditoriale estremamente vitale, la cui crescita produce benefici non solo in termini di fatturato, ma anche di occupazione.

Il presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio sottolinea

Negli ultimi dieci anni l’occupazione nel settore ha mantenuto un trend in crescita arrivando a 6.381 addetti nel 2023, anche grazie al progressivo apprezzamento sui mercati esteri dei nostri vini (+3,1% l’export nel 2023, a fronte di un calo del -0,8% delle esportazioni italiane). Inoltre, la Lombardia è capofila in Italia quando si guarda all’adozione di nuove tecnologie e ricerca per migliorare la qualità delle produzioni, ridurre l’impronta carbonica e ottimizzare l’utilizzo delle risorse. La vitivinicoltura è uno degli ambiti in cui le sinergie tra mondo delle imprese, istituzioni e università trovano la loro massima espressione.

Proprio per valorizzare il lavoro del mondo vitivinicolo lombardo, anche quest’anno Ascovilo (l’associazione dei Consorzi Vitivinicoli Lombardi) sarà presente nel Padiglione Lombardia con uno spazio Lounge per B2B e stampa e con una proposta culturale dedicata ai vini di Lombardia nella Sala polivalente – Stand D14 – al secondo Piano del PalaExpo.

Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo sottolinea

Ascovilo è l’associazione di ben 13 Consorzi di Tutela della qualità dei vini di Lombardia, nata nel 1977 e mai come oggi necessaria per dare al vino regionale una immagine coordinata. Il mercato ci chiede di comunicare e rafforzare gli elementi di distintività delle nostre produzioni. Questo è l’obiettivo che perseguiamo insieme valorizzando le piccole e grandi produzioni.

I Consorzi presenti nel Padiglione Lombardia a Vinitaly 2024 sono: Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Ente Vini Bresciani, Consorzio Franciacorta, Consorzio Tutela Moscato di Scanzo, Consorzio Volontario Vino DOC San Colombano, Consorzio Montenetto, Consorzio Vini IGT Terre Lariane, Consorzio Vini Mantovani, Consorzio Tutela Lugana DOC, Consorzio Tutela Valcalepio, Consorzio Tutela Vini di Valtellina, Consorzio Valtènesi Riviera del Garda Classico e Produttori San Martino della Battaglia DOC, Consorzio Botticino DOC, Consorzio Tutela IGT Valcamonica.

Appuntamento con i vini lombardi è dunque al Vinitaly 2024, il Salone internazionale dei vini e distillati la cui 56^ edizione andrà in scena a Verona dal 14 al 17 aprile.
Nei 3.300 metri quadrati del PalaExpo, all’interno degli spazi espositivi finanziati e realizzati da Regione Lombardia e Unioncamere, saranno presenti oltre 150 le realtà in rappresentanza di tutto ciò che di meglio sa offrire il territorio lombardo, per un totale di oltre mille etichette in degustazione.

Ci vediamo tutti al Vinitaly!

Ivan Vellucci

ivan.vellucci@winetalesmagazine.com

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