31 Lug 2022
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Sette pezzi di Marketing semplici.

Sette pezzi di Marketing semplici. Ovvero 1+6 ideone genialinone di marketing, almanaccate qua e là.

Intro

Si deve a Marco Aurelio, l’Imperatore Filosofo, l’istituzione ad Atene di ben cinque cattedre, una di retorica e quattro di filosofia: platonica, stoica, aristotelica ed epicurea. Da lì in poi, in un certo senso purtroppo, si è diffusa la consuetudine di presentare il proprio pensiero “appoggiandolo”, per così dire ad una curata selezione di affermazioni – più o meno contestualizzate – di un già acclarato maestro. Perché purtroppo? Perché il rovescio di questa medaglia porta direttamente alla miseria del principio di autorità: dove uno in qualche modo si sottrae alla domanda “che cos’è la virtù” rispondendo “per Aristotele la virtù è”.

Adesso però saltiamo di quasi diciannove secoli e cogliamo, tendenziosamente, dal Tractatus Logico-Filosofico di Wittgenstein questi quattro punti:

1. Il mondo è tutto ciò che accade

1.2. Il mondo si divide in fatti

2.1. Noi ci facciamo immagini dei fatti

2.141. L’immagine è un fatto

Et voilà: ecco a voi una giustificazione teoretica a qualsivoglia generatore di bimbominkiate (poi il filosofo tenta disperatamente di chiudere il recinto a buoj fuggiti, tra l’altro terminando il Tractatus con il monito 7. Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere, ma ormai il danno è fatto).

His fretus

Su questi bei principi, ecco a voi 1+6 ideone genialinone di marketing, almanaccate qua e là. Potranno tornare utili quando si cerca di impressionare – senza pretesa di scientificità, ci mancherebbe – un potenziale committente a destinare una somma (che altrimenti finirebbe in carburante per il Cayenne, a voler fare gli ingenui: il Cayenne verrebbe sempre e comunque mantenuto operativo) per un’iniziativa promozionale grazie alla quale aumentare i margini (ricavi… are for boys, while margini are for men) e quindi poter rifornire con ancora maggior quantità di carburante il Cayenne. Denaro-Merce-Denaro: statisticamente ogni possessore di Cayenne ha ben presente come funziona il mondo.

Zero. Ricordarsi la legge marxista sulla conversione della quantità in qualità

Marx riconosce esatta “la legge scoperta da Hegel nella Logica, che mutamenti puramente quantitativi possono risolversi a un certo punto in distinzioni qualitative” (Il Capitale): “il che si ha per esempio nel caso dell’acqua riscaldata o raffreddata in cui il punto di ebollizione e il punto di congelamento sono quei modi nei quali si compie, a pressione normale, il salto in un nuovo stato di aggregazione, nei quali, quindi, la quantità si converte repentinamente in qualità” (Engels: Antidühring). 

Oltre a restare positivamente impressionati di come Hegel ne abbia detta una allo stesso tempo riconosciuta come esatta (da Marx, vabbé, pulchra vis) e comunque comprensibile, riflettere su questo truismo aiuterà a tenere presente come più che al materiale di comunicazione in sé converrà prestare attenzione al piano di comunicazione: cioè a quando, come e per quante volte il nostro bellissimo spot verrà esposto al pubblico, e come questo pubblico verrà preselezionato.

Uno. Follow the HYPE/follow the POP

Facendo seguito a Zero., una volta riconosciuta una distinzione qualitativa improvvisamente in atto, una tattica efficace consiste nel cavalcare questa “novità”. È quello che fanno tutti i creatorini di instagram riutilizzando musichette o altri canoni pseudoestetici in tendenza: tipo “add 27 photos to this sound, and let it sync”: l’ho fatto anch’io, non c’è né da vantarsene, né da vergognarsi.

Due. Ricordarsi delle immutabili leggi del Marketing secondo Dilbert

La storia si presenta due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa. Scott Adams ha scritto capolavori comici a partire da antropologie di per sé tragiche. Le immutabili leggi del Marketing di Dilbert, con la loro inattuale intonazione sessista, ne sono pietra miliare: le riporto a beneficio di una posterità si spera divenuta miracolosamente meno ottusa:

Leggi del Marketing per uomo:

  1. Se compri questo prodotto, potrai avere un appuntamento con la modella in bikini.
  2. Se compri questo prodotto potrai risparmiare dei soldi, soldi che ti verranno utili in caso di appuntamento con la modella in bikini.

Legge del Marketing per donna:

  1. Se compri questo prodotto, potrai diventare la modella in bikini.

Hoi pleistoi kakoi (la maggioranza delle persone è cattiva), Biante di Priene, uno dei sette saggi antichi, lo scolpì sul Tempio di Apollo a Delfi più di duemilacinquecento anni fa. Forse non saremo ancora al palo, ma la corsa verso la civiltà è ancora mooolto lunga. L’applicabilità di queste leggi è immediata.

Tre. Quando utilizzare il sofista, quando l’influencer

Nella scelta del testimonial una dicotomia sufficientemente semplice da spiegare è quella tra un testimonial “in perimetro” rispetto al sottostante merceologico (cioè in pratica un sofista prezzolato, ad esempio un sommelierino a la page che stappa una bottiglia di Franciacorta) e un testimonial “fuori perimetro” riconosciuto rilevante in altro sottostante merceologico (ad esempio far stappare la bottiglia di Franciacorta da una seguitissima influencer… di bigiotteria low-cost). Qui non c’è una soluzione unica (se è per quello, in mancanza di esperimenti scientifici, tutto il marketing resta preda di una meramente postulata sincronicità junghiana tra il proponente e il committente), ma inquadrare la problematica in una dicotomia comprensibile e successivamente invocare vuoi “credibilità” del testimonial vuoi “correlazioni” tra settori merceologici è solo un altro divertente esercizio di sincronicità – il vostro coach potrà sicuramente, e a pagamento, fornirvi tutti gli strumenti per essere persuasivi. Tra sofisti di certo riuscirete a capirvi.

Quattro. Vizi privati e pubbliche virtù

Il massimo di sincronicità si ottiene quando due persone fanno riferimento agli stessi archetipi: basta quindi scegliere modelli largamente utilizzati per fare centro. Ecco la mia modesta proposta.

Formulazione forte: riferirsi ai sette vizi capitali (Lussuria, Gola, Avarizia, Accidia, Ira, Invidia e Superbia). Mettete in scena – un po’ come Shakespeare, l’umana commedia del vizio e la gente vi si riconoscerà. Oh se vi si riconoscerà.

Formulazione alternativa, debole: glorificare le quattro virtù cardinali (Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza). Ecco, in teoria queste dovrebbero piacere a tutti, in realtà ci ricordano solo quanto sia infinita la distanza che separa l’essere dal dover essere, e quanto amaro sia questo tragitto. Difficile da consigliare, ancorché suggestivo, questo approccio.

Cinque. Il fascino torbido del genere Gonzo

A corollario di Due. e di Quattro. Direi proprio intanto di ricordare di cosa si stia parlando (cit.Wikipedia): “Gonzo è uno stile di ripresa fotografica, cinematografica o qualunque altra produzione multimediale nella quale l’autore della ripresa, il regista o il creatore è coinvolto nell’azione piuttosto che esserne un osservatore passivo.”

Questo genere è di estrema efficacia in rappresentazioni di sottostanti multisensoriali: una foto di un piatto di carbonara può al più riportare la vista del piatto, un videoselfie di un golosastro (Magnosolo, qui si parla di lei) che assume un piatto di carbonara riporta vista e udito (gli spiacevoli echi della masticazione dello spaghetto) e suggestiona per olfatto e gusto. Ancora, le rappresentazioni del piatto già assaggiato, ovvero quasi finito o della beata scarpetta finale hanno in questo genere piena e sincronica valenza.

Perché torbido allora? Perché la sincronicità s’attesta in genere su di un vizio archetipico (per i cultori della materia, si ricordi il genere Gonzo nella cinematografia pornografica, ovviamente associabile alla Lussuria).

Sei. L’effetto carnevale/paese dei balocchi

Qui l’archetipo è la dicotomia Schopenhaueriana di angoscia e noja: queste Scilla e Cariddi su cui infrangiamo quotidianamente la fragile navicella della nostra pace esistenziale. Nulla di meglio, per una fuga momentanea da questo strazio, di buttarla in caciara sovvertendo le stesse forme kantiane a priori della conoscenza: spazio, tempo e principio di causalità. Spazio quindi a narrazioni per cui l’ordinaria struttura della conoscenza non valga o venga comunque sospesa. Prima di pensare quanto sia sublunare questo argomento, ricordiamo cortesemente come ormai ogni spot che abbia come oggetto un automobile/un telefonino inizi inevitabilmente con un postulato truismo contemporaneo – cioè una caxxata immane – che ha il solo scopo di sospendere l’ordinario tristo continuum esistenziale per “elevare” il malcapitato a stati “superiori” di coscienza ai quali sincronicizzare il bene proposto.

Outro

Sette pezzi di Marketing semplici, giusto per cavarsi d’impaccio in una qualche discussione mondana.

Foto dell’autore, si ringrazia il produttore del Franciacorta “Novalia” (Villa Crespia, Adro) non solo per la bottiglia e per il bicchiere, ma anche per tutti gli stimoli e il supporto ricevuto sulla via del Franciacorta. Grazie mille!

Da @bottigliadissanguata, passo e chiudo: quando troverò altri sette pezzi, scriverò il seguito.