Il Villaggio Narrante – Dove i sogni e le esperienze prendono vita
Il Villaggio Narrante – Dove i sogni e le esperienze prendono vita.
Torniamo a parlare di Fontanafredda sotto un altro punto di vista dopo aver approfondito con Giuseppe Petronio il lato sostenibile dell’azienda.
La primavera è la stagione migliore per riscoprire la voglia di muoversi, fare passeggiate e farlo in posti immersivi ed olistici, ricchi di cultura. La cultura a mio parere è di diversi tipi e tra questi la storia unita alla conoscenza e consapevolezza della qualità dell’enogastronomia.
Cosa dunque meglio del Piemonte? Delle Langhe e di quel mondo sabaudo e nobile nella terra e nell’animo di chi lo vive da sempre?
Ci troviamo a Serralunga d’Alba ed è qui che nasce grazie ad Emanuele Alberto un micromondo, che unisce un’azienda vitivinicola, il suo territorio e i luoghi che raccontano la vita di 250 persone, con la scuola, la chiesa, il tabaccaio, il panettiere e un circolo ricreativo, per circa 160 anni.
Il tutto avviene con 13 piccoli racconti per ridare vita al borgo storico alla scoperta degli oltre 160 anni di storia, dove ogni scorcio, ogni pianta ed ogni edificio sono narrati per tutti coloro che entrano a far visita.
Personalmente ci tengo a soffermare la vostra attenzione su quella nobiltà che davvero un tempo fondò il tutto ed in particolare parlarvi di Fontanafredda.
Fontanafredda fu infatti acquistata nel 1858 da Vittorio Emanuele II (futuro primo Re d’Italia) e donata a Rosa Vercellana (la Bela Rosin). E’ quindi una storia d’amore da cui nacquero Maria Vittoria e l’Emanuele Alberto, che come dicevo sopra fondò l’azienda vitivinicola. Oggi con 120 ettari certificati a biologico, Fontanafredda è produttore dei grandi vini delle Langhe che dimorano nelle cantine ottocentesche: un luogo tutto da scoprire tra aneddoti della famiglia reale e curiose abitudini del Re, in cui ammirare la maestosità delle grandi botti di rovere, che rivelano come Fontanafredda sia diventata un’icona del Barolo in tutto il mondo.
Oltre a Fontanafredda nel Villaggio Narrante troviamo anche la cantina Casa E. di Mirafiore. Di 20 anni più recente, fondata nel 1878, Emanuele Alberto Guerrieri conte di Mirafiore, figlio del primo Re d’Italia, realizza una cantina da sempre pioniera e che esprime la vera tradizione enologica delle Langhe. Dal 2018 è un’azienda Agricola Biologica con i suoi terreni nella sottozona di Barolo e Fontanafredda e produce vini esclusivamente da vigneti di proprietà, come due dei migliori cru del Barolo DOCG, Lazzarito e Paiagallo.
Per i gourmet, inoltre, questo territorio è davvero unico e non poteva quindi mancare un ristorante che da solo vale il viaggio e l’esperienza. Vi parlo di Guido ristorante. Ristorante stellato, ospitato nella Villa Reale del Villaggio Narrante e gestito da Piero e Ugo, la seconda generazione degli Alciati, che portano avanti le idee dei genitori, adattandole ai tempi senza mai abbandonare la volontà di offrire ai clienti un’esperienza unica che ricolleghi ad un preciso luogo e a sapori unici. Per chi cerca la semplicità, invece, l’osteria Disguido può splendidamente essere una tappa d’autore.
Infine se dopo tanta degustazione vi volete fermare a dormire ci sono ben 2 hotel all’interno del Villaggio: L’Hotel Le case dei Conti Mirafiore, da cui si vedono gli splendidi vigneti e la Foresteria delle Vigne, che sorge sul “vivaio”, ovvero laddove si coltivavano le barbatelle per le vigne.
Insomma, il Villaggio Narrante, offre una delle più interessanti esperienze olistiche d’Italia.
Un posto da visitare, da gustare e da scoprire.
Al prossimo martedì!
Cristina
Itinerari DiVini è una rubrica a cura di Cristina Mascanzoni Kaiser