Gabriele Valota enologo
17 Nov 2022
Salotto diVino

Intervista a Gabriele Valota, la nuova guida di Assoenologi Giovani Nord Italia

Nel Salotto Divino di Winetalemagazine – virtuale- accogliamo Gabriele Valota, la nuova guida di Assoenologi Giovani Nord Italia

Complimenti per la carica appena ricevuta che ti porterà alla guida di Assoenologi Giovani per il Nord Italia…ma adesso cosa farai? Quali sono i tuoi primi progetti?

Come già fatto nel precedente mandato, sicuramente continuerò a stimolare e a promuovere un maggior confronto tra gli enologi più esperti e quelli più giovani al fine di incrementare le loro conoscenze durante i primi passi della loro carriera.

Gabriele come si fa ad interessare i giovani ad un “movimento vino” che deve cambiare in fretta il modo di comunicare e comunicarsi?

Non sono un esperto di comunicazione ma penso che la chiave stia nello storytelling. Chi si occupa di comunicazione nel mondo del vino deve saper adeguare il proprio linguaggio in funzione della platea con cui vuole comunicare. 

Penso che i giovani abbiano bisogno di una comunicazione semplice, diretta e autentica che parli di quotidianità senza “filtri” con tutte le difficoltà e le gioie che si possono incontrare giorno dopo giorno.

Tutti parlano di sostenibilità, ma come si può essere sostenibili davvero in vigna?

La sostenibilità in vigna penso sia raggiungibile solo grazie a una viticoltura di precisione. Una viticoltura fatta di monitoraggi, ricerche, scelte oculate e attrezzature tecnologicamente più performanti con le quali è possibile distinguere le differenze intraparticellari che caratterizzano ogni vigneto.

Abbiamo avuto tanti grandi interpreti del tuo mestiere di enologo qui in Italia, qual è il tuo modello, c’è qualcuno in particolare che ispira il tuo lavoro?

Ho iniziato la libera professione come consulente enologo senza avere un modello di riferimento. La “corrente di pensiero” che mi ha ispirato e che tutt’oggi mi ispira è quella che amo definire “enologia etica” ovvero un’enologia poco invasiva in grado di rispettare appieno le differenze dell’annata e le caratteristiche della varietà.

Ci racconti il prodotto del quale sei maggiormente fiero fin ora di aver realizzato in bottiglia?

Difficile sceglierne uno specifico. In generale mi soddisfano maggiormente i vini che prevedono tecniche di vinificazione più complesse, come l’appassimento e la spumantizzazione, oppure particolari, come l’utilizzo di lieviti non saccaromiceti in vinificazione o l’affinamento in anfore di terracotta sott’acqua. 

Quale sarà la sorpresa enoica per il prossimo 2023?

Ogni anno riserva sorprese! Spero per il 2023 di iniziare a vinificare una nuova varietà di vite (ancora in fase di omologazione) frutto di un incrocio da polline tra una varietà resistente e una varietà di Vitis vinifera.

Facciamo un gioco, noi ti diciamo uno stato d’animo e tu ci dici il vitigno che meglio lo rappresenta

Se ti diciamo, Gioia? Solaris

E se ti diciamo, Rabbia? Nero d’Avola

Con Divertito che dici? Sauvignon blanc

E con Coraggio? Nebbiolo

La redazione