Buttafuoco
24 Apr 2023
Salotto diVino

Buttafuoco, sette produttori per una Masterclass di successo by Fiorenzo Detti

Canneto Pavese, Comune fulcro del vino Oltrepadano, ha ospitato una masterclass di grande successo che ha visto protagoniste 7 aziende di spessore che hanno fatto del Buttafuoco (storico e base ndr) un prodotto iconico apprezzato dalla ristorazione di alto livello e dalla sempre più esigente e curiosa comunità dei winelovers.

“Canneto Pavese l’ombelico del mondo vinicolo”  queste le parole di apertura pronunciate dal conduttore, il preparatissimo e coinvolgente Fiorenzo Detti. Sommelier AIS di lungo corso e orgoglioso ambasciatore di questa zona di Lombardia. Una mattinata divulgativa, informativa e anche piuttosto tecnica durante la quale Detti ha accompagnato la sala gremita attraverso un percorso intrecciato tra storia, produzioni agricole, aree geografiche, vocazioni territoriali e dinamiche commerciali. Un viaggio dal generale al particolare che non ha mancato di regalare diversi spunti anche di attualità e di internazionalizzazione. Le sfide della comunicazione del vino, l’incentivazione a consumi consapevoli, la cultura dell’abbinamento, il saper apprezzare l’evoluzione dei vini nel tempo e l’importanza di approcciare con strategia e metodo i mercati esteri più idonei ai propri prodotti.

7 aziende, dicevamo, ciascuna a presentare la propria interpretazione del Buttafuoco. La batteria era così costituita: Buttafuoco Storico: Vigna Costera dell’azienda Francesco Maggi; Vigna del Corno della cantina Giorgi; Vigna Pregana dell’azienda Quaquarini Francesco, Sacca del Prete dell’azienda Fiamberti Giulio, il Bricco in Versira della cantina Piovani Massimo. Buttafuoco Classico: Bricco Riva Bianca dell’azienda Picchioni Andrea e Cavariola, rosso riserva dell’azienda Bruno Verdi. (18 le aziende in totale associate al Club del Buttafuoco Storico

 

Gli assaggi si rivelano da subito molto suggestivi e ciascun vino esprime tratti e caratteristiche tipiche della vigna. “Sono tutti vini fratelli ma non gemelli” riassume Fiorenzo Detti che in questa frase fa trasparire, con una sintesi puntualissima, una serie di considerazioni e aspetti rilevanti. Il Buttafuoco si rivela una vino di gran corpo, dal carattere nobile, morbido e robusto. Un focus aggiuntivo è stato posto sull’evoluzione nel tempo e sulla capacità di questo vino di mutare arricchendosi sempre più di sentori e sfumature diverse in funzione del tempo trascorso in bottiglia. Nei piacevolissimi momenti di interazione con il pubblico, Detti ci poneva davanti al dilemma del conservare il vino in cantina per godere delle proprie evoluzioni future o di berlo immediatamente per capirne la prontezza di beva e per dar pronta soddisfazione al duro lavoro dei produttori presenti in sala.

 

Buttafuoco

 

A chiusura dei lavori, dopo i saluti alle istituzioni, guidati dal Sindaco di Canneto Pavese Francesca Panizzari, spazio al tradizionale agnolotto Bata Lavar che deve il proprio nome alle sue grandi dimensioni per le quali, all’assaggio, la pasta batte inevitabilmente sulle labbra. Riccardo Fiamberti, presidente della Confraternita del Bata Lavar ha raccontato che questo prodotto gode della protezione e tutela del Comune e che solo il Ristorante Bazzini ha l’autorizzazione ufficiale a proporlo ai propri clienti. Fiorenzo Detti è stato inoltre insignito del titolo di membro della Confraternita.

 

Buttafuoco

 

In conclusione, la Proloco di Canneto Pavese è stata in grado di organizzare un evento di livello capace di raccontare il passato, il presente e di fornire prospettive future alle eccellenze del proprio territorio. I nostri personali complimenti all’organizzazione e ai produttori per rendersi quotidianamente ambasciatori di un territorio da vivere, scoprire, bere e assaggiare. 

Photo Credit: Pro loco Canneto Pavese

A cura di: Riccardo Rabuffi