“BOLLICINE”, by Decanter Wine Academy
IL COSA ED IL DOVE
Lo scorso 8 Dicembre (si, lo so, è passato un mese intero! Ma c’avevo ‘n sacco de ‘mpicci e c’erano le vacanze di mezzo quindi…) DECANTER WINE ACADEMY ha organizzato una serata tutta dedicata alle BOLLICINE presso il Ristorante Domus Magnanini di Roma, nell’incantevole cornice dell’Appia Antica.
Una ventina di Aziende per un Evento tutto nuovo dedicato alle spumeggianti produzioni di tutta l’Italia che capita “a cecio” per brindare all’imminenza delle feste.
GLI ASSAGGI
Beh, c’era ovviamente tanto da assaggiare (troppo per uno solo come me) ed è stato dunque necessario mediare tra vecchie conoscenze e new entries schivando un po’ il flusso dei tanti wine-lovers e procedendo a lume di naso.
Diverse le belle sorprese in cui mi sono imbattuto (ma anche diverse etichette che dimostravano come le “bollicine” siano arte sopraffina e non necessariamente nelle corde di Produttori pur bravissimi).
Una nota di servizio (ma appena una nota, anzi…due): troppo freddo e poca luce (io ce vedo poco).
Davvero troppo freddi soprattutto i vini (per una volta e pure per uno come me che ama aspettare che si scaldino)
Ora Vi lascio alla mia personalissima “TOP EIGHT” (a dieci non sono proprio riuscito ad arrivarci), prendete spunto e…correte ad assaggiare.
IL TRENTINO
LEVII
Sono oltre dieci anni che i ragazzi di LEVII elaborano Spumanti Metodo Classico (solo millesimati) con le uve provenienti dai propri vigneti alle pendici delle Dolomiti di Brenta.
Almeno 36 mesi di permanenza sui lieviti e liqueurs poco “invasivi” per risultati che esaltano Territorio e bevibilità.
TRENTO DOC BRUT RISERVA MILLESIMATO 2016: 60 mesi sui lieviti per queste 75 parti di Pinot Nero e 25 di Chardonnay che evidenziano un naso di inattesa femminilità.
Suadente con le sue note di frutta gialla cui gli agrumi danno un po’ di sprint e cui la frutta secca aggiunge interesse.
Più “maschio” il sorso, di cremosa sostanza, con freschezza e decisa sapidità a bilanciare la masticabile sostanza del frutto sino alla chiusura decisamente “fornaia”. Da bere ascoltando “ENGLISH MAN IN NEW YORK” di STING.
L’EMILIA ROMAGNA
BOLÉ
Dall’unione di due storiche realtà rivali un’Azienda nuovissima, con un team giovanissimo, a trazione femminile, romagnola, energica (trovategli Voi qualche altro appellativo) per una DOC nuova che seguirò con grande curiosità.
NOVEBOLLE ROMAGNA DOC SPUMANTE BRUT “BOLÉ BLUE”: Trebbiano e Charmat lungo per un naso green, di mela e pompelmo, menta e sambuco, gelsomino e biancospino.
Sorso dinamico ed invogliante, fresco ed invogliante, ben rispondente all’olfatto e con un finale di intriganti piccantezze salate.
Davvero molto interessante.
Da bere ascoltando “NO ONE KNOWS” dei QUEENS OF THE STONE AGE.
IL LAZIO
CASSANO
In quel di Canepina (VT), tra castagneti e noccioleti c’è spazio anche per la vite.
Un’Azienda che impegnata nel settore agricolo sin dall’800 che da trent’anni crede nel biologico
SPUMANTE METODO CLASSICO BRUT “VIGNALE”: Pinot Grigio e Pinot Nero con un naso che appare subito profondamente boschivo (ci trovate anche i funghi) ed evolve poi su dolcezze di mela golden e lieviti pasticceri.
Sorso fresco e di sapida mineralità, carbonica gestita con eleganza, succoso, coerente e…lungo.
30 mesi sui lieviti.
Bella bolla!
Da bere ascoltando “MESSAGE IN A BOTTLE” dei POLICE.
PALAZZO TRONCONI
Dal cuore della Ciociaria, la realtà di un’Azienda di Tramonti di Arce (FR) condotta con metodi biologici e biodinamici (certificata DEMETER) non per moda ma per vera e propria filosofia di vita.
Una produzione centrata su vitigni da sempre presenti sul Territorio (Lecinaro, Pampanaro…)
FRUSINATE IGP LECINARO FRIZZANTE ROSATO “GIZZIELLO”: dedicato al “soprano” Gioacchino Conti, questo Pet-Nat da Lecinaro che propone un naso, seppur castrato anch’esso dalla temperatura di servizio polare, birbante di piccole prugne ed agrumi, il giusto di fiori di campo e quel tocco di fragranza che solo i lieviti in sospensione possono dare.
Sorso snello, succoso e saporito peccato solo che sia davvero troppo corto.
p.s. non uccidetelo con temperature “sottozzero” come quelle di questa serata, vini del genere amano il fresco della cantina e gli amici per stappare una seconda bottiglia.
Da bere ascoltando “IL BORGO ETERNO” di FLAVIO GIURATO.
DONNE DEL VICO
Azienda a trazione femminile nata in piena pandemia.
Un lavoro iniziato da zero (la vigna è stata progettata da Valentina (Nardi)e dalle sue due sorelle), prime bottiglie nel 2020 per evitare di dover svendere le proprie uve e…un bel futuro davanti!
Tra i Monti Lepini ed il mare
LAZIO IGT BIANCO FRIZZANTE “BARUFA” 2022: un ancestrale “appenappena” velato è già di per sé una sorpresa.
Se poi le uve “a bacca rossa” da cui proviene sono Viognier e Grechetto (così m’hanno detto) la sorpresa si tramuta in meraviglia.
È un vino che avevo già assaggiato tempo fa e che ricordavo diverso e con un naso decisamente più timido.
Non che qui ci sia chissà quale esplosione di profumi ma risulta abbastanza evidente un’indole balsamica sulla quale i piccoli frutti e la nocciola non ancora matura disegnano ghirigori.
Sorso immediato e beverino, un pochino arruffato ma di cui molti cadranno preda.
Vabbè, io questo lo devo ri-assaggiare ma Voi Bevetelo ascoltando “SCAR TISSUE” dei RED HOT CHILI PEPPERS.
LA CAMPANIA
CASA SETARO
14ha e vent’anni di storia per questa cantina napoletana che fa di una produzione completamente dedicata ai vitigni del Territorio il proprio punto di forza.
CAPRETTONE METODO CLASSICO BRUT NATURE “PIETRAFUMANTE: 48 mesi sui lieviti (sboccato Gennaio 2023) per un naso sorprendente!
Sono le vegetalità di prato ed orto a spiccare sul panorama di ginestre che lascia immaginare i pendii vesuviani e su quelle note di susina che regalano un quid di dolcezza.
Sorso teso, di affilata, sapida mineralità, agilissimo, di sorprendente lunghezza e con una chiusura dolce come di caramella d’orzo.
Da bere ascoltando “SMOKE ON THE WATER” dei DEEP PURPLE.
CAPRETTONE METODO CLASSICO BRUT “PIETRAFUMANTE”: stessa vigna a pergoletta vesuviana, qualche mese in meno sui lieviti e qualche grammo di zucchero in più che regalano un naso di mela verde, ginestra, vegetalità balsamiche ed agrumate e ben più che un accenno alla crosta di pane.
Sorso di sapida mineralità e sostanziose freschezze di agrume maturo.
Ammiccante, invitante, acchiappante, scegliete Voi l’aggettivo più adatto ad un vino di cui è facile invaghirsi e difficilissimo disintossicarsi.
Si becca il mio personalissimo premio “L’OCCHIO CHE UCCIDE” in onore all’etichetta (ed a Marty Feldman).
Da bere ascoltando “EYE IN THE SKY” di THE ALAN PARSONS PROJECT.
LA SICILIA
MURGO
Un’Azienda nata oltre un secolo fa (e con una “depandance” pure qui, nel Lazio).
Motore trainante il Nerello Mascalese che, da oltre trent’anni, è il protagonista anche nelle interpretazioni di Metodo Classico.
ETNA IGT METODO CLASSICO BRUT: una ventina di mesi sui lieviti per questo Nerello Mascalese tutto albicocche e tropicali fruttosità arricchite da una più che sottile nota fumé e da un interessante corredo di erbe officinali.
Sorso davvero fresco e di intensa, minerale sapidità, didascalico nel riproporre con precisione i descrittori olfattivi ed un lungo finale tuttifrutti.
Davvero inaspettato.
Da bere ascoltando “TUTTI FRUTTI” di LITTLE RICHARD.
ED ORA?
Ora è il momento dei ringraziamenti: agli Organizzatori per avermi ospitato ed aver organizzato un Evento nuovo laddove sembrava non ci fosse più spazio per le novità ed ai Produttori che mi hanno dato modo di apprezzare i loro vini e di mettere in cantiere un sacco di approfondimenti.
Ed è il momento dei buoni propositi per questo 2024 appena iniziato ma che si preannuncia già ricco di appuntamenti.