01 Feb 2024
Vinodentro

Divino Acquario Xmas, un Evento dedicato al Cesanese del Piglio DOCG

IL COSA ED IL DOVE

L’EVENTO

Lo scorso 6 Gennaio, la Befana ha portato in dono ai winelovers romani DIVINO ACQUARIO XMAS, un Evento dedicato interamente al Cesanese del Piglio DOCG ed ai produttori aderenti al Consorzio di Tutela di questo vino.

Una giornata organizzata dal Consorzio (oggi guidato da Pina Terenzi) in collaborazione con l’AIS (grazie al Presidente Regionale del Lazio Francesco Guercilena ed al Delegato di Latina Umberto Trombelli) nei meravigliosi spazi dell’Acquario Romano (oggi Casa dell’Architettura).

Una giornata che ha consentito ai numerosissimi intervenuti di assaggiare non semplici vini ma calici di Ciociaria.

DEL CESANESE

Tra i Monti Ernici ed i Lepini, lungo tutta la Valle del Salto, ci sono 15000 ettari vitati che producono bottiglie che hanno dietro una storia.

Quella di vitigno del quale Piglio ed Affile si disputano la patria di origine (con il primo cui va sicuramente il merito del suo rilancio dopo il secondo conflitto mondiale) ma che a me piace vedere accomunati da quei Romani che ne disboscarono i territori per piantare vigneti (da “silvae caesae” deriverebbe proprio il nome del Cesanese).

Un vitigno che sembra essersi diffuso grazie al fatto che le spose del luogo ne portassero in dote le barbatelle e che pare essere stato tutelato con forza nello statuto del Comune di Affile.

Un vitigno che alla prova del tempo dimostra oggi di essere cresciuto in termini di Qualità, potenza e, soprattutto, rappresentatività di un Territorio.

Dunque: si scrive Cesanese del Piglio, si legge Ciociaria.

GLI ASSAGGI

Banchi di assaggio ed una masterclass nel ricco programma della giornata.

13 le Aziende presenti, tutte con radici ben piantate nella Tradizione e sguardo rivolto al futuro.

13 Aziende per tante diverse interpretazioni di un vino (unico rosso laziale a potersi fregiare della DOCG) che ha scritto un bel pezzo della storia enologica del Lazio.

QUELLI DELLA MASTERCLASS

Per correttezza elencherò tutte le etichette degustate ma poi…dirò solo della mia personalissima “top five” (delle altre potrete leggere qui).

1- CORTE DEI PAPI: CESANESE DEL PIGLIO DOCG “COLLE PICCHIO” 2022

2- RAPILLO: CESANESE DEL PIGLIO DOCG SUPERIORE 2022

3- MARLETTA TERESA: nata nel 2015, ecco un’altra Azienda a carattere familiare.

CESANESE DEL PIGLIO DOCG SUPERIORE “BONIFACIO VIII” RISERVA 2020: potrei dirVi del rosso della frutta in diverse consistenze o di quello dei fiori, delle vegetali amaritudini di erbe aromatiche, della sottile vena balsamica ma…

Quello che colpisce davvero è una affatto sottaciuta nota selvatica che gli dona un tocco di elegante rusticità.

Sorso morbido che evidenzia volume, sostanza e freschezza, con la decisa sapidità a far allungare la mano per chiedere un altro giro ed un lungo finale amaricante e ferroso con quell’appena di brett che…

Bello davvero!

Da bere ascoltando “I LOVE ROCK ‘N’ ROLL” di JOAN JETT & THE BLACKHEARTS.

4- FEDERICI: CESANESE DEL PIGLIO DOCG SUPERIORE “NUNC” 2017

5- MARIA ELENA SINIBALDI: Maria Elena ha imparato dal nonno a prendersi cura della vite (e lo scrive pure in etichetta).

Oggi accudisce 3ha in quel di Paliano con una passione che…basta guardarla in viso per capire quanto sia forte.

CESANESE DEL PIGLIO DOCG SUPERIORE “BIVI!” 2015: lo avvicini al naso e ti viene da dire: “finalmente”!

Semplice.

Nulla di celato, nulla da svelare, didascalico nei descrittori varietali dl vitigno: fiori, frutti rossi, sottili vegetalità di erbe aromatiche, note ferrose, delicate ed inattese tostature, quel quid di “pelliccia” che ci tiene ancorati alla semplicità della campagna.

Sorso freschissimo, schietto, rurale nella sua semplice eleganza contadina, spigoloso quanto serve per stare lontano da piatte omologazioni, dannatamente scorrevole ed accattivante e con una grande chiusura che fa schioccare le labbra senza vergogna.

Si becca il mio personalissimo premio “BBONO” e pure quello “COMMUNICHESCION” per quell’etichetta che zittisce gli svolazzi letterari di quelli che, come me, provano trasformare il vino in parole.

Da bere ascoltando “COMMUNIQUÉ” dei DIRE STRAITS.

6- CASALE DELLA IORIA: CESANESE DEL PIGLIO DOCG SUPERIORE BIOLOGICO “ZERO S” 2021

7- LUCA SBARDELLA: 10 anni di storia per questo ettaro (solo 1) di Piglio coltivato con rispetto per produzione ridotta ma di Qualità.

CESANESE DEL PIGLIO DOCG SUPERIORE 2022: naso pocopoco timido, scuro, appena fumè e dolcemente speziato, rinfrescato da ciliegia, arancia rossa ed un bel respiro balsamico cui un “appena” di brett regala sottile rusticità.

Sorso molto coerente e davvero fresco, garbatamente tannico, che evidenzia succose amaritudini

agrumate e chiude su intriganti, lunghe piccantezze di pimento.

Da bere ascoltando “THE PERSUADERS THEME” di JOHN BARRY.

8- CANTINA SOCIALE CESANESE DEL PIGLIO: nata nel 1960 è stata il primo Socio fondatore del Consorzio e riunisce circa 20 Produttori sotto la guida di Luca Sbardella.

CESANESE DEL PIGLIO DOCG “CERCIOLE” 2022: occhio che Vi vedo che state pensando: “questo l’ho visto al supermercato”.

Beh, ce ne fossero di vini così rappresentativi di un Territorio sugli scaffali!

Naso didattico (beh, forse anche troppo): ciliegie di diverse qualità, pure le visciole, le rose, un tocco di spezia ed uno vegetale, con quell’accento di finocchietto selvatico che fa tanto campagna.

In bocca perde qualche punto atteggiandosi a piacionerie sicuramente commerciali che chiedono il frutto e sacrificano il tannino ma…quel sapido finale gli dà un sussulto di identità-

Merita, davvero.

Da bere ascoltando “CHEAP THRILLS” di FRANK ZAPPA.

9- CANTINA GIOVANNI TERENZI: una decina di ettari a La Forma (Serrone).

Un’Azienda nata negli anni ’50 e che da una trentina d’anni si dedica unicamente a Cesanese di Affile e Passerina.

Conduzione “naturale” per una produzione davvero identitaria.

CESANESE DEL PIGLIO DOCG SUPERIORE “VAJOSCURO” RISERVA 2021: naso che evidenzia gioventù e…legno non ancora integrato.

Scuro di frutta (prugna e ciliegia matura), dice anche di cioccolato, sottolinea il timbro ematico e chiude su ben più che sottili speziature

Coerente ma più dinamico il sorso in cui la frutta riacquista croccantezza.

La nota erbacea aiuta a nascondere sotto il tappeto l’impronta vanigliata mentre il tannino che parla a voce alta e le sottili piccantezze accompagnano la beva.

Ma…

C’è il “ma” dell’attesa e del bicchiere lasciato lì mentre la degustazione procede.

Ed ecco che il naso si arricchisce di tostature di caffè, di soffi balsamici, di un quid selvatico e qualcosa di grafite.

Dai!

Me so’ sbajato (tranne che per il fatto che mi toccherà assaggiarlo tra qualche anno)!

Crescerà.

Da bere ascoltando “THE CIRCLE GAME” di JONI MITCHELL.

10- L’AVVENTURA: CESANESE DEL PIGLIO DOCG SUPERIORE “AMOR” 2021

11- ANTICHE CANTINE MARIO TERENZI: CESANESE DEL PIGLIO DOCG SUPERIORE “CASAL SAN MARCO” 2020

12- PILEUM: CESANESE DEL PIGLIO DOCG SUPERIORE “BOLLA DI URBANO” RISERVA 2020

13- PETRUCCA E VELA: CESANESE DEL PIGLIO DOCG “TELLURES” 2018

A LATERE

Di seguito il mio personalissimo “podio” tra i vini che, per ragioni diverse, non erano stati inseriti nella masterclass di cui Vi ho detto sopra.

ANTICHE CANTINE MARIO TERENZI, CESANESE DEL PIGLIO DOCG “CASAL DEI MONACI” 2021: freschissimo il sottobosco che il naso percepisce, complesso nelle sue sfumature di piccoli frutti, humus, felci e foglie umide, gentili le note floreali.

E poi quelle ammiccanti brezze balsamiche che ti fanno girare la testa…

Sorso compulsivo, freschissimo e sostenuto da tannini monelli che danno la mano ai rimandi fruttati.

Niente calice, per vini così ci vuole la cannuccia!

Fatene scorta e bevetelo ascoltando “STREAMS OF WHISKEY” dei POGUES.

CASALE DELLA IORIA, CESANESE DEL PIGLIO DOCG SUPERIORE “TORRE DEL PIANO” RISERVA 2020: fiori, piccoli frutti e vena balsamica si danno la mano in una “chorus line” da cui si alzano acuti di spezie dolci, china, mineralità ed erbe officinali.

Sorso di grande equilibrio fresco sapido ed elegantemente glicerico che ripropone con precisione e corposa sostanza quanto percepito all’olfatto nascondendo con studiata sapienza l’apporto dei piccoli legni dietro i rimandi di spezia d’oriente.

Sorprendente.

Da bere ascoltando “TOWER OF SONG” di LEONARD COHEN.

CANTINA GIOVANNI TERENZI, CESANESE DEL PIGLIO DOCG “VELOBRA” 2022: Cesanese di Affile con un quid di Sangiovese per dare un “aiutino” (in realtà ben evidente) a quella vigna del 1962 che comincia a sentire il peso degli anni.

Giovane e birbante, non si vergogna di sventolarVi sotto il naso un sottobosco sconnesso e fitto di radici, le erbe aromatiche, l’alloro, un pot pourrì di spezie ed una fresca fruttosità che è più quella dell’arancia amara che non quella di prugne e ciliegie.

Sorso fresco, morbido ma non troppo, con quei tannini forse un po’ “campagnoli” ma proprio per questo interessanti ed un finale che rimanda alle spezie ed ai frutti dell’olfatto.

Bella prova.

Da bere ascoltando “FOUND A JOB” dei ALKING HEADS.

E QUINDI?

Beh, se dovessi tirare le somme di questa degustazione mi verrebbe da contraddire parte di quanto asserito nell’introduzione.

Non mi piacciono i giri di parole e non ho dunque nessuna vergogna nel dire che, nel complesso, m’aspettavo “deppiù”.

Vero è che il livello medio si è sicuramente alzato rispetto a qualche anno fa.

Certo, a livello di complessità olfattiva il vitigno non consente di deviare molto dal paradigma della frutta rossa e “l’omologazione” è un rischio concreto.

Il sorso invece racconta di alcol finalmente ben gestito, di tannini finalmente educati ma senza rinnegarne il piglio contadino, di allunghi in molti casi degni di questo nome.

M’hanno invece lasciato perplesso quelle interpretazioni vagamente “superciociars” davvero poco rappresentative di quel Territorio che il Consorzio dice di voler promuovere.

C’erano solo due “riserva” e…ecco, lì mi piacerebbe ficcare il naso con più attenzione.

E mi piacerebbe muovermi “orizzontalmente” tra qualche vecchia annata.

Vabbè, le occasioni non mancheranno.

ED ORA?

Ora aspetto con ansia che l’AIS LAZIO (che qui voglio ringraziare pubblicamente per avermi invitato a questo Evento e per il grande lavoro che sta facendo per la promozione del Lazio e del Territorio) organizzi una nuova manifestazione negli spazi davvero unici dell’Acquario Romano.

Nel frattempo studierò ancora un po’ il Cesanese ed approfondirò la conoscenza di diversi vini ed Aziende di cui ho avuto la fortuna di fare conoscenza.

Roberto Alloi

VINODENTRO