11 Giu 2021
Buongiorno in Vigna

Eraldo Dentici

Eraldo Dentici è per me il mio fil rouge, tanto per scomodare Goethe, con il mondo del vino, una mia affinità elettiva. Eraldo è eclettico e un po’ matto, come me del resto, mi dà carta bianca per raccontarlo e si fida di me, insieme abbiamo tanti progetti che piano piano stanno prendendo forma, ed è pazzo proprio perché mi asseconda.

Se io nella vita lancio i coriandoli, Eraldo spaccia pozioni magiche.
Insieme potremmo essere definiti la coppia di amici più pazza del mondo.
La sua cantina è un luogo anacronistico, tutto fuori posto, ma esattamente in ordine per la sua mente, lui fa tutto a mano, dall’imbottigliamento, all’etichettatura, persino la capsula, che viene inserita in una serpentina bollente e ti chiedi come sia possibile che produca tutte quelle bottiglie, così, da solo, con l’aiuto del padre.
Eraldo da geometra a vignaiolo, che inizia veramente per scherzo, per “sfuggire” alla leva militare obbligatoria, si butta in vigna.
Lui è molto attento alla natura, sceglie persino dei vetri per le bottiglie che abbiano poco impatto sull’ambiente, i vini sono vegani, non utilizza chimica in vinificazione, non controlla la temperatura, lascia il decorso della natura. I suoi vini non sono filtrati e vi assicuro che sono di una limpidezza sconvolgente con dei colori super ammalianti, al naso sprigionano freschezza la stessa che poi ritrovi al palato, fatta eccezione per Esimio che è un mondo a parte, di cui vi parlerò qualche riga più sotto.
I suoi sono “vini naturali” anche se dal punto di vista giuridico non è possibile così definirli, sono l’esempio di capolavoro della vinificazione, sfido chiunque a dire il contrario.

Il suo cavallo di battaglia è Esimio, etichetta opera d’arte di Cosimo Brunetti, pittore e videomaker di Spoleto, che rappresenta proprio un cavallo blu.
“Esimio: di rare qualità, straordinario, singolare, esemplare” è il significato etimologico della parola.
Ormai ho perso il conto di quante volte ho scritto di questo vino.
Credo di aver finito ormai le parole, un vino eclettico, come il vignaiolo che lo produce, un vino che quando lo assaggi non puoi non innamorarti.
Il colore di Esimio mi ricorda un po’ la barba di Garibaldi, personaggio epico che adoro, come narra l’illustrissimo Prof. Barbero un vero amante della Malvasia, che adoro ascoltare nei suoi infiniti e interessantissimi podcast. Il colore ancora prima del profumo ti riempie gli occhi e la mente, Esimio è un implosione di profumi e un’emozione in bocca è il vino del cuore, quello che riesce in ogni momento a riportarti l’allegria e la serenità, un vino ormai di casa per me, so di essere maledettamente imparziale sul mio giudizio del cuore, ma voi al mio posto cosa fareste con il vostro vino del cuore?

Blend 85% grechetto 10% trebbiano toscano 5% chardonnay.
Esimio ha la dolcezza di una zucca, il graffio di un’acacia, l’insolenza di una pesca matura pungente ed ha una particolarità che ogni bottiglia potrebbe esprimere cose diverse, ha una lunga e super tecnica di macerazione per 3 mesi sulle bucce di grechetto, in acciaio, poi a primavera viene custodito in barrique per poi affinare in bottiglia: un vero e proprio capolavoro da 15,5% e un tannino degno di un rosso, praticamente inaspettato. Ovviamente tutto avviene in modo naturale senza controllo della temperatura e fermentazione su lieviti indigeni in tini aperti tanto che come motto Eraldo ha: “Il vino si fa con l’uva”.

Sicuramente tornerò a parlarvi di altre meraviglie di questa cantina, restate sintonizzati!

Clara.