30 Apr 2024
BlendNews

Francesca Pagnoncelli Folcieri. Il mio Vinitaly 2024

Dalla parte del piccolo produttore

Sono diversi anni che, come piccolissima azienda vitivinicola e come piccolissimo Consorzio di tutela, partecipiamo a Vinitaly. C’è una storia pre-covid, fatta di partecipazione da parte del Consorzio di un piccolo stand espositivo, il cui costo veniva poi diviso in proporzione tra i Soci interessati a partecipare- e una storia post-covid, fatta di partecipazione del Consorzio in collaborazione con Ascovilo – Associazione dei Consorzi vinicoli lombardi- e Grana Padano.

La prima formula per una realtà come la nostra è sempre risultata molto onerosa e poco redditizia, causa la difficoltà a chiudere ordini durante la fiera stessa per la particolarità e il valore, anche economico, del Moscato di Scanzo, e a creare reali opportunità per i soci.

La seconda formula, messa in atto negli ultimi tre anni, sta dando soddisfazioni e risultati. La nostra presenza nella Lounge Ascovilo infatti ci consente di curare maggiormente, sia come aziende che come Consorzio, il rapporto con gli ospiti davvero interessati. Ci consente inoltre di organizzare ogni anno una masterclass dedicata al nostro passito unico al mondo che ha come obiettivo quello di diffonderne la conoscenza e di valorizzarlo come si merita.

E’ un vino difficile da raccontare perché scardina ogni convinzione su questa tipologia di vini.

Stupisce sempre e comunque. Farlo degustare è fondamentale per farne cogliere le potenzialità, la versatilità, la longevità.

E’ un vino da invecchiamento e da investimento, e chi ha orecchie per intendere intenda e chi ha tempo non aspetti tempo.

Guardando a quello che è stato e a quello che è oggi Vinitaly devo ammettere che un salto di qualità è stato fatto, sia da un punto di vista organizzativo che di selezione di pubblico presente.

Questi ultimi anni vedono una grande partecipazione, quest’anno decisamente evidente, di persone preparate e molto curiose di ampliare le proprie conoscenze nell’universo del vino.

E’ importante ed è molto importante per realtà come la nostra che vanno in qualche modo capitee sostenute per la loro unicità, aiutate da chi è davvero in grado di capire quale esperienza possa offrire un calice di Moscato di Scanzo.

In questi ultimi tre anni siamo stati in grado, nel nostro piccolo, di diffondere la conoscenza e l’amore per il Moscato di Scanzo, apprezzato non solo per la complessità e l’assurdità delle sue caratteristiche organolettiche, ma anche per la storia che è in grado di raccontare.

Una storia, quella del Moscato di Scanzo, che affonda le sue radici in un passato lontanissimo ma che vede il suo presente e il suo futuro legato alla cocciutaggine dei piccoli e pochi produttori che si fanno carico di salvaguardare e difendere questo gioiello enoico.

In questi ultimi tre anni il numero di ospiti di Vinitaly che chiedono di poter degustare Moscato di Scanzo è aumentato in modo esponenziale e quest’anno in particolare è stato il più richiesto al Padiglione Lombardia. Un traguardo incredibile reso possibile solo dalla nostra voglia di farlo conoscere e dalla collaborazione con Consorzi Lombardi più grandi di noi, che hanno coraggiosamente scelto di fare da traino anche per i più piccoli, e al sostegno di Regione Lombardia.

Quindi, anche se sono sempre stata allergica alle grandi kermesse, Vinitaly sta riuscendo a darsi nuova forma per poter affrontare le nuove sfide che attendono l’intero comparto vitivinicolo italiano.

 

Francesca Pagnoncelli Folcieri

Cantina Pagnoncelli | Moscato di Scanzo Vendita e Degustazione Vini (moscatopagnoncelli.com)

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