11 Mar 2022
The Voice of Blogger

Impara l’arte e mettila da parte

Impara l’arte e mettila da parte, recita un vecchio proverbio e siamo d’accordo…”ma ci vuole anche chi te la insegna!” dico io!

E dopo averla imparata qualcuno che ti aiuti a metterla in pratica. Questo è stato il primo pensiero che mi è venuto in mente quando ho visitato questa realtà. Faccio un piccolo passo indietro…

La pandemia con le sue restrizioni mi ha “regalato” tempo e curiosità per esplorare il territorio della mia regione e cioè l’Emilia Romagna.

Attratta, devo essere sincera, dalla bellezza delle etichette, un giorno ho prenotato una visita alla Cantina Bergianti che si trova a Carpi e che fa parte dell’Azienda Agricola Terrevive.

Fin dal principio l’Azienda ha adottato il metodo Biodinamico convinta che il rispetto per l’ambiente, la biodiversità e il benessere dell’uomo siano alla base di un’agricoltura sostenibile. 2013 la prima annata di produzione.

La cura del prodotto avviene già in vigna dove vengono utilizzate tecniche come il sovescio e l’utilizzo di preparati biodinamici. L’intento è portare in cantina uve sane affinché non si debba intervenire in nessun modo sui processi naturali di evoluzione.

Non si usano lieviti selezionati o filtrazioni, e qui “l’enologo è visto un pò come un medico di base: siamo tutti contenti che ci sia, ma lo chiamiamo raramente”. Insomma si fa prevenzione!

Vengono prodotti prevalentemente lambruschi metodo classico e rifermentati poiché la zona è fortemente vocata al Sorbara e Salamino, oltre a due bianchi fermi prodotti con Malvasia, Moscato, Trebbiano di Modena e Grechetto gentile.

Incontro Gianluca che con entusiasmo e pazienza mi racconta anche di un sogno che va molto al di là della produzione enologica e di un bel prodotto.

E’ lui infatti l’ideatore della cooperativa che si occupa di progetti di formazione (“insegna l’arte”) ed inserimento lavorativo (e mettila in pratica) per persone svantaggiate, con la finalità di promuovere e diffondere un’ agricoltura sociale.

Oggi sono 6 le persone inviate dai servizi sociali del territorio in Azienda.

“L’idea ci è venuta dopo 4 anni di attività con persone svantaggiate vedendo che con il tempo acquisivano una buona autonomia di campo nelle operazioni in vigna. La cosa bella e stimolante per loro è che hanno la possibilità di seguire per intero un processo produttivo, dalla potatura fino alla vendemmia” mi ha raccontato Gianluca.

I ragazzi vendemmiano tutti insieme e rigorosamente a mano e sono fiera di avere in minima parte partecipato anche io alla raccolta.

Ho potuto vedere da vicino l’impegno e la passione di questo gruppo diventato ormai una famiglia e di come ci si aiuti, e ci si sostenga reciprocamente in queste giornate di fatica e condivisione stretta del tempo.

E siccome sono una romantica convinta e credo che il bene porti al bene, nel frattempo con il passa parola si è fatta avanti anche Ecor Natura che con la Fondazione Prosolidar di Modena sta finanziando tutti i loro progetti.

Le etichette e le botti in cemento sono state realizzate da artisti locali a cui è stata data libertà assoluta di rappresentazione con la raccomandazione di farsi ispirare dalle sole emozioni che il vino assegnato avrebbero suscitato.

Un’ultima curiosità: in azienda viene amorevolmente custodita una vigna di 60 anni circa, considerata un museo. Un tradizionale tendone chiamato Bellussi, ad oggi rimane l’unica forma di allevamento di pianura che rientra nella definizione di viticoltura eroica.

Oggi sono una rarità nel nostro territorio, tanto da essere considerati dei vigneti museo.

A cura di Claudia Riva 

 

“The Voice of Blogger” è una rubrica di Winetales Magazine coordinata da Stefano Franzoni