ROSSO MANDURIA
Rosso Manduria, ovvero pantone rosso rubino scuro, dalle mille sfumature brillanti, di ossidi di ferro, di sabbia, di calcare, di origine alluvionale e argille.
Tante sono le componenti del terreno della Doc Manduria, Doc storica e ben radicata, divisa in alcune zone che si potrebbero quasi delimitare come cru, proprio a dar vita al tradizionale concetto di terroir di questa denominazione.
Un triangolo di Puglia
Ed è da questo triangolo di Puglia fra le province di Taranto e Brindisi (e fino ai comuni di Avetrana e Maruggio), compreso fra lo Ionio e l’Adriatico, che ha luogo di vocazione il Primitivo di Manduria. Uva già esistente all’epoca greca e forse ancor prima portata dai Fenici. Dall’uva un vino antico che i pugliesi ancora oggi chiamano”Mjier o Mieru ” da Merum (vino schietto, di buona qualità e puro), in contrapposizione al “Vinum” composto da acqua, miele e resina.
Un vino che ha viaggiato fino a trovare una terra lontana dove mettere nuove radici. Questa terra è la California che chiama il Primitivo, col nome Zinfandel! La vera origine dello Zinfandel è stata smascherata da uno studio di ricerca voluto dall’ “Accademia dei Racemi”, associazione nata a fine anni ’90, con lo scopo di valorizzare e rivalutare il patrimonio enologico pugliese, soprattutto studiando le varietà autoctone Primitivo, Negroamaro e Malvasia Nera.
Un Primitivo tutto da scoprire
Perché il Primitivo trova la sua massima espressione in questo spazio di Puglia? E’ un vitigno che ama il mare, l’impianto di allevamento ad “alberello pugliese” basso, e ben si adatta al clima marino. In questo fazzoletto di terreno a circa 100mt sul livello del mare, il clima è caldo e con un’ escursione termica più elevata rispetto ad altre zone, che contribuisce ad una surmaturazione naturale delle uve. I terreni, prevalentemente argillosi e ricchi di ossidi di ferro, che si stendono su banchi di calcare di questa zona, donano le caratteristiche note di frutta rossa matura, note speziate e di erbe mediterranee, con un palato sontuoso ed alcolico ed un tannino morbido, di media acidità e con buona salinità, per un finale profondo ed elegante. Rosso Manduria, appunto.
La vendemmia si svolge in un periodo variabile, a cominciare dalla prima settimana di settembre, sui terreni argillosi e con suolo calcareo con poca idratazione, fino ad arrivare all’ ultima di settimana di settembre , come nel caso dello Zinfandel dell’ azienda Vinicola “Le Felline”, immerso in un terreno molto fertile e paludoso. Ovviamente nella scelta del periodo di vendemmia non gioca ruolo solo il tipo di terroir e la vicinanza più o meno al mare ma, come per tutti, l’andamento climatico!
La Cooperativa dei Produttori di Manduria
La realtà di cui vi parlo, di un vino con precise caratteristiche di qualità, espressivo del territorio e con una sua dignità, è il risultato ottenuto grazie all’impegno della Cooperativa dei Produttori di Manduria: accortasi del grande potenziale del Primitivo ne ha ribaltato le sorti, affrancandola dall’uso come semplice uva da taglio per note cantine francesi e del nord Italia.
Nasce quindi la doc Primitivo di Manduria nel 1974, che da disciplinare prevede la commercializzazione dopo il 31 marzo successivo alla vendemmia. Per la versione “Riserva”, sono 24 i mesi di invecchiamento ( di cui almeno 9 mesi di legno), entrambe composte al minimo 85% da uve Primitivo e il restante da uve a bacca nera non aromatiche.
Successivamente nasce la DOCG Primitivo di Manduria Dolce Naturale, da 100% Primitivo ed estratto secco minimo 24g/l.
Non solo Rosso Manduria
Non solo Rosso Manduria: nello stesso territorio, troviamo anche ottimi vini bianchi da vitigni autoctoni.
Il Bianco d’Alessano, con una buona struttura, fine e delicato, elegante con note floreali e di frutta bianca.
La Verdeca, il mio bianco del cuore, prodotto anche inversione spumantizzata: è strutturata, intensa con note erbacee e dal sapore asciutto e fresco.
Il Fiano dal color giallo paglierino, con frutti gialli e canditi e dalla spiccata acidità.
Le realtà presenti hanno ognuna una propria storia, legata alla famiglia, al contesto e al territorio.
I Produttori di Manduria sono la più antica azienda esistente dagli inizi del 900 che oggi conta 400 soci conferitori.
Qualche indirizzo non guasta
Luca Attanasio in Sava, a conduzione familiare, propone Primitivo in 4 versioni: Rosato fermo. Rosso giovane e rosso affinato in barrique ed un rosato con vinificazione in rifermentazione in bottiglia dalla particolare nota la di anguria che non ti aspetteresti in quest’uva, ma che è stata volutamente ricercata anche con la vendemmia precoce.
Paolo Leo a San Donaci, da azienda conferitrice di uve e vino sfuso, oggi produce diverse linee di prodotti rivolte a differenti mercati. Della linea ho apprezzato molto il Bianco d’Alessano e il Primitivo “Passo del Cardinale”con le sue note di frutti neri, fresco, strutturato e persistente.
Le Felline in Manduria, si presenta con il grande Palmento (antica vasca larga e profonda, con pareti in mattone, adibita un tempo, alla fermentazione e maturazione dei mosti) utilizzato oggi per lo stoccaggio dello spumante di Vermentino e delle barrique per l’invecchiamento del Primitivo. Qui la diversificazione del territorio è precisa e per ogni appezzamento si può degustare il frutto della selezione del cru. Molto deciso e caratteristico il Primitivo Giravolta da terreni calcarei. Questa azienda è stata la prima a recuperare l’ antichissimo vitigno a bacca rossa Susumaniello.
E Gianfranco Fino. Fortunato ad aver conosciuto il nostro amato Luigi Veronelli, da agronomo diventa viticoltore e oggi produce uno dei Primitivo più conosciuti e piu’ premiati di Puglia: “Es”, il rubino nero dell’ azienda, frutto di passione, sole, studio, dedizione e terroir!
In questo paradiso del palato e della vista, tutto il succo della tradizione si trasforma in nettare del futuro.
Nettare Rosso Manduria.