Insegna della Tenuta Roveglia in Lugana con cielo blu e nuvole sullo sfondo.
19 Apr 2023
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Una storia d’amore in Lugana: Tenuta Roveglia

Una storia d’amore in Lugana

Una grande storia d’amore quella tra Federico Zweifel e il Lago di Garda. Partito dalla Svizzera alla ricerca di un lavoro che lo soddisfacesse, il colpo di fulmine fu talmente potente da convincerlo a iniziarvi una nuova vita. Qui Federico comprò terreni e trasformò i campi, spesso abbandonati, in vigneti, rivelatisi nel tempo particolarmente adatti alla coltivazione della Turbiana, un vitigno autoctono.

L’amore per questo territorio è poi proseguito attraverso il figlio Giusto, nonno delle attuali proprietarie. All’inizio venne prodotto vino destinato solo ad amici e clienti locali, iniziando solo in seguito un vero e proprio commercio. Con gli anni, l’Azienda ha acquisito altri terreni, fino a contare ad oggi su 100 ettari di proprietà. Per rispetto alla storia di questa tenuta, il nome è stato mantenuto in “Roveglia”, dalla omonima famiglia che nel 1404 acquistò i terreni e le cascine dal monastero di San Salvatore di Brescia (oggi Santa Giulia di Brescia).

L’incontro inaspettato

Sono stata portata da un amico in visita a quest’azienda il cui nome ovviamente conoscevo, facendo parte del Consorzio Lugana e presente a Wine in Venice, di cui ho curato l’organizzazione. Durante la visita ci siamo imbattuti in Babettli Azzone, a capo dell’azienda di famiglia. Visto il mio entusiasmo, pur dovendo rientrare a casa (non proprio dietro l’angolo) si è prestata a una mini intervista di cui vi voglio riportare alcune parole.

“Non sono molte le aziende vinicole che partono dalla Svizzera per arrivare in terra di Lugana, passando per la scienza (mio padre) e portate avanti da una donna. Una fondamentale trasformazione avvenne negli anni ’80 quando, mancato mio nonno, mio padre Giovanni Felice Azzone, Professore ordinario di Patologia Generale all’Università di Padova e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, prese in mano la gestione della Tenuta Roveglia. Oltretutto, cosa del tutto inusuale per un accademico sposato a una accademica.

Mio padre trasferì in questa realtà vinicola la sua passione per la ricerca ed il coraggio per l’innovazione tecnologica. La sua esperienza di scienziato, a capo di laboratori riconosciuti a livello internazionale, lo aveva sempre più convinto che i migliori risultati si ottengono soprattutto attraverso l’ascolto e il dialogo tra tutti i collaboratori .
Grazie all’esperienza indispensabile di Paolo Fabiani, oggi direttore dell’azienda e prezioso collaboratore del papà fin dall’inizio, venne dato inizio ad una revisione dei metodi produttivi e vennero introdotte nuove metodologie e sistemi più moderni di vinificazione. Considerate che all’inizio in azienda non c’era nulla. Era tutto tutto da fare e io seguivo mio padre sempre in tutto. Mi sedevo con lui e Paolo Fabiani e ascoltavo. 

Noi siamo una di quelle aziende che fa tutto in house, etichette, brochure, nomi dei vini. E’ stato quindi normale per me contribuire alla sua crescita fin dall’inizio. E dire la mia, non sto mai zitta. Mia madre poi ha un gusto incredibile ed innato ed è proprio da lei che ho imparato l’amore per il bello e l’equilibrio. A dire il vero, però, ogni volta che mio padre mi chiedeva di lavorare “formalmente” per Tenuta Roveglia, io rifiutavo. Volevo trovare la mia strada. Ho infatti vissuto in America, dove ho trovato il nostro primo importatore, e poi a Londra dove, anche in quel caso, ho trovato il nostro primo importatore nel Regno Unito. Quindi la Tenuta Roveglia l’ho sempre avuta nel sangue. Quando mio padre iniziò a stare poco bene, mi venne spontaneo “formalizzare” il mio ruolo e prenderne il testimone”.

Un destino già scritto? Un eredità genetica? Chissà… Sta di fatto che oggi l’azienda è guidata principalmente da Babettli Azzone, di cui si percepisce chiaramente il segno e l’impronta anche negli interni della cantina nuova, i cui lavori sono quasi terminati. Babettli è comunque coadiuvata dalle sorelle Sara (che si occupa di moda e vive a Milano) e Vanessa (che è economista e vive a Boston). 

La Turbiana, vitigno DOC di Lugana

La visita all’azienda è stata entusiasmante. Si toccavano con mano la cura degli ambienti e il taglio moderno nella cantina, che sarà anche spazio per le degustazioni estive. Nella foto si vede il moderno tavolo che, per un gioco di tagli, sarà illuminato dalla luce naturale. Tante le tipologie prodotte con un denominatore comune, la Turbiana. E’ stata creato anche un archivio, per così dire, dove riposano le vecchie annate in attesa di studiarne l’evoluzione.

Cantina della tenuta Roveglia in Lugana, illuminata da una luce viola soffusa, con file di botti per la maturazione del vino.

La degustazione: Lugana DOC ma non solo

Questi i vini in degustazione.

  • Limne,  Lugana DOC, Turbiana 100% da vigneti di 25/40 anni di età.
  • Vitis Alba, San Martino della Battaglia DOC, Tuchì (tocai friulano) 100%, proveniente dalla zona di San Martino della Battaglia a sud del Lago di Garda
  • Vigne di Catullo, Lugana DOC Riserva, Turbiana 100% da vigneti di più di 55 anni di età.
  • Filo di Arianna, Lugana DOC Vendemmia Tardiva, Turbiana 100% da viti con più di 55 anni d’età, uva raccolta a mano in piccole casse.

In Lugana, DOC anche l’accoglienza

Una menzione particolare a Diana, che con passione e competenza ci ha guidato alla scoperta dell’azienda. Non tutte le aziende hanno la lungimiranza di avere personale preparato che fa accoglienza, ma questo a mio avviso è un punto fondamentale su cui non risparmiare. E’ il loro biglietto da visita per il pubblico. Ed è di questi lavoratori la capacità di far apprezzare un vino più o meno a seconda di quanto sono bravi a coinvolgere chi vi si avvicina attraverso un avvincente storytelling e trasmettendo la loro passione.

L’ultima domanda che ho fatto a Babettli Azzone riguardava i progetti futuri. 

“Tanti! Siamo sempre pronti a rinnovarci. L’anno prossimo abbiamo in mente di creare un giardino all’interno della corte storica dove sarà possibile fare un’esperienza sensoriale, di profumi che poi sarà possibile ritrovare nei nostri Lugana”.

Tornerò di certo a vedere come sarà venuto. E a scoprire l’evoluzione del tempo di questo vitigno così particolare e versatile.

Sono Claudia Riva di Sanseverino. Assaggio, degusto, scopro, curioso, provo e condivido. Seguimi su Instagram @crivads

https://www.youtube.com/watch?v=RakajXgmc-E