That's Cirò
30 Mar 2023
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That’s Cirò: conoscere la più antica D.O.C della Calabria.

Lunedì 20 marzo presso il Rome Cavalieri A Waldorf Astoria Hotel, si è tenuto un evento, organizzato dal Consorzio di Tutela Vini D.O.C. Cirò e Melissa in collaborazione con Fondazione Italiana Sommelier, per raccontare Cirò, la più antica D.O.C della Calabria, e per la valorizzazione dei vini del territorio Calabrese e del vitigno principe della zona, il Gaglioppo.

L’evento ha visto coinvolte 15 aziende del territorio, che, grazie ai banchi di assaggio organizzati nella Sala Michelangelo, hanno potuto far conoscere ad appassionati, operatori e stampa, quello che da sempre è considerato il vino più antico ancora in produzione.

cirò banco d'assaggioA seguire, i banchi di assaggio, la masterclass “il Gaglioppo: tra identità e longevità” guidata da Paolo Lauciani, docente Fondazione Italiana Sommelier e Paolo Ippolito, responsabile della commissione comunicazione del Consorzio. 

“Se il nostro soprannome storico è Enotria, cioè terra del vino, è per merito della Calabria.” – comincia così Paolo Lauciani – proprio per sottolineare l’importanza della viticultura calabrese, e del gaglioppo, vitigno che risale ai tempi della Magna Grecia, quando Cirò Marina era chiamata Cremissa, e il vino Krimisa, era il premio per i vincitori delle olimpiadi.

 

“Il problema della Calabria è un problema di forma non di sostanza”, dichiara Paolo Ippolito, abbiamo un territorio unico, fortemente vocato per la viticultura per le condizioni pedoclimatiche ottimali, basti pensare che Cirò Marina, trovandosi alla punta estrema del golfo di Taranto, è sempre battuta dai venti di tramontana che assicurano la sanità delle uve, inoltre la piovosità è bassissima e il sole è presente tutto l’anno.

realtori cirò

Cirò: la più antica D.O.C della Calabria

È importante anche ricordare che la zona di Cirò vanta 2500 ettari vitati di cui 400 ettari rivendicati come Cirò Doc Classico. I vitigni per la produzione di bianchi e rosati si trovano prevalentemente in pianura, in modo da garantire mineralità e sapidità, mentre i vitigni per la produzione dei rossi si trovano in collina tra i 250-450 metri s.l.m. Gli allevamenti non sono intensivi e nella zona è ancora molto diffuso l’alberello con rese di produzione molto basse.  

Negli ultimi dieci anni, dichiara ancora Paolo Ippolito, si sta vivendo una primavera enoica, grazie al cambio generazionale si sta dando una grandissima spinta al territorio di Cirò.  Attualmente la produzione supera i 4 milioni di bottiglie e l’export il 35%.

Il vitigno principe di questa zona è il Gaglioppo, un vitigno austero, con un tannino che si adatta bene ai lunghi invecchiamenti. 

Il bouquet del Gaglioppo è molto ampio, fruttato e maturo, ma mai surmaturo o grondante di marmellata. Dal frutto si passa a profumi erbacei, tracce terrose, liquirizia e note balsamiche. Il sottobosco è presente e aggiunge spessore al vino. In bocca il Gaglioppo è un vino strutturato, molto tannico, che richiede lunghi affinamenti o l’utilizzo di barriques.  

Di seguito i sette vini presentati nella degustazione condotta, appunto, da Paolo Lauciani.

degudsazione cirò

Ciro’ Doc Rosso Classico Superiore – Casamatta 2020 – Cantina Campana

 Prodotto con le uve Gaglioppo coltivate in antichi vigneti a ridosso delle coste, ove si scorgono appunto le “casematte”, originarie opere difensive utilizzate in periodo di guerra come protezione delle coste, ed oggi emblema di un’identità da tutelare. La vendemmia è manuale, la fermentazione è in acciaio con delestage giornalieri, e l’affinamento in legno per 12 mesi.

Nel calice un rosso rubino scarico ma luminoso. Al naso spiccano le note floreali di rosa canina seguite da note fruttate di fragoline di bosco e arancia rossa, leggere note speziate, erbe aromatiche e liquirizia. In bocca il sorso è elegante, con un tannino setoso, una buona acidità e una buona sapidità. Chiude con un finale pulito e persistente con un ritorno balsamico.

volvito

Cirò Rosso Classico Superiore Riserva – Volvito 2019 – Caparra e Siciliani

 Prodotto con gaglioppo in purezza vinifica in serbatoi di acciaio termocondizionati e affina 18 mesi tra piccole botti di legno di Alier e bottiglia prima della commercializzazione.

Nel calice si presenta di un rosso rubino compatto. Al naso spiccano le note fruttate di ciliegia matura, mora, ribes, seguite da note floreali di viola, sottobosco, polvere di cacao, caffè e liquirizia. In bocca la forza tannica è più evidente, ma perfettamente equilibrata da freschezza e sapidità. Chiude con un finale, corposo, avvolgente e speziato.

Il Pagano

Ciro’ Doc Classico Superiore – Il Pagano 2018 – Cantine Greco

 Prodotto esclusivamente con le uve delle vigne più storiche, fa una macerazione prefermentativa a 10°C per 48 ore poi, viene lasciato fermentare sulle bucce fino a metà fermentazione alcolica, termina la   fermentazione in assenza di bucce. Affina tre mesi in barriques di II passaggio. La fermentazione malolattica viene svolta completamente in barriques di II passaggio

Nel calice si presenta di un rosso rubino compatto con riflessi granati molto luminosi. Al naso spiccano le note di legno di sandalo, tabacco, grafite, seguite dalle note fruttate di frutti neri, prugna, more, gelso nero, arancia rossa, sottobosco, china. In bocca fresco, sapido, con un tannino perfettamente integrato. Chiude con un finale balsamico.

Pian delle Fate

Cirò Rosso Classico Superiore Riserva – Pian delle Fate 2018 – Cantina Enotria

 Vino di grande tradizione, espressione massima della Riserva della Doc Cirotana, è prodotto con la selezione delle migliori uve. Macerazione con cappello di bucce e rimontaggi a temperatura controllata per 15 giorni in serbatoi d’acciaio, poi affina 18 mesi in serbatoi di acciaio e 6 mesi in barrique.

Nel calice si presenta di un granato luminoso. Al naso spiccano le note di frutta rossa, fragoline, ciliegie, ribes, seguite da note speziate, cardamomo, pepe, tabacco, nota balsamica di liquirizia e menta. In bocca il sorso è fresco, sapido, con un tannino leggermente pungente. Chiude con un finale molto persistente di frutta rossa. 

Arcano

Cirò Rosso Classico Superiore Riserva – Arcano 2017 – Senatore Vini 

 Prodotto con uve coltivate con ridotta produzione per ceppo nel vigneto al “Corfu Vecchiu” di Cirò. La selezione e la raccolta avvengono rigorosamente a mano. La Vinificazione è tradizionale con macerazione a temperatura controllata in acciaio. Affina prima in acciaio, poi in barriques, poi in botti di legno di rovere francese da 25 hl per 24 mesi, e infine in bottiglia per 4 mesi prima della messa in commercio.

Nel calice si presenta di un rubino trasparente. Al naso prevalgono le note di frutta , prugna, more, gelatina di ribes, seguite da note di viola leggermente appassita, sottobosco, cacao e china. In bocca il sorso è pieno, con un tannino importante, una buona freschezza e una buona sapidità. Chiude con una buona persistenza e un ritorno balsamico. La 2017 essendo un’annata molto calda si porta dietro una leggera pungenza alcolica.

Dalla Terra

Cirò Rosso Classico Superiore Riserva – Dalla Terra 2015 – Tenuta del Conte

 Le uve prodotte secondo regime dell’agricoltura biologica, nella zona di Vigna Salico a 150 metri s.l.m., vengono fatte fermentare con lieviti spontanei. Affina 24 mesi in acciaio e 36 mesi in bottiglia prima della commercializzazione.

Nel calice si presenta di un granato trasparente ancora molto luminoso. Al naso prevalgono sensazioni più terrose, corteccia, foglie secche seguite da note fruttate di fragoline di bosco, agrumi, tamarindo, rabarbaro, scorza di arancia amara. In bocca è fresco, sapido, con un tannino vibrante ma elegante, anche qui abbiamo in chiusura una nota leggermente alcolica. Un vino con uno stile differente dagli altri ma che mantiene sempre lo stile identitario del Gaglioppo. 

Ippolito

Cirò Classico Superiore Riserva – Ripe del Falco 2014 – Ippolito 1845

 Prodotto con le uve provenienti dal Cru Colli del Mancuso, situati ad un’altezza di 350 metri s.l.m. le vigne sono ad alberello di fine anni ’60, e sono coltivate in regime biologico. Fermenta in cemento e affina 9 anni tra botte grande, acciaio, e bottiglia.   

Nel calice si presenta di un rosso rubino scarico, con una perfetta tenuta cromatica. Al naso spiccano le note di frutta rossa a polpa fragrante, amarena, ciliegia, mora, marasca, seguite da note floreali, cacao, spezie, legno di sandalo, incenso, lavanda disidratata. In bocca il sorso è pieno, con una buona freschezza, una buona sapidità e un tannino ancora importante. 

È considerato il vino iconico dell’azienda, nato nel 1956 da una scommessa del nonno Vincenzo Ippolito con i produttori del Barolo.

 Claudia Maremonti