25 Lug 2024
Vinodentro

L’altro volto del Metodo Classico (by AIS LAZIO)

IL COSA E IL DOVE

Lo scorso 14 Giugno, l’AIS LAZIO ha chiuso in bellezza il proprio Anno Sociale con un Evento completamente dedicato agli Spumanti Metodo Classico che ha riempito le sale del ROMA LIFESTYLE HOTEL di Roma.

Una serata nella quale il numerosissimo pubblico accorso rischiava di perdersi d’animo non sapendo da dove cominciare.

Una serata come poche, una serata davvero irrinunciabile.

 

 

GLI ASSAGGI

119 Aziende, 122 Etichette…

Tanto, troppo, soprattutto per uno solo come me che, per dipiù, doveva anche andare ad un altro evento e c’aveva i minuti contati.

Confesso che avrei ficcato il naso ovunque ma ho dovuto fare di necessità virtù e scegliere saltando a piè pari quanto già conoscevo e affidandomi a estro, occhio e fortuna.

Certo era difficile sbagliare (anche se qualche passaggio a vuoto c’è stato) comunque, dal mio taccuino di appunti, Vi propongo le mie note d’assaggio dalle quali ho estrapolato la consueta, particolarissima e, ancora una volta, cattivissima classifica.

Dategli una letta, prendetela per quello che è e correte ad assaggiare.

IL PODIO

LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SPUMANTE METODO CLASSICO DOSAGGIO ZERO MILLESIMATO 2018, SILVIA ZUCCHI (EMILIA ROMAGNA): si apre al naso su note di more, fragoline di bosco e lamponi che sono quasi caramelle per proseguire lungo un sentiero che attraversa fresche succosità di mandarino, mineralità gessose e vegetalità neanche troppo latenti di erba da sfalcio.

Sorso che i piccoli frutti riempiono e che quella spuma quasi croccante e la progressione sapida rendono quasi compulsivo.

Un vino che Vi porterà sulla cattiva strada da spendere al pasto ma anche solo per liberare i pensieri.

Si becca il mio premio “LEVATEMELO”.

Da bere ascoltando “Ancora, ancora, ancora” di Mina.

(92 Punti).

SPUMANTE METODO CLASSICO “MONTMARY” EXTRA BRUT ROSÉ, GROSJEAN (VALLE D’AOSTA): Pinot Nero batte Chardonnay 60 a 40.

L’impatto olfattivo è di amaricanti balsamicità.

Segue poi il lungo corteo di quei piccoli frutti rossi che riempiono il sottobosco e una freschezza agrumata che ricorda il mandarino.

Il sorso è cremoso, equilibrato e corrispondente con l’imperiosa sapidità minerale a segnare la strada dell’assaggio e una freschezza alpina a cercare di tenerle botta.

(Quasi 90 Punti).

Da bere ascoltando “REVEREND LEE” di DIANE SCHUUR (GRP LIVE IN CONCERT).

VALLE D’AOSTA BLANC DE MORGEX ED DE LA SALLE DOC SPUMANTE METODO CLASSICO PAS DOSÉ “GLACIER” 2020, CAVE MONT BLANC DE MORGEX ET LA SALLE (VALLE D’AOSTA): solo Prié Blanc per un naso “boom” tutto erbe e alpine e pascoli verdi.

Genepy e genziana affiancano i fiori di campo, nocciole fresche, agrumi e quella mineralità che lavora nell’ombra e affianca un ‘idea di perlinato da rifugio alpino.

Sorso di granitica verticalità, coerente, identitario, affilato e ben deciso a richiamare la frutta secca e gli agrumi.

(90 Punti, non di più ma certamente non di meno).

Da bere ascoltando CANTO D’INVERNO” dei FUROR GALLICO.

I QUASIQUASI

LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SPUMANTE METODO CLASSICO “TRENTASEI”, CANTINA DELLA VOLTA (EMILIA ROMAGNA): vendemmiato nel 2015 e sboccato lo scorso Dicembre vi lascia apprezzare una deflagrazione di lamponi e ciliegie, la schioccante freschezza della melagrana e una ben più che una nota di macchia mediterranea.

Il sorso è inarrestabile e godurioso, fin troppo preciso nella coerenza con l’olfatto.

Forse (FORSE) un pochino brusco in chiusura ma…ne vorrete ancora.

Da bere ascoltando “36-22-36” degli ZZ TOP.

(88/89 Punti).

SPUMANTE METODO CLASSICO PAS DOSÉ “120+1”, MONTALBERA (PIEMONTE): propone un naso complesso ma di sbarazzina dinamicità che fa leva su pastefrolle lievitate e scaglie caramellate di frutta secca per introdurre agrumi e piccantezze che sanno di spezia e mineralità.

Sorso coerente, moderno, quasi salato e ben fresco cui una carbonica un po’ meno esuberante avrebbe fatto guadagnare un bel paio di punti.

(88 Punti).

 

SALENTO IGT BIANCO D’ALESSANO E FIANO SPUMANTE METODO CLASSICO BRUT MILLESIMATO 2013 (MAGNUM), ANTICA MASSERIA JORCHE (PUGLIA): sullo sfondo minerale si intravedono i fiori bianchi ma la vera sorpresa è una nota intensa e profonda di cenere e camino spento, quasi un invito alla calma con la quale sgranocchiare la frutta secca che apprezzate in chiusura.

La verticalità del sorso viene gestita in maniera egregia dalla cremosa effervescenza che veicola i sostanziosi richiami fruttati.

Ne risulta un assaggio gastronomico ma affatto borioso.

Da bere ascoltando “LU RUSCIU TE LU MARE” degli ALLABUA.

(88 Punti).

SPUMANTE METODO CLASSICO “SOGNO” DOSAGGIO ZERO MILLESIMATO 2017, CIROTTO (VENETO): un “SOGNO” fatto di solo Manzoni Bianco che è iniziato per “sbaglio” nel 2008.

Un olfatto dalla dimensione onirica, che culla con gentilezze di rosa e scuote con unghie affilate d’agrume e pot pourrì di erbe officinali.

Sorso agile e scattante, cremoso quanto serve, fresco quanto deve, forse un po’ troppo brioso nel riproporre l’agrume paragonandolo all’olfatto.

Sicuramente un bel bere ma…senza quel “plus emozionale” che mi sarei aspettato.

(88 Punti).

E ORA?

Ora è intanto il momento di ringraziare l’AIS LAZIO per avermi ospitato e di ringraziare tutti i Produttori presenti (anche e soprattutto quelli che avrei voluto ma non ho potuto).

Ed il momento dell’attesa: di una Edizione 2025 cui prometto sin d’ora dedicherò il tempo che merita e degli altri Eventi che l’Associazione organizzerà.

“Last but not least” permettetemi di complimentarmi con l’amico Umberto (BEBBO) Trombelli che, nel corso della serata, è stato nominato MIGLIOR SOMMELIER DEL LAZIO.

Roberto Alloi

VINODENTRO