05 Set 2024
Vinodentro

Frascati presenta Frascati (al Concorso Enologico Internazionale “Città del Vino” 2024)

IL COSA E IL DOVE

Lo scorso 15 Luglio l’Aula Consiliare “FALCONE E BORSELLINO di Palazzo Marconi a Frascati ha rivestito l’insolita veste di sala degustazione ospitando la premiazione dei vini “frascatani” che si sono fatti onore al XXII Concorso Enologico Internazionale “CITTÀ DEL VINO”.

Presenti il Sindaco Francesca Sbardella e l’Assessore Claudio Cerroni, diplomi e medaglie sono stati consegnati ad Aziende che da anni si impegnano a fare Qualità e a promuovere un Territorio assolutamente unico come quello dei Castelli Romani attraverso il prodotto Vino.

Vino quale prodotto estetico ed estatico, vino quale Cultura vino quale conoscenza, impegno e capacità.

LA MASTERCLASS

Dieci le etichette in assaggio.

Dieci vini tra “FRASCATI” veri e propri (DOC e DOCG) e vini prodotti da Aziende “DIFrascati presentati dal Sommelier Francesco Radiciotti.

Dieci vini in rappresentanza di un areale molto ampio interpretato da ciascun Produttore in maniera personale.

Rileggendomi mi accorgo di essere stato forse un pochino “cattivo” e che nessuno dei vini ha meritato di essere accompagnato da un pezzo musicale ma…Voi date una letta alle mie note di assaggio, prendete con le molle punteggi e considerazioni e correte ad assaggiare.

 

IL PODIO (con molta difficoltà)

FRASCATI SUPERIORE DOCG “VIGNETO FILONARDI” RISERVA 2022, VILLA SIMONE: naso “boom”!

Per una volta, “Vulcanico” è il caso di dire!

Fresco di agrumi, propone suggestioni ombrose di glicine e schiaffi di erbe aromatiche amare.

Sorso sicuramente fresco e decisamente sapido, coerente e con un plus di cenere spenta ad aumentarne l’interesse.

Forse, ma forse, i rimandi fruttati strizzano un po’ troppo l’occhio ai mercati internazionali ma…

(Si becca 89 Punti e il mio premio “PECCATO” per quanto scritto nella riga precedente).

FRASCATI SUPEIORE DOCG “VILLA DEI PRETI” 2023, VILLA SIMONE: un naso importante, che spazia dall’agrume amaro alla salvia e dalla frutta tropicale al gelsomino seguendo una vena di tufacea mineralità.

Sorso gustoso e movimentato, decisamente fresco pur nella sua suadente morbidezza che chiude su note amaricanti sottolineando in blu una sapidità quasi piccante.

(86 Punti)

LAZIO IGT ROSSO “QUARANTA/SESSANTA ROSSO” 2022, L’OLIVELLA: in etichetta le parti di Syrah e Cesanese con il secondo che se la comanda e il primo che prova a metterci una pezza aggiungendo spezie orientali (cumino) a quell’imperante marasca e alla prugna che riempiono il naso.

Sullo sfondo un ché di tabacco e una sottile vena grafitica.

Sorso caldo e morbido.

Un pochino troppo compito nel presentare freschezza e sapidità fa leva sugli educati tannini per mantenersi in piedi e s’allunga su dolci ricordi di frutta.

Se solo avesse un po’ di grinta in più…

(85 Punti)

GLI ALTRI

FRASCATI DOC SPUMANTE “SPUMANTE SAN MARCO” BRUT, CANTINE SAN MARCO: sfrutta quel 30% di Malvasia Puntinata per rendere più brioso il naso e lasciare che si apprezzino frutta secca, erbe aromatiche, mela golden e agrume dolce.

In bocca mostra acidità importante mentre pecca sul piano della mineralità territoriale, rimanda ai descrittori olfattivi e, a calice vuoto, mostra una interessante nota balsamica.

Spudoratamente modaiolo.

(82 Punti).

FRASCATI SUPERIORE DOCG “BIOWINE” 2023, CANTINE SAN MARCO: dai vigneti dei conferitori storici dell’Azienda, un vino dall’olfatto pimpante ed espressivo.

In primo piano c’è una frutta, croccante e quasi acerba, che dice di mela verde e cedro, c’è poi uno sfondo di ginestre e gelsomini e l’atmosfera è pervasa di erbe aromatiche.

Sorso fresco, di decisa, minerale sapidità, succoso e ben centrato sulle note fruttate percepite dall’olfatto.

Forse un po’ troppo Ponzio Pilato nel dover decidere tra Territorio e mercato ma onestissimo.

(84 Punti).

FRASCATI SUPERIORE DOCG “HEREDIO” 2023, CASALE VALLECHIESA: la frutta si impossessa del naso proponendo esotismi in maniera fin troppo brutale, poi ci pensano i gelsomini e la succosa dolcezza dell’arancio a portare un po’ di calma mentre in chiusura s’affacciano note di frutta secca e l’attesa anima vulcanica s’azzarda a tirar su la testa.

Sorso decisamente morbido, di bell’equilibrio fresco-sapido, sicuramente fresco ma con la minerale sapidità un po’ in affanno e una chiusura di buona coerenza vegetale-amaricante.

Di piacioneria un po’ affettata mostra di non essere l’HEREDIO che mi colpiva duro anni fa.

(85 Punti, ma proprio tirati per i capelli).

FRASCATI SUPERIORE DOCG “DE’ NOTARI” 2023, CANTINE SAN MARCO: naso “profumiere”, che Vi lascia vedere il vulcano e poi Vi fa cadere nel tranello delle dolcezze dell’acacia e della frutta (uva e mela renetta).

Sorso coerente e di sicuro acchiappo ma che si lascia andare a piacionerie eccessive.

Sicuramente d’acchiappo ma non il mio vino e, mi azzardo a dire, anche poco “frascatano”.

(82 Punti)

VINO SPUMANTE “NERO FERRIGNO” BRUT ROSÉ, CANTINE SAN MARCO: tutto Cesanese con un animo giovanile e modaiolo.

Ammicca proponendo caramelle ai frutti di bosco veicolate da una effervescenza davvero troppo esuberante che, in bocca rende il sorso quasi effimero ancorché sicuramente corrispondente e cui la sottile scia agrumata aggiunge interesse.

(82 Punti).

 

LAZIO IGT BIANCO “QUARANTA/SESSANTA BIANCO” 2023, L’OLIVELLA: in etichetta le percentuali di Viognier (da vendemmia anticipata) e Bellone (da vendemmia tardiva) di un vino alla sua seconda annata di produzione che sauvignoneggia parecchio.

Propone susine e pesche noci, nespole e sambuco, salvia, timo e un accenno di pietrisco.

Sorso di vibrante freschezza e decisa sapidità per un risultato un tantino al di sotto delle aspettative che l’olfatto aveva lasciato intuire, piacione e modaiolo.

(83+ Punti).

LAZIO IGT ROSSO “> CESANESE” 2022, L’OLIVELLA: la vendemmia tardiva, il metodo “ripasso” e i dodici mesi di barrique regalano un naso (in verità non pulitissimo) che evidenzia un animo fumoso ben prima di quello della frutta ciccciona.

La vena alcolica un pochino troppo evidente evidenzia frutti di rovo maturi che s’accostano ad arancia rossa e ferrosa mineralità con un appena di acciuga e una bella nota di oliva sullo sfondo.

Sorso fresco e sostanzioso, estrattivo, cioccolatoso ben prima che fruttato e con un finale che esalta le spezie dolci.

Paga lo scotto della gioventù ma si merita un punto extra per quell’etichetta così d’acchiappo.

(84 Punti).

E QUINDI?

E quindi niente!

Per quanto Fulvio Comandini si sia sperticato nel tessere le lodi dei vini premiati, esaltandone le unicità organolettiche non posso non avere più di qualche perplessità.

Per carità, non è compito mio giudicare (men che meno chi giudica) ma, se questo è l’high level dei vini partecipanti al concorso e se la “tipicità” e l’aderenza di un vino alla Storia, alla Tradizione e al Territorio è un discrimine per i vini partecipanti beh…in molti dovrebbero farsi un esame di coscienza.

Qui, oggi, stiamo parlando di e “del” FRASCATI, di un nome che racchiude in sé migliaia di anni di Storia, di un Territorio che non ha uguali e che in molti (ancora troppi) dicono di voler esaltare e asseriscono traspaia dai propri vini ma…

È il “gusto internazionale” quello che poi governa l’assaggio e quel Vulcano di cui si fa un gran parlare è, nella gran parte dei casi, al massimo un’immagine sfocata lontana all’orizzonte.

Lo so, ci vogliono coraggio e spalle larghe per fare questo e per sacrificare entrate certe alla fine del mese, ma la Forza di un Territorio passa da questa presa di coscienza (pensate a Matelica e al cambiamento imposto al proprio Disciplinare).

Una presa di coscienza che, alla fine, paga

Roberto Alloi

VINODENTRO