09 Nov 2022
Diario di un sommelier

Cantina Fonzone Caccese: famiglia, sostenibilità e qualità

Cantina Fonzone Caccese: famiglia, sostenibilità e qualità

Rubrica #vinosostenibile

A giugno scorso ho avuto l’occasione di scoprire all’interno di un bellissimo percorso di degustazione condotto da Bibenda a Roma alcune delle aziende seguite da Luca D’Attoma, fondatore della Wine Evolution Consulting, enologo di fama internazionale, che ha segnato gli ultimi decenni dell’enologia italiana, pioniere della viticoltura biologica e grande esperto di biodinamica.

Un percorso che ha attraversato l’Italia da nord a sud facendo tappa in Campania, nel cuore dell’Irpinia con l’azienda Fonzone Caccese.

Su un colle di circa trenta ettari, nelle campagne di Paternopoli, in provincia di Avellino, all’interno della DOCG Taurasi, sorge una moderna cantina che domina un paesaggio mozzafiato scandito da vigneti di Aglianico, Falanghina, Fiano d’Avellino e Greco di Tufo. Una cantina a gestione familiare con l’obiettivo di valorizzare le varietà autoctone producendo vini sartoriali che raccontano nel bicchiere l’amore e il rispetto per il territorio, ma anche il valore dell’appartenenza ad una grande famiglia che condivide da sempre la passione per una viticoltura di precisione, finalizzata ad una produzione di altissima qualità.

Storia e territorio

Fondata nel 2005 da Lorenzo Fonzone Caccese, medico chirurgo con la passione per il vino, sin da subito l’azienda ha deciso di sposare un approccio sostenibile e di alto livello, assecondando i ritmi di madre natura e preservando la biodiversità. Oggi, la nuova generazione della famiglia Fonzone Caccese, rappresentata dai figli e dalle rispettive mogli, ha raccolto il testimone dimostrando di proseguire quel cammino alla ricerca dell’eccellenza avviato dal fondatore.

Il colle su cui sorge la cantina si colloca nella sottozona “Campi Taurasini” e i vigneti si estendono sui due versanti dell’altura, beneficiando di molteplici esposizioni e di un’altitudine che varia dai 360 m ai 430 m/slm. La collina comprende sia suoli argilloso calcarei che suoli a tessiture più sciolte, di chiara origine sedimentaria, ed è circondata da due torrenti che ne influenzano il microclima caratterizzato da forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Inoltre, data la vicinanza in linea d’aria con il Vesuvio, nel sottosuolo è presente polvere vulcanica, deposito delle eruzioni avvenute nel corso dei secoli. La tenuta si completa con i vigneti situati a San Potito Ultra, Parolise, Altavilla Irpina e Montefusco con altitudini che, in alcuni casi, raggiungono fino ai 650 sul livello del mare.

La filosofia produttiva

Sostenibilità durante tutto il processo produttivo, è questa la base della filosofia produttiva dalla vigna alla cantina. L’attività dell’azienda si concentra nella direzione di una viticoltura sostenibile, valutando e minimizzando l’impatto di tutte le pratiche agricole ed enologiche messe in atto ed avendo come obiettivo principale la salvaguardia dell’ambiente e la salute dei consumatori.

Nei vigneti non vengono utilizzati diserbanti e la difesa fitopatologica è in accordo con i criteri di lotta integrata. Il suolo viene trattato solo con concimi organici e sovesci e la potatura mira al rispetto della pianta e ad un carico di produzione molto basso per migliorare la qualità delle uve. Per favorire il più possibile la biodiversità, lo spazio interfilare è gestito con la tecnica dell’inerbimento di piante spontanee. L’equilibrio tra leguminose, graminacee ed altre specie è regolato con gli sfalci, e nelle aree di bordura sono state piantate essenze erbacee per offrire l’habitat ideale agli insetti impollinatori, piante che danno agli insetti “buoni” gli alimenti giusti così da renderli capaci di combattere gli insetti dannosi.

L’azienda, che nel giro di pochi anni otterrà la certificazione biologica, è il linea quindi con quello che è il filo conduttore che lega le realtà seguite da Luca D’Attoma, un approccio etico in vigna e in cantina, vini che provengono da una filiera più snella e meno invasiva e rispettosa dell’ambiente, che valorizzano le caratteristiche dei vitigni e le peculiarità delle condizioni geoclimatiche, vini che in fin dei conti risultano essere più genuini, sinceri e buoni.

Oggi l’azienda produce 8 vini monovarietali, che valorizzano le caratteristiche straordinarie dei vitigni simbolo dell’Irpinia, ma a breve arriveranno alcune interessanti novità per la Cantina Fonzone quindi mi raccomando non perdiamola di vista!

 Cantina Fonzone Caccese: famiglia, sostenibilità e qualità

A cura di Giuseppe Petronio