24 Apr 2024
Diario di un sommelier

Villa Santo Stefano: la Toscana che non ti aspetti

Il bello del mondo del vino è che non si finisce mai di fare belle scoperte: oggi vi racconto di Villa Santo Stefano. Tutto nasce dall’intuizione del tedesco Wolfgang Reitzle che, dopo molti anni come manager delle più importanti case automobilistiche a livello mondiale, sceglie di produrre il suo vino e il suo olio tra le colline lucchesi, una terra dal clima mite e dai frutti generosi, magari meno consueta rispetto ad altre zone produttive e per questo davvero sorprendente degustandone le creazioni.

Wolfgang fin da bambino passava in Italia le sue estati con la famiglia e la passione per la Toscana lo ha portato ad acquistare Villa Bertolli, che doveva essere una casa per passare alcuni mesi in Toscana assieme alla moglie Nina Ruge, e che in poco tempo si è trasformata in una società agricola dedita alla produzione di olio e vino. Oggi l’azienda produce, nei suoi 12 ettari di terreno, circa 50.000 bottiglie di vino e 1.500 litri di olio extra vergine, con una gestione attenta all’ambiente e uno spazio dedicato all’ospitalità.

Tutto è iniziato nel 2001 quando Wolfgang Reitzle e Nina Ruge acquistano in Lucchesia Villa Bertolli assieme ad alcuni oliveti e ad un vigneto di circa un ettaro. A seguito della cessione da parte della famiglia Bertolli dell’omonimo marchio a Unilever, i signori Reitzle ribattezzano la villa in onore della omonima pieve del IX secolo che si trova nelle immediate vicinanze. Nasce così Villa Santo Stefano, nelle intenzioni della proprietà come una casa per le vacanze, con una posizione unica sulle colline, la vista mozzafiato sulla valle ed in lontananza sul mare, la vegetazione rigogliosa e la città di Lucca a pochi chilometri. Poi succede che Wolfgang e Nina assaggiano il loro primo olio extravergine di oliva e il vino del loro piccolo vigneto e tutto cambia. Marito e moglie decidono di ricominciare da qui e dedicarsi con impegno all’attività vinicola e olearia.

L’impronta nella gestione dell’azienda è un perfetto equilibrio tra la conduzione attenta e rigorosa di Reitzle e l’approccio appassionato della moglie, che nei nomi dei vini ha impresso le sue emozioni. Le scelte in azienda sono spinte dalla volontà imprescindibile della proprietà di perseguire e produrre sempre il meglio, alla ricerca della perfezione.

Qui mi piace richiamare una citazione (vista la grande esperienza nel campo automobilistico di Wolfgang) di Henry Ford:

“Il più grande nemico della qualità è l’urgenza.”

Siamo a nord della Toscana, dove ai borghi immersi tra colline e vigneti si alternano ville nobiliari, giardini segreti con le camelie più rare d’Italia, terme per rilassarsi e un tratto della Via Francigena per un’esperienza di trekking o bici.

Il clima è mite e ideale per la coltivazione di olivi e viti. Solo una ventina di chilometri separano la Lucchesia dal mare e dalle sue lunghe spiagge; a nord le Alpi Apuane e gli Appennini la proteggono dai venti freddi. Questo permette a Villa Santo Stefano e il terreno circostante di beneficiare di un clima temperato. La leggera rugiada della notte, il sole del giorno e la lieve altitudine (270 s.l.m.) sono le condizioni ideali per la maturazione di olive di primissima qualità. Tutto ciò ha reso questa porzione di Toscana il cuore della produzione di olio extravergine di oliva, già da diversi secoli.

La Cantina di Villa Santo Stefano, costruita nel 2006 e ultimata nel 2014, è dotata di una strumentazione altamente tecnologica. Oltre alla splendida barricaia, composta da ben oltre 150 botti di legno francese, rinnovate annualmente per un terzo, la parte produttiva e di vinificazione si compone di attrezzature che vanno dalla selezione delle uve durante la pigiatura al controllo delle temperature dei tronco conici di acciaio, con utilizzo della macro/micro ossigenazione per favorire un regolare svolgimento della fermentazione, operazioni che possono essere gestite anche da remoto. Questo senza rinunciare alla filosofia dell’azienda, che risponde all’idea di profondo amore e rispetto per la natura e di salvaguardia della sua autenticità. Poche bottiglie, etichette selezionate, natura incontaminata: l’azienda si presenta come una boutique del vino.

Nei nomi e nelle etichette dei vini si rivela l’amore per il territorio, che ha dato vita al progetto di Wolfgang Reitzle e Nina Ruge. I vini sono prodotti con uve provenienti da agricoltura biologica e a breve saranno certificati da ICEA.

I vini prodotti sono: LOTO Vino Rosso Toscana IGT; GIOIA – Vino Bianco Toscana IGT; SERENO – Vino Rosso DOC Colline Lucchesi; LUNA – Vino rosato Toscana IGT; VOLO – Vino Rosso Toscana IGT.

Gli uvaggi, frutto di selezione e accuratamente vinificati, vanno dagli internazionali Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc, Petit Verdot, Alicante, ai grandi classici toscani primo tra tutti il Sangiovese, insieme al Ciliegiolo, Colorino, Canaiolo e Vermentino. Notevole anche L’olio Extravergine di Oliva biologico DOP Lucca, produzione di un blend toscano (80% Frantoio, 15% Leccino e 5% Moraiolo e Maurino).

Un vino in particolare mi ha colpito, si tratta di LOTO, il vino di punta dell’Azienda, composto seguendo la tradizione delle grandi cuvée francesi: 50% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot, 10% Cabernet Franc, 10% Petit Verdot. LOTO è il primo vino prodotto dall’azienda, nel 2006. Per ogni vite non vengono selezionati più di quattro grappoli, a garantire il massimo della resa da ogni pianta. La vendemmia e la selezione delle uve sono eseguite a mano e il processo di fermentazione dura 12 giorni. A seconda della tipologia di uva e dell’annata, l’affinamento dura dai 12 ai 18 mesi ed avviene in barrique francesi, in una barriccaia a temperatura (15°C) e umidità controllate. Successivamente il vino viene affinato per sei mesi in grandi vasche di cemento. Al termine viene composta la cuvée e viene quindi imbottigliato il vino, che dovrà attendere almeno altri 6 mesi prima di essere distribuito.

Un vino dal carattere internazionale, di grande intensità, che si denota sia dal colore intenso che dalle sensazioni gusto-olfattive che confermano un equilibrio tra sentori di frutta matura come lampone e mirtillo e sentori speziati e terziari di liquirizia e vaniglia, il tutto accompagna un sorso importante e piacevole, sapendo raccontare un territorio che grazie a Villa Santo Stefano sarà sempre più apprezzato da noi appassionati. Cantina da non perdere, una gran bella sorpresa!

Villa Santo Stefano: la Toscana che non ti aspetti

A cura di Giuseppe Petronio 

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