11 Nov 2023
Diario di un sommelier

Casa alle Vacche: tradizione familiare, qualità e accoglienza nel cuore della Toscana

Casa alle Vacche: tradizione familiare, qualità e accoglienza nel cuore della Toscana

Oggi vi racconto di una scoperta che ho fatto ormai alcuni anni fa, ma che con piacere ritrovo sempre nel mio percorso di degustazioni e segnalazioni per chi vuole qualità dei prodotti e una buona dritta per le vacanze, da tenere sempre in considerazione: vi parlo oggi di Casa alle Vacche.

Siamo un uno dei punti focali della produzione vinicola Toscana, in particolare a San Gimignano, zona ad altissima vocazione produttiva e nota per la famosa per la Vernaccia e non solo.

Ci troviamo nello spettacolare scenario che offre la campagna toscana, una azienda che segue la tradizione vinicola familiare da generazioni, fatta di passione e particolare attenzione al territorio. Da generazioni è infatti la famiglia Ciappi a seguire con amore e passione tutte le fasi produttive di vino e olio, facendo nascere anche circa vent’anni l’attività agrituristica con l’idea di far godere le bellezze del territorio ad ospiti provenienti da ogni dove. Qualche tempo fa ho avuto il piacere e l’onore di incontrare Andrea Ciappi a Roma che rappresenta la nuova generazione dell’azienda impersonandone a pieno la filosofia.

Il particolare nome dell’azienda deriva dal fatto che nell’800 l’area dove oggi sorge ed in particolare l’edificio più antico, erano adibiti a stalle per le vacche che venivano utilizzate per il traino dei carri ed il lavoro nei campi. Il nome oltre a ricordare la storia del territorio vuole anche evocare la semplicità, la genuinità, la fatica ed il duro lavoro di una famiglia di viticoltori, valori che tutti noi dobbiamo tenere a mente quando degustiamo vini e talvolta li giudichiamo.

Perché mi piacciono i loro vini? Perché sono ricchi di vita, di slancio, di integrità del frutto, dotati di freschezza e giusta armonia. Ma questa è solo una considerazione di carattere generale dopo aver degustato diverse annate, l’azienda ha infatti una produzione molto variegata che va da i classici della tradizione del territorio fino ad alcune chicche particolari.

Tre le versioni di Vernaccia di san Gimignano DOCG, disponibile nella versione base, “I Macchioni” e la Riserva “Crocus” che segue una fermentazione controllata in barili nuovi con continui “batonnage” e un affinamento in bottiglia per almeno 4 mesi.

Altro vino di grande struttura e tradizione è Chianti Colli Senesi DOCG Riserva “Cinabro”, realizzato con Sangiovese in diverse qualità clonali e fermentazione tradizionale in rosso per almeno 20 gg. con controllo termico a 30°C. e dopo il primo travaso elevazione in barrique su fecce fini e permanenza in legno per almeno 18 mesi, con almeno 4 in bottiglia. Prodotta anche in questo caso la versione base Chianti Colli Senesi DOCG. Ulteriori rossi di grande struttura sono gli Igt “Acantho”, blend di Cabernet Sauvignon e Ciliegiolo e “Aglieno”, blend di Sangiovese, e Merlot. Prodotto anche un Igt “Merlot” in purezza molto interessante.

Negli ultimi anni l’azienda si sta focalizzando soprattutto nella ricerca di vitigni autoctoni, un “ritorno alle origini” dove le colture antiche incontrano le moderne tecnologie. Da qui derivano alcune produzioni in purezza: Canaiolo, Colorino, Sangiovese B. (vinificato in Bianco) e il Ciliegiolo.

Non mancano anche alcuni blend con l’Igt Rosso “Lorenzo” (Sangiovese, Canaiolo e Ciliegiolo), Igt Rosato “Raffy” (Canaiolo, Colorino, Ciliegiolo) e Igt Bianco “Fernando” (Vernaccia di San Gimignano, Chardonnay e altri vitigni a bacca bianca).

Ultimo arrivato il “Mater”, metodo ancestrale Sangiovese rosato, di grande vivacità, estro e piacevolezza. Chiudiamo il lungo elenco dei prodotti con il dulcis in fundo, il nettare “Vin Santo”.

Non posso far altro che consigliarvi di degustare questi vini e anche meglio andare in visita in azienda per immergervi nella tipicità e genuinità della Toscana!

A cura di Giuseppe Petronio 

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