06 Apr 2023
Diario di un sommelier

Casale dello Sparviero: forza ed eleganza in grande stile toscano

Casale dello Sparviero: forza ed eleganza in grande stile toscano

 Cari amici lettori, come tutti sappiamo le degustazioni sono sempre una meravigliosa occasione per conoscere, approfondire e scoprire aspetti e realtà del nostro amato mondo del vino.

Lo scorso febbraio ho avuto il piacere di partecipare alla presentazione del libro di Armando CastagnoCastellina in Chianti – territorio, vino, persone” scritto per raccontare lo splendido territorio che accoglie poco meno di 40 produttori facenti parte dell’associazione Viticoltori di Castellina in Chianti.

In questa cornice meravigliosa ho avuto il piacere di scoprire Casale dello Sparviero che con la sua qualità ha saputo sin da subito colpirmi e farmi incuriosire.

Assolutamente non trascurabili le dimensioni dell’azienda che si colloca nell’incantevole paesaggio collinare del Chianti Classico senese, come detto siamo appunto tra i comuni di Castellina in Chianti e di Poggibonsi, e si estende complessivamente su circa 380 ettari, di cui 90 di vigneti situati ad un’altitudine ottimale per la produzione dei grandi vini toscani di qualità di circa 250 metri.

Un terroir unico rende unico il Casale dello Sparviero che grazie alla sua estensione riesce ad avere la propria produzione su suoli variegati alternando zone sabbiose a zone argillose, con la costante presenza di scheletro, un contesto variabile e valorizzato al meglio.

Una realtà che nasce 1972 per volontà dell’imprenditore padovano Olindo Andrighetti, che intuisce le potenzialità dei grandi rossi toscani delle colline del Chianti. La prima geografia della tenuta è ben diversa da quella odierna e vede al centro il nucleo di Campoperi con il bosco, i terreni adibiti a seminativo e l’oliveta che fanno da contorno alle vigne di Sangiovese.

Il 1996 rappresenta invece l’anno della svolta: la Campoperi acquisisce la tenuta confinate di Casale, che viene adibita a nuovo centro operativo e produttivo, dando vita al Casale dello Sparviero. Lo stesso anno vede inoltre un passaggio di consegne tra il padre Olindo e la figlia Ada che, con una serie di investimenti mirati, avvia un processo di rinnovamento dei vigneti e di tecnologizzazione della cantina, al fine di rendere l’azienda un’eccellenza del territorio.

L’azienda crede fortemente nel rispetto della natura e delle tradizioni, senza trascurare il tocco innovativo e il carattere internazionale: la produzione si concentra infatti su diversi cloni di Sangiovese, sul Canaiolo e Pugnitello, in continuità con la tradizione che agisce come perfetto complementare, ma nell’area all’esterno dei confini della denominazione sono stati introdotti gli internazionali Merlot e Cabernet Sauvignon, il tutto nel rispetto dell’ambiente e dei suoli con la minimizzazione degli interventi in vigna, nel tenere bassa la resa per ettaro del vigneto, nella simbiosi tra la natura e gli animali del territorio, nel profondo rispetto della biodiversità.

Forte di un credo basato sul rispetto della natura e di una profonda sinergia tra uomo e ambiente, Casale dello Sparviero dalla vendemmia 2016 ha dato il via al processo di conversione in agricoltura biologica, arrivando ad avere la vendemmia 2019 come prima a fregiarsi della certificazione e una completa produzione biologica dal 2022.

Molto legata al Casale la scelta del nome e del simbolo dell’azienda: Lo Sparviero, elegante rapace, nidifica da tempo immemore all’interno della tenuta ed in special modo all’interno delle buche pontaie del Casale stesso, dove è possibile ammirare le nidiate dei nuovi nati in primavera. Forza ed eleganza sono le caratteristiche principali di questo nobile volatile, che ben rappresentano lo stile dei vini qui prodotti e rafforzano il legame con il territorio.

Tra i vigneti presenti in azienda il più antico è quello di Paronza, le cui tracce storiche risalgono al 1169. È da qui che si ottiene la punta di diamante di Casale dello Sparviero, ovvero il Chianti Classico Gran Selezione Paronza, da suoli di argillosi, questa collina è stata individuata nel 1997 come quella destinata alla produzione dell’eccellenza aziendale.

Molte altre sono le produzioni di qualità di questa azienda: Chianti Superiore, Chianti Classico e Chianti Classico Riserva, il Bianco di Casale dello Sparviero (50% è Vermentino, la parte restante Malvasia e Trebbiano), Rosato (da uve Sangiovese) e l’IGT Toscana rosso (Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot).

Vino dallo stile inconfondibile che riescono a coniugare forza ed eleganza in pieno stile toscano, da non perdere assolutamente!

A cura di Giuseppe Petronio 

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