Domenico Clerico: connubio tra arte e vino di qualità
Domenico Clerico: connubio tra arte e vino di qualità
Domenico Clerico rappresenta un grande nome del Barolo in Italia e nel mondo, uomo di grande personalità, che ci ha lasciati nel 2017, a cavallo tra l’artigiano e l’artista che ha rivoluzionato il concetto della viticoltura nelle Langhe, animato dalla ricerca incessante della massima qualità e dal desiderio di sperimentare per raggiungere l’eccellenza che da sempre caratterizza i suoi vini, con l’obiettivo di renderli indimenticabili.
Fin dal 1976, quando Domenico Clerico prese in mano l’azienda di famiglia a Monforte d’Alba – partendo da soli tre ettari di vigneto – e decise di scommettere su un territorio ancora poco conosciuto, convinto che attraverso un lavoro meticoloso in vigna e un’attenta vinificazione si potessero ottenere risultati straordinari. Un impegno lungo e costante, contrassegnato da grande passione e competenza: così Clerico è riuscito a scrivere la storia del Barolo, affermandosi come uno dei più importanti produttori a livello mondiale.
Domenico Clerico appartiene a quella generazione che ha saputo credere nel sogno di una viticoltura innovativa fondata sulla ricerca della massima qualità, in grado di far scoprire le potenzialità inespresse di un territorio e di cambiare il modo di interpretare il più famoso vino rosso piemontese.
L’unione delle forze con altri vignaioli ispirati dagli stessi principi e il coraggio di guardare all’estero cogliendo dalla Francia l’innovazione del diradamento in vigna e l’utilizzo delle barrique in cantina, daranno vita ad un Barolo basato sulla ricerca della concentrazione del corpo e del frutto.
Nel tempo il legame di Clerico con Monforte si espande sempre più, con nuovi appezzamenti vitati che vengono acquisiti e che rendono sempre più forte e profondo il rapporto con questo luogo di produzione del Barolo, un legame esclusivo che porta ad esaltarne le caratteristiche tanto da far diventare il Barolo “Classico” il Barolo del Comune di Monforte D’Alba, eccellenza ed espressione qualitativa del territorio.
Ma la sua cantina non è solo Barolo: con l’obiettivo di mettere in luce le potenzialità del territorio di Langa, Clerico è stato un precursore nello studio del Nebbiolo, della Barbera D’Alba e del Dolcetto, il vino da cui ha iniziato a costruire il suo sogno.
Domenico, per la sua instancabile voglia di sognare e di volare con l’immaginazione del fanciullo, fin da ragazzo, era stato soprannominato dal padre “Aeroplanservaj” che in dialetto piemontese significa Aeroplano Selvatico, soprannome con cui ha chiamato uno dei suoi più celebri vini, l’unico che, a differenza di tutti gli altri vini prodotti a Monforte, proviene dal comune di Serralunga D’Alba.
Il legame intenso di Domenico con la terra, il lavoro instancabile tra i filari e le peculiarità dei suoi vigneti hanno costruito negli anni un patrimonio unico. Un’eredità raccolta dalla moglie Giuliana Viberti Clerico e portata avanti da un team di appassionati collaboratori guidato oggi da Oscar Arrivabene, enologo e direttore generale, nell’assoluto rispetto dell’impronta schietta e senza compromessi del suo fondatore.
Clerico è stato uno spirito libero e visionario che amava cimentarsi in avventure sempre nuove, un vero e proprio artista del vino. Ed è proprio per ricordare questo tratto della sua personalità che è nato il Premio.
Su queste basi è stato istituito, in collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, il Premio Domenico Clerico con l’obiettivo di aiutare i giovani artisti ad inserirsi nel circuito dell’arte contemporanea e stimolare i nuovi talenti a raccontare il connubio tra arte e vino fatto di bellezza, radici, valori e legame con il territorio.
Il vino prende il nome di Arte Edizione Limitata Langhe Rosso DOC: ogni anno 2 artisti vengono selezionati per creare 10 diverse etichette che catturano l’essenza di uno dei vini più rappresentativi dell’azienda e che meglio raccontano la sua storia “Arte”, un iconico Langhe Rosso che ha fatto la storia del territorio.
Gli acquirenti di questo vino-opera d’arte potranno scegliere, tra una rosa di proposte composta dalle 10 opere degli artisti vincenti, l’etichetta preferita e personalizzare così la propria bottiglia doppia magnum (chiamata anche Jeroboam, 3 Litri) di Arte realizzata in soli 300 esemplari, effettuando la scelta solo su prenotazione attraverso il sito dell’azienda.
L’opera più votata di ciascun artista, che sintetizza al meglio quel connubio tra arte e vino fatto di bellezza, radici e valori, verrà permanentemente esposta in cantina.
Le vincitrici della scorsa edizione sono state Eleonora Ballario e Francisca Jitaru, autrici delle 10 diverse etichette, 5 per ognuna, che raccontano la personalità dell’Arte Langhe Rosso DOC di Domenico Clerico con un tratto originale ed espressivo.
Blend che si compone della struttura e del carattere da Nebbiolo (90%), morbidezza ed eleganza dalla Barbera (10%). Le uve sono vinificate separatamente per ottenere la massima espressione di entrambe le varietà, seguono poi un affinamento in barriques di rovere francese per 12 mesi per poi essere assemblate prima dell’imbottigliamento.
Arte simboleggia il desiderio di sperimentare e la curiosità di cercare strade nuove ed inesplorate, senza mai dimenticare la propria provenienza, un connubio tra arte e vino di qualità che rappresenta un motivo in più per innamorarsi dei vini di Clerico!
A cura di Giuseppe Petronio