04 Feb 2024
Diario di un sommelier

Manera: le Langhe dal gusto genuino e di famiglia

Esistono alcune realtà che una volta scoperte non si dimenticano, per me una di queste è la cantina Manera, dove il gusto per i vini piemontesi incontra la genuinità e la piacevolezza, il tutto garantito dalla sapiente conduzione familiare da generazioni.

L’Azienda Agricola Manera è situata in Frazione San Rocco Seno d’Elvio a 5 km da Alba ed è costituita da quattro cascine storiche per un totale di circa 20 ettari vitati. È la tipica cantina langarola a conduzione esclusivamente familiare, con tradizioni consolidate che si tramandano di padre in figlio. La coltivazione dei vigneti nella tenuta ha origine negli anni ‘50, quando i fratelli Franco e Luciano, con la moglie Maria, iniziarono giovanissimi con l’unico scopo di produrre e vendere uva.

Pian piano l’Azienda si è ampliata e sono aumentate le varietà di uve coltivate, prendendo sempre più la forma della cantina odierna. Nel 2005, con l’arrivo in azienda dei figli enotecnici Gabriele Daniele e Carlo, inizia la produzione di vino che unisce la tradizione, sempre rispettata, alle più moderne tecniche di vinificazione. Per la cura dei propri vigneti si utilizzano la lotta integrata, pratica di difesa delle colture che prevede una drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci e la lotta agli insetti dannosi tramite la confusione sessuale, le concimazioni organiche e si praticano diradamenti fogliari/grappoli in pre-vendemmia, allo scopo di produrre uve migliori per vini unici.

Il territorio è uno dei migliori al mondo, parliamo delle Langhe, con la tipica composizione del suolo langarolo deriva dal ritiro del Mare Padano, iniziato circa 16 milioni di anni fa, con un substrato caratterizzato da argille, marne calcaree e gesso. Qui trovano la perfetta ambientazione con Manera sia i vitigni tipici, Favorita, Moscato e Arneis a bacca bianca, Dolcetto, Barbera e Nebbiolo a bacca rossa, sia i grandi vitigni internazionali come Pinot Nero, Chardonnay e Cabernet Sauvignon. La produzione è di circa 30.000 bottiglie.

In questi freddi giorni ho scaldato le mie serate con alcuni dei loro vini, in particolare:

  • NEBBIOLO D’ALBA DOC SERRE BUATTO 2021: Nebbiolo in purezza, segue una metodologia classica con l’uva sottoposta a pressatura soffice e diraspatura, con fermentazione alcolica in vasche di acciaio a temperatura controllata per circa 8/10 giorni. Affina poi per dodici mesi in barrique di secondo passaggio e riposa in bottiglia almeno un mese. Al calice si esprime con granata lucentezza, lampone e prugna al naso su uno sfondo di frutta secca che richiama la mandorla, equilibrio fruttato in bocca che si amalgama bene con la trama tannica, lungo, sapido e piacevole il finale;
  • BARBERA D’ALBA SUPERIORE DOC BRICCO SERAFINO 2021: anche in questo caso si segue una classica vinificazione e affinamento come per il Nebbiolo appena descritto, una Barbera che mi piace sempre accompagnare alla pizza, versatile in quanto di pronta beva ma adatta a lungo invecchiamento, capace sempre di competere con i grandi rossi. Calice rosso rubino intenso, ciliegia e frutti di bosco, pepe nero e una sfumatura balsamica, bella struttura, sapidità e carattere sia in bocca che sul finale;
  • LANGHE DOC ROSSO FURESTÈ 2019: ideato nel 2008 anno in cui è stato impiantato il primo vigneto di 1,5 ha di Cabernet-Sauvignon con lo scopo di vinificare in purezza questo nobile vitigno in un territorio vocato come quello di Langa. Vinificazione simile ai precedenti vini, a cui segue però un affinamento in legno per 24 mesi. Rosso rubino denso, naso intrigante di marasca e cioccolato fondente, in bocca è speziato e sapido con un tannino fitto che indica il grande potenziale di invecchiamento;
  • BARBARESCO DOCG RIZZI 2020: coerente nella vinificazione tradizionale, questo vino rappresenta la storia a cui si aggiunge la MGA (menzione geografica aggiuntiva) Rizzi, affinamento sapiente che prevede dodici mesi in botti da 10hl, seguiti poi da ulteriori dodici mesi in barrique di secondo passaggio e un anno in bottiglia. Calice rosso granato con sfumature aranciate, la naso racconta il territorio con amarena, chiodi di garofano, cacao, ricordi di salvia essiccata, percorso che prosegue con un sorso di ampia sapidità e freschezza, piacevolissima scorrevolezza di beva grazie al suo tannino levigato, lungo sul finale speziato.

Un viaggio fantastico tra le vigne delle Langhe con una cantina di famiglia che assicura qualità, genuinità e piacere di beva, vini che raccontano il territorio e che consiglio a tutti di portare nella propria cantina e nel calice!

Manera: le Langhe dal gusto genuino e di famiglia

A cura di Giuseppe Petronio 

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