Poderi Luigi Einaudi celebra i 125 anni dalla fondazione
Parlare di Poderi Luigi Einaudi rappresenta l’occasione per ricordare la grande storia di una famiglia oltre ad essere l’occasione di parlare dei loro pregiati vini piemontesi.
Einaudi è un cognome che tutti noi conosciamo ed evoca il forte legame con che la famiglia ha con la storia della politica – Luigi Einaudi fu infatti il secondo Presidente della Repubblica Italiana, il primo ad essere eletto dal Parlamento italiano, membro dell’Assemblea Costituente del nostro Paese e governatore della Banca d’Italia – con la cultura – uno dei tre figli di Luigi, Giulio, fondò la famosa omonima Casa Editrice – e quello con la musica – Ludovico, nipote di Luigi, è un compositore e pianista di fama mondiale.
Dalla nascita ai nostri giorni
L’attività agricola nacque grazie all’iniziativa di Luigi che nel 1897 a Dogliani, un piccolo borgo il cui nome oggi è sinonimo della Docg che ha dato lustro al Dolcetto prodotto in questa terra, compra la tenuta di San Giacomo, una villa settecentesca attorniata da vigne ancora oggi residenza privata della famiglia che accoglie lo studio del Presidente, rimasto intatto nel tempo con tutto il suo fascino.
Si racconta che Luigi Einaudi non mancò mai una vendemmia, anche nei lunghi anni che trascorse a Roma per onorare tutti gli impegni istituzionali. Dopo di lui, si occupò dell’azienda il secondogenito Roberto, nato proprio a Dogliani, nella Cascina di San Giacomo. Ingegnere meccanico, avviò una promettente carriera nella siderurgia come imprenditore, dedicandosi in parallelo alla sua amata terra con impegno ed energia, fu sempre un riferimento per la famiglia e l’azienda e motore del suo rinnovamento. Alla fine degli anni ‘80 Paola, figlia di Roberto, decise di prendere in gestione i Poderi, testimone poi passato successivamente al figlio, arrivando oggi alla quarta generazione della famiglia rappresentata da Matteo Sardagna Einaudi.
A lui spetta il non facile compito di portare avanti il rispetto delle tradizioni di famiglia e, con coraggio e intuizione, dare nuova concretezza al valore di un nome già emblematico nel mondo enologico, seguendo un percorso di acquisizioni dei migliori Cru nei migliori territori, Barolo in primis, con l’obiettivo di valorizzarli il più possibile.
I Poderi contano attualmente 150 ettari di proprietà e diverse cascine. L’azienda, che tutt’ora mantiene a Dogliani il suo cuore storico, è cresciuta espandendosi e attraversando le Langhe in diagonale, raggiungendo Neive dopo aver toccato Barolo, Monforte d’Alba e Verduno, affiancando all’attività agricola anche l’ospitalità, con il Relais che rappresenta un’oasi di pace nel cuore del Piemonte avvalorata dalla presenza di una suggestiva piscina a forma di bottiglia bordolese davvero unica ed iconica.
125 anni di storia
Proprio quest’anno Poderi Luigi Einaudi celebra il 125° anniversario della fondazione dell’azienda, una ricorrenza importante che viene festeggiata con due vini iconici dell’azienda: Dogliani e Barolo.
Il Dogliani per l’occasione è stato reso protagonista insieme al linguaggio della musica: Ludovico Einaudi, cugino di Matteo, ha composto e dedicato a questo vino la sinfonia “Ascolta Dogliani” per rappresentare il viaggio emozionale nella storia dei Poderi e nella loro intima armonia.
Le note di Ludovico Einaudi sono racchiuse in un QR Code impresso su tutte le retro-etichette delle bottiglie di Dogliani e Dogliani Superiore Tecc. Calice in mano, ovunque, basterà inquadrare il codice con il cellulare per dare inizio alla musica e immergersi con tutti i sensi, udito compreso, nella magia di questo territorio e di questo vino.
Per il Barolo è stata invece pensata una nuova veste celebrativa: grazie alla passione di Matteo per l’arte contemporanea il nuovo Barolo Monvigliero è stato “vestito” per la sua prima annata in commercio da un’etichetta d’arte.
Frutto della valorizzazione di una recente acquisizione di un vigneto di Nebbiolo, di età circa 40 anni, posto ad una altitudine di 400 metri, esposta a sud, con radici in suoli profondi, ricchi di calcare e di gesso, caratteristiche morfologiche che garantiscono la produzione di vini di grande finezza, capaci di esprimere appieno quei capisaldi della filosofia aziendale che sono l’eleganza e l’armonia. La concomitanza dell’anniversario dei 125 anni e del debutto di Barolo Monvigliero, ha mosso il desiderio di creare una bottiglia speciale, da collezione, con una etichetta disegnata dall’artista mantovano di fama internazionale Stefano Arienti.
Dal suo tratto immaginifico è scaturito il profilo di un etereo cavallo, archetipo ma allo stesso tempo presenza fisica e, come tutto ai Poderi Einaudi, fortemente legato alla terra. L’opera in etichetta si intitola “Cavalli su colonne, omaggio a Giulio Romano (2021)” ed è stata creata dall’artista in 10 diverse declinazioni e sarà riprodotta sull’intera tiratura di 8500 bottiglie, mentre ad un’edizione limitata di sole 250 magnum sarà riservata una riproduzione numerata e autografata.
Oltre a questi grandi vini e solo per quest’anno, tutte le bottiglie del Langhe Nebbiolo e del Langhe Barbera saranno impreziosite da un bollino “125 anni” per ricordare l’anniversario.
Un grande modo per festeggiare con dei vini capaci di emozionare, fortemente legati al territorio e alla tradizione, impreziositi da elementi quali musica, cultura e arte che sanno renderli unici. Complimenti e auguri a questa nostra eccellenza italiana!
Poderi Luigi Einaudi celebra i 125 anni dalla fondazione
A cura di Giuseppe Petronio