01 Apr 2022
Editoriale

Be Brave Be Human

Be Brave Be Human

Non passa giorno senza che le nubi di questo presente così assurdo e incerto non turbino la serenità di un cielo che poche volte è stato a lungo così sereno e povero di cumuli piovosi.

L’aridità della terra sembra rispecchiare, in toto, l’aridità di questi tempi.

Servirebbe silenzio e riflessione, invece le voci che si levano a giudicare, commentare, analizzare, sono così forti e gracchianti che danno noia, disturbano orecchie e mente, creano disordine, sgomento, paura.

Servirebbe rispetto, invece pare che ogni importante conquista sociale, umana, libertaria, sia costantemente minacciata, verbalmente e nei fatti quotidiani…

Fantascienza, non scienza. Siamo protagonisti di un’unica terribile mondiale pellicola cinematografica in cui la trama è un insieme rutilante, delirante, caotico dei più terribili immaginari fantascientifici degli ultimi decenni…

Ci si rivede in matrix, in strange days, in alien…prima o poi la farsa umana si concluderà nello stile “Il Pianeta della Scimmie” se così fosse non ci si dovrebbe stupire più che tanto.

Nonostante ciò il mondo sembra continuare per le strade che conosce, quelle relazionali, comunicative, pubblicitarie.

Nell’universo vino riprendono le tradizionali kermesse, che si vogliono presentare al meglio del loro meglio e che si pubblicizzano con slogan altisonanti, toni che si avvicinano allo stile da propaganda tipico della prima metà del secolo scorso.

Il mondo è cambiato. Non tornerà quello di prima.

Noi siamo cambiati, o dovremo necessariamente cambiare, non torneremo quelli di prima.

Le vicende avvicendatesi sono decisamente troppe per pensare che non abbiano lasciato il segno. Non pioveranno rane, forse. Non si scateneranno le cavallette, forse.

Ma illudersi che il sogno capitalista degli anni ‘80 possa ri-materializzarsi è pura illusione.

Prendere nota di ciò che è già cambiato, adattarsi, scegliere la fluidità – tanto ironicamente raccomandata da Enrico Lucci ultimamente – potrebbe essere una via.

Be brave: essere coraggiosi, il meglio o peggio di noi emerge in situazioni di instabilità, di incertezza, di insicurezza. E di incertezze, soprattutto emotive, ne abbiamo accumulate, ne stiamo vivendo, ci dovremo convivere a lungo, forse.

Be Human: unico modo per non soccombere al nulla che avanza. Anche in questo caso la cinematografia ci aiuta. Il bene e il male, il lato oscuro, le tenebre, mr. hyde, hulk, tutto dentro di noi, tutto da affrontare, da combattere per uscire dalla caverna migliori. 

Non ci sono più alibi, non ci si può più nascondere.

In sostanza credo che ognuno di noi abbia un unico grande dovere: cercare l’uomo (per par conditio anche la donna). Proprio come Diogene di Sinope ( basta leggere la sua storia per capire che era una mente modernissima), che secondo il mito si chiuse in una botte – e questo lo lega al mondo del vino di cui amiamo tanto trattare – con una lanterna accesa alla ricerca della vera essenza della propria natura e di quella umana in generale.

Ripartire da qui è necessario, forse non sufficiente.