28 Feb 2022
Editoriale

Mettete del vino nei vostri cannoni

Un mese è passato dal primo editoriale dell’anno, e tutto è cambiato, sconvolto, stravolto.

Mettete del vino nei vostri cannoni è il nostro invito ottimistico perché, si sa, il vino aiuta.

In pochi giorni siamo stati risucchiati in un buco nero che ci riporta al passato più angosciante della recente storia europea. Il silenzio è d’obbligo per non banalizzare a parole una situazione che lacera l’anima.

Non possiamo voltarci da nessuna parte questa volta: il conflitto è qui, è nostro, è dentro il nostro mondo, la nostra cultura, il nostro credo. Riporta in auge decenni di storia recente terribili che si pensava non tornassero mai più.

Ma l’uomo è fallace, l’uomo dimentica, “l’evoluzione inciampa” come dice Gabbani.

Sono i valori e i sentimenti sbagliati coltivati per decenni che ci riportano qui, indietro, improvvisamente e ineluttabilmente. Sono l’individualismo, la filosofia del mors tua vita mea, il coltivare il proprio orto, i principi che hanno dominato anche nella nostra sfera, ad aver segnato il loro tempo e a dimostrarsi esauriti, consumati, morti.

Nell’universo vino in molti abbiamo sofferto di questa incapacità di agire insieme per un bene comune.

La chiusura mentale, il vedere avversari e concorrenti ovunque, si è rivelata assolutamente inefficace in questi due anni di pandemia durante i quali solo chi ha osato, creato, reinventato, mettendosi in dubbio, mettendosi in rete con altri, aprendosi a nuove idee e al confronto, si è salvato anche la salute mentale.

Questo progetto editoriale è nato davvero dalla necessità di far arrivare il vino a tutti ed ha unito persone intorno alla passione del vino. Tutto è partito con lunghe e chiacchierate su Clubhouse, e la reciproca conoscenza si è costruita nei mesi parlando, discutendo di temi di comune interesse, confrontando posizioni in modo intenso, vivace, costruttivo e rispettoso degli altri. Siamo nati sapendo poco gli uni degli altri, senza mai incontrarci fisicamente, uniti dallo stesso amore per il vino e per la verità nel mondo del vino. E nonostante Clubhouse sia lentamente svuotato le relazioni costruite su quella piattaforma sono ancora vive e attive e si sono trasformate, in diversi modi, in reali collaborazioni prima umane che lavorative.

E’ nata una nuova rubrica a totale appannaggio dei wineblogger

Così cosa è successo nel mese scorso? Con un articolo uscito a firma di Stefano Franzoni, noto wineblogger – anche sommelier AIS per inciso- che coraggiosamente si è prestato alla realizzazione di questo ponte tra due mondi, abbiamo deciso di aprire il mondo della scrittura e del nostro magazine anche a loro, a questa categoria di comunicatori. Avremo quindi uno spazio dedicato alle loro riflessioni e scoperte, al loro modo di approcciare e comunicare il nostro mondo enoico.

I blogger, in generale, sono stati aspramente criticati e guardati dall’alto in basso dal consolidato mondo del giornalismo tradizionale, dei classici strumenti di comunicazione su carta. Li si è accusati di superficialità, di inettitudine, di non reale conoscenza dei temi di cui si fanno portavoce.

Al contrario, i blogger sono portatori di aria fresca, di nuovi approcci e punti di vista, e sono capaci di fare arrivare un messaggio, un contenuto, ovunque nel mondo in pochissimo tempo. Come in ogni settore, mondo, ambiente, c’è chi ci marcia, che chi ci lavora così seriamente da riuscire ad influenzare intere categorie di appassionati – orrendo il termine consumatori –  o forse semplicemente ad informarle, quindi renderle più coscienti e conoscenti relativamente all’universo vino. Hanno fatto cultura quindi. Lo hanno fatto forse in modo più immediato, sicuramente in modo poco condizionato da dinamiche di servilismo tipiche invece del consolidato sistema comunicativo tradizionale.

Da ora in poi pertanto su Wine Tales magazine troverete la rubrica “the Voice of blogger”, uno spazio dedicato alla messa per iscritto delle mille ispirazioni, visite, conoscenze, approfondimenti che i bloggers, per passione o per professione, riescono a raccogliere. Essere blogger per davvero richiede tempo, preparazione, conoscenza, capacità di comunicazione, dote di sintesi, anche qualche dimestichezza con l’improvvisazione, la recitazione. Spesso i post sono collage di video, dietro ai quali sta una mini regia, una strategia di comunicazione, una cifra stilistica. Ecco una cifra stilistica.

Sbagliato sottovalutare il potere di tutto ciò. E noi non cadiamo in questo errore. Anche perchè l’altro nostro credo è la collaborazione, il lavoro di gruppo, il rispetto di ogni individualità, delle ricchezze che chi è sulla nostra lunghezza d’onda può portare.

Nessun giudizio aprioristico. Nessuna malata idea che l’altro rovina, danneggia, impoverisce il nostro giardino.

Non sono parole scontate, e se trasformate il tema centrale di questo editoriale spostando il soggetto del discorso dal vino alle persone, riuscite ad intuire come vorremmo che fosse il mondo di oggi, dopo due anni di pandemia.

Mettete del vino – buono – nei vostri cannoni.