BlendNews

BlendNews è un contenitore di informazioni dedicato al vino. Racconteremo gli eventi, le novità e le curiosità di questo mondo.

 

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16 Agosto, 2021

Il premio che mancava: alla Milano Wine Week focus sulle carte dei vini

Tra tanti eventi, manifestazioni, fiere, dedicati al mondo dell’enogastronomia nasce quest’anno, all’interno della ormai lanciatissima manifestazione Milano Wine Week, il “Premio Carta Vini Italia e selezione Retail”. Il premio che mancava, appunto, e cha ha lo scopo dichiarato, dal Presidente e ideatore della manifestazione Federico Gordini, di valorizzare il lavoro di selezione e ricerca che ogni ristoratore e ogni punto vendita deve fare per essere competitivo e per completare un’offerta e un servizio verso i suoi ospiti e clienti. Mai come oggi infatti torna ad essere focale il consiglio di consumo e acquisto: se la “concorrenza” è rappresentata dagli acquisti di vino e affini online, su siti che non fanno più solo e semplice vendita, ma che hanno capito l’importanza di fare cultura del prodotto per andare incontro alle esigenze di consumatori sempre più attenti e preparati, ancor di più il mondo della ristorazione e del retail hanno il compito di puntare in alto. Il fattore umano, come sempre, fa la differenza. Premiare chi studia e approfondisce senza sosta un mondo complesso e cangiante come quello del vino, partendo da una passione che spesso si trasforma in una missione, è quindi un dovere. Giusto premiare chi accetta le nuove sfide e mira a offrire ai suoi ospiti un’esperienza unica, capace di far scoprire e conoscere etichette di grande valore ma fuori dai normali circuiti di comunicazione e vendita. Locale e internazionale, piccoli produttori e cantine di lunga fama, denominazioni legate strettamente ad un territorio o etichette da vitigni internazionali: tutti possono avere un posto in un settore che deve puntare in primis alla qualità della proposta e alla soddisfazione della clientela, sempre più curiosa ed esigente. Per la categoria “Carta Vini Italia”, selezionate 10 tipologie di locali (stellati, fine dining gourmet, osteria trattoria, bistrot, wine bar, ristoranti hotel pizzeria, etnici -fusion), le cui Carte Vini saranno sottoposte al giudizio di 12 esperti, guidati da Andrea Grignaffini. Previsti ben 10 classificati a categoria, per un totale di 100 premi. Tra i criteri di valutazione ci piace citarne uno su tutti: la ricercatezza, intesa come capacità di scovare piccoli produttori, di proporre denominazioni meno conosciute, di cogliere nuovi trend di consumo. Per la categoria “Selezione Retail” previste 5 categorie (enoteche, catene di ristorazione, distribuzione, wine shop online, supermercati) e 4 classificati per ognuna di esse, per un totale di 20 premi. Tra i criteri di valutazione anche una voce particolarmente attuale: l’aver creato un Wine-club, ultima moda nel settore, strumento utilizzato sia dalle singole cantine che dai siti di vendita online per la fidelizzazione dei propri utenti/clienti. La deadline per l’iscrizione ai premi è fissata per il 31 agosto prossimo. Ci si iscrive direttamente online direttamente da questi link: Premio “Carta Vini Italia” iscriviti qui Premio “Selezione Retail” iscriviti qui Un banco di prova sicuramente interessante per un mondo che, ad oggi, è stato tra i più colpiti dalla lunga emergenza sanitaria e che deve, necessariamente, tornare ad essere protagonista in un settore che, proprio dalla situazione pandemica, in pochi mesi ha vissuto una vera rivoluzione culturale e di modalità di consumo. I vincitori di questa nuova sfida verranno proclamati in occasione di Wine Business City, evento che si svolgerà il 3 e 4 ottobre al Megawatt Court, in via Watt 15 a Milano. In alto i calici e in bocca al lupo a tutti i partecipanti. E ovviamente “evviva il lupo”. A Cura della redazione di WinetalesMagazine 
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9 Agosto, 2021

Roma scende in campo con il giusto Piglio

AS Roma e Cantine Massimi raggiungono l’accordo di partnership per le stagioni 2021/22 e 2022/23, Cantine Massimi diventa “Official Wine” della squadra capitolina per “Scendere in campo con il giusto Piglio” e far crescere la notorietà del vitigno autoctono più prestigioso ed importante della regione: il Cesanese. Un accordo che unisce due eccellenze che nei loro rispettivi ambiti, vogliono perseguire le proprie ambizioni e raggiungere importanti obiettivi di crescita. Una partnership siglata con la regia di WineTales, un progetto questo che ci permette di essere sempre più riconosciuti come polo di innovazione del vino con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze ampelografiche italiane. Il claim (da noi ideato),  gioca sulla parola “piglio” sia come cittadina, sia con l’accezione italiana della parola che riassume perfettamente il difficile momento che stiamo vivendo, non solo nel mondo del vino. Uno slogan adesso rivisitato in chiave calcistica ma che è partito alla fine del primo lockdown (qui lo spot) in una campagna “cross media” realizzata da Cantine Massimi per presentare la sua nuova identità di marchio per un progetto di rilancio più ampio non solo dell’azienda, ma dell’intero territorio del Piglio (un piccolo comune di 4.511 abitanti in provincia di Frosinone) che da sempre circoscrive una delle aree di maggiore qualità vitivinicola italiana. Il re-brand di Cantine Massimi è stato solo il primo tassello di un progetto molto più ambizioso che oggi vede la presentazione di un nuovo importante pilastro, la partnership strutturata con la AS Roma ed i suoi numeri impressionanti: 404 milioni di fan nel mondo 13 milioni di fan di cui oltre 5 milioni di “avid fan” in Italia 17 milioni di Social Media followers su oltre 30 piattaforme in 13 lingue 295 milioni di audience TV globali nella stagione 2018/2019 AS Roma è stata inclusa nella lista ‘World’s Most Innovative Companies 2020’ +217% valore del brand dal 2013 (Brand Finance Football 50, 2013 – 2019) Un incrocio di passione e qualità quella tra AS Roma e Massimi, con due storie che si intrecciano da lontano da quando gli Ernici, gli antichi abitanti del Piglio, difesero Roma dall’attacco degli Albani e per questo, in segno di riconoscenza, fu intitolato al condottiero del popolo ernico Livio Cispio una parte del colle Esquilino a Roma. Lo stesso Livio Cispio che dà il nome alla riserva più prestigiosa di Cantine Massimi. Gli ingredienti ci sono tutti per trasformare quello che parte il prossimo 22 Agosto in un biennio fondamentale per le ambizioni di entrambi, con l’augurio di brindare con un buon bicchiere di vino ad importanti successi sportivi ed enoici. LA STORIA DI CANTINE MASSIMI E DEL SUO TERRITORIO La regione ha una superficie vitata di quasi 28.000 ettari con una produzione di oltre 2 milioni di ettolitri di vino ed una composizione ampelografica formata da: 3 DOCG, 27 DOC e 6 ITG. Questi vini vengono prodotti per un 70% in collina e per un 30% in zone pianeggianti. Il Lazio gode di un territorio misto, con terreni vulcanici, laghi, zone collinari e pianure bonificate (l’Agro Pontino), che danno luogo a molti vini bianchi, uno fra tutti il Frascati, la prima DOCG d’Italia, ma è nel vino rosso, della citata DOCG del Cesanese del Piglio, che si raggiunge una riconosciuta eccellenza. Altri prodotti di grande qualità completano la regione come il Frascati Cannellino, il Moscato di Terracina, l’Aleatico di Gradoli, l’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone e moltissimi altri. Dopo aver contestualizzato il territorio, torniamo al progetto di Cantine Massimi che si fonda su tre pilastri: La valorizzazione della qualità vitivinicola italiana La forza di produzione di un vitigno storico La voglia di far diventare il Cesanese del Piglio riconosciuto in tutto il mondo Fissando questi tre cardini come prioritari, Franco Massimi fondatore della Cantina, con la sua sagacia imprenditoriale ha per prima cosa riqualificato le aree limitrofe del Piglio per ridare vita a vigneti storici di oltre 100 anni e ricominciare a curare la qualità di produzione di oltre 30 ettari vitati. Successivamente come secondo tassello ha iniziato con il team di Winetales nel 2019, il re-brand completo del marchio, intrecciando l’antica storia del popolo Ernico con l’innovazione stilistica del marchio adesso in grado di parlare al grande pubblico attraverso desing e stile. Infine come ultimo tassello per la definitiva consacrazione questa importante partnership per lanciare i suoi prodotti in tutto il mondo grazie al binomio con AS Roma.   “La partnership con AS Roma è strategica e fondamentale nel nostro processo di crescita. Per fare qualità bisogna lavorare con qualità e costruire solo progetti in grado di fare la differenza. Questo è indubbiamente un progetto con queste caratteristiche e per questo abbiamo scelto di unirci alla AS Roma perché ci lega questo percorso intrapreso insieme, in ambiti diversi, ma uniti dalla voglia di rappresentare: passione, qualità e costruire successi – spiega il fondatore della Cantina Franco Massimi – adesso con un prodotto di qualità ed una squadra forte in tutti i ruoli, non ci resta che portare il nostro Cesanese in tutto il mondo, questo è l’augurio che mi faccio da solo anche e soprattutto per valorizzare il mio territorio, il Piglio, che amo profondamente fin dalla nascita e che ho promesso di valorizzare grazie al mio lavoro, in conclusione sarebbe meraviglioso brindare insieme con un mio vino ai successi sportivi della AS Roma.” “Siamo davvero contenti di partecipare ad un progetto così ambizioso ed averlo sviluppato dal primo giorno insieme al suo fondatore ci rende davvero orgogliosi – dichiara Damiano Antonelli Co-Founder di WineTales – dare forza al vino Italiano nel mondo è il nostro obiettivo primario e lavorare insieme ad una realtà così importante come la AS Roma è semplicemente un onore per noi, il vino è un fantastico contenitore di esperienze e passioni valori comuni al marchio Roma da sempre.” A Cura della redazione di WinetalesMagazine 
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26 Luglio, 2021

Notti magiche inseguendo un calice...

Mettici una serata di mezza estate, stranamente fresca, un europeo appena vinto e la conseguente voglia di brindare, una cornice capitolina mozzafiato come quella del giardino delle cascate del laghetto dell’Eur, una coppia di talentuosi chef, una ventina di vignaioli virtuosi, una dozzina di prodotti di tipici di estrema qualità ed ecco dipinto il quadro perfetto. Quel meraviglioso quadro che rappresenta la nostra Italia nella sua voglia di ripartire, nella sua forza enogastronomica, nella sua capacità di stringere i denti e poi mostrare i muscoli…quei muscoli capaci di far andare al tappeto qualsiasi gigante, compresa la regina d’Inghilterra con i suoi sudditi. Dopo questo lungo incipit eccoci qui a raccontarvi Vino per Roma edizione 2021, un evento organizzato da Excellence Italia per la prima volta, una manifestazione che si pone un grande obiettivo: far incontrare i grandi chef di Roma con il vino sostenibile. Questo si legge nel claim della manifestazione, ma questo si percepisce anche all’interno dell’evento in ogni suo spazio espositivo…del resto sono questi i temi da affrontare per portare il vino di qualità sulle tavole di tutti, soprattutto delle nuove generazione da quella dei millennials in poi quel pubblico che crede sempre di più in un consumo responsabile e di qualità, nell’importanza della sostenibilità ambientale per realizzare qualsiasi prodotto e nella bellezza estetica come arma di seduzione culinaria e non… L’evento appena concluso è andato in scena dal 13 al 17 luglio con un ottima affluenza di pubblico (in pieno rispetto delle regole covid ) cinque giorni con un programma denso di appuntamenti e sei diverse aree : MARKET Una “strada” dedicata alle aziende espositrici per incontrare il pubblico e far apprezzare e degustare i prodotti. BIBENDA TASTING AREA Uno spazio riservato alle degustazioni con l’obiettivo di introdurre i giovani alla cultura del vino ed un programma di lezioni pensate per avvicinare le persone alla scoperta del patrimonio ampelografico italiano. COOKING SHOW Un’area dove gli chef più celebri della ristorazione romana si sono cimentati in abbinamenti cibo/vino estrosi e dissacranti. WINE X ABILITY Massimo D’addezio talentuoso barman di «DRINKABLE – Berebeneovunque» ha eseguito una serie di show con l’intento di sancire il matrimonio tra il vino e il mondo. della miscelazione. RISTORANTI E TERRITORIO I migliori chef di Roma hanno presentato i loro piatti di punta cercando di esaltare la cucina del territorio con innovazione e creatività. GREEN AREA No non ci voleva solo il “green pass” per entrare, ma semplicemente un’area suggestivamente verde nel cuore di Roma con la cornice scenografica delle cascate, per un ricco palinsesto di talk che sono stati animati da professionisti del settore. Ma adesso parliamo di Vino e di quello che abbiamo trovato all’interno della manifestazione. Una selezione accurata di produttori, soprattutto territoriali, con una forte attenzione per la qualità, brilla in particolare la potenza del vitigno più prestigioso del Lazio ovvero il Cesanese rappresentato ampiamente da tante cantine presenti in diverse e personali interpretazioni, ci ha colpito in particolare quello dell’Avventura che già nel loro logo esprimono tutto “produttori di felicità” una storia romantica, come tante nel mondo del vino, quella di Stefano e Gabriella che hanno lasciato la loro carriera aziendale per coltivare il loro sogno. Da non perdere i loro Cesanesi superiori “Picchiatello” e “Amor” vini con una grande personalità, che si abbinano in modo perfetto ai piatti tradizionali della cucina laziale. Vini dal bel rosso rubino con riflessi violacei, complessi al naso ed eleganti in bocca con tannini fini, sempre parlando di Cesanese interessante la proposta della Azienda Agricola Le Rose un appezzamento nella campagna di Velletri, una piccola tenuta di fronte al mare, situata tra le colline dei Castelli Romani, guidati da enologo coraggioso come Luca D’Attoma. “Emma” con la sua etichetta colorata, è un cesanese con uve vendemmiate a mano, diraspatura soffice, macerazione per circa dieci giorni ed affinamento in tini di cemento e in parte in botti di legno. Dopo circa un anno, il vino viene assemblato e imbottigliato e lasciato affinare ancora per un altro anno. Una visione moderna che spazia dalla malvasia puntinata al verdicchio, rappresentata dai muscoli di Benedetta Gracci che ci ha raccontato le qualità organolettiche dei vini di questa cantina. Menzione speciale per La Salceta, incontrato tante volte oramai dal “Buongiorno in Vigna” di Clubhouse a cura di Clara Maria Iachini alla realtà, un grande produttore ed un eccellente oratore, se ti capita di parlare con Ettore Ciancico non smetteresti mai di ascoltarlo, riesce a rendere tutto romantico e al contempo semplice e pratico, i suoi vini lo rappresentano in pieno tutti rigorosamente biologici, Ettore non smette ma di Osare, proprio come il nome del suo rosato, nato per valorizzare in modo significativo il Cabernet Franc,  vendemmiato manualmente, con una cernita in campo, in anticipo rispetto all’ottima maturazione, per ottenere un buon grado di acidità. Merita indubbiamente una visita in cantina in Toscana lungo la via dei Setteponti, tra il torrente Agna, vicino al borgo di San Giustino, e l’antica strada etrusca e romana CassiaVetus. Non possiamo non dedicare l’ultima dell’articolo ad un trend sempre più in crescita quello del vino naturale, rappresentato in questo evento da “La cattiva” ci trasferiamo in puglia in una meravigliosa masseria, questa cantina nasce da un gruppo di amici (ed ex-birrai) accomunati dalla passione verso il mondo delle fermentazioni ed il vino naturale. Loro sperimentano, creano ed hanno coraggio ed intraprendenza che non possiamo non incoraggiare per il vino ha bisogno di storia ma anche di innovazione e di coraggio imprenditoriale, un look giovane e molto rock perché il vino alla fine è per tutti e di tutti. In conclusione prendete nota di questo nome Serena Scarpel, questa ragazza ha talento e grinta da vendere, ha contribuito all’organizzazione di questa manifestazione…ma fidatevi di noi… ne sentiremo parlare molto, good job! Scorrendo in basso troverete l’intervista che gli abbiamo fatto al termine della serata con il contributo della giornalista Silvia Tocci che ringraziamo. A Cura della redazione di WinetalesMagazine 
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19 Luglio, 2021

Un assaggio di lago

Anche questa volta Alessandro Medici ha centrato l’obiettivo.
Lo Street Wine Garda realizzato dal 17 al 19 luglio 2021 è un appuntamento da non perdere per poter degustare l’eccellenza delle cantine che si trovano nel lato veronese del lago di Garda.
Da Monzambano, al confine Brescia/Verona, dove si trova Cantina Ricchi, dove viene prodotto una bolla metodo classico fino a 50 mesi sui lieviti in pas dosè; alla terra dei forti dove Bonfanti produce l’Enantio è un susseguirsi di ecccellenze in cui spicca la produzione familiare di Fasoli in cui Lorena è protagonista con proposte di Ripasso che meritano una visita.
Tutte le cantine sono prontissime per ospitare degustazioni e percorsi unici.
Uno sguardo sul lago di Garda, con un diaframma di vino. A Cura di Cristina Mascanzoni Kaiser
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15 Luglio, 2021

BEUX BEllussera User Xperience 2021

Il 10 e 11 luglio 2021 si è tenuto l’evento d’esordio del BEUX – BEllussera User Xperience. Organizzato dalle due cantine Enotria Tellus e Cà di Rajo di San Polo di Piave, in provincia di Treviso, ha visto la collaborazione del Consorzio Vini Venezia e del Consorzio Prosecco Doc insieme a diversi sponsor locali e non solo. Grande la risonanza sui social con il coinvolgimento di circa 30 personalità del mondo del vino e dei dintorni gastronomici che, ciascuno con il proprio stile, ha arricchito di contenuti, competenza e soprattutto di sorrisi il weekend passato insieme. Altissima la densità del programma con le cantine organizzatrici, possiamo definirle forse come le due cantine con la visione più social dell’intero Veneto, ad alternarsi per ospitare pranzo e cena immersi nella magica cornice delle proprie vigne, con degustazioni dedicate dei propri vini e dei vini dei Consorzi ed una degustazione alla cieca. Per la blindtasting tenuta nel pomeriggio sono state indicate tre categorie (Forme di allevamento autoctone, Vitigni autoctoni e Vini autoctoni o internazionali da territori estremi), e i vini sono stati scelti e proposti da ciascun partecipante facendo riferimento al solo territorio italiano, con l’intento di valorizzare il nostro patrimonio enologico e diversificare gli assaggi tenuti all’evento, completando quindi quadro della ricca e calda giornata di sabato. Protagonista insieme al vino è stata la Bellussera, ovvero, la vigna allevata con un antico sistema di coltivazione diffuso principalmente in Veneto. Messo a punto dai fratelli Bellussi di Tezze di Piave (Treviso) alla fine dell’800 per combattere il flagello della peronospora, questo sistema prevede una disposizione geometrica a forma di X tale da permettere un’elevata esposizione delle viti, rivelandosi un sistema altamente ecosostenibile. Dalla potatura alla vendemmia infatti tutto viene fatto a mano, sopra a un pianale rialzato, permettendo di ridurre l’utilizzo di mezzi agricoli e limitando di conseguenza le emissioni di CO2. Ogni palo sostiene 4 viti alzate di circa 2,5 metri da terra con fili di ferro collegati tra loro disposti a raggi. Grande è la distanza tra i pali, che va da 6 a 12 metri, tanto che storicamente tra essi si coltivavano gli ortaggi per non lasciare incolti diversi metri di terreno tra i filari. La raggiera a forma di X è stato il simbolo ricorrente dell’evento BEUX che ha come prerogativa proprio quello di tutelare il sistema di allevamento a Bellussera come patrimonio storico del territorio. Questa prima edizione ha rappresentato l’avvio di un percorso divulgativo e di valorizzazione delle tradizioni e del territorio, all’insegna dell’amicizia e della celebrazione dell’importanza del vino e dei rapporti personali che crea, emozionante da vivere e da raccontare per le tante voci che hanno scandito l’evento e che hanno lasciato trasparire la passione che muove il proprio lavoro e l’umanità che la racchiude, il tutto vissuto nella magica cornice della Bellussera, un vero e proprio romantico intreccio nell’aria, resterà senza dubbio un evento di cui si parlerà molto e a cui tutti i winelovers vorrebbero essere presenti! A Cura di Giuseppe Petronio 
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14 Luglio, 2021

Vini, Piatti e pensieri di un sommelier confinato in casa

Lockdown è un termine che ha e ha avuto per tutti noi, in misura diversa, risvolti negativi. Ma sappiamo tutti che, nella paura e nel disagio, l’obbligato confinamento domestico ha avuto in molti casi risvolti positivi impensati. Che in certi casi hanno lasciato il segno. Per Nicola Bonera, Sommelier di riferimento assoluto per la categoria, il segno è il libro LOCKWINE, appena pubblicato da Ais Lombardia che, grazie a questo lancio creativo, torna dopo anni alla divulgazione della cultura del vino tramite le pagine scritte. Si parla di abbinamenti perfetti tra cibo e vino, uno degli argomenti prediletti da tutti noi, attraverso pagine di fotografie che da sole bastano a solleticare il palato (NB: lo sfondo degli scatti è sempre lo stesso, ovvero la vista dal balconcino di casa Bonera che si affaccia sul lago a Mandello del Lario, provincia di Lecco. 30 ricette x 60 vini: due vini per ogni ricetta. Il tutto raccontato con schede semplici e chiare e con fotografie di alta qualità.  Un progetto importante che le incertezze hanno alimentato, necessario probabilmente per non fermarsi, per non arrendersi, e per continuare a sperare. E così, ancora una volta, la cucina e la tavola diventano luogo di ristoro per membra e mente, banco di sperimentazione di creatività.  Non vogliamo svelarvi molto, se non che troverete ricette per tutti i gusti, semplici, classiche in alcuni casi, ma con qualche suggerimento e qualche variante utile a interpretarle secondo la vostra creatività.  Troverete anche vini da tutto lo stivale, bottiglie non difficili da reperire, utili per tutti per costruirsi una cultura del vino, una mappa mentale degli abbinamenti più “istituzionali” (e qui sono di parte e cito la Fondente al Cioccolato speziato abbinata al Moscato di Scanzo DOCG), spaziando anche a qualche connubio “insolito” (come il Pollo alla mediterranea abbinato ad un Valtellina Superiore DOCG).  Un libro sicuramente da gustare, con il suo Qualcosa in più, le Pillole del sommelier e le citazioni in chiusura di pagina, che danno originalità e aiutano il lettore ad entrare con passione nel mondo dell’enogastronomia. E di queste citazioni due ne riporto a chiusura di articolo: “ Il miracolo del vino consiste nel rendere l’uomo ciò che non dovrebbe mai cessare di essere: amico dell’uomo”. E.Engel “Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo” E.Hemingway   Dove acquistare: www.mondadoristore.it A Cura di Francesca Pagnoncelli Folceri
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6 Luglio, 2021

Milano is calling…Milano Wine Week 2021

Milano is calling… Il mondo del vino presente alla conferenza stampa della Milano Wine Week 2021 (MWW21). Dopo l’approvazione ieri del Decreto sulla sostenibilità del Vino, prima nazione a realizzarlo, oggi 5 luglio 2021 dalla sala delle Cariatidi del Palazzo Reale di Milano si riparte, l’obiettivo è unire la storia al futuro. Federico Gordini ideatore e presidente della kermease accoglie calorosamente i partecipanti e gli speaker presenti. Tra questi non possiamo non citare il sindaco di Milano Giuseppe Sala, Gian Marco Centinaio Sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Roberta Guainieri, assessora a Turismo, Sport e Qualità della vita del Comune di Milano, Ettore Prandini presidente Nazionale Coldiretti, Massimiliano Giansanti presidente Nazionale Confagricoltura, Fabio Riolfi assessore all’Agricoltura Alimentazione e sistemi verdi della regione Lombardia, Riccardo Ricci Curbastro presidente di FederDOC e Lino Enrico Stoppani presidente FIPE. Le principali novità di quest’anno: born to change the game il titolo, innovazione diciamo noi la realtà che si percepisce. Nata nel 2018 come un pensatoio del vino, nel 2019 il focus è stato il wine generation forum per diventare nel 2020 l’unico evento italiano dedicato al vino realizzato metà in presenza e metà online. Ora si apre davanti a noi il 2021 che vedrà Milano in chiave trasversale: nuovi luoghi che incontrano nuove e variegate esperienze. Al proposito Gian Marco Centinaio ha illustrato come Milano sia riconosciuta la città più europea d’Italia e quindi partire da qui abbia un profondo significato sia per accoglienza e turismo soprattutto incoming ed internazionale. Lo stesso concetto è stato poi riportato da Federico Gordini in quanto Milano è considerata un Hub Naturale per l’enoturismo avendo molto vicini tutti i territori. 9 wine districts ospiteranno altrettanti consorzi e il digital sarà lo strumento per unire il fisico al virtuale, per creare possibili itinerari, per prenotare esperienze e quindi scegliere la location rispetto al vino. Prandini sottolinea al proposito come Milano sia la nuova capitale europea dopo Londra ed è importate creare sinergie e fare rete tra territori e prodotti. Ciò è ottenibile sottolinea sempre Prandini grazie alla Formazione, aspetto davvero chiave, e nuovi portali B2B dedicati. Inoltre ci sarà una grande gamification del vino per attirare curiosi e non solo esperti, con collegamenti continui ed in diretta con 11 città rappresentanti dei maggiori mercati internazionali per rendere la Milano Wine Week un luogo divertente, ma soprattutto utile per valorizzare le produzioni e le innovazioni vinicole che sceglieranno questa realtà come loro palcoscenico. Da sottolineare come Giansanti abbia voluto rimarcare il desiderio di ripartenza che possa riportare alla “Milano da Bere”, rendendola la capitale enogastronomica nazionale e che possa favorire il turismo business legando alla sostenibilità. Infine, vengono presentati da Federico Gordini, i nuovi progetti quali: Il Wine Business Forum per approcciare nuovi mercati internazionali Il Wine Generation Forum per approcciare nuovi mercati, come i giovani Shaping Wine, in collaborazione con l’università Bocconi, dedicato al retail del vino Wine Geek dedicato al master of wine. L’applicazione Wine Business City che fornisce la possibilità di creare appuntamenti tra aziende e clienti. L’iniziativa vedrà poi come media partners  RDS e Slow Wine che presenterà la sua annuale guida. Nel salutarvi ed aspettandovi alla Milano Wine Week, saluto tutti con le parole di Riccardo Ricci Curbastro che la Milano Wine Week è in continua evoluzione, come il vino buono. A Cura di Cristina Mascanzoni Kaiser
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2 Luglio, 2021

UNWTO e Giovani, intervista ad Alessandra Priante

L’UNWTO, Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite, quest’anno organizzerà dal 23 al 25 agosto 2021 a Sorrento, Il Global Youth Tourism Summit una finestra sul futuro del turismo sottolineando l’importanza del punto di vista dei giovani. Abbiamo rivolto alcune domande ad Alessandra Priante, Direttrice per l’Europa di UNWTO, l’agenzia delle Nazioni Unite che promuove il turismo sostenibile, responsabile e universalmente accessibile. In precedenza è stata Capo delle relazioni multilaterali e della politica del turismo in Italia per i Ministeri in cui era posizionato il turismo (Ministero della Cultura e successivamente Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali) Laureata in Economia e Commercio presso l’Università Bocconi, ha conseguito un Executive MBA presso l’Università Luiss Guido Carli. Ha unito la sua esperienza in finanza aziendale e operazioni di M&A con la sua competenza culturale, entrando dal 2002 al Ministero della Cultura, con il compito di risanare le finanze pubbliche per il settore della cultura. In qualità di esperta dell’area mediorientale è stata nominata dal 2010 al 2015 Rappresentante Culturale Diplomatico per l’Area del Golfo. Alessandra conosce 6 lingue ed è autrice di numerose pubblicazioni di settore. È inoltre Professore a contratto presso la Luiss Business School e insegna cultura e management del turismo in altre importanti università in Italia e all’estero.   L’importanza dei giovani per l’UNWTO, quali considera siano le nuove prospettive? I giovani sono il pilastro della ripartenza del turismo. Per lo UNWTO assicurare la fiducia nei giovani e per i giovani nel settore del turismo secondo i nostri valori chiave, come la sostenibilità è assolutamente centrale.   Perché avete scelto l’Italia e perché Sorrento per questo evento? L’Italia perché quest’anno ha la presidenza del G20 e perché ha molto senso. Il Ministro Garavaglia ha colto subito l’importanza di collaborare su un piano cosi centrale e cosi universale. Ci saranno assieme ai ragazzi anche i Ministri e molte altre personalità del mondo della gastronomia, dello sport e dello spettacolo internazionale. L’importanza del messaggio è assolutamente improrogabile e per noi è fondamentale parlare con una voce unica. E quale voce migliore se non quella dei ragazzi del mondo? Entrando nel tema dell’enogastronomia e giovani, quanto è importante educare le nuove generazioni? Centrale. Educarle all’importanza dell’enogastronomia insegnandogli anche a distinguere e a rifuggire da situazioni non consigliabili. In altre parole, bisogna comunicare creando la consapevolezza di cosa è l’enogastronomia in primo luogo e di quanto caratterizzi un territorio e dunque quanto sia centrale per la promozione turistica, ad esempio, ma anche per l’identità di un paese. Ringraziando Alessandra Priante per la cortesia nel fornire il punto di vista diretto dell’organizzazione, anche noi di WineTales auguriamo il meglio per un’iniziativa che davvero è di prospettiva per il futuro. A Cura di Cristina Mascanzoni Kaiser e Clara Maria Iachini
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23 Giugno, 2021

Anteprima Sagrantino annata 2017

Sono molto legata a questa manifestazione, più di ogni anteprima sul territorio nazionale, sono Umbra di adozione e con orgoglio posso dire che quest’anno il Sagrantino è donna e vince il concorso “Etichetta d’Autore”, patrocinato dall’Associazione Autori di Immagini, Beatrice Fedeli di Rotella, Ascoli Piceno, una mia concittadina. L’opera “Secretus”, termine latino dal significato profondo ed ampio, ci spiega l’artista: “La delicatezza della figura femminile nascosta da una cascata di Sagrantino dalla quale, il falco ghiotto prova in gran segreto a deliziarsi del suo nettare ma sbadato, in volo, lascia le sue tracce: gocce di Montefalco Sagrantino”. Anche quest’anno grande trepidazione per l’ambito concorso nazionale promosso dall’AIS – Associazione Italiana Sommelier ormai alla 13esima edizione, il “Gran Premio del Sagrantino”. Si classifica al primo Luca Matarazzo (delegazione Ais Salerno), che presto mi concederà un’intervista tutta per me, secondo posto per Antonio Riontino (delegazione Ais Bat Svevia), terzo posto ex equo per Luisa Dicuonzo (delegazione Ais Bat Svevia) e Gilles Degboe Coffi (delegazione Ais Cesena). La competizione si respira nell’aria, una vera e propria sfida professionale tra sommelier nazionali per essere i migliori ed aggiudicarsi le borse di studio istituite dal Consorzio Tutela Vini Montefalco. Luca Matarazzo spiazza tutti e da Salerno Sale sul podio più alto, la cosa che mi ha più colpita sono state le parole del Presidente del Consorzio Filippo Antonelli, affermando che il modo di raccontare e valorizzare il territorio come ha fatto Luca è stata la chiave del successo che ha determinato la vittoria, questo conferma che quando si ha la passione, oltre lo studio e i tecnicismi, si ha sempre una marcia in più. Il Presidente aggiunge: “Abbiamo celebrato un’edizione molto particolare di Anteprima Sagrantino, segnata dall’approdo dell’Umbria in zona bianca dopo tanti mesi difficili in cui però non siamo stati con le mani in mano. Oltre al lavoro in vigna che non si è mai fermato, abbiamo messo in cantiere profonde modifiche ai disciplinari delle denominazioni Montefalco Sagrantino Docg e Spoleto Doc, mentre abbiamo registrato l’estate corsa l’arrivo di un turismo italiano al di sopra delle aspettative, sia qualitativamente che quantitativamente. Gli italiani hanno riscoperto l’Italia, ci auguriamo che questo avvenga anche in questa estate alle porte e che nasca un turismo stabile italiano importante”. Punteggio è di 88/100, pari a 3 Stelle, annata  pregevole caratterizzata da un clima caldo, che ha dato vita a vini sorprendenti, mostrando ottimo equilibrio nonostante la giovane età. Sono state presentate alla stampa le nuove annate delle denominazioni del territorio di Montefalco e Spoleto e le annate in commercio di Montefalco Bianco Doc, Montefalco Grechetto Doc, Spoleto Doc Trebbiano Spoletino, Spoleto Doc, Trebbiano Spoletino Superiore, Montefalco Rosso Doc, Montefalco Rosso Doc Riserva oltre che la nuova annata di Montefalco Sagrantino Docg secco e passito, tutto nella splendida cornice della sala consiliare. Oltre alle splendide masterclass tenute da Antonio Boco che ha messo a confronto i vini del territorio con dei campioni internazionali. Dai miei assaggi tantissime sorprese per alcune cantine con altrettante conferme, un Sagrantino in particolare mi ha rubato il cuore, ma per non fare torto a nessuno non posso svelare qual è. A cura di Clara]
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