02 Mag 2024
BlendNews

Valeria Valdata. Il mio Vinitaly 2024

Anche quest’anno…finalmente Vinitaly, che dal 1967 accoglie oltre 4000 aziende produttrici di vino, olio, distillati, italiane ed estere e quest’anno ha visto un forte incremento di partecipazione di operatori stranieri.

Non dico a quante presenze sono arrivata, sia per non svelare la mia vera età, sia per lasciare il dubbio a chi mi accoglie allo stand, sul fatto che io sia una “ragazzina” interessata solo a bere o una “professionista” del settore a caccia di novità!

Anche dopo tutte queste stagioni l’entusiasmo resta lo stesso, sicuramente grazie al fatto che rimane una fiera di settore a livello business fra le top nella panoramica mondiale, sicuramente per l’ organizzazione e l’evoluzione che in tutti questi anni Vinitaly ha compiuto.

Per questa edizione ho scelto i 3 giorni esclusa l’affollatissima domenica!

Peccato che il karma abbia voluto che io fossi presente, fra un termosifone esploso in casa sopra al mio body bianco e una rimozione auto per parcheggio in luogo di mercato, solo un’ora e due mezze giornate!

È sempre troppo poco per esplorare l’Italia enologica da nord a sud e per deliziarsi con gli oli italiani ed i vini internazionali.

Parlando dal punto di vista del visitatore, posso dire che la location è sempre perfetta per quanto riguarda gli spazi, la conservazione dei vini, la velocità di ricambio bicchieri e quindi di servizio, anche se forse, dal punto di vista degli espositori, non è così.

Unica pecca che ho potuto notare, è stata la difficoltà nell’orientarsi all’interno dei padiglioni, a causa della mancanza all’ingresso dei consueti tabelloni, con esposta la mappa di produttori presenti. Ma se ti lasci trasportare alla curiosità, la mappa non serve e puoi scoprire tante nuove realtà.

COSA MI PIACE DI VINITALY
  • Lo standard di qualità delle aziende presenti, elevato.
  • La professionalità degli addetti.
  • L’atmosfera elegante e gioiosa che si può respirare, pur essendo comunque un evento dedicato al marketing e alla vendita.
  • L’evidente aumento di presenze di operatori di settore e di conseguenza un atteggiamento più rilassato da parte degli espositori non costretti a spiegare il vino solamente a Santi bevitori anche se…..leggi dopo!
…….L’EVENTO POCO PIACEVOLE

Ancora accade…

Io e le mie amiche, su mio consiglio, ci avviciniamo allo stand per un assaggio di un buonissimo vino bianco toscano. Già degustato in passato, durante la visita in cantina, già bevuto a casa, di qualche annata indietro, l’ho sempre trovato un vino spettacolare.
La produttrice ci serve il vino, guardo Manuela e le dico: “Sa di tappo!”
Lei mi guarda e dice: “Vedi la seconda bottiglia aperta?”
“Sì, la vedo!” rispondo tristemente e il pensiero corre al fatto che la produttrice era al corrente del difetto del vino e solamente guardandoci in faccia ha scelto per la bottiglia “tapposa” credendo di avere davanti tre pivelle!
Ringrazio nel mio caso, per avermi tolto degli anni. Nel caso della mia amica giornalista, sicuramente giudizio affrettato, dettato non so da quale parametro.
Manuela glielo fa notare ed ancora, facendo finta di niente dice: ” Ah sì!? Lo riassaggerò, non mi sembrava!”
E certo che lo sapevi, altrimenti perché aprire una seconda bottiglia di questo Vermentino spettacolare, nonché prodotto da uno dei personaggi più famosi del mondo enologico Italiano?

Succede ancora, anche a questa edizione che sembra davvero aver scremato i bevitori seriali, che solo l’osservazione faccia “scegliere” al produttore il ruolo del suo interlocutore. Ma in una fiera di settore come questa, anche una mente più aperta e libera dal giudizio, potrebbe fare la differenza e si potrebbero evitare queste situazioni dove, il consumatore, anche se non esperto, si sente a disagio nell’avvicinarsi al banco degustazione.

Peccato! Il “C…..” non lo berrò più e nemmeno lo farò assaggiare!!! A buon intenditor pochi indizi….

L’ESPERIENZA SENSORIALE INDIMENTICABILE

Per i non tradizionali fumatori esiste un mondo a sé, che consente di avvicinarsi al fumo solamente con il gusto.
Questo mondo è quello dei sigari. Grande presenza, anche in questa edizione, del “Club Amici del Toscano” che ha organizzato numerose sessioni di degustazione sigaro, in abbinamento ai prodotti dell’eccellenza italiana.
In particolare ho partecipato alla presentazione del sigaro “Antica Riserva” in abbinamento a salame DOP Toscano.

Insolito? Sì
Intenso? Sì, per il perfetto connubio tra acidità del sigaro e grassezza del salame, la corrispondenza fra aromaticità della fumata e la speziatura del salame
Decisamente l’abbinamento più azzeccato mai provato in vita mia!!

I MIEI PREFERITI

Antica Cantina Leonardi, Lazio, vino Spumante di qualità.
Metodo Classico, dosaggio zero, Chardonnay e Riesling Renano 12,5%, oltre 24 mesi sui lieviti.

L’azienda si trova a Montefiascone, vicino al lago di Bolsena, territorio nato dall’eruzione di un vulcano avvenuta più di 300.000 anni fa. Il microclima del lago consente di avere un territorio molto vocato alla coltivazione della vite e alla produzione di vini dalle note intense, grazie all’aerazione e alle forti escursioni termiche.

Appena versato si presenta con spuma voluminosa e bollicina fine, naso netto e deciso di mela e pesca matura, note di panificazione e note vulcaniche, palato fresco dal finale morbido.
Abbinamento: crudité di mare.

Antichi Vinai 1877, “A Sangue Freddo”, Nerello Mascalese, Terre Siciliane IGT, 2023,12,5%, vinificazione in acciaio.

Prodotto nella zona dell’Etna su terreni di roccia lavica, si presenta con colore rosso rubino dalle lievi note violacee ad intensificarne la vividezza. La corrispondenza fra naso e palato è sorprendente. Un vino semplice ma che dona tutto il carattere del Nerello Mascalese, dalle note di frutti rossi e spezie. Freschissimo e di ottima bevibilità.
Abbinamento: polpa di ricci, ostriche di Scardovari.

Vignalta “Alpianae”, colli Euganei Fior D’Arancio, Moscato giallo passito DOCG, 2019, 10%

Questo passito nasce da uve coltivate in vigneti con età media di 15 anni e che affondano le radici in un sottosuolo di origine vulcanica. L’appassimento avviene in fruttaio per 4 mesi e il mosto fermenta in botti di rovere, con un successivo affinamento di 18 mesi in tonneau.

Il colore nel calice è dorato intenso, bellissimo. Il palato e il naso si fondono in un assaggio ricco di note di frutta candita la cui stucchevolezza viene smorzata e bilanciata dagli accenni balsamici e dalla notevole freschezza minerale.

Abbinamento: solo lui.

Che dire….. scelte VULCANICHE!!!!

Se tornerò alla prossima edizione!? Secondo voi!?

Mai uscire senza…un gadget di Vinitaly e i tacchi!!

 

A cura di Valeria Valdata

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