Itinerari diVini

A cura di Cristina Mascanzoni Kaiser

Formata alla Cornell University in Marketing, da sempre opera nel mondo dell’ospitalità. Figlia di albergatori del Lago di Garda, ha lavorato presso il Bayerischer Hof di Monaco di Baviera, il Grand Hotel di Rimini e numerosi altri hotel di lusso europei. 5 anni fa crea Club Appeal, società di consulenza specializzata nell’ospitalità di lusso con focus sul mondo del vino, che promuove con il proprio brand esclusivo WineHO®. Certificata WSET ed ONAV, è docente alla IATH (International Academy in Tourism and Hospitality) di Cernobbio oltre che docente in diversi ITS in tutta Italia (Veneto, Umbria, Toscana, Puglia, etc…) ed è relatrice in numerose conferenze internazionali (e.g. Atlas – di cui è membro del comitato scientifico, TEBEC, IWINETC) legate al mondo del turismo del vino. Nel 2022 è stata nominata tra le 50 donne al mondo più influenti nel mondo del vino e nel 2024 ha pubblicato il libro “Wine Hospitality: Quando il fattore umano e la genialità italiana cambiano il marketing”.

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27 Luglio, 2021

Il Palagio – Tra vino e Musica

Nelle dolci colline della lussureggiante campagna toscana a sud di Firenze, sopra la pittoresca cittadina toscana di Figline Valdarno, si trova la tenuta di Villa Il Palagio, casa privata di Sting e sua moglie Trudie Styler e rifugio preferito per i loro amici e la famiglia. Questa straordinaria tenuta del XVI secolo immersa tra i vigneti della regione del Chianti è ora disponibile come sede di eventi di lusso e destinazione di vacanza su misura, oltre che Cantina ed azienda agricola ricca di prodotti unici che oltre al vino offre anche olio e miele di prim’ordine, grazie al lavoro svolto da Sting e Trudie negli ultimi due decenni. “Il Palagio è come entrare in un quadro. E uno dei miei posti preferiti sulla Terra. Spero che te ne innamori tanto quanto me.”   Sting Trudie e Sting condividono entrambi la passione per l’ambiente. Per questo, oltre a restaurare amorevolmente Il Palagio, lo hanno riportato alle sue radici di fattoria funzionante. Uno in cui metodi e prodotti sostenibili e biologici hanno portato a una tale generosità che Sting e Trudie hanno aperto un negozio di fattoria che vende tutto ciò che è prodotto o coltivato nella tenuta, in particolare il Vino. Dalla metà del 1500 Il Palagio ha raccolto, fermentato e imbottigliato i propri vini. Sting e Trudie hanno fatto di tutto per mantenere viva la tradizione. Utilizzando metodi di agricoltura biologica, dal 2000 hanno reimpiantato 11 ettari di vigneti. Il risultato sono quattro bellissimi rossi vini Chianti e IGT Toscana: Message in a Bottle, Casino delle Vie, Sister Moon e When We Dance. Passando all’ospitalità, il Palagio offre un ospitalità esclusiva, dove il lusso è nella ricercatezza e non negli orpelli. In particolare i giardini di Il Palagio offrono molteplici servizi e svaghi sui 350 ettari della tenuta, gran parte adibiti a bosco e che vanta, tra le sue innumerevoli meraviglie naturali, alcuni laghi davvero mozzafiato. Tra le diverse attività che si possono fare ricordiamo: Il Tennis, Il fresco e ombreggiato campo de Il Palagio è nascosto tra i boschi terrazzati appena sotto lo Chalet; lo Yoga praticato sulle colline toscane dove il canto degli uccelli filtra attraverso le vedove aperte e la luce morbida e naturale riempie la stanza. Il Palagio offre poi i Giardini di Meditazione ovvero acri di spazio per trovare pace e quiete e tranquillità. Qui lo zen incontra il calore e la semplicità della vecchia Italia per creare qualcosa di diverso da qualsiasi cosa tu abbia mai sperimentato prima. E qualcosa che non dimenticherai mai. Invece per chi desidera qualcosa di più artistico le proiezioni di cinema all’aperto sono una splendida alternativa, magari abbinata alla degustazione di uno dei vini d’autore de Il Palagio Altre amenità da considerare sicuramente l’Equitazione. Trudie è l’appassionata di equitazione della famiglia. Il Palagio ospita scuderie e alcuni cavalli semplicemente meravigliosi che vivevano nella loro casa di campagna inglese. Nelle vicinanze il maneggio Vecchio Texas può offrire agli ospiti passeggiate in campagna, anche attraverso la terra de Il Palagio. Per quanto riguarda il Cibo, ci sono pochi posti al mondo dove il buon cibo e il vino sono più venerati, rispettati e importanti che in Toscana. E Il Palagio non fa eccezione. Prodotti locali, in gran parte provenienti dalla tenuta stessa, e piatti e prelibatezze sapientemente preparati per soddisfare anche i palati più esigenti, il tutto volendo preparato da rinomati Chef che a richiesta realizzeranno piatti vegani, biologici, senza glutine, oppure della tradizione; in ogni caso, garantiamo un’esperienza culinaria trascendente. Con tre case più piccole separate all’interno del parco della villa principale de Il Palagio e altre due grandi ville nelle vicinanze, la tenuta e le proprietà sono ora disponibili per l’affitto per matrimoni, eventi aziendali e affitti per le vacanze. All’interno della tenuta sono presenti diverse location ideali per feste, al coperto oa bordo piscina, in cantina o in loggia, in terrazza o in cortile. Gli eventi possono essere da un minimo di 18 a un massimo di 400 ospiti. È possibile organizzare il parcheggio in loco o il trasporto. Le sei case in totale possono ospitare 49 persone. I servizi includono pulizie, cucine, wifi, un centro computer, piscine, campo da tennis, parco giochi, servizi di portineria e altro ancora. Le tariffe per l’affitto di guesthouse e siti per matrimoni variano in base al numero di ospiti e alle esigenze personali. Per informazioni qui. A cura di Cristina Mascanzoni Kaiser
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20 Luglio, 2021

Ca’ del Baio – 100 anni di Barbaresco

Era il 1870 quando Giuseppe Grasso, il bisnonno di Giulio Grasso, attuale titolare, si trasferisce con i suoi quattro figli da Calosso (AT) a Treiso di Barbaresco, dove acquista casa e terreni della Cascina Vallegranda. Trascorrono circa 50 anni e nel 1921, Luigi Grasso, conosciuto come “Vigin”, – il maggiore dei figli di Giuseppe – d’accordo con la moglie Maria Teresa, mette a dimora nei suoi poderi di Treiso le prime barbatelle di vite. Tre anni dopo, avrebbe raccolto i primi grappoli, li avrebbe vinificati e ne avrebbe fatto un po’ di vino per la sua famiglia e per la vendita in loco. 100 anni dopo Ca’ del Baio resta un affare di famiglia, come è tradizione nelle Langhe. Di generazione in generazione i Grasso hanno custodito i loro vigneti, quasi un corpo unico che circonda la cascina, integrati nel tempo con matrimoni e acquisizioni. Semplicità, senso del sacrificio e attaccamento alla propria terra costituiscono per la famiglia Grasso i presupposti indispensabili di garanzia qualitativa nei vini. Oggi sono Giulio e Luciana, insieme alle figlie Paola, Valentina e Federica, a gestire con passione e competenza i diversi settori aziendali, dalla cura agronomica alla vinificazione delle uve, dall’accoglienza in cantina alla commercializzazione dei vini. Ca’ del Baio dispone di 28 ettari di proprietà vitata, divisi tra Barbaresco e Treiso, paesi compresi entrambi nella zona di produzione del Barbaresco. Per creare i suoi vini, tutti ottenuti da uve proprie, dispone di vitigni di grande valore, alcuni tipici di territorio, altri di origine internazionale: tra i bianchi Moscato, Chardonnay e Riesling, tra i neri Nebbiolo, Barbera e Dolcetto. Quasi tutti i vini provengono da monovitigno. I filari più prestigiosi in produzione, quelli dei Nebbioli da Barbaresco, hanno età d’impianto variabile tra i 25 e i 40 anni e costituiscono i cru aziendali di Asili, Pora (comune di Barbaresco), Vallegrande e Marcarini (comune di Treiso). La Filosofia produttiva di Ca’ del Baio si è sviluppata nella ricerca di produrre nel modo più attento a salvaguardare un territorio, le Langhe, con attenzione alla salute dei consumatori, ed anche a quella di tutti coloro che operano in campagna e in cantina. Anzitutto la prossimità dei vigneti alla cantina consente di velocizzare i lavori nei filari, risparmiare acqua e inquinare meno. Sono stati aboliti i concimi chimici e i diserbanti di sintesi, applicando regolarmente il sovescio tra i filari, secondo l’antica tradizione locale. In cantina si utilizzano lieviti autoctoni nelle fermentazioni, per favorire l’espressione autentica di ogni vino e l’impiego di anidride solforosa è limitato al minimo indispensabile per garantire alle nostre bottiglie il corretto percorso di longevità. Questo ha portato Ca’ del Baio ad aderire al disciplinare The Green Experience per praticare una viticultura green, ripensata e sostenibile. The Green Experience nasce sulle colline patrimonio dell’Unesco per conservare le risorse naturali del suolo e la biodiversità, per valorizzare la distintività dei metodi di produzione piemontesi, e per prendersi cura del paesaggio di Langhe, Roero e Monferrato. L’ospitalità a Ca’ del Baio è anch’essa estremamente curata e le degustazioni, da prenotare rigorosamente scrivendo a cadelbaio@cadelbaio.com, sono realizzate al fine di esaltare il protagonista indiscusso, il vino, di cui il Barbaresco ne è il re. A cura di Cristina Mascanzoni Kaiser
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13 Luglio, 2021

Il gigante irrequieto ed i suoi frutti

Linguaglossa, pendici dell’Etna, un territorio unico ed affascinante in cui l’uomo opera con un ambiente bellissimo e complicato non senza difficoltà e dove tutto sa di estremo, così anche la coltivazione della vite, che cresce tra i 500 e 1400 metri di altitudine. L’inizio della viticolutura sull’etna risale alla fine del neolitico e ci sono tralsci anche dell’era dei metalli (2000 a.c.), probabilmente era vite selvatica, in seguito curata, ma questo testimonia come davvero sia da sempre il suo territorio; un terreno ricco di potassio (con concentrazioni anche doppie rispetto ad altri non vulcanici) che fornisce un equilibrato tenore zuccherino alle uve e un giusto rapporto tra acidi e alcoli e dove gli sbalzi termici da giorno a notte raggiungono i 15°C consentendo una maturazione fenolica e aromatica fondamentale per il colore e il sapore delle uve rosse, e per l’aroma delle uve bianche. Per visitare un territorio così complesso un suggerimento che mi sento di dare da queste colonne è Vini Gambino, una realtà familiare composta da Maria, Vittorio, Maria Grazia, Filadelfo e Francesco. Fanno del rapporto con il territorio un punto chiave per avere il miglior prodotto il prodotto e l’accoglienza degli ospiti avviene sempre all’insegna dell’autenticità e del calore mediterraneo. Oggi la cantina comprende 25 ettari di terreno con uve e altre coltivazioni. I vitigni di Grillo, Cabernet e Nero d’Avola sono coltivati nella zona di Caltanissetta, nella Sicilia centrale. Il Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio (a bacca nera potenti ed eleganti), Cataratto e Carricante (a bacca bianca suadenti e longevi), invece sono coltivati sui territori etnei. Venendo all’ospitalità iniziamo col dire che la Cantina Gambino è la più alta del vulcano e i vigneti sono gestiti con un rendimento di basso profilo per pianta per ottenere quell’equilibrio che è la base per ottenere vini di qualità. Allo stesso modo la cura dell’ospitalità, dove la qualità prende il sopravvento alla quantità e dove si realizzano eventi e degustazioni uniche. Un esempio che ho piacere di suggerire è il Gambino Hike&Wine, un percorso per comprendere la natura dell’Etna che con la sua aria e terra rende i suoi vini autentici. Si parte da 1000m e si scende a 850m passando per il fronte lavico dell’eruzione del 2002, una mannara, un bosco di nocciole e noci. Bellissima la fermata al punto panoramico sulla baia di Giardini Naxos, Taormina, e la Valle dell’Alcantara, fino a vedere Rocca Novara. Una volta arrivati alla proprietà, si attraverseranno le vigne e l’uliveto Gambino per poi procedere ad una degustazione speciale che completerà l’esperienza nel migliore dei modi. La durata e’ di 2/2.5H e la difficoltà 3 (1-5). Molte altre tipologie di degustazioni come la visita alla cantina sotterranea per comprendere la metodologia a più basso CO2 sono domandabili ed il tutto potrà avvenire nella migliore ospitalità mediterranea. Un suggerimento che lascio sempre, prenotate, soprattutto data la qualità con cui si eseguono le iniziative. Cristina A cura di Cristina
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6 Luglio, 2021

Lo Splendore del Collio – Marco Felluga e Russiz Superiore

Nel contesto della selezione delle più valide realtà italiane oggi ho scelto di raccontarvi di una cantina pluri centenaria: Felluga, o per la precisione Marco Felluga, nome assunto dalla Cantina dagli anni 50 del ‘900, quando Marco, iniziò la gestione della tenuta di famiglia, gestita oggi dal figlio Roberto (quinta generazione di viticoltori) insieme alla Cantina Russiz Superiore. Siamo in Friuli, e più precisamente nel Collio. Il Collio è una delle primissime zone in Italia (la terza) a ottenere il riconoscimento DOC nel 1964, una terra speciale, dai rilievi appena abbozzati e segnata da morbide colline. Il clima è mite, grazie alla vicinanza del mare Adriatico (30 km) e alla protezione delle montagne, le Prealpi Giulie, ideale per la viticultura, con giorni caldi e notti fresche in primavera ed estati miti e delicate. L’Azienda Marco Felluga vede i suoi vigneti ubicati in quattro diverse zone del Collio: Farra d’Isonzo, San Floriano del Collio, Oslavia e Cormòns. Da queste viti nasce la qualità dei suoi vini, sia bianchi (friulano, Ribolla Gialla, Collio) che rossi (Merlot e Cabernet Sauvignon), mentre i vigneti dell’Azienda Russiz Superiore sono, situati attorno alla cantina in un corpo unico, nel cuore del Collio. Dalle viti di Russiz Superiore, nel comune di Capriva del Friuli, nasce la raffinata eleganza e complessità dei suoi vini, tra cui ricordiamo i pinot bianco e grigio ed il rosso riserva Degli Orzoni, insieme ai vini da dessert. Una particolare attenzione alla produzione nel pieno rispetto della natura è oggi la chiave delle produzioni Marco Felluga, come mi ha raccontato Ilaria (sesta generazione Felluga), che fanno dell’uso dell’ozono una caratteristica innovativa. Ilaria, è altresì la responsabile dell’ospitalità ed in particolare del relais Russiz Superiore, un posto dove trascorrere momenti unici. Ilaria racconta che fu aperto nel 2009, nell’incantevole borgo di Russiz Superiore, sulla cima del colle e circondato da vigneti, luogo ideale per rilassarsi fra natura incontaminata, alta enologia, piaceri della tavola e passeggiate tra le vigne del Collio. Non solo natura, ma anche sport, cultura ed arte: dal Relais si raggiungono in pochi chilometri Gorizia, la Nizza d’Austria, Cividale, città longobarda, Aquileia, Seconda Roma e principale sito archeologico del Nord Italia, e Grado, con la sua lunga spiaggia e la sua incantevole laguna, inoltre dista a solo 1 km dal campo da golf di Capriva del Friuli. In programma per gli ospiti visite guidate in cantina con degustazione, weekend a tema e passeggiate in bicicletta tra le vigne. Per godere al meglio di queste opportunità è bene seguire il consiglio di Ilaria e prenotare, così facendo si possono organizzare soggiorni, degustazioni di vini delle migliori etichette di Marco Felluga e Russiz Superiore ed eventi. Non resta quindi che prenotare prenotare. A cura di Cristina
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1 Luglio, 2021

Storia, terme ed una cosa immutabile: la qualità del vino e dell’ospitalità

Tra Padova ed i Colli Euganei, a 5 minuti d’auto dalle leggendarie terme di Abano e Montegrotto, mete turistiche dal 1.000 A.C., si trova una bianca Villa Veneta, “La Mincana”,  che un tempo era di proprietà della famiglia veneziana Dolfin, che la usava per seguire i propri lavori dei campi dalla primavera all’autunno. Dal 1700 la villa ha cambiato proprietà e dal 1914 è la famiglia Dal Martello che trasferitasi da Asiago nel padovano, con passione e sapienza coltiva ed ogni anno raccoglie un grande vino, ma non solo. Infatti, la proprietà oggi conta una superficie di circa 60 ha, dei quali 19 coltivati a vigneto. Possiamo considerarli artigiani del vino, con la chiara idea che l’unica via sia la qualità. La proposta e l’entusiasmo proprie nella coltivazione delle uve Merlot e Cabernet Franc sui rossi, Chardonnay, Serpino e Fior d’Arancio sui bianchi, sono le stesse che i proprietari de La Mincana mettono nel realizzare non solo degustazioni, ma veri e propri eventi alla scoperta di un territorio prima e delle sue glorie agro alimentari ed enologiche dopo. Escursioni in bicicletta sui colli seguite da momenti di convivialità in cantina in cui assaporare un menù ricco di una terra turistica, ma al contempo storica, e degustare i migliori vini, sono solo uno degli esempi di programma realizzabile, chiaramente previa prenotazione, presso La Mincana. I colli Euganei e le loro città termali, sono lì accanto e possono rappresentare un perfetto connubio per coloro che desiderano realizzare un fine settimana bilanciato, tra relax, storia, e cultura agroalimentare. Per coloro che, invece, desiderassero realizzare un vero e proprio evento, La Mincana, può mettere a disposizione la sua Barchessa, tra la villa e la Cantina coperta e ariosa allo stesso tempo. Soluzioni alternative e creative, non resta che prenotare. A cura di Cristina
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22 Giugno, 2021

Cantine Zuffa: Lo sprint della Motorvalley

L’Emilia Romagna è spesso considerata terra di motori ed Imola, col suo autodromo, forse ne può rappresentare il cuore pulsante. Accanto a grandi motori, non potevano quindi mancare dei grandi vini, forse non così noti, ma che proprio per questo rappresentano una delle più belle eccellenze da raccontare. L’azienda è giunta ormai alla 5a generazione ed Augusto Zuffa porta avanti la tradizione del processo di vinificazione rilevata dal padre, aggiungendo la propria esperienza e numerose innovazioni. Le uve vengono trattate in modo biologico, non vengono utilizzati prodotti chimici e la raccolta viene ancora effettuata a mano. La produzione è supportata da 4 brevetti, di cui uno sviluppato internamente. La passione di Augusto, vero anfitrione, è contagiosa e spinge i clienti a “curarsi” con i prodotti biologici che realizzano e quale posto migliore di farlo se non la cantina stessa? Cantine Zuffa dispone quindi di un Agriturismo Biologico che è adibito a ristorazione di alta qualità dove la sana e corretta alimentazione e l’attività psicomotoria adeguata all’età creano una magia di longevità. Inoltre, la capacità ricettiva è modulare ed adeguata sia per piccoli gruppi che saranno ospitati direttamente in Cantina sia per chi desidera realizzare un evento di qualche centinaio di persone che possono essere ospitati sia all’interno che nei parchi tematici esterni. Augusto propone di volta in volta degustazioni e veri e propri pranzi e cene ricche di tradizione (dalla pasta fatta in casa ai formaggi unici del territorio) abbinando cultura e spiegazioni immersive nel territorio per far capire a tutti cosa significhi produrre in modo biologico nel rispetto della terra prima di tutto. I prodotti che si apprezzano nella degustazione dagli Albana ai Cru rossi sono un crescendo di emozioni che possono portare al Vinea, il vino simbolo dell’Expo di Milano 2015 realizzato interamente Bio ed esportato a rappresentare l’Italia in tutto il mondo. Un consiglio che mi permetto di dare è di prenotare e, se si desidera assaporare i rossi più importanti, avvisate in anticipo Augusto, l’anfitrione di questa splendida realtà! Sarà un suo piacere confrontarsi con voi sulla selezione di prodotti da degustare ed aprire in anticipo quei vini che necessitano di respirare, sempre secondo la sua regola aurea: un quarto d’ora in decanter per ogni anno d’invecchiamento! La simpatia e l’ospitalità delle cantine Zuffa ha davvero una marcia in più così come la sua flessibilità che li vede da sempre anche disponibili a realizzare personalizzazioni delle proprie cuvée per eventi od occasioni speciali e da qualche mese anche consentono di adottare sul nuovo marketplace ufarmer.it la loro collezione di vino così non solo da ricevere poi a casa il prodotto degustato, ma anche di diventare protagonisti veri del processo ed avere un qualcosa di proprio. A cura di Cristina
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11 Giugno, 2021

Conti Tasca d’Almerita: la Sicilia da ogni prospettiva

Avere la fortuna di vivere un’esperienza condita di ospitalità e degustazioni nelle tenute Tasca d’Almerita è una vera e propria immersione in ciò che di più bello ed autentico la Sicilia possa offrire. Le 5 tenute, che permettono di visitare la Sicilia in ognuno dei suoi angoli più caratteristici, sono l’evoluzione di una storia che risale al 1830, quando i fratelli Lucio e Carmelo Mastrogiovanni Tasca, introducendo le più moderne tecnologie agricole nell’entroterra siciliano, acquistarono la tenuta Regaleali, a cui negli anni si sono aggiunte Capofaro a Salina, nell’arcipelago delle Eolie; Tascante sull’Etna; la tenuta Whitaker nell’antica isola di Mozia; e Sallier de La Tour nella Doc Monreale. Tutto questo, in un preciso progetto di valorizzazione delle varietà autoctone e dei territori a più alta vocazione vitivinicola. La proposta di ospitalità differisce quindi in ogni realtà, pur restando accomunata da un fil rouge di qualità ed esclusività, oltre che della tipica accoglienza della nobiltà siciliana: Regaleali è una realtà incomparabile, da vivere, quasi da consumare, per trarne, come il vino dall’uva, quel qualcosa in più. Regaleali prim’ancora che produrre vino, è custode di un equilibrio delicato e irriproducibile tra uomo e ambiente: una responsabilità cruciale verso la società e le generazioni future. Offre al cliente la possibilità di assaporare la cucina siciliana attraverso le ricette antiche: dai sapori dell’orto offerti a Case Grandi, alla ben nota scuola di cucina Anna Tasca Lanza, proposta a Case Vecchie dalla figlia Fabrizia. In ultimo, per il riposo può ospitare i viandanti presso la corte centrale di Case Grandi, nelle stanze intorno alla magnolia, che da generazioni dà il primo benvenuto agli ospiti. Nella tenuta è anche possibile fare trekking tra le vigne e passeggiate in bici o a cavallo per l’immersione più totale nel mondo agricolo siciliano e di Tasca d’Almerita.  Le parole “Vigne custodite dalla famiglia Tasca d’Almerita” che firmano le etichette sottolineano la storicità del saper fare agricolo della famiglia Tasca e il senso di responsabilità verso l’ambiente e le generazioni future. Tascante. Un territorio unico al mondo quello del vulcano Etna, fatto di terrazzamenti, muretti a secco e filari di vite, contornati da boschi cresciuti tra terra e lava e che abbracciano le contrade della tenuta Tascante. Questa è una esperienza per pochi, rigorosamente da prenotare, da vivere per degustare in contrada Rampante e Piano Dario a Passopisciaro, i vini della Muntagna: Nerello Mascalese espressione delle diverse Contrade e Carricante, accompagnati dai sapori di castagne e pane cotto a legna di un tempo che fu. Capofaro è un luogo unico nel mediterraneo da tutti i punti di vista, nella più verde ed agricola delle Isole Eolie, Salina. Potendo attingere ad un rigoglioso orto proprio e ad un ampio novero di produttori locali, regala una grande varietà di piatti semplici, stagionali e a filiera cortissima. Una sostenibilità in tavola, sincera.  Nel wine resort aderente al circuito Relais Chateaux, si assapora davvero l’eleganza e l’ospitalità di charme, senza però perdere la mediterraneità, complice il sapore inconfondibile della Malvasia, che accompagna da sempre la storia di queste terre della bellezza. Sallier de la Tour. Ad attendere il visitatore in aperta campagna nella valle dello Jato, troviamo la cantina di storia centenaria dove poter degustare le espressioni monovarietali territoriali di Nero d’Avola, Grillo, Inzolia e la Syrah, principe di queste dolci colline, con le caratteristiche di freschezza ed eleganza di latitudini diverse e le note opulente dei vini del Mediterraneo. Fondazione Withaker. Reperti archeologici e vigne convivono in modo irripetibile sulla piccola isola di San Pantaleo, tra la terraferma e l’isola Longa, un viaggio nella storia attraverso una delle più floride colonie fenicie del Mediterraneo. Su prenotazione è possibile visitare e degustare un fantastico Grillo. Tasca d’Almerita, conferendo una grande personalità alla sua proposta ricca e variegata, riassume la varietà e il modo di essere per chi ama le atmosfere mediterranee. Cristina
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11 Giugno, 2021

Monte Zovo: dal lago ai monti, una degustazione immersiva

Proprietà della famiglia Cottini dal 1925 ed oggi alla quarta generazione, Monte Zovo è una realtà storica veronese capace di offrire una elevata varietà di prodotti di altissima qualità grazie alle 3 Tenute di cui dispone: Le Civaie: Situato nella zona del basso Garda produce il vino bianco iconico della zona il Lugana Tregnago: Situato nella zona collinare ad est nel Cru della Valpolicella è la sede storica dove avviene anche l’appassimento delle uve e si produce il Valpolicella, il Ripasso, l’Amarone e la sua Riserva, oltre al Recioto Caprino: Acquistata nel 1965 e sede della Cantina dal 1995, realizza prodotti unici (2 bianchi, 2 rossi ed un rosè) da degustare in tutta la loro innovazione. La sostenibilità è da sempre un aspetto chiave del modo di vinificare di Monte Zovo; così come la varietà, l’innovazione ed il voler regalare un’esperienza sono gli asset su cui la Cantina propone il proprio concetto di Ospitalità, andando al di là della degustazione. Proprio per seguire questa varietà si propongono ben 5 percorsi di degustazione differenti: Il Vigneto. Lo consiglio a coloro che amano la multi sensorialità perché si svolge direttamente nelle vigne con un format picnic di merenda contadina cui si abbinano 3 vini BIO che proprio per questo possono splendidamente accompagnare il percorso. La Terra. Esperienza più variegata che permette di assaporare 4 tipologie di vino (dal Sauvignon all’Amarone) laddove vengono prodotte, permettendo al visitatore di comprendere le differenze dei territori e delle tecniche per realizzare i migliori vini La Terrazza. Consigliata a coloro che desiderano il piacere della magia del territorio del Garda, è una esperienza che coniuga il prodotto alla visione del produttore e del suo territorio, ammirato appunto dalla Terrazza sul Garda. La Cantina. Esperienza simile a “La Terra”, ma più ricca di prodotti e gustata laddove l’uva diventa qualcosa di più: Il Vino. Amarone. La consiglio a coloro che amano il prodotto. Un percorso effettuato laddove avviene l’affinamento che tra 4 tipologie di Amarone consente di assaporare varietà e complessità. Monte Zovo rappresenta a mio parere una realtà ricca di varietà ed in forte crescita sull’approccio all’hospitality stante che prossimamente aprirà anche una residenza per coloro che volessero godere dell’esperienza soggiornandoci. Questo esempio di ospitalità è davvero interessante e può assurgere ad esempio virtuoso di come in questo momento PostCovid il turismo sarà sempre più esperienza, realizzato per target definiti e piccoli numericamente, ma ricchi di contenuto. Cristina
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11 Giugno, 2021

Vallagarina: La casa dell’Ospitalità

Ad Isera, in quel tratto della Val d’Adige che si trova di fronte a Rovereto, si trova la Casa del Vino della Vallagarina. Un posto unico, un ristorante che propone il meglio della tradizione trentina con iniziative culinarie sempre nuove, un boutique hotel ricavato nello storico Palazzo de Probizer le cui camere di prestigio riprendono i nomi dei vigneti circostanti e chiaramente l’enoteca, il centro dove poter assaporare i prodotti migliori che Vallagarina possa offrire. Fondata nel 1996 da 30 produttori, la Casa del Vino rappresenta un esempio concreto ed unico di promozione territoriale dei vini e dei distillati, unita da un obiettivo di creazione di ospitalità per far gustare il territorio ed il prodotto. Con un approccio di territorio che ricorda i consorzi transalpini per approccio ed offerta, vede ogni realtà produttiva, ogni socio, mobilitato in prima persona, artefice e interprete singolare di una realtà vitivinicola, espressione di una ruralità che diventa di gruppo, un blend unico da assaporare. La degustazione alla Casa del Vino diventa quindi la “scusa” di scegliere una location unica dove gustare un territorio, fatto di bollicine (Trento DOC), bianchi e rossi unici: Chardonnay, Lagrein, Marzemino, Merlot, Moscato giallo, Müller Thurgau, Pinot Grigio, Schiava gentile e grossa, Sauvignon bianco, Cabernet, Traminer e Teroldego sono i vitigni che danno vita ai migliori vini trentini prodotti e proposti alla Casa del Vino, dai produttori che sono anche soci della realtà Vallagarina. Chiaramente al buon vino si abbinano i prodotti tipici di queste valli: il sapore intenso dei formaggi del Monte Baldo e del Vezzena, la sapidità degli insaccati e della tipica carne salada e il profumo dell’olio extravergine d’oliva del lago di Garda; il tutto per realizzare dinamici convivi, confronti, degustazioni e sfide sempre nuove tutte da gustare. Oggi questa è ancora per molti versi una terra di passaggio, dove da chi percorreva il valico del Brennero nel Gran Tour ad oggi, la val d’Adige è sempre stata terra di passaggio, ebbene forse grazie alla Casa del Vino potremmo riscoprirla come punto di arrivo, come destinazione di ospitalità raffinata seppur concreta e autentica nei prodotti e nei sapori che propone.
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