16 Mar 2023
Diario di un sommelier

Fattoria Lornano, storia e qualità sostenibile

Fattoria Lornano, storia e qualità sostenibile

Lo scorso 22 febbraio a Roma, in occasione della presentazione del libro di Armando CastagnoCastellina in Chianti – territorio, vino, persone” scritto per raccontare lo splendido territorio che accoglie poco meno di 40 produttori facenti parte dell’associazione Viticoltori di Castellina in Chianti, ho avuto l’occasione di partecipare alla splendida degustazione che mi ha fatto incontrare realtà storiche come Fattoria Lornano, notevole per qualità e filosofia produttiva.

Una lunga storia alle spalle di Lornano, un’azienda agricola di proprietà della stessa famiglia dal 1904, situata sulle colline a sud est di Castellina in Chianti, sul confine tra Castellina e Monteriggioni, membra del “Consorzio del Marchio Storico Chianti Classico Gallo Nero” sin dalla sua fondazione avvenuta nel 1924.

La cantina fu edificata attorno all’antica chiesa di Lornano nel XV secolo e la forma dell’attuale struttura, che oggi accoglie la produzione e l’attività agrituristica, risale alla seconda metà del XVIII secolo.

La proprietà si estende per oltre 180 ettari di cui 70 sono vitati, su terreni caratterizzati da differenti suoli e microclimi, ad un’altitudine media di 300 m s.l.m.. L’80% dei vigneti è costituito da 15 differenti cloni di Sangiovese, accuratamente selezionati, che esprimono tutti i caratteri autentici di questa antica e incredibile uva che rappresenta l’anima della Toscana. Il restante 20% è coltivato a Merlot, Cabernet Sauvignon, con una piccola percentuale di uve bianche di Trebbiano e Malvasia, usate per la produzione del famoso Vin Santo del Chianti Classico DOC, creato secondo le più tradizionali tecniche che lo rendono un prodotto davvero prezioso.

In azienda vengono vinificate esclusivamente le uve provenienti dei vigneti della tenuta in una moderna cantina con vasche in acciaio a temperatura controllata ed i vini prodotti affinano in botti di rovere francese nell’antica cantina d’invecchiamento sotterranea, un luogo magico che protegge naturalmente da improvvisi sbalzi di temperatura e che pone le condizioni ottimali per la maturazione dei vini.

I vini prodotti sono il Chianti Classico, presenti anche nella versione Riserva e Gran Selezione, tre IGT (rosso, rosato e il Supertuscan “Commendator Enrico”), un Chianti Colli Senesi e, infine come detto, il Vin Santo.

Come sapete amo evidenziare le cantine che lavorano nel pieno rispetto dell’ambiente con il mio #vinosostenibile e qui siamo difronte ad una realtà che ha scelto da diversi anni di ridurre l’impatto ambientale delle proprie azioni, implementando nuove pratiche etiche e sostenibili per garantire soluzioni rispettose dell’ambiente e delle sue risorse alle generazioni future.

La via che persegue lo sviluppo sostenibile è ormai imprescindibile, ed è per questo che nel 2022 la cantina ha ricevuto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) la certificazione SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata), che certifica e garantisce un sistema agricolo di produzione basato su metodi agronomici di difesa che prediligono l’utilizzo di risorse e di meccanismi di regolazione naturali, limitando l’impatto sull’ambiente.

Una via che vede la cantina impegnata nella salvaguardia e mantenimento dei boschi di proprietà, nel favorire la biodiversità, favorendo l’insediamento di insetti impollinatori, attraverso l’inerbimento del vigneto durante tutte le fasi vegetative, nell’adottare tecniche di produzione integrata, prevedendo l’utilizzo di risorse e meccanismi naturali, limitando l’impatto sull’ambiente eliminando ogni prodotto chimico fertilizzante ed erbicida.

Ma oltre a questi aspetti il rispetto dell’ambiente vede anche la minimizzazione degli interventi e trattamenti, la produzione di energia pulita rinnovabile, nonché le iniziative per il sociale: in vigna è stata installata una stazione meteo che consente l’utilizzo di modelli previsionali di malattie del vigneto in modo da trattare solo quando necessario, nel corso di quest’anno viene utilizzato un sistema di produzione di energia elettrica tramite un impianto fotovoltaico per coprire i fabbisogni aziendali per tutti i processi di produzione, vengono infine attuati e sviluppati progetti a favore della collettività, con l’obiettivo di fare impresa in maniera condivisa e inclusiva, aiutando anche i consumatori a fare scelte responsabili e compatibili con la salute ed il benessere.

Insomma una realtà del Chianti Classico che merita davvero di essere nel vostro calice!

Fattoria Lornano, storia e qualità sostenibile

A cura di Giuseppe Petronio 

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