BlendNews

BlendNews è un contenitore di informazioni dedicato al vino. Racconteremo gli eventi, le novità e le curiosità di questo mondo.

 

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20 Febbraio, 2024

Rome Wine Expo 2024

Roma e la cultura del vino. Un binomio che spesso si fa fatica a comprendere per una serie di motivazioni storiche. Eppure, Roma è il mercato italiano più ambito dai tutti i produttori. Non fosse altro per i numeri che la contraddistinguono: 2.8 milioni di abitanti e 35 milioni di visitatori. Portare la cultura del vino a Roma vuole dire soprattutto far conoscere vitigni, vini e produttori di grande rilievo nazionale ed internazionale. Per questa comunione di obiettivi WineTales Magazine ha accolto con grande piacere la media partnership con Riserva Grande per la promozione della seconda edizione di Rome Wine Expo che si terrà dal 2 al 4 marzo presso il Grand Hotel Palatino di Via Cavour a Roma. Una manifestazione che vuole diventare sempre di più internazionale sia per gli appassionati sia per tutti gli operatori del settore vede WineTales Magazine come media partner. Marco Cum, titolare di Riserva Grande: Come d’abitudine l’evento vedrà la partecipazione di produttori di vino da tutta Italia, ma il nostro intento è anche quello di portare produttori dall’estero. Per la prima volta a Roma verranno presentati, in collaborazione con la Delegazione del Governo della Catalogna in Italia, i più grandi vini di questo territorio, enclave iberica che si distingue per vini di eccezionale storicità e di rara finezza espressiva. Non mancherà una selezione di grandi vini della Georgia e della Francia. Ai sempre graditi banchi di assaggio si affiancheranno una serie di affascinanti Masterclass che offriranno delle vere e proprie emozioni sensoriali. Le Masterclass, come sempre, costituiranno un punto di forza dell’evento, con due seminari dedicati alla Francia: Champagne e Borgogna. Inoltre, avremo una eccezionale Masterclass dedicata ai più grandi vini della Catalogna e, in collaborazione con il Consorzio di Spoleto Montefalco, una Masterclass dedicata all’evoluzione del Trebbiano Spoletino. Ancora, in chiave tutta italiana: un approfondimento delle sottozone dei territori della Valpolicella, con un focus sull’Amarone e una doppia verticale e comparativa dei vini di Emiliano Fini. Non mancherà lo spazio dedicato ai premi con due importanti riconoscimenti. Il premio Eccellenze di Rome Wine Expo 2024, rivolto alle etichette di maggior pregio delle aziende espositrici, verrà assegnato da una giuria di esperti. A selezionare invece il vincitore del Wine Challange saranno gli stessi visitatori che potranno esprimere il proprio voto con l’apposita scheda. L’indicazione del proprio indirizzo e-mail consentirà di partecipare all’estrazione di una bottiglia per ogni categoria premiata. Entrambe i premi investiranno dieci etichette nelle seguenti categorie: vino spumante, vino bianco, vino rosato, vino rosso, vino speciale e distillato. I primi tre classificati per categoria si potranno fregiare del titolo Menzione Oro (Eccellenza Oro; Top Wine Challange Oro)   Il programma SABATO 2 MARZO 2024 ore 12:00 Masterclass. “Sfida all’Amarone. Degustazione comparata, alla cieca, di grandi Amarone, Ripasso e Superiore di diverse sottozone della Valpolicella“ ore 14:00 Apertura banchi di assaggio ore 15:00 Masterclass. “La Francia e l’invenzione del terroir. Il mito leggendario della Borgogna: la Côte-d’Or e la Côte-de Nuits“ ore 17:30 Masterclass. “L’Evoluzione del Trebbiano Spoletino. Comparazione tra nuove e vecchie annate in blind tasting“ ore 21:00 Chiusura banchi di assaggio   DOMENICA 4 MARZO 2024  ore 12:00 Apertura banchi di assaggio ore 13:30 Masterclass. “Lo Champagne. Il vino più celebrato del mondo attraverso l’interpretazione di piccoli vignerons“ ore 17:00 Masterclass. “Finca Qualificada. Il riflesso del terroir nei grandi vini della Catalogna“. Evento riservato su invito ore 20:00 Chiusura banchi di assaggio   LUNEDÌ 5 MARZO 2024  ore 11:00 Apertura banchi di assaggio ore 11:00/17:00 Incontro con gli operatori ore 14:00 Premiazioni dei concorsi: “Eccellenze di RWE 2024” e “Wine Challenge” ore 17:00 Chiusura banchi di assaggio   MODALITA’ D’INGRESSO​ Biglietto di ingresso costo 25€. Acquista QUI ​Biglietto di ingresso valido per 2 giorni costo 40€. Acquista QUI  È possibile acquistare il biglietto giornaliero a 22€ con il codice richiedibile all’indirizzo e-mail ivan.vellucci@winetalesmagazine.com Con lo stesso codice si potrà accedere a 5€ di sconto sulle Masterclass    CONVENZIONI Sommelier: 20€ (Previa dimostrazione con tesserino valido anno corrente – acquisto presso il desk accoglienza dell’evento) Soci SES (Scuola europea Sommelier): 15€ (Previa dimostrazione con tesserino valido anno corrente – acquisto presso il desk accoglienza dell’evento)   ​​INFO E MODALITA’ ACQUISTO MASTERCLASS Prenotazione obbligatoria (al tel. 339.6231232 o per mail: accrediti@riservagrande.com) INFO acquisto online QUI In caso di eventuali posti disponibili, pagamento anche in loco.   SABATO 2 MARZO 2024 Ore 12:00 – 14:00 – Masterclass: “Sfida all’Amarone”. Degustazione comparata, alla cieca, di grandi Amarone, Ripasso e Superiore di diverse sottozone della Valpolicella. A cura di Saula Giusto e dei produttori presenti all’evento. Vini in degustazione in via di definizione Costo 55€ L’acquisto comprende l’ingresso alla manifestazione a banchi di assaggio Acquista il biglietto​   Ore 15:00 – 16:30 – Masterclass: “La Francia e l’invenzione del terroir”. Il mito leggendario della Borgogna: la Côte-d’Or e la Côte-de Nuits. A cura di Marco Cum Vini in degustazione: Marsigny, Crémant De Bourgogne brut Blanc De Noirs Le Petit Bois, Moulin à Vent. Domaine Bertrand Chablis 2021. Domaine Jean Dauvissat Les Narvaux 2021 Mersault, Piguet-Chouet & Fils Morey Saint-Denis 1er Cru Les Blanchards, Remy Jeanniard Bourgogne Pinot Noir 2020. Philippe Gavignet Chambertin Grand Cru 2021. Rossignol Trapet Costo 70€ L’acquisto comprende l’ingresso alla manifestazione a banchi di assaggio Acquista il biglietto​   Ore 17:30 – 19:00 – Masterclass: “L’Evoluzione del Trebbiano Spoletino”. Comparazione tra nuove e vecchie annate in blind tasting. A cura di Saula Giusto e dei produttori presenti all’evento. Vini in degustazione in via di Definizione Costo 45€ L’acquisto comprende l’ingresso alla manifestazione a banchi di assaggio Acquista il biglietto   DOMENICA 3 MARZO 2024  Ore 12.00 – 14​.00. Masterclass: “I grandi bianchi di Emiliano Fini, nati tra il Tirreno e il grande vulcano laziale”. Sei annate di Malvasia Puntinata Lavente e 6 annate di Grechetto Cleto in doppia verticale e in comparata, dalla 2017 alla 2022. Costo 35€ L’acquisto comprende l’ingresso alla manifestazione a banchi di assaggio Acquista il biglietto Ore 15:00 – 17:00. Masterclass: “Lo Champagne. Il vino più celebrato del mondo attraverso l’interpretazione di piccoli vignerons”. A cura di Marco Cum Vini in degustazione: Beatrix De Gimbers, Harmony brut nature, Pinot Noir 50% – Chardonnay 50% Satis Extra brut, Terre De Meunieur, Pinot Meunieur 100% Joly brut rosé, 85% Pinot Meunier – 15% pinot Noir Barbier Louvet Couveé D’Ensemble, Pinot Noir 60% – Chardonnay 40% Emile Blanc De Noirs brut Premier Cru, Pinot Noir 100% Gerard Dubois brut 2015 Grand Cru Millesimé, Chardonnay 100% Costo 65€ L’acquisto comprende l’ingresso alla manifestazione a banchi di assaggio Acquista il biglietto L’ACQUISTO DELLE MASTERCLASS COMPRENDE L’INGRESSO AI BANCHI DI ASSAGGIO e per accedere sarà necessario acquistare unicamente il calice e portacalice al costo di 5€)   LA LISTA ESPOSITORI RWE 2024 (ancora in parte in via di definizione): ANTONELLI SAN MARCO, Montefalco. Umbria APICOLTURA PACIENZA, Altomonte. Calabria
AURELIO SETTIMO, Langhe Barolo. Piemonte
BERTRAND, Charentay. Francia
CANTINA NINNI, Spoleto. Umbria
CASATA MERGE’, Roma. Lazio
CASTELLALTA, San Pietro Di Feletto. Veneto
COLLE UNCINANO, Spoleto. Umbria
CORTE MERCI, Negrar Fumane. Veneto
DE QUARTO, Leporano. Puglia
DOMUS HORTAE, Orta Nova. Puglia
EMILIANO FINI, Aprilia. Lazio
FATTORIA GAGLIERANO, Sant’Angelo. Abruzzo
GUENAL JAMBON, Villé Morgon. Francia
I CIACCA, Picinisco. Lazio
LAMBARDI, Montalcino. Toscana
LA MONTANINA, Gaiole In Chianti. Toscana
LE CIMATE, Montefalco. Umbria
LE MACCHIE, Rieti. Lazio
MONTECROCETTA, Gambellara. Veneto
MONTI CECUBI, Itri. Lazio
NINA TRINCA, Zagarolo. Lazio
PALATINO, Orta Nova. Puglia
PIANA DEI CASTELLI, Velletri. Lazio
PODERE EMA, Bagno a Ripoli. Toscana
POGGIO LUCINA, Montalcino. Toscana
PRINCIPE DEL FARNETO, Altomonte. Calabria
TENIMENTI LEONE, Lanuvio. Roma
TENUTA LUNGARELLA, Poli. Lazio
TENUTA PLANISIUM, Volturino. Puglia
TERRE DI RIZZATO, Valpolicella. Veneto
TRUANT, San Daniele del Friuli. Friuli Venezia Giulia
TOMMASO BOSCO, Castagnole Monferrato. Piemonte
VALDANGIUS, Montefalco. Umbria
VIGNA DEL GAL, Farra Di Soligo. Veneto
WEGERHOF, Cornaiano. Alto Adige BANCHI CONDIVISI.
BANCO ISTITUZIONALE CONSORZIO SPOLETO-MONTEFALCO, Umbria
BANCO ISTITUZIONALE PRODUTTORI DELLA CATALOGNA, Catalogna, Penisola Iberica
L’ANFORA DISTRIBUZIONE VINI GEORGIANI, Roma. Lazio
BIRRIFICIO SAN GERMANO, Ancona. Marche
DISTRIBUZIONE VINI&TERROIRS, Roma. Lazio Ivan Vellucci ivan.vellucci@winetalesmagazine.com Mi trovi su Instagram come @ivan_1969
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6 Febbraio, 2024

Vini da Terre Estreme a Roma il 25 e 26 febbraio

Coltivare la terra è faticoso. Non ci sono feste né sabati né domeniche. Il ciclo della natura non ammette pause. Poi ci sono le piogge, la grandine, il caldo, il freddo con le gelate, la siccità quando non piove per mesi. Gli insetti, i parassiti, i cinghiali, le volpi, i roditori. Dimentico qualcosa? Magari si. Si deve stare attenti o tenere in conto di così tante cose che verrebbe da gettare la spugna. Pensate se a tutto questo si aggiunge la difficoltà intrinseca del terreno. Coltivare ad esempio qualcosa come la vite in montagna o comunque su un pendio scosceso è qualcosa di eroico. Viticoltura eroica. È cosi che si definisce la viticoltura di coraggiosi contadini che, certo non per scelta quanto per necessità, si trovano a fare i conti con terreni in pendenza superiore al 30%, lembi di terra strappati al mare, gradoni e terrazze. Su e giù per le vigne senza la possibilità benché minima di farsi supportare da qualche mezzo meccanico. La vendemmia si fa rigorosamente a mano così come tutti i trattamenti e per portare giù le cassette con l’uva, ben che ti vada, c’è qualche asino. Altrimenti, cassetta sulle spalle e via. Questa è la viticoltura eroica che si tramanda di padre in figlio e spesso si interrompe perché ai figli non va di fare il lavoro dei padri. Quando però ci si riesce, si assiste a qualcosa di meraviglioso, poetico e di indubbio valore. Il 25 e 26 febbraio Roma celebra questi eroi grazie a Vini da Terre Estreme, la manifestazione giunta alla sua tredicesima edizione. Vini da Terre Estreme è realizzato da Pilota Green con la collaborazione di Andrea Petrini, wine blogger di Percorsi di Vino e responsabile degli eventi di Slow Food Roma. Presso il Grand Hotel Palatino di via Cavour a Roma si avrà l’opportunità di assaggiare i vini di tanti produttori eroici. Parlare con questi ultimi sarà sicuramente la parte più emozionante. Il programma prevede l’apertura dei banchi di assaggio domenica 25 e lunedì 26 febbraio alle ore 11 e fino alle 19.30. Due le Masterclass in programma. Domenica alle ore 11.30 “Il coraggio di essere unici: paesaggio Chilometrico Consapevole”. Degustazione di dieci etichette eroiche delle “Cantine del Recupero”, una rete di vignaioli custodi della terra e protagonisti in vigna. Recuperano la tradizione in campo, riutilizzano i terreni e i vitigni abbandonati preservando e salvaguardando i territori e la loro biodiversità. Una rete aperta ed inclusiva per chi vuole avere un approccio consapevole e sostenibile che oggi vede giovani appassionati come Andrea Peradotto e il gruppo di Braccia Rese così come affermati e riconosciuti viticoltori come Mauro Giardini, Francesco Bordini, Elisabetta Foradori e Mateja Gravner. Guiderà la degustazione Carlo Catani, autore e presidente dell’Associazione Tempi di Recupero che, a seguire, presenterà il suo libro “Il chilometro consapevole”. Numero chiuso su prenotazione – max 30 posti. Per informazioni info@pilotagreen.it Domenica alle ore 16.00 “Il coraggio di essere unici: le bolle estreme d’annata”.  Andrea Petrini guiderà la degustazione di dieci etichette di spumanti, metodi classici di vecchie annate, provenienti da dieci aree impervie della penisola. Numero chiuso su prenotazione – max 30 posti. Per informazioni info@pilotagreen.it Biglietti I biglietti di ingresso alla manifestazione hanno un costo di 25€. I lettori di Winetalesmagazine potranno però avere uno sconto di 5€, valido direttamente alla cassa dell’evento, per ottenere il quale basta scrivere una email a ivan.vellucci@winetalesmagazine.com Buona degustazione!   Ivan Vellucci ivan.vellucci@winetalesmagazine.com Mi trovi su Instagram come @ivan_1969
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5 Febbraio, 2024

I Migliori Vini Italiani 2024

Torna a Roma l’atteso evento dedicato al mondo del vino d’eccellenza giunto alla XXIII edizione. Dal 16 al 18 febbraio, il Salone delle Fontane dell’Eur si animerà di workshop, incontri, presentazioni e degustazioni e corsi in pillole curati da Luca Maroni con l’obiettivo di esplorare, un calice alla volta e attraverso laboratori di assaggio, i valori “alla base del piacere”. L’essenzialità dei sapori primari, la straordinaria ricchezza dei doni della natura, il recupero di ritmi più lenti, il piacere della tavola e la piacevolezza di un calice di vino: da queste istanze, sempre più urgenti, nasce la volontà di vivere esperienze profonde e durevoli in grado di farci riconquistare la gioia che la vita quotidiana spesso allontana dal nostro sentire. Tale bisogno viscerale, dunque, ha guidato Luca Maroni, autore e ideatore de I Migliori Vini Italiani 2024, insieme a Francesca Romana Maroni, CEO di Sens Eventi, al tema fondante di questa XXIII edizione della kermesse capitolina più attesa dell’inverno. “Alla base del piacere”, infatti, sarà il pay off de I Migliori Vini Italiani 2024 che, dal 16 al 18 febbraio, animerà il Salone delle Fontane dell’Eur attraverso un ricco calendario di appuntamenti tra workshop, presentazioni, degustazioni, libere e guidate, con l’obiettivo di esplorare gli aspetti più autentici e naturali che si trovano alla radice del sapore e della percezione di piacevolezza, dalle materie prime frutto della terra al piatto e, soprattutto, al calice. Fulcro dell’evento saranno i tasting curati personalmente da Luca Maroni: entusiasmanti degustazioni guidate con i produttori che, tra racconti di vigna e aneddoti, riveleranno le caratteristiche organolettiche dei vini in assaggio e il territorio che ne culla l’attività. E più ancora – novità assoluta di quest’anno – gli incontri “Degustare non è assaggiare” in cui lo stesso Luca Maroni racconterà il metodo di degustazione che ha ideato: prenderà per mano i presenti che con lui vivranno un viaggio sensoriale attraverso il vino senza eguali. La medesima attenzione alla essenzialità dei gusti sarà adottata durante i laboratori: dal dolce al piccante, dall’acido all’umami, saranno tanti i sapori protagonisti degli incontri a tema. Non mancheranno infatti workshop golosi sul cioccolato con Nicola Salvi di Grezzo Raw Chocolate, la prima pasticceria crudista al mondo, ma anche sul latte di bufala e sul suo più celebre derivato, la mozzarella, con Mimmo La Vecchia, mastro casaro del Caseificio Il Casolare. Spazio anche alle olive, e al loro nettare prezioso, l’olio, con il laboratorio di Luciano Stocchi, Presidente della Cooperativa Olivicola di Canino, ma anche ai peperoncini di Paola Peluso dell’Azienda ligure ViviPiccante. La partecipazione a tutti questi preziosi appuntamenti (degustazioni guidate, metodo di degustazione, workshop) è gratuita ma in numero limitato. Tutti coloro che hanno acquistato il biglietto potranno prendervi parte fino a esaurimento dei posti disponibili. Il metodo di degustazione di Luca Maroni La qualità del vino è la piacevolezza del suo sapore, effetto della sua composizione analitica assolutamente virtuosa. Tre i parametri che determinano detta qualità: la consistenza, l’equilibrio, l’integrità del gusto. La consistenza è il volume espressivo del vino, determinato dalla sua ricchezza in estratto secco; l’aspetto quantitativo della qualità, la persistenza e la longevità potenziale del vino. L’equilibrio è l’armonia fra i componenti, l’opportuno dosaggio fra le sostanze compositive tale che il gusto del vino risulti all’assaggio tanto morbido quanto acido+amaro. L’integrità è l’assenza nel gusto-aroma del vino di difetti di trasformazione enologica (sulfureo, acetoso, lattoso, svanito, legnoso) e di ossidazione. La qualità, la purezza, la fragranza dei componenti del vino esprimono la caratura tecnica e la longevità potenziale del vino. Tanto più consistente, equilibrato e integro il gusto del vino in esame, tanta più piacevole il suo gusto-aroma, tanto più alta la sua qualità organolettica e compositiva. La valutazione dell’Indice di Piacevolezza (IP) di qualsiasi vino si ottiene allora assegnando un punteggio da 1 a 33 ad ognuno dei 3 parametri determinanti la qualità: consistenza, equilibrio, integrità: per questo il massimo è 99. Applicando tale metodo, facile da apprendere, diretto ed immediato eppure di rigorosa impostazione scientifica, ogni individuo è in grado di decodificare le sensazioni olfattive e gustative suscitate da un vino valutando la qualità della sua analitica essenza. Info utili I Migliori Vini Italiani 2024 16, 17 febbraio dalle 16:00 alle 24:00 (ultimo ingresso 23:00) 18 febbraio dalle 16:00 alle 21:00 (ultimo ingresso ore 20:00) Salone delle Fontane – Eur, Roma Via Ciro il Grande 10/12 – 00144 Ingresso 35 euro a persona https://roma.imiglioriviniitaliani.com/     Ivan Vellucci ivan.vellucci@winetalesmagazine.com Mi trovi su Instagram come @ivan_1969  
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29 Gennaio, 2024

diVino Roma 3-4 febbraio

Torna diVino Roma il 3 e 4 febbraio, nello scenario della meravigliosa Villa Piccolomini, l’atteso evento che lo scorso anno ha accolto oltre 1000 persone. Decanter Wine Academy ha selezionato oltre 90 cantine da tutta Italia per un totale di oltre 230 etichette da degustare sia negli appositi spazi di Villa Piccolomini sia nel suggestivo giardino che si affaccia sul Cupolone di San Pietro. Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati del settore, un tour emozionale tra le cantine d’Italia, la nazione con più vitigni autoctoni al mondo. Il biglietto (costo 30€) darà diritto anche ai finger food. Per il parcheggio, nessun problema: la villa tra l’altro è dotata di un ampio parcheggio interno, gratuito per gli ospiti della manifestazione. Programma Sabato 3 Febbraio Ore 16.00 apertura banchi d’assaggio
Ore 17.30 Masterclass “Viaggio alla scoperta dei territori del Cesanese” con Pierpaolo Pirone e Roberto Mazzer enologi AtWine consulenze
Ore 22.00 chiusura banchi d’assaggio Domenica 4 febbraio Ore 16.00 apertura banchi d’assaggio
Ore 17.30 Masterclass da definire con Angelo Petracci, Guida Vitae Ais Lazio
Ore 20.00 chiusura banchi d’assaggio Di seguito le informazioni di dettaglio per prenotazioni ed agevolazioni. Buona partecipazione!   Ivan Vellucci ivan.vellucci@winetalesmagazine.com Mi trovi su Instagram come @ivan_1969     Info Sommelier Ais, Ars, Assoenologi, Assosommelier, Degustibuss, Fis, Fisar, Onav, Ses riduzione del biglietto al costo di 20€ presentando all’ingresso la tessera dell’associazione. Stampa e operatori del settore possono mandare una mail a accrediti@decanterwineacademy.org entro
sabato 27 gennaio, specificando testata, numero di tessera e il link di un articolo firmato
sull’enogastronomia per i giornalisti, tipo di attività e partita iva per gli operatori del settore. Per i blogger
inviare mail che verrà valutata dallo staff. Info: 347-6649100 06-86132308
info@decanterwineacademy.org
pagina diVino per info e acquisto del biglietto online
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22 Gennaio, 2024

Il Signor Rosso di Montalcino di Canalicchio di Sopra

Per inaugurare al meglio questo 2024, è necessario cominciare con una grande bottiglia (possibilmente piena di vino)! Tra i tanti, infiniti, meravigliosi vini del nostro Paese, iniziamo questo anno bisesto -sperando non sia funesto – con un Rosso di Montalcino.
Il ragazzo in questione è il Rosso di Montalcino 2021 di Canalicchio di Sopra, ottima azienda nel versante nord della collina di Montalcino. Canalicchio di Sopra Si tratta di una delle poche cantine rimaste nella zona a produrre Rosso di Montalcino e Brunello, senza rosati, senza Super Tuscan e senza vitigni internazionali.  In produzione hanno solo Sangiovese grosso, declinato in Rosso, Brunello, riserva e single vineyard. Di questa azienda ho assaggiato tutta la linea e c’è stata un’altra bottiglia che mi ha fatto sgranare gli occhi oltre al giovane Rosso del quale sto per raccontarvi, ovvero il Brunello dalla vigna “la Casaccia”, anno 2018. Una vera opera d’arte, dalla vista al naso, fino all’assaggio. Per questa rubrica però, ho scelto il fratellino piccino, il Rosso di Montalcino, sia per il costo estremamente più contenuto, sia per la mia personale predilezione ai Rossi. Negli ultimi anni, secondo quanto ho potuto constatare, il Rosso di Montalcino ha compiuto un salto enorme, passando da essere il fratello sfigato del Brunello (quello cioè con un costo decisamente più abbordabile – a volte anche indice di una qualità meno eccelsa – e quindi più consumato anche dai meno abbienti), ad un vino di tutto rispetto, con un suo carattere ed una sua impronta, completamente emancipato dalla nomea del suo fratellone. Il Rosso di Canalicchio di Sopra ha un naso eccezionale – per usare espressioni da Sommelier: si sentono i frutti, i fiori, le erbe, e, dal fondo, spuntano delicate note terziarie. Tutte perfettamente bilanciate ed armoniose. Veduta di Montalcino dall’azienda Canalicchio di Sopra All’assaggio conferma la prima sensazione: un vino veramente armonico, profondo, rotondo e definito, con un’enorme dignità. Rimane umile, capace di abbinarsi sia ad un primo più o meno elaborato, sia ad una carne bianca o rossa che sia. Davvero difficile non finirlo una volta stappato. Buono. Si può dire semplicemente buono? Beh, è la parola che ho pensato al primo assaggio e che ho continuato a ripetermi fino alla fine delle due bottiglie che mi sono portata a casa. Uno dei migliori Rosso di Montalcino che abbia assaggiato finora…e vivendo io a 40 minuti, “avoglia” quanti ne ho bevuti! Il prezzo è fattibile. 20 euro in cantina, Non economicissimo, ma sicuramente li vale tutti, dal primo all’ultimo centesimo! Buon inizio 2024… Che sia un anno di ottimi vini per tutti! A cura di Ambra Sargentoni. Se vuoi sapere di più su di me scopri il mio sito      
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16 Gennaio, 2024

Vignaioli Naturali Roma - 27 28 gennaio

Torna a Roma il 27 e 28 gennaio, e siamo alla quindicesima edizione, Vignaioli Naturali Roma, la manifestazione che ospita i vignaioli che fanno del vino prodotto secondo natura, la loro ragione di vita. Due giornate dedicate al vino naturale durante le quali, oltre ad assaggiare espressioni di vini e vitigni provenienti da ogni parte di Italia, sarà occasione per parlare direttamente con i produttori, ascoltare le loro storie, condividere le sensazioni. Un grazie a Tiziana Gallo che, grazie alla sua curiosità, ricerca ed esperienze personali, contribuisce a divulgare a Roma la cultura del vino naturale. Non sapete cosa sia un vino naturale? Certo, è qualcosa di controverso nel mondo del vino. Premesso che non esiste, ancora, un disciplinare, troverete pareri contrastanti e diametralmente opposti. Partendo dal presupposto che un vino naturale è un vino ottenuto senza utilizzo di sostanze chimiche (ma la solforosa, ahimè, serve sempre) il modo migliore per schierarsi, è provarli. Quale migliore occasione di questa allora? All’interno della manifestazione trova poi spazio il progetto Accademia della Vigna , la prima academy ad impatto sociale sulla viticoltura. Ideata e sperimentata nei vigneti piemontesi di Langhe e Roero da Weco Impresa Sociale insieme ad un ecosistema di partner territoriali, nasce come soluzione dedicata alle imprese vitivinicole interessate ad assumere e formare nuovo personale da impiegare nella conduzione del vigneto, attraverso un sistema che integra in modo innovativo formazione, lavoro etico, inclusione e pratiche di responsabilità sociale d’impresa al fine di generare un impatto positivo per l’azienda, per i lavoratori e per la comunità. Ci vediamo tutti all’Hotel Excelsior di Via Veneto 125, Roma il 27 e 28 gennaio prossimo   Ivan Vellucci ivan.vellucci@winetalesmagazine.com Mi trovi su Instagram come @ivan_1969  
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15 Gennaio, 2024

Torna Wine in Venice

Una città meravigliosa e unica al mondo, Venezia. Un palcoscenico che il mondo ci invidia, un luogo incantato ritrova per il secondo anno il vino. Ecco a voi Wine in Venice! Dopo il successo della prima edizione con un afflusso di pubblico che va oltre l’immaginazione, dal 20 al 23 gennaio presso le sale della Grande Scuola della Misericordia ritorna Wine in Venice. Formula unica ed innovativa quella dell’evento organizzato da WineTales, Beacon, The Media Company e Venezia Unica con la media partnership de “Il Gusto” verticale food&wine del gruppo GEDI: una cantina per regione per esporre e parlare dei propri prodotti. Presenza per merito e senza costi. Merito dovuto ai progetti attuati sui temi dell’etica, della sostenibilità, della innovazione. Sette grandi novità in questa seconda edizione. Hall of fame. Un grande spazio espositivo con le cantine della precedente edizione e di quella attuale Mediakey Venice Award. Un premio dedicato al food&beverage realizzato dal Gruppo Media Key per celebrare i progetti marketing più innovativi Celebration AIS Veneto con la nomina ufficiale dei nuovi Sommelier Masterclass dei Campioni condotta dai due migliori Sommelier eletti dall’Associazione Italiana Sommelier Alessandro Nigro Imperiale e Cristian Maitan Closing Party @Cà Select. Un party esclusivo di chiusura dell’evento Itinerari di Vini alla scoperta di posti unici nei pressi di Venezia come Venissa Vive la France a cura di Alessandro Nigro Imperiale con una masterclass imperdibile dedicata ad una cantina francese produttrice di Champagne   Tante le masterclass da scoprire: uniche e incredibili come la manifestazione Wine in Venice.  Ecco le masterclass ed il walk around Lugana Prima Masterclass Lugana. Storie di famiglie e generazioni a confronto. Ogni generazione interpreta ed elabora valori specifici, cultura, filosofia di vita e competenze. A confronto due generazioni per raccontare le diverse sfaccettature del Lugana Seconda Masterclass Lugana. Lugana a Venezia, tra cultura del vino e tesori d’Arte Vino e arte è un binomio indissolubile, due forme di piacere che richiedono di essere ugualmente coltivate e raccontate con amore, cura e rigore. Edoardo Peduto, direttore del consorzio del Lugana Gli elementi caratteristici di Venezia che ci hanno ispirato per realizzare le nostre masterclass sono due: la capacità di abbracciare diverse generazioni e culture, e l’immenso patrimonio artistico che non ha eguali nel mondo.  Abbiamo quindi pensato di tradurre questi due concetti nel nostro mondo ideando due masterclass: una in cui i capisaldi della nostra denominazione dialogheranno con la nuova generazione della denominazione Lugana, un “confronto” sincero su approcci, visioni e influenze; l’altra in omaggio al binomio Ars et Vinum, e quando l’arte, in tutte le sue forme, dialoga con le diverse sfaccettature del nostro vino, quello che ne esce è un capolavoro di emozioni e sensazioni. “ Masterclass dei campioni La prima attività che inaugurerà il programma della nostra seconda edizione. Una masterclass incredibile, condotta dagli ultimi due migliori sommelier eletti dall’Associazione Italiana Sommelier , ovvero Alessandro Nigro Imperiale e Cristian Maitan neo miglior sommelier dell’anno 2023. Winetales Club Questa masterclass, organizzata dalla redazione di Winetales Magazine, sarà un viaggio nell’Italia enoica tra eccellenze e piccole scoperte, tra racconti di vigne e storie incredibili un momento davvero da non perdere. Sarà un’occasione per  WT group srl, azienda proprietaria del marchio Winetales e Wine in Venice per inaugurare il nuovo “Winetales Club” una contenitore chiuso dove trovare una selezione di vini a prezzi riservati, degustazioni private e visite esclusive nelle cantine. La masterclass sarà moderata da Alessandro Nigro Imperiale e Cristian Maitan insieme ad Ivan Vellucci. Oltrepò Espressioni d’Oltrepo’ tra bollicine e Buttafuoco. Viaggio alla scoperta di un territorio sempre più presente nelle carte vino dei grandi ristoranti italiani. 6 vini prodotti da due aziende di riferimento dell’area oltre padana: Francesco Maggi e Bosco del Sasso. Un itinerario ampio e preciso che porterà il pubblico di Wine In Venice a conoscere le bollicine metodo martinotti e metodo classico passando per il riesling, il pinot nero e per chiudere con Buttafuco e Buttafouco Storico. Un focus da non perdere Marco Maggi per cantina Francesco Maggi e Manuela E. Centinaio per cantina Bosco del Sasso Oggi abbiamo scelto di presentare due grandi protagonisti del nostro territorio: le bollicine di Pinot Nero e due interpretazioni di Buttafuoco, quello classico e quello storico. Vive la France una masterclass a cura di Alessandro Nigro Imperiale, eletto miglior sommelier d’Italia del 2022, nonché miglior sommelier dell’anno da parte di Gault & Millau. Una cantina francese, Serveraux Fils,  ricercata produttrice di Champagne, sarà la protagonista di una masterclass incredibile. Valpolicella. Una masterclass dedicata al Valpolicella Doc Superiore Il Valpolicella superiore è un vino versatile e raffinatissimo che richiama o addirittura supera lo stile dei bordeaux francesi. Un prodotto concepito per l’alta ristorazione che meglio degli altri esprime il terroir della Denominazione. Il suo particolare profilo enologico lo rende adatto ad abbinarsi ai piatti più disparati, comprese le pietanze più ricercate e delicate come il pesce ad esempio. Il disciplinare di produzione permette un breve appassimento delle uve prima della pigiatura , ma sovente la scelta dei produttori è invece quella di non appassire e costruire pertanto un prodotto a bassa gradazione alcolica che possa essere servito a temperature relativamente basse e che possa incontrare la soddisfazione dei palati più eclettici ed esigenti. Si tratta di un vino che vuole conciliare tradizione e innovazione enologica e che si rivolge a consumatori afferenti anche a giovani classi generazionali. E’ un vino spesso utilizzato da rinomati chef che cercano nuove interpretazioni gastronomiche e si spingono su piatti “intrepidi” e fuori dagli schemi tradizionali. Val di Cembra. In Val di Cembra, nel cuore delle Dolomiti, la verticalità in un calice. Un viaggio emozionante dove il terroir si assapora in ogni sorso. Un omaggio alla viticoltura eroica, e quindi verticale, che caratterizza tutto il territorio di produzione della Val di Cembra, insignito recentemente del titolo di paesaggio rurale storico d’Italia, fatto di ripidi declivi, 708 km di muretti a secco oggi Patrimonio immateriale Unesco per l’arte di costruzione, e un dislivello di oltre 700 metri con i caratteristici vigneti che via via salgono dal torrente Avisio sino alle cime della vallata disegnando un paesaggio unico e irripetibile. Verticale inoltre è una delle principali caratteristiche dei vini cembrani, con mineralità e sapidità a dominare la percezione gustativa. Ascovilo il walk around Ascovilo, associazione dei 13 consorzi vitivinicoli lombardi, a Venezia sarà presente con il suo Walk-Around Tasting che coinvolgerà ben sette dei Consorzi di Tutela Vino  della Lombardia sotto appunto l’egida di Ascovilo. Dal Cosorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese al Consorzio Vini Mantovani, passando per il Consorzio Lugana, Consorzio Valtenesi, Consorzio Garda Doc, Consorso Moscato di Scanzo e Consorzio San Colombano. Un percorso di degustazione che guiderà gli appassionati alla scoperta dell’eccellenza lombarda. Giovanna Prandini, Presidente Ascovilo. La Lombardia del vino è rappresentata a WIV2024 dai nostri Consorzi , sempre attenti a sostenere iniziative di pregio che coniugano la bellezza del nostro patrimonio artistico culturale alla bontà e qualità del vino che è espressione di cultura e tradizione. Ascovilo unisce in associazione ben 13 Consorzi di Tutela che vogliono fare insieme nonchè difendere le denominazioni di origine protetta con azioni corali, mai come oggi necessarie per le aggressioni che subiamo sul mercato dove la parola “vino” , così come “latte” o “carne” , vengono furbescamente mutuate  per decrivere prodotti similari Le imperdibili esperienze di Venissa e San Francesco della Vigna Una delle esperienze imperdibili sarà poi quella che porterà alla scoperta di una Venezia incredibile con Venissa e San Francesco della Vigna due luoghi, due angoli di mondo impossibile da perdere. Elisa Pesco, PR manager di Winetales Il sodalizio con Venissa e con San Francesco della Vigna, ci permette di avvicinarci ancora di più al tessuto cittadino Veneziano e rafforzare quel concetto di esperienza esclusiva ed inclusiva che tanto ci è cara. Far passeggiare i nostri ospiti in uno dei vigneti più caratteristici del mondo come quello di Venissa e di San Francesco della Vigna, il vigneto urbano più antico di Venezia, ci permetterà di rendere ancora più memorabile l’esperienza di Wine in Venice.  Per il futuro poi lavoreremo nell’estendere sempre di più il territorio coinvolto, per valorizzare il meraviglioso patrimonio ampelografico italiano”.  Mauro Genovese, direttore artistico di Wine in Venice Venezia è la città dei ponti e per noi di WIV è diventata una missione costruirne sempre di nuovi e sempre di più preziosi, ponti culturali, esperienziali, di tradizione; ponti di arte e ricerca come quello che ci porterà a Murano alla vetreria SALVIATI, ponti di storia e conservazione come quelli che ci porteranno da VENISSA e a SAN FRANCESCO DELLA VIGNA. Ponti unici al mondo e che si basano su solidi plinti fatti di imprenditoria illuminata e amore per il territorio Venissa Gianluca Bisol, fondatore di Venissa: L’itinerario di visita e degustazione a Venissa, nel cuore della Venezia Nativa, rappresenta l’esperienza quintessenziale di questo luogo, grazie al prezioso valore della biodiversità vitivinicola veneziana e dal recupero delle tradizioni artigiane secolari che hanno contraddistinto la laguna di Venezia.” Venissa è un progetto di recupero agricolo e ospitalità sostenibile sull’isola di Mazzorbo, incastonata tra Torcello e Burano, sede del primo insediamento della Venezia Nativa. La tenuta, un parco aperto cinto da mura settecentesche, custodisce al suo interno una vigna di meno di un ettaro della varietà autoctona della laguna, la Dorona: un vitigno recuperato e restituito al suo terroir d’origine dopo la disastrosa acqua alta del 1966. Da questo vigneto nasce un vino emozionante, simbolo di viticoltura eroica e della simbiosi tra vitigno e terroir in questo luogo unico. La vigna murata fa da sfondo alle camere del Wine Resort, all’Osteria Contemporanea e al Ristorante Venissa, stella Michelin e stella verde Michelin per la gastronomia sostenibile. I Vini Venissa Bianco. Nasce dalla relazione simbiotica tra la Dorona e il terroir dell’Isola di Mazzorbo. È un vino di grande carattere e raffinatezza, frutto di una lunga macerazione che ricorda la tradizione vinicola lagunare. Un vino che aspira a essere la perfetta espressione della Venezia nativa e del suo patrimonio naturale e culturale, anche grazie alla bottiglia in cui è racchiuso, somma di maestranze veneziane quali la famiglia Berta Battiloro e gli incisori Albertini e Spezzamonte. Venusa Bianco. Rappresenta una nuova interpretazione della Dorona nata da una diversa selezione nel vigneto di Mazzorbo. Si distingue per la sua freschezza, la sua bevibilità e la sua sapidità, il tutto supportato da grande carattere e rarità. Venissa Rosso. La volontà di Venissa di proteggere la biodiversità della laguna e riscoprire le sue tradizioni secolari ci ha portati a Santa Cristina, un’isola situata in un angolo remoto della Laguna Nord, un luogo difficile da raggiungere anche per i marinai più esperti. Lì, coltiviamo una vigna vecchia di Merlot e Cabernet Sauvignon, dal quale nascono i nostri vini rossi. Il primo è Venissa Rosso, un vino molto raffinato, invecchiato per 12 mesi in botti di rovere francese (primo o secondo passaggio), caratterizzato da complesse note di frutti rossi e spezie e da una piacevole rotondità e persistenza. Proprio come Venissa Bianco, Venissa Rosso è racchiuso in una bottiglia decorata con una foglia di rame battuta a mano. Venusa Rosso. Proveniente dallo stesso vigneto dell’Isola di Santa Cristina, Venusa Rosso rappresenta un’interpretazione diversa – più giovane e più vivace – di questo terroir, con intensi profumi fruttati e floreali e una nota di flora lagunare. Le Wine Experiences Venissa offre la possibilità di conoscere la storia del vigneto di Mazzorbo e delle tradizioni vinicole e artigiane lagunari grazie a una serie di esperienze di visita e degustazione. Tra tutte, la degustazione VIAGGIO permette di conoscere i quattro vini della tenuta (i due bianchi e i due rossi) nelle annate correnti. E’ proprio questa l’esperienza che sarà prenotabile durante i giorni di Wine In Venice. L’esperienza inizierà a pochi passi dalla Misericordia, dove la barca di Venissa porterà gli ospiti nel cuore della Venezia Nativa, a Mazzorbo. Il tour inizierà con una passeggiata tra i filari della vigna murata, durante la quale gli ospiti seguiranno il racconto della storia di Venissa e dei vini unici che vengono prodotti in queste isole.  Seguirà una degustazione di quattro vini delle annate più recenti, ciascuno a perfetta rappresentazione della nostra interpretazione delle tradizioni di Venezia. Altra esperienza unica è quella di San Francesco della Vigna Cosa sarebbe Venezia senza vino… ma soprattutto cosa sarebbe il vino, senza Venezia?  Basterebbe anche solo leggere il nome delle tante calli della Malvasia per testimoniare un antico luogo di mescita e al contempo immaginare le galee veneziane ricolme di anfore e botti che traportavano il vino del Mediterraneo. È come se la storia di Venezia e quella del vino a un certo punto si fossero incontrate, legandosi al punto da diventare indistinguibili l’una dall’altra. Ancor oggi, camminando per la città, è impossibile non imbattersi in un toponimo che racconti questo rapporto, si pensi anche solo al caso più evidente: la Riva del Vin, proprio ai piedi del ponte di Rialto, nel pieno centro mercantile veneziano… o alla più celebre delle produzioni veneziane, il vetro di Murano, la cui proverbiale trasparenza permetteva di cogliere ogni riflesso della bevanda che conteneva. Partendo dalla Scuola Grande della Misericordia, questo tour esclusivo, acquistabile tramite le biglietterie VELA della città e online, ci guiderà in un dedalo di calli, aneddoti, campielli e fatti storici, fino ad arrivare nel luogo più iconico e al contempo più inaccessibile della storia del vino a Venezia: San Francesco della Vigna, il vigneto urbano più antico di Venezia.  Uno scenario unico per misticismo e cultura, un complesso architettonico che ospita la Chiesa – uno degli esempi di architettura rinascimentale più bello della Laguna di Venezia, opera del Sansovino e del Palladio -, la Biblioteca – che conserva e cataloga il patrimonio librario veneto della Provincia di S. Antonio dei Frati Minori -, i Chiostri – di cui uno dedicato alla coltivazione di erbe aromatiche, uno alla raccolta dell’acqua piovana per l’irrigazione e due a vigneto, dal 2019 curati in prima persona dagli agronomi di Santa Margherita. La visita di questo angolo di paradiso e silenzio é stata concessa in esclusiva dal Gruppo Santa Margherita, in occasione della seconda edizione di WINE IN VENICE ed anticipo rispetto all’apertura ufficiale al pubblico programmata per il prossimo marzo. I biglietti, on line su Vivaticket. Non si può mancare! Ivan Vellucci ivan.vellucci@winetalesmagazine.com Mi trovi su Instagram come @ivan_1969
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6 Gennaio, 2024

Nebbiolo nel cuore X edizione

E sono dieci! Dieci anni di Nebbiolo nel cuore, nel cuore della Capitale. Riserva Grande organizza questo meraviglioso evento con l’obiettivo di valorizzare un vitigno come il Nebbiolo tra i migliori nel panorama vitivinicolo italiano. Non solo Barolo ma anche una moltitudine di territori da scoprire e preservare. Da Roero a Barbaresco e Barolo; da Gattinara e Ghemme a Boca e Lessona; da Bramaterra e Fara a Sizzano, alle Valli Ossolane; dalle Colline Novaresi alle Coste della Sesia; dalla Valle D’Aosta alla Valtellina, fino a Monferrato, Carema e Canavese; ed alle altre micro realtà che in cui è valorizzato nel nostro territorio, inclusa la piccola ma suggestiva produzione della Sardegna.   Ogni territorio riesce ad esprimere il Nebbiolo in maniera profondamente diversa. Quel “terroir” fantastico che si rispecchia in ogni sfumatura sensoriale da cogliere e custodire gelosamente. Le masterclass e i banchi di assaggio saranno il cuore pulsante di questa valorizzazione, realizzati per approfondire ed apprezzare le differenti sfumature territoriali del Nebbiolo. La manifestazione sarà anche occasione per presentare la GUIDA VADEMECUM NEBBIOLO NEL CUORE: domenica 14.01.23 alle ore 11.30, alla presenza anche della STAMPA ACCREDITATA. Nel corso della presentazione, verranno consegnati i diplomi ai produttori delle etichette che hanno ottenuto i seguenti riconoscimenti d’eccellenza: Il COUP DE COEUR – massimo riconoscimento della guida per quei vini che oltre ad aver ottenuto il massimo punteggio, assegnato con il GRAPPOLO ORO, hanno manifestato un carattere unico ed esclusivo tanto da suscitare un forte impatto emotivo. IL GRAPPOLO ORO – vini che hanno ottenuto il massimo punteggio (i grappoli assegnati sono stati bronzo, argento o oro); Oltre a questi vini d’eccellenza, verranno premiati i vini che rappresentano, al meglio, alcune categorie di valutazione adottate in guida (rappresentate da relative icone), TRE per ogni seguente categoria: TERRITORIALITA’ – vini che si distinguono per la capacità di esprimere al meglio il loro territorio d’origine, caratteristica che li rende riconoscibili e unici. EVOLUZIONE – vini dalle caratteristiche sensoriali che necessitano di ulteriore affinamento, per esprimere compiutamente tutto il potenziale espressivo, comunque già presente al momento della degustazione. EQUILIBRIO– vini dalla eccellente complessiva piacevolezza di beva, grazie al perfetto bilanciamento tra le sensazioni gustative di durezza e morbidezza. VERSATILITA’ – vini dotati di ottima capacità di essere abbinati ad un’ampia varietà di piatti diversi. RAPPORTO QUALITA’ PREZZO – vini che offrono un eccellente equilibrio tra le loro caratteristiche sensoriali, la loro complessità e il loro prezzo di acquisto. Riserva Grande nel corso di questa decima edizione presenterà poi la nuova ed innovativa GUIDA SUL NEBBIOLO e sui suoi territori d’eccellenza. Un vero e proprio vademecum per i suoi utenti, realizzato per mezzo di un’APP: “IL NEBBIOLO”. L’idea è nata grazie alla lunga esperienza maturata nel corso delle diverse edizioni di Nebbiolo nel Cuore, alla condivisione, all’amicizia ed al sostegno di tutti i produttori aderenti, che hanno reso gli eventi creati ogni anno migliori. Per questo, l’APP sarà strettamente legata alla manifestazione e sarà realizzata con l’intento di fornire una panoramica sul Nebbiolo che sia di facile utilizzo ed alla portata di tutti coloro che vorranno approfondirne la conoscenza, oltre il consueto appuntamento annuale ai banchi di assaggio. Appuntamento il 13 e 14 Gennaio 2023 presso il Gran Hotel Palatino (Rione Monti) – via Cavour 213/M – Roma. Noi ci saremo!     Ivan Vellucci ivan.vellucci@winetalesmagazine.com Mi trovi su Instagram come @ivan_1969    
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3 Gennaio, 2024

Andrealetizia e Nicky: amici, amanti, chef

Erano i primi giorni del lockdown dovuto al COVID. Tutti rinchiusi in casa ci siamo scoperti runner, amanti dei cani, chef. Anche i più improbabili si armavano di tute fantozziane e logore scarpe sportive pur di uscire di casa magari a rischio di infarto. Chi aveva un cane, lo faceva uscire molto di più delle canoniche due volte tanto che poi i poveri animali erano sfiniti e crollavano sul divano. Infine, voglio proprio vedere chi non si è sentito chef o pizzaiolo in quei fantastici mesi. Ricordo di essere andato in un supermercato chiedendo, ingenuamente, un panetto di lievito di birra per sentirmi rispondere “aò senti questo che vole…il lievito….qui appena lo metti…scompare”. Andrealetizia e Nicky vivono a Londra. Ebbene sì, anche a Londra c’era il lockdown. Vivono insieme da coinquilini con altre persone. Quattro amici per un appartamento. Ognuno con la sua stanza. Ognuno con la propria identità. Accomunati da un senso di famiglia che diventa necessario quando si è a Londra per lavorare (o studiare). Così come diventa necessario vivere insieme per limare i costi. Difficile insomma vivere a Londra (come in ogni altra città) per due ragazzi alla prima esperienza. Difficile ma non impossibile. Occorre fare sacrifici senza pensare di avere tutto e subito. Si investe nel proprio futuro anche così. Andrealetizia lavora come project manager in uno studio di postproduzione fotografica senza essere propriamente soddisfatta. Nicky anche. Nel senso di essere insoddisfatto del lavoro (designer). Quella insoddisfazione latente che non sai mai cosa sia. Che non dipende da quanto stai facendo che magari ti piace anche. Andrea è di origini emiliane. Dopo le superiori mi sono trasferita. Un pò all’avventura. Non sapevo cosa fare. Non volevo studiare. Ho lavorato per il primo anno e stavo cercando un corso di fotografia finendo per iscrivermi all’università di fotografia. Alla triennale. Mentre studiavo, lavoravo perché mantenersi a Londra è impegnativo. In uno studio di postproduzione dove facevo il project manager. Mi trovavo bene, a mio agio ma non sentivo che la vena creativa potesse andare da nessuna parte. Durante il lockdown il lavoro era pochissimo e mi hanno offerto una posizione più bassa nonostante stessi aspettando la promozione. Cosi mi sono licenziata. Ho iniziato un periodo dove non sapevo cosa fare. Nicky è di Roma da famiglia cingalese. A 20 anni dopo il liceo mi sono spostato prima a Manchester dove ho studiato ingegneria informatica per poi fare un master in design (interazione uomo computer). Quindi ho trovato lavoro a Londra. Eccoli due giovani con la testa sulle spalle. Si certo, qualche pensiero. Qualche insoddisfazione. Ma chi non ce l’ha? Ragazzi che non hanno il mito del posto fisso. Che non hanno paura di rischiare. Che vogliono, desiderano, ardono trovare la propria strada. Il lockdown arriva al momento giusto in qualche modo. Tempo per pensare, capire, programmare il futuro ce ne è. Anche troppo. Chissà quanti in quel periodo hanno riflettuto sul futuro, fatto progetti. Quanti sogni costruiti e mai realizzati. Energia creativa per alcuni. Energia sprecata per altri. Andrea e Nicky danno sfogo alla loro passione: la cucina. Lo fanno insieme. Prima come amici poi come coppia. Si completano in fin dei conti. Precisa, puntuale, attenta Andrea; estroverso, creativo, caotico Nicky. Un bel connubio insomma. Tanto bello che capiscono che la loro forza è lo stare insieme. Tra gli spazi angusti della cucina il sincronismo e l’alchimia che creano li porta, sempre insieme, a credere in ciò che stanno facendo. Il lockdown ha cambiato le priorità con il tempo dedicato alla cucina e ci ha fatto capire quanto ci piacesse. Ma soprattutto quanto ci unisse. Lei era molto più appassionata di cucina di me. Era più sopravvivenza nel senso che vivevamo da soli e non c’era mamma e papà che ti facevano da mangiare. A casa mia si è sempre mangiato bene e a noi piace mangiare. Una necessità che si è trasformata in passione. Per me lei è sempre stata quella che ne sapeva di più. Suo padre cucina tantissimo mentre a casa mia è più cucina cingalese e un po’ italiana. Quando ho incontrato lei ho scoperto un sacco di piatti nuovi dei quali avevo solo sentito parlare. Con il lockdown, con tutti i locali chiusi ci siamo messi a fare la pizza e a grande sorpresa, dopo la terza pizza vediamo che era uscita bene. Il provare è diventata una ossessione. Da allora è quasi una ossessione verso la cucina. Non ho mai smesso di pensare a qualcosa di nuovo. Anche quando sogno, sogno di preparare qualcosa di diverso. Provare, cimentarsi, anche sbagliare. Solo così si capisce se qualcosa ti piace davvero. La fortuna di poter sbagliare senza paure. Andrea lascia il suo lavoro già prima del COVID. Deve capire cosa fare da grande. Ha la voglia di fare qualcosa per gli altri prima che per sé stessa. Solo che non è facile inventarsi. Reinventarsi. Così un giorno decide che vuole iscriversi a Masterchef. Una scelta non per noia ma come unica opzione. Una sorta “o la va o la spacca”. Tentare qualcosa non tanto per farlo quanto per cimentarsi con se stessa. Capire se ce la si può fare in qualcosa che anche gli altri vedono in te. È stato mio padre che continuava a dire: non fate altro che cucinare. Andate a Masterchef. Poi ero così in crisi che non avevo nulla da perdere. Così ho cominciato a crederci. Era un periodo dove davvero non sapevo cosa fare. La sua chiave di lettura nella vita è rendere felici e far star bene altre persone. C’era la medicina e poi c’era il mondo del food. Io non avevo le mie soddisfazioni. Così dopo che mi hanno preso a Masterchef mi sono preso l’aspettativa al lavoro. Quei mesi mi hanno cambiato la vita. Insieme in cucina. Insieme nella vita. Insieme compilano la richiesta per Masterchef. Insieme entrano nella cucina del reality. Insieme è una costante della vita di Andre a Nicky. Per due semplici appassionati, due che cucinano per se stessi e gli amici, entrare nella cucina del più importante reality show food non è un passo di poco conto. C’è da studiare. C’è da impegnarsi. C’è da faticare e tanto. Magari non lo sai prima. Magari te lo dicono durante le selezioni. Li dentro però, è tutto diverso. Il nostro background, ha aiutato il senso estetico. Oltre che buono deve anche essere bello. Noi siamo arrivati a Masterchef molto acerbi e il percorso ci ha aiutato a capire che lo volevamo fare veramente. Dopo il programma, siamo andati dopo a lavorare, insieme, in un ristorante in Corsica, per capire bene circa il futuro. Li ho avuto la conferma che volevamo fare questo per la vita ma non lavorando per altri chef. Noi venivamo visti come i privilegiati. Io da donna mi vivo questo ambiente super maschilista a livelli estremi. Mettendosi a confronto con le cucine degli altri ti rendi conto di un ambiente dove non mi piacerebbe stare. Facendo gli chef a domicilio, magari è limitante, ma a livello di benessere mentale è molto meglio. Io ho scelto di seguire la cucina perché avevo delle mancanze a livello creativo. Per il resto il lavoro da designer mi portava più che una pagnotta a casa. È stata una decisione di cuore ma non voglio essere triste perché obbligato a fare certe cose. Cucinavo e dicevo ad Andrea: impiatta. A Masterchef era obbligo impiattare e li ho capito il bilanciamento all’interno del piatto. Generalmente sono bravo in molte cose che faccio però non superavo mai il mediocre perché facevo tante cose. Non eccellevo in niente. A Masterchef ho dovuto smettere di fare le mille cose che faccio concentrandomi solo sulla cucina. E mi sono innamorato senza stufarmi. A me ha dato il coraggio. Avevo bisogno di trovare certezze dentro di me, trovare autostima. Fermiamoci un momento. Masterchef. Un reality. Tre, quattro mesi, relegati a cucinare, a provare e riprovare i piatti per poi sfidarsi a duello. Ritmi massacranti. Tanta competizione. Tante luci che poi, alla fine, inesorabilmente, si spengono. Dopo la fine del programma gli sponsor ti cercano perché sei diventato, nel bene e nel male, un personaggio da sfruttare a fini commerciali. Poi anche quello svanisce. A meno che. A meno che quella esperienza non sia stata davvero formativa. Non abbia scosso la coscienza aiutando a trovare quella strada che cercavi da tempo. Ascoltando Andrea e Nicky capisci quanto ai ragazzi, spesso, manchi non la luce dei riflettori quanto quella che illumina loro la strada. Anche se poi c’è bisogno di volerla percorrere la strada. Il che consta sacrificio e tanta forza di volontà. Non bastano i follower. Non bastano i like. C’è bisogno di molto di più. Così come c’è bisogno di vivere il dopo. Dopo che hai imparato. Dopo che devi fare tutto da solo (o soli nel loro caso). Andrea e Nicky capiscono che non vogliono lavorare in un ristorante. Hanno bisogno di qualcosa di loro. Qualcosa che oltre a farli stare insieme non sia propriamente “stabile”. Stare nello stesso posto, fare le stesse cose, non è nelle loro corde. Quando avevo 18/19 anni mia sorella mi chiese cosa volessi fare da grande. Io risposi “voglio fà i soldi”. Lei si schifò della risposta dicendomi di ritornare dopo una settimana con la risposta. Stavo alla ricerca del futuro. Anche facendo il designer, qualcosa mancava. Dopo questa esperienza ho scoperto cosa volessi fare da grande e io voglio fare questo fino alla morte. Questa è la cosa più grande. Creare le cose senza alcun limite. Per fare questo non devi aver paura di osare. Di volare senza paracadute. Anche se poi uno dei loro desideri primari è acquistare una casa. Va bene l’instabilità ma fino ad un certo punto! Molto spesso ci veniva chiesto come vi trovate a trovarvi uno contro l’altro. Noi ci siamo trovati bene perché stiamo bene insieme. Se una competizione del genere mette in crisi una relazione allora la relazione non è seria. Competere con il sostegno dell’altro è stato bellissimo. Li dentro noi avevamo l’un l’altro e stavamo bene. Quando sei in un tritacarne come quello di un reality, non hai tempo per pensare a nulla. Sei immerso n questa cosa, prosciugato dall’esperienza. Sei confuso e non hai la lucidità per pensare a ciò che succederà dopo. Però, appena usciti la prima cosa che hanno fatto, identifica chiaramente quello che volevano essere:  Andrea ha comprato un libro di cucina, Nicky ha cucinato. Non vedevo l’ora di cucinare come voglio io. A casa ho tutta l’attrezzatura. Era quasi liberatorio. Masterchef ci ha ripagati almeno all’inizio perché ci sono persone che ti chiamano e vogliono provare a fare qualcosa. Così ti senti spronato a fare qualcosa. Poi no. Abbiamo lavorato non per il nostro nome ma tramite delle app e dei portali. Una volta fuori cambia tutto. Se vuoi che cambi. Altrimenti la vita diventa come un elastico che ti riporta esattamente al punto di partenza. È cambiata la quotidianità perché penso al privilegio di avere la possibilità, faticando, di gestirsi la vita. Fare il libero professionista non è semplice. Pensare alla cucina da quando mi sveglio fino a quando vado a dormire. Sono cresciuta tanto scoprendo le potenzialità che avevo. L’esperienza è stata traumatica ma ci ha fatto capire tanto. Lo rifarei mille volte. Ci ha solo aperto gli occhi su quanto volevamo fare. Il termine giapponese ikigai racchiude il senso della cucina. Quella cosa che combacia a livello lavorativo e di passione che può portare qualcosa al mondo e che nutre te stesso. Chi trova l’ikigai non aspetta la pensione. Andrea Letizia e Nicky sono due ragazzi, due chef con la testa sulle spalle. Una coppia nella vita e una coppia in cucina. Cucinano e si divertono. Oggi fanno gli chef a domicilio con Nicky che si diverte a cucinare e a gestire i suoi canali social facendo lui stesso le riprese (si è attrezzato pure uno studiolo). Cucinano portandosi dietro le loro origini. Fondendole nei piatti. Mantova, Roma; Italia, Sri Lanka. La vera integrazione è qui. Non avrei mai pensato di portare tutte le mie origini nella cucina. Parmigiano, pasta fresca, aceto balsamica. sapori Dolci, rotondi. Nicky invece cerca sempre sapori decisi, piccanti, decisi, pungenti. Nonostante io abbia origini dello Sri Lanka sono vissuto a Roma con piatti romani che ti spaccano il palato in maniera positiva. Nello Sri Lanka con le spezie hai tantissimo sapore in bocca. Anche se delicato, il piatto deve avere una esplosione di gusti. Se non c’è non sono felice. Il successo non li tocca o comunque sembra non toccarli. Hanno tempo per evolversi e imparare. Non hanno bruciato le tappe. Se lo sono guadagnato e meritato. Certo, Masterchef ha aiutato ma poi quel di più ce lo hanno messo loro. Facciamo gli chef a domicilio da quasi anno. Siamo tranquilli ora nel portare cene anche a trenta persone. Sono felice e il motivo è perché non ho mai smesso di cucinare. Due ragazzi sereni. Due persone che, nelle mille difficoltà (perché non sempre è oro ciò che luccica) si completano vicendevolmente. Stare sempre insieme, anche negli spazi angusti di una cucina, dosare, preparare, cuocere, impiattare, non è semplice. Proprio nella diversità funzionano. Insomma, Andrea ha trovato la sua strada. Nicky può finalmente dare una risposta alla sorella. Li vedi felici e realizzati anche se il loro percorso è solo all’inizio. Non pensano ad un lontano futuro. Si concentrano sul migliorarsi giorno dopo giorno, sperimentando senza sognare (anche se Nicky confessa di cucinare anche nei suoi sogni). Senza pensare a cosa sarà il futuro. Hanno fiducia in loro stessi, nelle loro capacità, nella loro tenacia. Magari con un pizzico di stabilità in più che non fa mai male. Trovi sempre un meraviglioso sorriso sui loro volti. Quel sorriso che è trasposto direttamente nei loro piatti perché realizzati con tutta la loro anima. In bocca al lupo ragazzi. Ps Per una esperienza culinaria con loro potete far riferimento al sito internet: Andrealetizia & Nicky Brian Chef A domicilio (andreaenicky.com)     Ivan Vellucci ivan.vellucci@winetalesmagazine.com Mi trovi su Instagram come @ivan_1969  
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