BlendNews

BlendNews è un contenitore di informazioni dedicato al vino. Racconteremo gli eventi, le novità e le curiosità di questo mondo.

 

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6 Dicembre, 2022

Valdo e ASRoma, intervista a Matteo D'Agostino

AS Roma e Valdo Spumanti raggiungono l’accordo di partnership,  la cantina veneta diventa “Official Supplier” della squadra capitolina per un progetto che non si ferma alla semplice sponsorizzazione sportiva, ma che ha come cuore pulsante un accordo di licensing internazionale ed un relativo piano di crescita per portare il marchio ASRoma e Valdo in tutto il mondo. La storia di due eccellenze che si uniscono, ma al tempo stesso, due storie che si intrecciano fin dalla nascita avvenuta a pochi mesi di differenza nel finire del 1926 quella di Valdo Spumanti e nel luglio del 1927 quella della ASRoma. Due marchi che rappresentano nel mondo due territori unici e proprio dal naming hanno un altro punto in comune entrambi richiamano il territorio di origine.     Valdo che contiene già nel nome “Valdobbiadene”, il territorio che ospita la cantina con i suoi vigneti, riconosciuto nel 2019 come patrimonio dell’umanità da Unesco e fiore all’occhiello indiscusso del nostro patrimonio ampelografico. ASRoma che rappresenta non solo la squadra di calcio ma anche e soprattutto, la storia millenaria della città eterna. Due storie, come dicevamo che hanno continui richiami reciproci, come le origini del prosecco, prodotto principe della produzione enoica di Valdo Spumanti, che fece le prime apparizioni nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, un trattato naturalistico risalente al 77 d.C.. nel quale Plinio decantava la sua bontà riferendosi al vino pucino, molto amato da Livia, la moglie dell’imperatore Augusto, per le sue proprietà curative che, narra la leggenda, erano motivo della longevità della donna romana. Per capire meglio questo progetto abbiamo intervistato il brillante manager dell’azienda veneta Matteo D’Agostino, Global Trade Marketing Manager di Valdo che ha guidato questa partnership e che sempre di più interpreta con capacità e lungimiranza il suo ruolo di innovatore nel panorama enoico italiano. ASRoma e Valdo un’incontro appassionante, ci vuoi raccontare quando hai capito che era un progetto funzionale al vostro piano di crescita internazionale ? Da diverso tempo cercavamo un partner in ambito sportivo con dei valori e delle caratteristiche tali che potesse aiutarci a promuovere il nostro brand in Italia ma anche a livello internazionale.
La vittoria in Europa della passata stagione, il forte rinnovamento societario portato dalla nuova proprietà e non ultimo il fatto che sia la squadra della capitale con una comunità di tifosi internazionale incredibile sono stati fattori decisivi nella nostra scelta. Quale è stata la prima cosa che ti ha colpito dell’ambiente Roma? La passione e l’amore indiscusso dei tifosi “Roma non si discute si ama” è un patrimonio incredibile per questa società. Inoltre le professionalità della AS Roma sono di livello internazionale, si vede una ventata di aria nuova in un settore quello del calcio che fino a qualche anno fa era molto provinciale. Ed è un fenomeno che accomuna il mondo del vino a quello del calcio, poer affrontare le nuove sfide di crescita bisogna attrezzarsi con nuove competenze. La tifoseria della Roma è un concentrato di passione e 61.794 di spettatori allo stadio di media in questa prima parte di campionato lo confermano, praticamente sempre sold-out, che emozione hai provato entrando in uno stadio così? Non ero mai stato all’Olimpico ad una partita della Roma e la prima volta è stata un’esperienza incredibile anche per chi come me non è tifoso. Vedere così tanti giovani, famiglie con bambini, età e storie diverse, tutti insieme allo stadio a cantare a squarciagola un lunedì pomeriggio di metà agosto con un acquazzone poco prima del calcio d’inizio è stato incredibile. L’atmosfera che i tifosi della Roma sanno regalare è davvero qualcosa di unico. Siete riusciti ad unire due colossi del made in Italy: il marchio Roma che inevitabilmente si porta dietro la storia eterna della sua città ed il prosecco unico prodotto che nel mondo del vino è stato capace di diventare un marchionimo*.  Questo binomio crea un potenziale incredibile e per questo ti chiediamo: cosa ti aspetti da questo accordo pluriennale ed in quale mercato estero pensi di fare bene con il progetto di licensing internazionale? Siamo molto contenti di essere entrati nel mondo ASRoma e siamo convinti che questa partnership ha grandi potenzialità da esprimere. Non ho in mente un mercato estero in particolare, sia VALDO che ASRoma hanno progetti di espansione nel mercato asiatico e negli USA. Mercati nei quali sia il potenziale del Prosecco che quello del brand AS Roma possono giocare un ruolo importante. Facciamo un gioco, noi ti diciamo un personaggio legato alla ASRoma ed alla sua storia e tu ci dici quale vitigno lo rappresenta di più è perché… Partiamo dal passato e visto che siamo in tempi di mondiali…ti chiediamo per primo Bruno Conti? Uno degli eroi di Spagna 82, Bruno Conti è come la Perera di Valdobbiadene un vitigno autoctono, ormai molto raro e per questo prezioso. E se ti diciamo il neo mister dello Spezia, Daniele De Rossi? De Rossi è come la Glera, non molla mai. Adesso il capitano, Francesco Totti? Pinot Nero, di struttura, pregiato, elegante, che da vini longevi Passiamo ai giorni nostri, Nicoló Zaniolo? Un cabernet sauvignon intenso, strutturato. Non possiamo non chiederti il mister, Jose Mourihno ?? Un Moscatel di Setùbal intenso, complesso Quale sarà il prodotto Valdo più apprezzato dai tifosi della Roma secondo te? VALDO è un brand omnicanale chi preferisce acquistare il vino mentre fa la spesa potrà apprezzare il nostro best seller MARCA ORO Valdobbiadene Prosecco Superiroe DOCG, chi invece preferisce acquistare il vino in enoteca o online apprezzerà Cuvée di Boj Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG uno spumante dedicato alla ristorazione che poi è anche lo spumante dell’hospitality dell’Olimpico durante le partite della Roma. Ti ringraziamo per questa intervista e non ci resta che augurare un grosso in bocca al lupo a Valdo ed a ASRoma per questo ambizioso progetto di crescita. A cura della Redazione * marchionimi, ovvero marchi che sono entrati nel gergo comune con un significato generico rispetto a quello di origine. https://www.youtube.com/watch?v=RakajXgmc-E
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14 Novembre, 2022

Benvenuto Brunello 2022, la cantina Carpineto

In occasione del Benvenuto Brunello 2022, la cantina Carpineto apre le porte – o meglio i cancelli – della sua tenuta di Montalcino.
Siamo nel versante nord, lungo la strada statale 103 che da Montalcino porta alla località Nociarello; il terreno qui è prevalentemente composto da scisto argilloso, il più comunemente noto galestro, completamente diverso dal suolo vulcanico della sponda Amiatina, o dal sabbioso del versante grossetano. La proprietà, che oltre alla cantina secolare vanta anche un pozzo ancora funzionante, è composta da cinquantatre ettari di cui circa dieci interamente dedicati a Sangiovese Grosso; si può considerare di medio-piccole dimensioni, con una produzione annua di circa cinquantamila bottiglie, tra Rosso di Montalcino, Brunello e Brunello riserva. Il carattere elegante e corposo tipico dei vigneti del versante Nord di Montalcino viene accompagnato da un invecchiamento in botti di rovere di Slavonia da 30 hl. Una realtà intima nata nel 1967 dall’incontro fra Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo, due giovani ambiziosi e con una sola idea chiara in testa: creare un Chianti Classico di qualità, in antitesi col mercato interessato solo ad un vino da tavola semplice, beverino e rigorosamente in fiasco. Da lì, dalla primissima azienda a Dudda in Greve in Chianti, i risultati hanno supportato la passione, e oggi, dopo più di cinquant’anni, l’azienda vanta 5 tenute: una a Montalcino, due nel Chianti, una a Montepulciano e una nella Maremma.
Ad accompagnarci nella visita sono Caterina Sacchet – enologa- e Antonio Michael Zaccheo, eredi dei fondatori che con orgoglio e impegno portano avanti la tradizione familiare.
L’anteprima di questo Brunello 2018 non ha deluso: elegante e raffinato come dalle aspettative, decisamente più equilibrato e morbido della calorosa annata 2017.
Una considerazione particolare, a mio avviso, va a questo Rosso di Montalcino 2021: al naso ed al palato, regala sentori floreali e fruttati davvero interessanti e pieni, assumendo così il carattere di un vino indipendente dal fratello maggiore. A cura di Ambra Sargentoni
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8 Ottobre, 2022

Wine in Venice finalmente è possibile candidare la propria cantina

Wine in Venice finalmente è possibile candidare la propria cantina, si accendono le luci su “Wine in Venice” l’evento che andrà in scena dal prossimo 28 gennaio 2023 a Venezia. Inizia ufficialmente oggi la possibilità di candidare la propria azienda illustrando non soltanto i propri prodotti vitivinicoli e le rispettive caratteristiche, ma soprattutto sarà importante per le aspiranti cantine, raccontare progetti e risultati nelle tematiche di: etica, innovazione e sostenibilità. La candidatura è semplice, solo online, compilando il form dedicato sul sito wineinvenice.com Saranno Etica, Innovazione e Sostenibilità le tre discriminanti che selezioneranno i giurati dalla fine del prossimo novembre per arrivare poi ad assegnare le venti Wine Wild Card che garantiranno l’accesso finale alle cantine, una per regione d’Italia, al prestigioso red carpet. Le venti cantine avranno l’onore di sfilare con i propri prodotti a gennaio nel suggestivo ed unico scenario della Grande Scuola della Misericordia di Venezia e nello storico palazzo del Cà Vendramin Calergi. La qualità del prodotto, dal punto di vista organolettico, sarà garantita dall’autorevolezza e dalla professionalità di AIS (Associazione Italiana Sommelier) grazie all’accordo che l’organizzazione ha fatto con AIS Veneto, una garanzia di qualità nel bicchiere e partnership strategica per la corretta riuscita della manifestazione come dichiara il presidente di AIS Veneto  Gianpaolo Breda: “È un piacere essere presenti a questo importante appuntamento nella città lagunare. Parlare di vino significa parlare di cultura, AIS Veneto lo fa da sempre con attività, degustazioni e masterclass. Un momento formativo imperdibile nella cornice suggestiva della città più bella del mondo, un progetto ambizioso in cui il vino diviene protagonista alla scoperta di nuovi valori ed emozioni.” Gianpaolo Breda Venti cantine dicevamo che rappresenteranno ognuna la propria regione di appartenenza, un vero premio al duro lavoro in vigna che ogni anno per situazioni economiche e climatiche diventa sempre di più eroico, un vero premio perché non sarà richiesta nessuna quota di partecipazione alle cantine selezionate. La giuria che voterà le cantine sarà poliedrica e con importanti figure sia del mondo del vino ma anche e soprattutto composta da persone di spicco in campo di: etica, sostenibilità ed innovazione, sveleremo a fine novembre la giuria completa ma vi anticipiamo i primi tre nomi: Simone Roveda, Laura Donadoni, Emiliano De Venuti che si aggiungono ai già presentati precedetemene ,  Gianpaolo Breda presidente di AIS Veneto Giuseppe Petronio e del presidente di giuria Luca Ferrua direttore di “Il Gusto” verticale del gruppo Gedi dedicata a Food&Wine. Sarà un evento che unisce il mondo del vino con molte sinergie importanti come quella con Emiliano De Venuti, amministratore delegato di Vinòforum (evento storico sul vino a Roma arrivato alla ventesima edizione) e giurato in commissione Wine in Venice che dichiara: “Sono convinto che le sinergie portino avanti i progetti migliori, che insieme si fa la differenza e che uniti si possa arricchire sempre più quel “bouquet” di valori aggiunti che rendono l’enogastronomia italiana unica al mondo.” Emiliano De Venuti con Giovanna Prandini durante Vinoforum 2022 Uno dei pilastri della manifestazione sarà l’etica e su questo tema abbiamo il piacere di anticiparvi la partecipazione di Laura Donadoni come speaker dell’evento e come giurata della commissione di selezione, Laura è una giornalista e wine educator che vive tra l’Italia e la California che ha fondato l’agenzia di comunicazione La Com per la promozione del vino ed è l’unica donna italiana membro del prestigioso International Circle of Wine Writers di Londra ed ecco la sua dichiarazione: “Quando mi è stato presentato il progetto di Wine in Venice ho accettato senza esitazioni di farne parte perché è un evento che mette al centro i valori delle aziende e non solo le qualità tecniche dei vini. Ci sono molti vini eccellenti sul mercato, ma quante aziende etiche? Quante veramente sostenibili? Selezionarle e valorizzarle è l’obiettivo di questa manifestazione e sono lieta di poter dare il mio contributo in giuria e nei dibattiti culturali”
Laura Donadoni  Sarà un evento con una forte componente di innovazione e digitale e per questo cercherà di parlare alle nuove generazioni, dialogare con le nuove generazioni è il mantra del terzo giurato che abbiamo svelato in anteprima, ovvero Simone Roveda. Il trentenne piemontese è uno dei volti social più importanti del settore enoico: quarto al mondo e primo in Italia secondo la classifica Worldinfluencer, la sua community Winerylovers conta ad oggi oltre duecentomila follower su Instagram. Simone intervistato sull’evento veneziano ha dichiarato: “E’ per me un grande piacere dare il mio contributo in questa prima edizione di Wine in Venice. Trovo che basare la selezione delle cantine sui principi di etica, innovazione e sostenibilità costituisce un ottimo punto di partenza e di riflessione per tutte le prossime iniziative all’interno del settore.” Simone Roveda  In conclusione è importante fin da subito l’ingresso di Consorzi e grandi cantine che avranno la funzione di “Winery Coach” e parteciperanno al processo di assegnazione delle Wine Wild Card per sostenere così la filiera produttiva italiana. Gli organizzatori sveleranno tutti i dettagli ad inizio dicembre ma hanno anticipiamo alcune dichiarazioni significative del Consorzio dei Vini della Valpolicella e di Ascovilo. Matteo Tedeschi direttore del Consorzio dei Vini della Valpolicella, sottolinea: “Wine in Venice rappresenta per il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella un’opportunità irrinunciabile di presentare i famosi vini della Valpolicella in una cornice pregevole di elevato valore estetico e paesaggistico quale la città di Venezia, perla del turismo, patrimonio artistico e architettonico d’Italia e del mondo! I prestigiosi palazzi Veneziani, testimoni emblematici di storia, tradizione e bellezza, saranno il miglior biglietto da visita per una denominazione che rappresenta eleganza ed esclusività nel mondo del vino!” Matteo Tedeschi (sulla destra della foto) con Christian Marchesini Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo ha dichiarato: “Venezia è nota nel mondo per la sua bellezza e la sua storia, una cornice magnifica per ospitare le eccellenze del gusto: Ascovilo come associazione di 13 consorzi di tutela dei vini di Lombardia non può e non vuole mancare perché il vino è cultura e la nostra agricoltura oggi più che mai un patrimonio da difendere e da conoscere. I nostri vini di Lombardia sono esportati in tutto il mondo ma poco presenti nei ristoranti italiani , per questo dobbiamo ripartire dalla educazione al bello e al buono e Wine in Venice è una opportunità per chi nel nostro settore vuole fare rete e lavorare insieme per valorizzare il Made in Italy” Giovanna Prandini  Appuntamento a Venezia nel 2023, ma intanto spazio alle candidature per un evento davvero unico. Welcome to the Wine Red Carpet. La redazione di WineTales Magazine  https://www.youtube.com/watch?v=RakajXgmc-E
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2 Ottobre, 2022

Numeri da record per la Wine Media Conference 2022

Numeri da record per questa edizione della Wine Media Conference che si è chiusa ieri a Desenzano del Garda, numeri di qualità e non di quantità per la città lombarda che ha ospitato oltre cento giornalisti americani che hanno degustato oltre trecento etichette italiane e che hanno conosciuto tanti importanti produttori, apprezzando prodotti e specialità del nostro paese.  Tre giorni intensi con attori di assoluta importanza del panorama vitivinicolo nostrano con Ascovilo che ha sostenuto con i suoi tredici consorzi lombardi l’iniziativa. Tre giorni pieni di momenti formativi e didattici che hanno generato discussioni e proposte da sviluppare sia per produttori e consorzi coinvolti ma anche e soprattutto per tutta la filiera del vino internazionale. E’ stata anche un’occasione unica per mettere in vetrina la capacità ricettiva del lago di Garda, patrimonio indiscusso del nostro paese, come sottolinea il vice sindaco di Desenzano del Garda, Stefano Medioli: “È stato un piacere partecipare a questa importante manifestazione, organizzata in maniera impeccabile e che ha registrato un enorme successo di visibilità e qualità. Credo che il nostro territorio sia naturalmente vocato a queste produzioni, a questa condivisione ed a questa ospitalità verso chi dimostra di gradire, comprendere e divulgare i valori che tali produzioni rappresentano per il nostro territorio e per la nostra comunità. Per questi motivi siamo lieti di dare sin d’ora la nostra entusiastica disponibilità a chi vorrà in futuro organizzare eventi in linea con tali principi, garantendo il massimo supporto istituzionale.” Tornando al programma di ieri, la giornata conclusiva della Wine Media Conference ha visto due tematiche principali la sostenibilità e l’etica. Due pilastri cardine dell’attività produttiva internazionale, un’approfondimento iniziato con due  speaker americani Bruce Schoenfeld  e Devin Parr che hanno incentrato il  loro intervento sull’evoluzione di queste tematiche nel mondo del vino. Sostenibilità che ha raggiunto il suo apice con l’intervento di Slow Food Italia con Carmen Wallace e tre vignaioli che fanno della sostenibilità il proprio mantra:  Luca Formentini di Podere Selva Capuzza in Lugana, Antonella Manuli di  Fattoria La Maliosa in Maremma e Francesca Petrussa di Vigna Petrussa in Friuli, moderate dall’incontenibile Gwendolyn Alley coordinatrice USA di Slow Wine Guide. Gwendolyn Alley Prezioso ed interessante l’intervento proposto e moderato dal consorzio Garda Doc che ha spostato il tema della sostenibilità sul cambiamento climatico, presentando lo studio agro-climatico dell’area ed un approfondimento sulle biodiversità locali. Speaker di questa sessione Alberto Panont, direttore del Consorzio ed il professor Mariani dell’università di Milano. Nel pomeriggio spazio al vino, ma sempre con un occhio alla sostenibilità ed alle storie di Marcello Lunelli di Ferrari Trento, Michele Manelli della cantina Salcheto e di Alberto Tasca della cantina  Tasca d’Almerita per poi concludere il pomeriggio  con una masterclass bendata organizzata dal consorzio del Lugana per scoprire i cinque sensi applicati alla tecnica di degustazione. In conclusione di questa tre giorni abbiamo raccolto la dichiarazione del padre fondatore di questa manifestazione, Allan Wright che dal 2008 riunisce con questo evento la stampa americana di settore: Wow! How impressed I am with the Lombardy wine regions. We were so excited to bring the Wine Media Conference to Europe for the first time and to choose Italy and the Lombardy area. But our expectations have been exceeded by the interesting wine areas, the incredibly welcoming winery owners, and the delicious wines and local cheeses. Allan Whight Ad organizzare questa edizione che per la prima volta è arrivata in Europa e ancor meglio in Italia della Wine Media Conference sono state due donne e che donne! Due professioniste che stanno imponendo il loro saper fare dimostrando che la competenza, unita alla passione, diventa un mix inarrestabile.  Il motore di questa coppia è Laura Donadoni giornalista e wine educator che vive tra l’Italia e la California. Laura ha fondato l’agenzia di comunicazione La Com per la promozione del vino ed è l’unica donna italiana membro del prestigioso International Circle of Wine Writers di Londra. Laura anche lontano da telecamere e microfoni è una scoperta continua, la sua forza e determinazione sposta qualsiasi montagna…in questa occasione poi si è unita con una altra talentosa donna del vino con carisma e grande spessore Giovanna Prandini presidente di Ascovilo, produttrice e proprietaria della Perla del Garda che con il suo impegno sta rivoluzionando il posizionamento del vino lombardo in Italia e nel mondo. Abbiamo chiesto ad entrambe una loro considerazione dell’edizione della Wine Media Conference appena conclusa e ve le riportiamo qui di seguito. “Avere tanti stimati colleghi e colleghe statunitensi qui a dialogare di giornalismo e comunicazione del vino è per me il coronamento di anni di attività di divulgazione del vino italiano e tessitura di relazioni tra Italia e USA. Sono soddisfatta di questa prima edizione europea della wine media conference perché credo sia stata un’occasione importante per capire che cosa i media di settore cercano: spero che le cantine e i consorzi che hanno preso parte alla conferenza facciano tesoro dei feedback raccolti in questi giorni per migliorare la comunicazione internazionale di vini e territori e soprattutto per credere maggiormente nel potenziale ancora da sviluppare” Laura Donadoni “E’ stata una straordinaria opportunità per produttori e consorzi! Un’occasione unica per incontrare persone con uno straordinario livello professionale intervenute qui a Desenzano. Questo ci aiuta a riflettere su come cambiare la promozione dei nostri prodotti perché bisogna iniziare a formare le cantine per una corretta presentazione non solo in Italia, ma anche per i mercati internazionali. Bisogna usare meglio la lingua inglese in modo da poter esprimere e raccontare la propria storia e farlo nel modo più efficace possibile. Sono davvero felice di questa edizione della Wine Media Conference e spero che questa storia di successo possa avere un seguito nei prossimi anni” Giovanna Prandini  Quello che ci portiamo a casa da questi tre giorni è che il vino Italiano è in mano a persone:  capaci, serie e preparate ma soprattutto persone che finalmente iniziano a fare una cosa fondamentale, per crescere e diventare più forti “FARE SQUADRA INSIEME”…è stato davvero bello vedere un team così grintoso mettercela tutta per valorizzare il patrimonio ampelografico del nostro paese…Let’s Go! Appuntamento al prossimo anno per una nuova edizione della Wine Media Conference e magari ancora in Italia… La redazione di WineTales Magazine  https://www.youtube.com/watch?v=RakajXgmc-E
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30 Settembre, 2022

Made in Italy protagonista con la Lombardia vitivinicola alla Wine Media Conference

Made in Italy protagonista con la Lombardia vitivinicola alla Wine Media Conference nel secondo giorno della quattordicesima edizione della Wine Media Conference trascorsa all’insegna di momenti istituzionali e proficui scambi di opinioni, in un ponte che sta unendo qui a Desenzano del Garda i due continenti: il vecchio ed il nuovo. Ci siamo sentiti un po come a bordo di una delle caravelle di Cristoforo Colombo ma al posto della Nina, la Pinta e la Santa Maria avevamo il Groppello Grasparossa, il Nebbiolo Chiavennasca ed il Turbiana che ci hanno guidati in questa esplorazione ma al contrario dell’esploratore Genovese, abbiamo fatto noi da esploratori per far scoprire il territorio italiano (in particolare quello lombardo) al un nuovo continente, quello Americano rappresentato da un gruppo di giornalisti di settore che hanno tempestato di domande le due “esploratrici” Laura Donadoni e Giovanna Prandini. “La qualità è la sola strada di comprendere il territorio lombardo”                                                                                        Giovanna Prandini Una mattinata di domande sul territorio Lombardo e non solo, con la voglia da parte del pubblico americano di capire il modo di lavorare del nostro paese e di conoscere nel dettaglio come sono prodotti i 24.000 ettari vitati Lombardi e 1.370.000 ettolitri di vino prodotti in Lombardia. Incalzanti le domande dei giornalisti americani per comprendere meglio come il nostro paese affronta l’export e come è in grado di raccontare le storie del territorio per farle apprezzare in tutto il mondo. Su questo punto Giovanna Prandini ha ribadito con fermezza che “Non possiamo vincere da soli in un mercato così grande, ma dobbiamo essere una squadra unita che presenta e si posiziona correttamente in un mercato così grande ed importante come quello americano ed in generale in quello mondiale” Un approfondimento sulla forza del digital in tutti i suoi canali da Tik Tok ad Instagram, sottolineando l’importanza della SEO e del posizionamento nei motori di ricerca che hanno caratterizzato la seconda parte della mattinata condotta dalla blogger americana  Diane Letulle con un focus dedicato ai casi Italiani di Chianti ed Amarone che sono riusciti a posizionarsi correttamente nel mercato statunitense. Ha concluso la mattinata un viaggio dai cugini transalpini con una masterclass cibo vino che ci ha portato a Bordeaux con sei diversi prodotti e due grandi vitigni protagonisti il Semillion ed il Sauvignon per un alternasi di dolcezze e morbidezze organolettiche, in sei espressioni di uno dei territori più importati dell’enologia mondiale. Un percorso che ha nuovamente creato un ponte tra Italia e Francia per un momento di condivisione e sinergia sempre più importante per questo mondo. Punta di diamante della masterclass è stato indubbiamente  il Loupiac di Chateau du Cros che con i suoi 12 mesi in botte ed un ottima persistenza in bocca ha stregato il pubblico americano. Senza mancare di rispetto ai nostri cugini francesi, il livello enoico sale drasticamente dal pranzo con una firma d’autore del nostro patrimonio ampelografico Cantine Bertani che con un percorso di eccellenza ha ribadito al pubblico presente un concetto fondamentale: “Bertani è storia dell’Amarone, ma vuole essere anche il futuro di questo prodotto così esclusivo! “                             Andrea Lonardi, operations Director Angelini Wines&Estates ha continuato commentando: “Ci tengo a dire una cosa in maniera forte,  Valpo is Back! Ma solo se crediamo nei vini leggeri e meno alle mode di mercato, solo se rispettiamo più il territorio di appartenenza e se riusciamo ad interessare sia gli opinion leader, come in questa occasione, sia i consumatori che dovranno scegliere il nostro prodotto” Pomeriggio di grande livello iniziato con Stevie Kim, pilastro di Vinitaly International, che ci ha raccontato il rapporto tra podcast e vino con una lectio magistralis per ribadire un concetto fondamentale: il vino ha bisogno di essere giovane, di parlare a diversi target e raccontare a tutti la propria tecnicità con naturalezza ed arrivare a tutti. E’ proprio questa la forza della sua piattaforma di podcast “Italian Wine Podcast“. “Il Nebbiolo delle Alpi” ha chiuso la seconda parte del pomeriggio, con tre grandi etichette di Sondrio e dintorni quelle di Rainoldi, Marsetti e Nino Negri tre vini che hanno entusiasmo tutti americani ed italiani presenti perché poi alla fine il vino è proprio questo riunire tutti davanti ad un calice. Chiusura con il brivido con lo speed date con il produttore che in 5 minuti doveva servire il proprio vino e convincere il pubblico americano della bontà del prodotto. Una formula diretta ed immediata per entrare nel cuore del consumatore finale. Appuntamento a domani con la giornata conclusiva della Wine Media Conference 2022. La redazione di WineTales Magazine    https://www.youtube.com/watch?v=RakajXgmc-E
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29 Settembre, 2022

Wine Media Conference 2022, i protagonisti della prima giornata: le Donne, il Sannio e Fivi.

La Wine Media Conference è la rassegna mondiale dedicata alla comunicazione del vino, fondata nel 2008,  evento internazionale dedicato al settore del vino che riunisce ogni anno wine blogger, giornalisti di settore, wine media tradizionali, influencer dei social media e operatori di settore, in particolare statunitensi, offrendo una occasione unica di incontro. I professionisti esperti di vino partecipano per migliorare e arricchire le proprie competenze e per conoscere e raccontare all’esterno i territori del vino più importanti del mondo. Oggi 29 settembre, è iniziata la Wine Media Conference e per la prima volta in Italia, in Lombardia con Desenzano del Garda che si è trasformata nella capitale mondiale della comunicazione del vino. La prima giornata appena conclusa ha visto un protagonista indiscusso: le donne. Donne che con la loro eleganza e la loro inconfondibile tenacia hanno raccontato al pubblico americano l’unicità del nostro territorio e la forza del nostro patrimonio ampelografico. Padrona di casa e grande protagonista Laura Donadoni che come sempre, riesce a moderare con il suo inconfondibile stile il panel del pomeriggio dedicato alle donne del vino. “Tre donne del vino, tre donne di Bergamo, tre donne cocciute” Cosi si sono definite le tre protagoniste del panel condotto da Laura con Cristina Scarpellini della Tenuta Scerscé e Presidente della Fondazione ProVinea, Francesca Pagnoncelli Folcieri proprietaria della Cantina Pagnoncelli Folcieri e  Presidente del Consorzio del Moscato di Scanzo.  Un’ ora in compagnia del buon vino e di storie di tenacia e forza ma che ci hanno colpito per il racconto sempre attento a sottolineare un altro valore importare L’umiltà come più volte ribadito da Cristina Scarpellini nel suo racconto di come un avvocato che da Bergamo è diventato vignaiolo in Valtellina e con forza è riuscito a far diventare i “muretti a secco” tipici del paesaggio lombardo di Sondrio e provincia patrimonio dell’umanità. “Tanto studio e tanta umiltà che mi hanno permesso di far diventare i muretti a secco un patrimonio dell’Unesco.” Conclude sempre Cristina il suo intervento con un incipit che ci ha stregato: “Bella la Valtellina, bella la sfida, bello il Nebbiolo!” La storia del Moscato di Scanzo la conosciamo bene noi di Winetales Magazine, grazie soprattutto a Francesca Pagnoncelli Folcieri presidente del Consorzio, ma è stato stupefacente vedere come il pubblico americano ascoltasse con stupore la storia dei 31 ettari vitati che compongono questa piccola DOGC.
La seconda parte del pomeriggio è trascorsa con FIVI e la forza del suo gruppo, che la presidente Matilde Poggi, ha rafforzato  rispondendo alle domande della stampa americana sottolineando i tre obiettivi importanti di Fivi in Europa. Quali sono le sfide dei vignaioli indipendenti in europea? La Burocrazia ha un impatto troppo alto Le Leggi europee votate non devono essere dannose per i piccoli produttori (es. etichetta in 20 lingue) Attività come quella della Sicurezza Alimentare sono pensate solo per grandi aziende e mettono in ginocchio piccole cantine che non riescono ad adeguarsi alle normative. Una panel che si è trasformato in un viaggio nello spazio, nella terra e nel tempo con vignaioli giovani e di indubbio talento: Davide Lazzari , Organic proprietario di Lazzari in Capriano del Colle, Alessio Brandolini dell’azienda Agricola Brandolini in Oltrepò Pavese e Paolo Pasini di Pasini San Giovanni e Vice Presidente del Consorzio Valtenesi e del Consorzio Tutela Lugana Doc. Un momento che ha ribadito un concetto davvero fondamentale, fare squadra parlare del vino degli altri , lavorare con attenzione insieme agli altri è questo che fa crescere davvero un territorio.   Appuntamento a domani con la seconda giornata della Wine Media Conference 2022. La redazione di WineTales Magazine 
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24 Settembre, 2022

Wine Media Conference 2022, inizia il conto alla rovescia...

La Wine Media Conference è oramai alle porte! E’ iniziato il conto alla rovescia e mancano solo tre giorni e siamo pronti a raccontarlo “live” con la nostra redazione che avrà l’onore di partecipare. Il sipario si alzerà il prossimo 27 settembre ed andrà in scena per la quattordicesima volta…ma la vera sorpresa è che per la prima volta sarà in Europa e grazie ad Ascovilo in Lombardia e precisamente a Desenzano del Garda in provincia di Brescia. La Wine Media Conference è la rassegna mondiale dedicata alla comunicazione del vino, fondata nel 2008,  evento internazionale dedicato al settore del vino che riunisce ogni anno wine blogger, giornalisti di settore, wine media tradizionali, influencer dei social media e operatori di settore, in particolare statunitensi, offrendo una occasione unica di incontro. I professionisti esperti di vino partecipano per migliorare e arricchire le proprie competenze e per conoscere e raccontare all’esterno i territori del vino più importanti del mondo. La Wine Media Conference nel 2021 si è svolta a Eugene, in Oregon, mentre quest’anno dal 27 settembre al 3 ottobre per la prima volta arriverà in Europa. Gli organizzatori hanno infatti scelto la Lombardia con Desenzano del Garda che per una settimana diventerà la capitale mondiale della comunicazione del vino. Un risultato storico ottenuto grazie all’impegno organizzativo di Ascovilo, l’associazione che raggruppa 13 consorzi vitivinicoli lombardi. L’iniziativa si propone di valorizzare e far scoprire la Regione Lombardia come terra di vini straordinari e meta turistica di alto livello presso un target nazionale e internazionale. “E’ un onore ospitare per la prima volta in Europa, proprio in Lombardia e in particolare sul lago di Garda, un evento mondiale come la Wine Media Conference – ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi -. I vini lombardi e i territori che rappresentano saranno al centro del mondo. Una occasione che sapremo sfruttare nel migliore dei modi. La Lombardia è terra di grandi prodotti. Dobbiamo imparare a comunicare meglio ciò che facciamo anche attraverso i racconti di testimonial ed esperti del settore che sappiano informare e influenzare i consumatori. Il vino è la carta di identità di un territorio e dobbiamo valorizzare le nostre etichette anche in chiave turistica in maniera strutturale. Ringrazio la presidente Giovanna Prandini per la proficua collaborazione. Questa manifestazione, ospitata per la prima volta in Europa, è il fiore all’occhiello dell’azione di Regione Lombardia in questi anni finalizzata alla promozione e valorizzazione dei nostri vini, considerando il vino non un semplice prodotto, ma il veicolo di racconto di un territorio”. La conferenza si terrà dal 29 settembre al 1 ottobre all’Hotel Acquaviva del Garda di Desenzano. Durante la conferenza sono previste diverse attività di divulgazione e degustazione tra cui Educational sessions, Discovery sessions, Live Wine Social, pranzi e cene a tema con abbinamento dei vini.
“Portare in Europa la Wine Media Conference per la prima volta, in particolare in Italia ed in Lombardia , è un grande risultato per Ascovilo reso possibile da un incontro fortunato e fattivo con Laura Donadoni a Merano nel 2021 e che premia il desiderio dei nostri Consorzi di Tutela di fare insieme azioni strutturate e coerenti per la promozione dei vini di Lombardia – ha aggiunto il presidente di Ascovilo, Giovanna Prandini -. Come Associazione dei consorzi vitivinicoli lombardi avremo una straordinaria opportunità di rivolgerci al mercato americano in modo coordinato, potendo confrontarci con oltre 50 giornalisti di primissimo livello negli Stati Uniti, con un programma pensato per rendere memorabile l’appuntamento italiano volto a valorizzare e far scoprire la Regione Lombardia come espressione plurale di vini DOCG , DOC e IGT. Parlare di territorio tuttavia non basta per cogliere a pieno la tradizione e cultura lombarda, per questo la Wine Media Conference sarà preceduta e seguita da escursioni volte ad esplorare i diversi paesaggi che ospitano le produzioni regionali e non mancheranno eventi conviviali : a titolo esemplificativo cito due appuntamenti a Desenzano, nelle splendide cornici del Museo Rambotti e in Castello, in collaborazione con Grana Padano nel chiostro del museo in data 30 settembre e con Valtenesi e Lugana insieme sabato 1 Ottobre. Inoltre grazie alla collaborazione con il Consorzio Garda Lombardia abbiamo proposto per gli accompagnatori dei giornalisti impegnati nella Conference, un programma speciale a forte vocazione turistica affinchè il ricordo di questa esperienza rimanga nel cuore dei visitatori e delle loro famiglie“. “Siamo sempre molto felici di poter essere un veicolo di valorizzazione dei prodotti che ricadono sui nostri territori. – ha aggiunto Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano, sponsor della serata del 30 settembre nel chiostro del Museo Rambotti -. Abbiamo prodotti straordinari e un patrimonio enogastronomico unico da tutelare e da valorizzare e il Grana Padano, in quanto formaggio DOP più consumato al mondo, deve farsi parte responsabile per diffondere la cultura del gusto e della qualità in tutto il mondo”.
“Ho visto nascere questa conferenza dedicata ai professionisti della comunicazione del vino, partecipando negli States ad ogni edizione come giornalista e ambasciatrice dei territori italiani – ha ribadito Laura Donadoni, giornalista, wine educator e divulgatrice della cultura del vino italiano in USA -. Quando Allan Wright lo scorso anno mi disse di voler portare la WMC per la prima volta in Europa mi sono ripromessa che avrei fatto di tutto perché fosse il mio Paese d’origine a ospitarla. Era un’occasione troppo preziosa, il coronamento del lavoro di anni nel promuovere con orgoglio il vino italiano negli Stati Uniti. Ho trovato in Giovanna Prandini a capo di Ascovilo la stessa determinazione e amore per la nostra terra: una scintilla che ci ha permesso di far diventare realtà quella promessa. L’abbiamo proposto a Regione Lombardia per la portata nazionale della manifestazione e abbiamo trovato subito entusiasmo e voglia di portare a casa il risultato. Ora non dobbiamo sprecare l’occasione, innanzitutto per i nostri produttori che hanno storie straordinarie per far innamorare la stampa di settore della Lombardia e dell’Italia”. “Il turismo del gusto è una componente fondamentale dell’offerta turistica gardesana e fra gli elementi principali che concorrono alla scelta di una località dove trascorrere una vacanza. Il Garda e la Lombardia più in generale si presentano al mercato turistico internazionale con un’offerta strutturata: cantine, degustazioni, percorsi fra i vigneti, abbinamento ai piatti del territorio, vini di altissima qualità e che già sono presenti sui mercati mondiali. La Wine Conference è una manifestazione di altissimo profilo che darà l’opportunità al nostro territorio di farsi conoscere e aprirsi a nuove opportunità. Su questi motivi si fonda la collaborazione del consorzio Garda Lombardia con Regione Lombardia e con Ascovilo che, grazie al lavoro della sua presidente Giovanna Prandini ha portato sul Garda e per la prima volta così tanti autorevoli media statunitensi”, ha spiegato Massino Ghidelli, presidente Consorzio Garda Lombardia. Il sindaco di Desenzano del Garda, Guido Malinverno, non ha nascosto la soddisfazione: “Vino, comunicazione e valorizzazione dei prodotti dell’entroterra sono tutti ingredienti di una manifestazione che è unica nel suo genere, specialmente per un Comune come Desenzano del Garda. Abbiamo l’onore e l’onere di essere la prima città in Europa ad ospitare questa rassegna di caratura mondiale, ma sono convinto che la meravigliosa cornice del Lago di Garda e la ricettività offerta dalle strutture del nostro territorio formeranno il perfetto connubio per offrire a chi verrà in occasione del Wine Media Conference un’esperienza indimenticabile”. Non solo. Anche Pietro Avanzi, Assessore alla Cultura della cittadina lacustre, è sulla stessa linea di pensiero: “L’anno scorso questo evento si è tenuto a Eugene, in Oregon, mentre tra pochi giorni avremo la fortuna di ospitarlo qui a Desenzano: già questo elemento rende l’idea dell’importanza di questa manifestazione non solo per la nostra città, ma per l’Italia intera. Considerando poi che il nostro territorio ha da sempre la cultura e la propensione alla produzione vitivinicola e alla sua esportazione internazionale, il Wine Media Conference diventa un appuntamento di portata storica, un’occasione imprescindibile per le tante opportunità che offre e per la creazione di nuovi rapporti da instaurare con tutti i paesi del mondo presenti”. Nei giorni precedenti e successivi alla conferenza si svolgeranno 6 escursioni che coinvolgeranno 7 Consorzi di Tutela del Vino di Lombardia Pre-Conferenza
27/09/2022 VALCALEPIO + MOSCATO DI SCANZO
28/09/2022 LUGANA
28/09/2022 VALTENESI
Post-Conferenza
02/10/2022 VINI MANTOVANI
02-03/10/2022 VALTELLINA
02-03/10/2022 OLTREPO La redazione di WineTales Magazine 
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28 Agosto, 2022

Altri sette pezzi di Marketing, forse meno semplici

Altri sette pezzi di Marketing, forse meno semplici, sembra sinistramente essere il seguito di “Sette pezzi di Marketing semplici“. Ovvero altre 1+6 ideone genialinone di marketing, almanaccate qua e là. Comunque sia l’introduzione è sostanzialmente la stessa, non sto quindi a riprenderla: andiamo diretti sui casi. Zero. Ancora sulla conversione in qualità Se non piace la legge della conversione della quantità in qualità perché d’ispirazione materialista marxista, basterà rimpiazzarla con il noto truismo del protopropagandista Goebbels secondo il quale basta ripetere cento, mille volte una menzogna e questa si trasformerà in verità. Contenti ora, nostalgici? Peccato pare la citazione sia una bufala. Vabbé, motivatela un po’ come ti pare, basta che nel frattempo si continui a comunicare: altrimenti non esisteremmo. Uno. Definitio Hiding Il marketing 3.0 consiste nel riaffermare costantemente il mantra senza mai menzionarlo esplicitamente (definitio hiding, nascondimento della definizione, di ciò di cui si parla). Visto che ormai dell’ontologia (e anche della teologia e della geometria, direbbe il contemporaneo Don Quixote dadaista Ignatius Reilly) non importa più nulla a nessuno (e quasi nessuno ci capisce più nulla, aggiungo io), inutile dire di cosa si stia parlando, meglio illustrarne i soli accidenti più favorevoli. Ne riparleremo quando avremo capito come smaltire decentemente i pannelli fotovoltaici dismessi. O i rifiuti in genere. Due. I miti del nostro tempo Ogni azione di marketing ben indirizzata procede per sfruttamento di un mito contemporaneo: la conoscenza di questi è quindi vivamente consigliata. C’è giusto un libro “I miti del nostro tempo” di Umberto Galimberti che tengo in bagno per i miei momenti di ricercata massima intensione (vedi https://www.treccani.it/vocabolario/intensione/, al numero 2.). Tre. La miseria della linearizzazione La linearizzazione fuori scala è la radice quantitativa di ogni bimbominkiata o se preferite basta ricordarsi il modo di dire “partire per la tangente”. Spiego. Molto vicino all’ascissa del punto di tangenza, la tangente è un’ottima approssimazione, anzi la migliore, anzi direi proprio una situazione “leibnitziana” – nel senso del Candido di Voltaire – della curva, ma non appena vi si distanzi un poco… ecco, praticamente non serve più a nulla. Come le proiezioni dei ricavi sull’ultimo excel del vostro consulente direzionale, insomma. Quattro. Psicostoria, Sincronicità e Risultatismo Ci piacerebbe padroneggiare la psicostoria, ma al momento ci dobbiamo accontentare di farci devoti alla sincronicità junghiana: fare poi riferimento alla teoria cinetica dei gas potrebbe pure aiutarci in questo senso, quantomeno a sparare cazzate (cit.) interessanti. Qui servirebbe un piccolo chimico o un appassionato di Asimov per capirla, purtroppo non ve ne sono a sufficienza né degli uni né degli altri. Ripiegando sulla sincronicità, questo “principio di nessi acausali” (Kant, perdonaci tutti, a cosa ci tocca dar seguito), cercate di restare sincronici al vostro aspirante committente (in qualsiasi modo se siete dei banali risultatisti allegriani, secondo dignità di uomini fatti a non viver come bruti se siete fini giustificatori di mezzi) Per il resto degli umani continui pure a valere il trogroditlico principio di autorità. Ipse dixit. E date pure la colpa al preparatore atletico di tutti quegli infortuni muscolari che perseguitano la vostra squadra del cuore. Cinque. Occhio alle code grasse e rischiare grosso, sempre La teoria delle code grasse di NNT è una riserva infinita di truismi; lo è anche la logica del rischiare grosso. Preso un fenomeno, modellatelo secondo una statistica qualunque e poi divertitevi ad analizzare casi nei quali la distribuzione che avete usato inizialmente si rivelerebbe sperimentalmente errata. Sostituitela quindi con un’altra distribuzione (questa sì che si rivelerebbe sperimentalmente adeguata al fenomeno, quindi corretta) e giocate a calcolare il danno o il guadagno che ne deriverebbe. Per inciso, dedurre da tutto questo marchingegno intellettuale qualcosa di comprensibile al managerume contemporaneo medio (distribuito normalmente, con code davvero anoressiche) è impresa da veri e propri circonventori d’incapaci provetti, ma almeno la sincronicità che ne deriverà sarà di quelle a prova di bomba. Basterà ricordarsi, nel proporre l’ennesimo libro dei sogni, di evidenziale il proprio rischio minimizzando nel contempo quello del (circonvenendo) aspirante committente. Sei. Genailinate e salti epistemici Quando una regola si applica in pochissimi casi, puoi tranquillamente evitare di chiamarla regola e procedere per analisi diretta dei casi. Capisco il fascino di essersi inventati qualcosa e potergli quindi dare il nome e rivendicarlo come il proprio ultimo salto epistemico, ma la storia si fa o per battaglie o per rinnovata autocoscienza delle masse (rinnovamento catalizzato da cause di diversissima natura tra di loro, ma questa è un’altra storia): non certo per genialinate. Outro Altri sette pezzi di Marketing, forse meno semplici, giusto per fare bella figura con il committente. Foto dell’autore, si ringrazia il produttore del Franciacorta QBlack e QZero, (Quadra Franciacorta, Cologne) non solo per le bottiglie, ma anche per avermi fatto fotografare le operazioni della vendemmia. Grazie mille! Da @bottigliadissanguata, passo e chiudo: difficile, ma dovessi mai trovare altri sette pezzi, scriverò il seguito.
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16 Agosto, 2022

Brindisi di Ferragosto

Direttamente dai post Instagram i nostri brindisi di Ferragosto. Per una virtuale festa di redazione ecco di seguito foto e suggerimenti di quello che alcuni di noi hanno stappato per fare festa. In alto i calici alla vita, alla vite e al suo futuro.   Claudia Riva di Sanseverino e Duezerosette Il mio Ferragosto quest’anno è particolare e necessita di una bottiglia altrettanto particolare. Duezerosette Spumante metodo classico millesimato pasdosé 48 mesi dell’Azienda Maffone – inserito nella classifica 50 Great Sparkling Wines of the World 2022 con 93 punti – è il primo ed unico spumante prodotto con uve Oremasco. Ditetro di me la vista di Framura dal …, il mio luogo del cuore, che me lo ha fatto scoprire @crivads   Federico Bovarini e Ornellaia 2015 Anche se è piena estate, oltre allo Champagne, Bolgheri va sempre bene! Finezza, eleganza, sensualità. Buon Ferragosto. @federico_bovarini   Ivan Vellucci e Celeste Ecco il mio vino. Appena scoperto. Un calabrese in purezza di un’azienda (Cantine Benvenuto) del quale scriverò presto in modo più dettagliato. Un’azienda che ha negli occhi brillanti del proprietario Giovanni tutta la forza di una Calabria che può risorgere. @ivan_1969   Valeria Valdata e Aka Charme Il vino del sole, del mare e del sorriso! Per il mio Ferragosto scelgo Aka Charme. Aka in giapponese significa Corallo. Prodotto “primitivo” del mare, rosa intenso e brillante come il sole più caldo, e dalle forme infinite come quelle dei sorrisi di tutte le persone. Produttori di Manduria, la più antica cooperativa pugliese, ci delizia con questo vino fresco e brioso che abbino perfettamente alla mia estate! @valery_and_the_wine   Cristina Mascanzoni Kaiser e il Taurasi Radici Il vino è contrasto. Così il calore e la profondità di Taurasi  Radici di Mastroberardino perfettamente si abbina con il freddo mare di Norvegia su cui mi trovo a navigare questo Ferragosto. Grazie Pasquale e Msc Crociere che portate le eccellenze italiane ovunque nel mondo. Un brindisi di ferragosto nelle lande del nord.   Ilaria e Cristina e il Viognier Avete mai provato il Viognier di Casale Vallechiesa? Intenso e complesso ma chi non lo è? Perché abbiamo scelto questo vino? Dalle terre straniere affonda egregiamente le sue radici sul nostro terreno vulcanico laziale. Se preso tardivamente ha un carattere impegnativo e ti fa perdere la testa. Se preso in giovane età può risultare si fresco, ma timido e ingenuo. Al calice il sole splende come nei suoi vigneti di Frascati che guardano ammirati la capitale. Il suo colore riflette quello che di più buono mostrano i nostri volti: il sorriso. Una precisa terna di profumi disegna il suo carattere imponente ma giocoso: dal floreale all’agrumato condito con fiori di camomilla e spezie dolci. Ancora non vi abbiamo convinto? Abbinatelo al pesce o al pollo speziato e fateci sapere. Buon brindisi di Ferragosto da Ila e Kris – Partners in Wine   Katrin Cosseta e Abissi Ferragosto con Abissi di Bisson. Un pas dosé cullato per 18 mesi dalle onde della baia del Silenzio a Sestri Levante. Con la bottiglia vestita di mare.   Riccardo e Ilaria con Langhe Rosso Un Langhe Rosso di Brangero, prodotto con Nebbiolo (10%) e Cabernet Sauvignon (90%) per un vino fatto con le uve migliori di ogni vigneto. Poche bottiglie…meglio non restare senza. @beaconsrl   Giampaolo Ciceri e metodo classico bergamasco Buon Ferragosto. Il vino…frutto della vite e del lavoro dell’uomo. Così tanta saggezza in così poche parole: qui davvero il bicchiere è pieno. Dall’Azienda Podere Cavagna, Lago d’Iseo, provincia di bergamo, Lombardia, un metodo classico inusuale da provare! @gpciceri   Francesca Pagnoncelli Folcieri e Valdobbiadene Millesimato Una magnum per un pranzo di Ferragosto + festa di compleanno con un grande gruppo di amici – romani – e per accompagnare al meglio una grigliata di carne sontuosa (Macelleria Valentini di Alba di Canazei). Una mega bottiglia di Valdobbiadene Prosecco Superiore Millesimato Val d’Oca extra dry, ideale prima, durante e dopo il pranzo! Brindisi per tutti, tutti felici! @francypagno        
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