Suggestioni di Vino

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Suggestioni di Vino è la rubrica che racconta le persone del vino. Della loro storia, dell’amore, della passione che inoculano nel vino. Perchè il vino è materia viva e le persone ne sono il nutrimento.

Le incursioni enoiche di Ivan Vellucci, ingegnere e manager per dovere, ma sopratutto Sommelier per passione e dedizione. Dirigente in una importante realtà del mondo automotive, Ivan racconta con passione e semplicità, territori e produttori d’eccezione.
WIA Ambassador, Ivan ci porta a conoscere realtà prima di tutto umane, dove il sorriso e l’ospitalità dei vignaioli sono lo specchio dei vini che producono. La rubrica Suggestioni di Vino, creata appositamente per lui, si arricchirà ogni settimana di suggestive esplorazioni e di scoperte enologiche, narrate con trasporto e partecipazione. Al lettore parrà di accompagnare Ivan in queste visite speciali e sarà stimolato a fare lo stesso: vivere il mondo del vino come un bambino, con lo stupore negli occhi e la magia nel bicchiere.
Seguiamolo in quest’avventura.

Ivan Vellucci cantina sociale Nardò

Ah le cantine sociali di una volta: la Cantina Sociale di Nardò

Ah le cantine sociali di una volta. Che meraviglia. Quanto lavoro, quanta passione c’era in questi luoghi. Persone, agricoltori, che conferivano l’uva alla loro cantina, alla cantina sociale per produrre vino sincero, vero. Un luogo di aggregazione dove il vino era la ragione di unione, di sopravvivenza, di vita. Già nel 1891 a Oleggio (NO) si crea la prima struttura che viene seguita nel tempo da molte altre che svolgono anche funzione sociale. Nel dopoguerra sono spesso le artefici del mantenimento della cultura enologica e a loro si dive il risorgimento di alcuni distretti vinicoli d’Italia. 
Quello di Nardò è uno di questi grazie alla Cantina Sociale di Nardò fondata nel 1937

radici vigneto 1

L’Irpinia e le sue Radici

Radici vuol dire tornare alla terra. Alle origini dove tutto è nato e dove tutto torna. 
Radici della vite che devono arrivare in profondità per il nutrimento della pianta. Più riescono a penetrare il terreno, più son forti, più il frutto assorbirà dalla terra le sostanze che caratterizzeranno il vino. Radici, le nostre radici. Quelle di un territorio, quelle della gente. 
Radici è il resort di Mastroberardino, la famiglia che forse più di tutte rappresenta l’Irpinia nel vino. Grazie a Mastroberardino si sono valorizzati a pieno vitigni come Fiano, Greco e Aglianico. Tre mostri sacri della enologia italiana che il mondo ci invidia. Mastroberardino non solo li ha salvaguardati, li ha esaltati con tecniche moderne ed internazionali.

Cantine Artese Costa degli Dei

Cantine Artese e lo Zibibbo della Costa degli Dei

Giovanna è una ragazza minuta che ispira tenerezza al primo sguardo. Gli occhi ti scrutano senza giudicarti. Non sono severi. Anzi nascondono tanta felicità e fierezza. 
Quando l’ho chiamata per dirle che ero già arrivato in cantina, un po’ prima del previsto, al telefono era quasi imbarazzata. Sarà forse stato per le rimostranze di un pargoletto di pochi mesi che era con lei e che reclamava le attenzioni della madre.
Oltre a gestire l’azienda insieme al marito e al fratello, Giovanna è anche mamma da pochi mesi. Quando si dice che le donne sono multitasking!
Cantine Artese è un’altra delle giovani realtà (sette in totale) della Costa degli Dei artefici di un percorso di riscoperta e valorizzazione di un vitigno come lo Zibibbo (o moscato di Alessandria) che abbiamo sempre bevuto dolce, magri passito. Difficilmente secco.

Giovanni

La Costa degli Dei e la riscoperta dello Zibibbo

Gli occhi. Gli occhi e il sorriso di Giovanni Benvenuto. Questo è Cantine Benvenuto. Tutto si racchiude in due occhi che ti guardano felici e un sorriso che c’è sempre e comunque. Perché Giovanni è fiero della sua Calabria. Felice di quello che fa e dove lo fa. Ama questa terra, difficile e particolare, in maniera viscerale. Non se ne separerebbe mai e lo si capisce da come ne parla.
E' la Costa degli Dei.

Vitematta

Matti per l’Asprinio

Matti per l’Asprinio. Matti con l’Asprinio. L’Asprinio di Vitematta
Napoli, la pizza, il Vesuvio, la “costiera, Capri, la mozzarella di bufala. La camorra". Ecco a voi la Campania nell’immaginario collettivo. Permettetemi la semplificazione fin troppo legata alla realtà (di chi non sa). Per troppo tempo i luoghi comuni si sono impossessati dei più e i social non aiutano.
Certo, chi legge questo articolo dirà di no, che la Campania ha molto di più. Chi ama il vino penserà alle meravigliose eccellenze del territorio come l’Aglianico, il Fiano, il Greco o alle meraviglie della viticultura eroica della costiera amalfitana. Già quelle.La terra felix ha molto di più, anche se i luoghi comuni sono difficili da sconfiggere.