Aurete. Una storia di amicizia

In Abruzzo si usa “Auà”. “Auà, sint a mè” è come dire, “ascolta, fa come ti dicono io”. Ascoltami insomma. Auà è un modo per affermare la propria presenza nel mondo.

Baron Longo. Anton, le montagne, casa

In Abruzzo si usa “Auà”. “Auà, sint a mè” è come dire, “ascolta, fa come ti dicono io”. Ascoltami insomma. Auà è un modo per affermare la propria presenza nel mondo.

Bacco del Monte. Il Pinot Nero della sana follia

In Abruzzo si usa “Auà”. “Auà, sint a mè” è come dire, “ascolta, fa come ti dicono io”. Ascoltami insomma. Auà è un modo per affermare la propria presenza nel mondo.

Corte Canella: Gloria, figlia di un sogno

In Abruzzo si usa “Auà”. “Auà, sint a mè” è come dire, “ascolta, fa come ti dicono io”. Ascoltami insomma. Auà è un modo per affermare la propria presenza nel mondo.

Fattoria di Gaglierano: Auà, sint a mè

In Abruzzo si usa “Auà”. “Auà, sint a mè” è come dire, “ascolta, fa come ti dicono io”. Ascoltami insomma. Auà è un modo per affermare la propria presenza nel mondo.

Solis Terrae: Massimo, un sogno oltre i numeri

l commercialista è un pò come il dentista: ci vai quando ne hai bisogno ma, certamente, non ci vai con piacere. Numeri, calcoli, tasse. Poco altro. Ricordo solo un film nel quale si parla di commercialisti, “Anche i commercialisti hanno un’anima”. Renato Pozzetto, Enrico Montesano Sabrina Ferilli, Maurizio Di Battista per citare qualche attore. Peccato che di commercialisti, anche nel film, nemmeno l’ombra. Come se fosse una professione di poco appeal. Anche per il cinema.
Eppure il titolo era azzeccato poiché, alzi la mano chi pensa che i commercialisti, l’anima l’abbiano davvero. Dinanzi a numeri e tasse (da far pagare) non ci può essere alcuna anima. Ne tantomeno empatia o animo gentile.

Puoi però trovarti di fronte una persona come Massimo Caucci, commercialista di professione, con l’aplomb del commercialista, con il linguaggio del commercialista, con lo studio da commercialista. Ma con un amore viscerale per la terra e la vigna.

Tenuta Ponziani. Cieca è la passione, folle la vita

Siamo a circa 500 metri sul livello del mare. La Tenuta Ponziani è stata completamente ristrutturata dalla follia di una donna, Rossana Ponziani, che ha fortemente voluto questo luogo non già come vezzo quanto invece per tornare indietro nel tempo e riabbracciare la sua memoria. La terra. Gli odori dei nonni. Il sapore dei piatti cucinati e della frutta raccolta dagli alberi.

Tenuta Planisium. Innovazione, imprenditorialità, investimento

Quante volte ci lasciamo sopraffare dai luoghi comuni. Pregiudizi, consuetudini, stereotipi. Spesso sono così forti che ci troviamo, come in un romanzo giallo, ad essere convinti già dalle prime battute, di chi sia l’assassino. Per poi essere puntualmente smentiti. Nonostante ciò, i pregiudizi sono difficili a morire.

Marco Quintili: oltre la pizza c’è di più

Marco apparteneva a questa ultima realtà. La scuola non è che gli andasse proprio a genio. Al contrario dei luoghi comuni, la voglia di lavorare c’era tutta. Per essere sveglio era sveglio e ‘a cazzimma la teneva tutta. Così, all’improvviso, come capita alle volte (poche) nella vita, gli si para dinanzi una opportunità. Una di quelle che è più facile lasciare che prendere ma che se dovesse tornare indietro, riprenderebbe ogni volta.