Società Agricola Capriotti e la semplicità del Verdicchio

Quando mi capita di parlare con una persona ho spesso la tendenza a posizionarla all’interno di una cornice ben precisa: un film, un libro, una canzone. Una sorta di raffigurazione schematica per inquadrarla in un contesto più ampio. Come se qualcuno prima di me abbia avuto la genialità di rendere “personaggio”, protagonista o meno, quella persona. Spesso rido perché il ricordo va ad un personaggio comico. Altre volte rimango intrigato. Qualche volta mi rattristo. Può succedere poi di non avere un appiglio sicuro e rassicurante. Di non riuscire capire dove e come incasellare l’interlocutore. Forse capisco di non aver letto il libro o guardato il film o ascoltato la canzone con quel personaggio. Incontrando Mirko Capriotti della Società Agricola Capriotti la sensazione è di avere dinanzi qualcuno che ancora non ha trovato spazio nell’opera di un autore. Non fosse altro perché, quando pensi di inquadrarlo in un contesto, ti spiazza facendoti andare da tutt’altra parte.

Diana e Giacomo: due cuori e una vigna

Diana e Giacomo. Una coppia unita e solida. Con compiti divisi ma una unione che non teme lo stress. Anche se di stress in queste zone non ce ne è traccia. Siamo a Brentonico, 4000 anime circa della provincia di Trento. Il monte Baldo e il Nago alle spalle e il lago di Garda dinanzi con l’Ora, il vento che spira dal lago, a mitigarne il clima pur sempre alpino. Una zona tranquilla ed assolata dove il tempo scorre lento e le stagioni si susseguono senza particolari scossoni. Tutto sembra al proprio posto. Lo scenario che si presenta è incantato. Eppure non c’è un granché da fare qui. eppure Diana e Giacomo scelgono di vivere proprio qui, a Brentonico ad occuparsi di poco più di tre ettari che furono del bisnonno di Giacomo.

Pomario, la nobiltà per il vino

La nobiltà e il vino. Antico connubio poi nemmeno tanto diffuso. Sarà che un tempo i nobili non prestavano tanto attenzione a queste cose. Il vino era uno dei tanti prodotti delle proprie terre. Uno di più, uno di meno, faceva poca differenza. Abituati a tutt’altro piuttosto che andar per campi a lavorare o a trasformare i prodotti della terra. C’era chi si occupava di questo.

Cesidio Di Ciacca, uno scozzese in Ciociaria

La vita è fatta di speranza e sofferenza. Di gioie, di dolori. Di lavoro, di fatica. Di litigi e riappacificazioni. DI viaggi, di scoperte. Di luoghi. Di ambizioni e sperimentazioni. Di figli, nipoti. Di nonni e genitori. Di famiglia. Di ricordi.
Ogni pezzo della nostra vita produce ricordi. Che poi, prima o poi, riaffiorano. Possono esserci ricordi di vita vissuta o di narrazioni. Se così e se la curiosità è in noi, se c’è la voglia di capire le proprie origini, allora, si scava. Non solo dentro la propria memoria per trovare agganci, ma nelle carte, nei documenti, nelle foto. Perché? Perché le proprie origini sono le fondamenta della propria vita. Si può fuggire a tutto ma non alle origini. Da dove nasce tutto e dove tutto ha una spiegazione.
Picinisco e Cockenzie.

I Chicchi, dove l’amore c’è

La Pontina, Strada Statale 148, collega Roma a Latina e prosegue poi per le località balneari di Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina. Ogni mattina è percorsa dai pendolari che dalla pianura pontina vanno a Roma e dai romani che fanno il percorso contrario. L’avrò percorsa centinaia di volte in entrambe le direzioni, spesso, per evitare il tremendo traffico mattutino e del fine settimana, costretto ad uscire in quel di Ardea, piccolo paesino a pochi km da Roma. Questo per dire che non ho mai nutrito una grande stima per Ardea. Almeno fino a quando il caso non mi ha portato ad incontrare Enrico e Federica dell’azienda I Chicchi. Di Ardea appunto.

Stefano Menti il Maestro del vino biodinamico

Ho sentito spesso parlare di vino biodinamico. Il più delle volte da chi non lo produce e sempre con grande scetticismo. Come se si trattasse di qualcosa proveniente da un altro pianeta. Esoterismo. Pratiche particolari, alle volte incomprensibili. Raramente si ha la possibilità di parlare con qualche produttore biodinamico che lascia da parte la filosofia per farsi capire. Anche attraverso i suoi prodotti: i vini.

Da Rimini alle Crete Senesi ovvero Mocine

Vignaioli si nasce o si diventa? Totò, il principe della risata, amava dire che “Signori si nasce. E io lo nacqui”. In fondo Antonio De Curtis, alias Totò, forse un po’ di sangue blu lo aveva. Comunque sia divenne il Principe della risata e di Napoli intera. Senza divagare però, la domanda rimane. Ci si può trovare ad avere le vigne in casa e dover decidere cosa farne così come si può essere colpiti da una folgorazione sulla via di Damasco. Valerio Brighi è un caso davvero unico nel panorama vitivinicolo poiché rappresenta non solo il vignaiolo diventato tale e non nato così, ma perché ha scelto di diventarlo senza essere animato dal sacro fuoco della passione per questo splendido mondo. No, Valerio l’ha fatto per mero calcolo. Per fornire alla sua azienda un elemento importante di sostentamento.

Terracruda e l’entusiasmo che può tutto

Quello dell’entusiasmo non è uno stato d’animo che si riduce ad una semplice eccitazione partecipe. È qualcosa di estremamente più profondo, potente, massiccio. È il risvegliarsi di una forza tramite la quale non c’è meta che non sia a portata di mano, non ostacolo che non possa essere abbattuto, non collettività che non ne possa essere travolta e coinvolta. È lo stato d’animo attivo, centrato e sorridente che schiude l’infinita realizzabilità dei sogni. L’entusiasmo è qualcosa che coinvolge. Si trasmette come un virus diffondendosi prima intorno formando una vera e propria aureola per poi attaccare gli altri.
L’entusiasmo è quello che diffonde Luca Avenanti dell’azienda Terracruda in ogni sua esternazione.

Giovannino Pusceddu e la sua Sardegna

Cannonau e Vermentino. Vermentino e Cannonau. Non è che si va molto più lontano di così se si vuole identificare la Sardegna nel mondo del vino. Almeno per i più.
Parlare di altri vitigni della Sardegna è come dire ad un turista che in Sardegna c’è altro oltre il mare. Se non ci si ferma alla superficie, si può trovare molto di più in Sardegna. Anche oltre le spiagge.